La riflessologia plantare è una tecnica che promette di riequilibrare la nostra energia e di alleviare diversi disturbi fisici. Si basa sulla stimolazione di particolari punti nei piedi che corrisponderebbero a precisi organi e distretti corporei. Anche se la scienza ancora non si è espressa in modo definitivo sulle finalità terapeutiche della pressione e del massaggio dei piedi, la riflessologia vanta una storia antica di 6.000 anni, e una storia recente di migliaia di persone che giurano di trarne giovamento.
Riflessologia plantare: cos’è
La riflessologia plantare è una tecnica terapeutica della medicina definita “alternativa”, non invasiva, che consiste nella compressione e nella stimolazione di specifici punti sulla pianta del piede, che corrisponderebbero a specifici organi e apparati. Alla base della riflessologia plantare c’è quindi il concetto che nei piedi si trovino riflessi tutti gli organi del corpo umano.
E’ quindi facile intuire che questo particolare massaggio dovrebbe sortire effetti benefici sulla parte del corpo corrispondente.
Il massaggio viene effettuato da un terapeuta esperto nella pratica della riflessologia, senza l’utilizzo di oli ma solo attraverso l’utilizzo delle mani e delle dita.
La terapia olistica, l’uomo e l’albero

La riflessologia è una terapia olistica, ovvero una tecnica che considera la persona nella sua interezza:
- mente
- corpo
- spirito.
I riflessologi considerano l’uomo come fosse un albero:
- le radici corrispondono ai piedi
- il tronco alla colonna vertebrale
- le foglie al volto.
L’obiettivo di questo genere di terapia è quello di ripristinare l’equilibrio energetico del corpo attraverso la stimolazione di punti del piede specifici. Questi ultimi sono infatti connessi con le aree del corpo da trattare che vengono curate di “riflesso”.
Riflessologia plantare: cosa dice la scienza
Nessuno studio medico-scientifico ha dimostrato ad oggi la fondatezza dell’idea che sta alla base della riflessologia plantare, ovvero che a determinate aree del piede corrispondono determinati organi, ghiandole, strutture nervose ed ossee.
Cosa cura la riflessologia plantare

Chi esegue la riflessologia plantare condivide l’idea che il massaggio e la pressione sui piedi possa migliorare significativamente i sintomi dolorosi causati da un certo numero di patologie.
Tra le condizioni patologiche che i riflessologi ritengono di poter alleviare, abbiamo:
- asma: vengono premute le zone dei piedi e delle mani che riflettono i polmoni, il cuore e il torace con l’obiettivo di migliorare la salute delle vie respiratorie
- mal d’orecchi
- dolore alla schiena
- dolore cronico
- tonsillite
- eczema
- stipsi: vengono massaggiate le zone riflesse corrispondenti all’intestino
- sindrome del colon irritabile
- cattiva digestione
- traumi: il terapeuta massaggia e preme le zone riflesse che corrispondono alla struttura o alle strutture anatomiche. In presenza di un disturbo al ginocchio, il massaggio e la pressione dell’area riguarderanno l’area che riflette il ginocchio corrispondente
- ansia
- irritabilità: il terapeuta agisce sulle zone riflesse di reni, vescica e intestino. I riflessologi ritengono infatti che un miglior funzionamento di questi organi comporti un miglioramento dell’umore
- stress
- insonnia
- menopausa.
ma anche patologie a carico di:
- organi
- ghiandole
- strutture nervose
- strutture ossee
- articolazioni.
La stimolazione può riguardare un’unica parte del piede o può essere estesa contemporaneamente a più punti.
Riflessologia plantare, una storia antica

La storia della riflessologia è davvero molto antica: era diffusa in Cina già nel 4000 a.C. e sembra che una pratica del tutto simile fosse diffusa anche tra i nativi americani del Nord America.
Nel ‘900 il primo medico che ha codificato e divulgato questa pratica è stato l’americano William H. Fitzgerald. Fitzgerald sosteneva che la pressione in zone specifiche del piede avesse un effetto anestetico in determinate parti del corpo, al punto che avrebbe potuto sostituire l’utilizzo di farmaci anestetici nella piccola chirurgia. Tra gli anni ’30 e ’40 del Novecento, le teorie sulla “terapia zonale” (così la chiamava Fitzgerald) vennero rielaborate.
Eunice Ingham: la riflessologia sbarca in Europa
Eunice Ingham fu una grande sostenitrice di William H. Fitzgerald: pubblicò sull’argomento diversi libri (tra il 1938 e 1948). Ma soprattutto ebbe il merito di aver portato, alla fine degli anni ’40, la riflessologia in Europa grazie a due sue allieve: Hanne Marquardt (tedesca) e Doreen Bayly (inglese). Fu sempre la Ingham che cambiò il nome da terapia zonale in riflessologia, in virtù del suo pensiero che le strutture anatomiche del corpo fossero riflesse sui piedi.
La mappa del piede
La mappa delle parti del piede che corrispondono agli organi del corpo è stata elaborata dal medico statunitense William Fitzgerald nel 1913. Fitzgerald suddivise il corpo umano in 10 zone verticali e 3 orizzontali e trovò nei due piedi uniti corrispondenti punti riflessi: i polmoni, i reni e la colonna vertebrale sono posizionati metà su un piede e metà sull’altro, mentre tutti gli organi di destra sono collocati sul piede destro e quelli di sinistra sul piede sinistro. La testa invece, è riflessa sulle punte delle dita.
Nel tempo, le diverse scuole hanno creato una propria mappa, che differisce dall’originale per alcune particolarità. Sono comunque tutti concordi su quale debba essere la visione generale del piede.

Riflessologia plantare: le teorie
La riflessologia plantare si avvale di molte teorie, sostenute efficacemente dagli operatori che praticano questa terapia. Vediamole insieme.
La teoria del drenaggio linfatico
L’apparato linfatico gestisce la circolazione della linfa, un liquido indispensabile per la nostra sopravvivenza. A differenza dell’apparato circolatorio che è chiuso, il sistema linfatico è aperto e, attraverso la linfa, è in grado di eliminare eccessi di fluido e tossine.
La riflessologia plantare sostiene di riuscire a migliorare la circolazione della linfa, favorendo l’eliminazione di tutti quei ristagni che sono nocivi per la salute del tuo organismo.
La teoria della liberazione ormonale
E’ ormai scientificamente provato che il cervello controlla anche parte del sistema endocrino (cioè delle ghiandole che secernono ormoni).
Massaggiando la zona dolorante riflessa, avremmo quindi la stimolazione del cervello a liberare ormoni cerebrali, quali l’endorfina (che ha proprietà analgesiche) con conseguente beneficio terapeutico.
La teoria della stimolazione nervosa

Questa teoria si basa sul concetto che esiste una relazione tra le zone dei piedi e i diversi distretti anatomici del corpo e del cervello. Quindi ci sarebbe anche una relazione fra le terminazioni dei nervi presenti nelle zone riflesse ed il punto in cui è presente il dolore.
La pressione sulla zona riflessa ha il compito di inviare comunicazioni al cervello, stimolandolo ad intervenire sul problema riscontrato.
La teoria del miglioramento della circolazione sanguigna
Le tecniche di massaggio e pressione di alcune zone del piede determina un miglioramento della circolazione sanguigna, a livello degli organi riflessi. La stimolazione del sistema sanguigno tramite la riflessologia migliora la circolazione e diminuisce la presenza di scorie.
La teoria della risposta elettrica
I sostenitori di tale teoria paragonano gli elementi anatomici del corpo umano a degli “accumulatori” e paragonano le zone riflesse dei piedi agli interruttori dei suddetti accumulatori. La pressione sugli interruttori serve dunque a riattivare e migliorare la circolazione elettrica che regola il funzionamento degli “accumulatori”.
La teoria della risposta psicologica
Secondo le teorie alla base della riflessologia plantare, la mente è in grado di influenzare la risoluzione del dolore fisico e i processi di guarigione in generale.
La teoria dell’energia
La riflessologia plantare è anche in grado di migliorare il flusso di Chi (o Qi), un’energia che scorre all’interno del corpo umano e che regola la salute dell’organismo.
Riflessologia: chi sono i terapeuti

Lo specialista che effettua la riflessologia è solitamente:
- omeopata
- fisioterapista
- podologo
- osteopata
- fitoterapeuta
- naturopata
- massofisioterapista.
In Italia, non c’è ancora un inquadramento legislativo nazionale per la riflessologia plantare. L’attività di riflessologo può essere comunque esercitata, a condizione di attenersi ai principi del codice deontologico dell’AIMO (Associazione Italiana Medicina Olistica), che stabiliscono che l’operatore non formula diagnosi e non prescrive farmaci o cure.
Come si svolge una seduta di riflessologia plantare
La digitopressione o il massaggio alla pianta del piede devono essere effettuati da un terapeuta esperto di questa metodica.
Gli unici strumenti di lavoro sono le mani. La manipolazione non si limita alla superficie, ma giunge sino alle terminazioni nervose del piede.
Prima di iniziare la seduta, il paziente deve togliere scarpe e calzini. Una volta steso sul lettino, il terapeuta procede a un breve lavaggio dei piedi al quale segue un’attenta osservazione per individuare eventuali patologie della pelle e per verificare il grado di sensibilità cutanea delle varie aree anatomiche.
Una volta individuati i punti deboli e quelli più dolenti, si procede ad una terapia degli stessi, massaggiando i punti che fanno male.
Il massaggio dev’essere deciso ma non troppo forte, in modo da non procurare troppa sofferenza.
Gli organi principali, per la riflessologia, sono il fegato e la milza che si trovano rispettivamente sotto al piede destro e sotto al piede sinistro.
La durata media di un seduta di riflessologia plantare è di circa 45 minuti.
L’automassaggio plantare
Per rilassarti e sentire i benefici della riflessologia, puoi provare a praticare l’automassaggio plantare.
Inizia dai nervi e legamenti che attraversano la caviglia.
Esegui un massaggio circolare che serve a preparare e “scaldare” tutta la zona che andrai a trattare. Prendi il piede tra le due mani e fai un movimento “tipo i tergicristalli” sulla pianta del piede, in tutti e due i lati.
Poi continua sul tallone, zona che corrisponde al rene, all’uretere e alla vescica.
Infine massaggia l’arco interno del piede: in questo modo lavori sull’apparato digerente.
Scopri qui sotto una proposta di automassaggio plantare.
La riflessologia nell’infanzia
Del massaggio ai piedini possono giovarne anche i bambini, a partire dai primi giorni di vita. I trattamenti cambiano in intensità e tempi di stimolazione in base ai ritmi di crescita del bambino,
- Dalla nascita fino ai 7 mesi di vita il massaggio dei punti riflessi è più uno sfioramento leggero, che va eseguito per non più di 15 minuti.
- Dai 7 mesi fino a quando il bambino compie i primi passi il massaggio rimane lo stesso ma si intensifica la durata che può raggiungere i 25 minuti.
- Dal momento che inizia a camminare le zone riflesse del piede sono pronte per essere stimolate in maniera leggera ma dinamica. I tempi di trattamento variano da 20 a 30 minuti in base al disequilibrio del bambino.
Benefici della riflessologia nell’infanzia
Questi i vantaggi che il nostro bambino può trarre dal massaggio dei punti riflessi:
- il massaggio predispone ad uno stato di benessere psico-fisico generale
- migliora la digestione e il metabolismo, stimolando una crescita equilibrata
- è di grande aiuto nell’attenuare il dolore, soprattutto se causato da disturbi gastrici o intestinali
- se eseguito con grande regolarità, accompagnando il bambino in tutte le tappe evolutive, valorizza la presa di coscienza del proprio corpo ed aumenta la fiducia in se stesso.
- se i massaggi vengono eseguiti dai genitori, essi aiutano a rinforzare la relazione genitori-figli.

Effetti indesiderati
La riflessologia plantare è una pratica decisamente sicura. Gli unici effetti indesiderati, rari per altro, che possono verificarsi sono:
- Leggero stordimento causato dal rilassamento indotto durante la seduta
- Indolenzimento dei piedi
- Agitazione precedente la seduta, tipica di chi approccia per la prima volta la riflessologia.
Controindicazioni
Le sedute di riflessologia plantare sono sconsigliate nei soggetti che soffrono di:
- diabete
- problemi circolatori ai piedi
- vasculite alle gambe
- gotta
- problemi alla tiroide
- epilessia
- piastrinopenia.
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