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Hai mai sentito parlare del kombucha? È una bevanda fermentata a base di tè, leggermente frizzantina e con un gusto particolare, a metà tra il dolce e l’acidulo, un po’ come il sidro di mela.
Le sue origini sono antiche: nasce in Cina e in Giappone, dove pare fosse considerata un vero elisir di lunga vita dagli imperatori e una specie di “drink energetico” dai Samurai, sempre pronti alla battaglia. Oggi, dopo aver conquistato gli Stati Uniti, sta spopolando anche in Europa, complici la moda dei cibi fermentati e i suoi tanti benefici.
Cosa lo rende così speciale? E’ ricco di antiossidanti, ha proprietà antibatteriche e, soprattutto, fa un gran bene all’intestino. Merito dei probiotici che si formano durante la fermentazione, utili per la digestione e per dare una mano alla flora intestinale.
Lo puoi preparare anche in casa. La ricetta del Kombucha, infatti, è alla portata di tutti, ci vuole solo un po’ di pazienza ma il risultato è garantito.
Che cos’è il Kombucha
Si tratta di una bevanda prodotta fermentando il tè zuccherato e usando una coltura simbiotica di batteri e lieviti (Symbiotic Colony of Bacteria and Yeast – SCOBY) comunemente chiamata “madre” o “fungo”.
Le popolazioni microbiche in uno SCOBY sono variabili, non tutte contengono gli stessi identici ceppi di batteri e lieviti, ma generalmente svolgono tutte la medesima funzione.
La componente del lievito comprende generalmente Saccharomyces cerevisiae, insieme ad altre specie; il componente batterico include quasi sempre Gluconacetobacter xylinus, che ossida gli alcoli acidi prodotti dal lievito e li trasforma in acido acetico (e altri acidi).
Si ritiene che i batteri viventi che fermentano il tè siano probiotici, da questa credenza deriva la popolarità della bevanda.
Benefici del Kombucha
Ormai avrai capito che non si tratta soltanto di una bevanda alla moda, ma di un vero e proprio alleato per il nostro benessere. Ecco, allora, più nel dettaglio quali sono le sue proprietà e i benefici che gli sono riconosciuti, anche se alcuni sono del tutto potenziali, poiché mancano studi per confermarlo.
Tuttavia, anche se la letteratura scientifica non è ancora vasta, i dati disponibili indicano che questa bevanda ha delle proprietà documentate. Tra le principali, c’è l’attività antiossidante (grazie ai polifenoli del tè), quella antibatterica (merito dei batteri “buoni” che lo proteggono da agenti esterni) e anche un’azione antifungina.
Certo, nessuno dice che sia un farmaco, ma gli studi condotti finora sono abbastanza solidi nel dimostrare che qualche effetto positivo c’è davvero. In laboratorio e sugli animali, per esempio, ha dimostrato di supportare la funzionalità del fegato e dell’apparato digerente, rafforzare le difese immunitarie, aiutare a depurare l’organismo e contrastare lo stress ossidativo. Alcuni studi lo mettono perfino in relazione con una possibile azione protettiva contro le cellule tumorali e con benefici per la salute cardiovascolare.
Anche se mancano ancora studi diretti sull’essere umano, i risultati osservati finora lasciano ben sperare. Nel frattempo, oltre ai benefici già sostenuti da ricerche scientifiche, tantissime persone raccontano di aver trovato in questo prodotto un valido aiuto contro il reflusso gastrico, l’acne, l’ansia e persino la depressione.
C’è chi lo beve per sgonfiarsi, chi per affrontare il mal di testa, chi per regolarizzare la pressione o i livelli di zucchero nel sangue. Alcune donne lo apprezzano perché le aiuta durante la sindrome premestruale, altre lo trovano utile per la digestione o per alleviare i dolori reumatici.
Insomma, i motivi per cui il tè kombucha sta conquistando sempre più persone non mancano. E se anche tu stai cercando una bevanda naturale che faccia bene (oltre a essere buona), potresti aver trovato la tua nuova alleata.
- Coltura vivo e vero di Kombucha (Scoby). Contiene una microflora con predominanza di acetobatteri,...
- Risparmio in probióticos facendo il tuo Kombucha in casa con una alta qualità probiótica. Fare...
- Si include manuale di manutenzione e di produzione di Kombucha. Sono incluse anche alcune deliziose...
Kombucha fatto in casa
Preparare il kombucha in casa è semplice e richiede pochi ingredienti: tè, zucchero, acqua, un Scoby (la coltura di lieviti e batteri) e un po’ di kombucha già fermentato come starter.
Si inizia preparando il tè zuccherato, che va lasciato raffreddare completamente. Poi si versa in un contenitore di vetro pulito, si aggiunge lo starter e lo Scoby, e si copre con un telo traspirante fissato con un elastico.
Il tutto va lasciato fermentare a temperatura ambiente per 7-10 giorni. Una volta pronto, si filtra e si può imbottigliare per la seconda fermentazione o consumare subito, fresco e leggermente frizzante.
È sempre bene ricordare di maneggiare lo Scoby con le mani ben pulite, per evitare contaminazioni durante la preparazione del kombucha.
Come conservare il kombucha
Se non si consuma subito, il kombucha va trasferito in bottiglie o barattoli di vetro con chiusura ermetica e conservato in frigorifero. Inizia così una seconda fermentazione, durante la quale si sviluppa anidride carbonica: attenzione quindi a non lasciare le bottiglie chiuse troppo a lungo, per evitare il rischio che esplodano.
Se si decide di prendersi una pausa dalla produzione, è possibile conservare lo Scoby in un contenitore ermetico, immerso in acqua con 2-3 cucchiai di zucchero. In frigo, in queste condizioni, può restare “a riposo” per circa 3-4 settimane, pronto per essere riutilizzato.
Quali sono i rischi del Kombucha fai da te?
Preparare questa bevanda è un procedimento delicato che richiede elevate norme igieniche e molta attenzione e rispetto dei tempi di fermentazione.
Gran parte dei batteri sono considerati probiotici, quindi molto utili e benefici per l’intestino e tutto l’organismo, ma se non viene preparato correttamente, la bevanda può far crescere batteri o muffe molto dannosi per la salute.
Si tratta comunque di una bevanda piuttosto sicura se adeguatamente preparata. Se vuoi farlo in casa, gli esperti raccomandano l’uso di contenitori in vetro, acciaio inossidabile o plastica. Rispetta poi tutte le norme igieniche, sia per le attrezzature che per le mani.
Controindicazioni del kombucha
Come nel caso dei benefici, anche le controindicazioni legate al consumo della bevanda vanno considerate come ipotetiche e da validare scientificamente. Di certo rimane un rischio che può palesarsi con maggiore frequenza.
Infatti, la bevanda viene ottenuta da una mistura di microrganismi e lieviti i quali, se non adeguatamente coltivati, potrebbero favorire la crescita di colonie batteriche. L’effetto diretto di ciò potrebbe essere la crescita di microrganismi, in primis funghi, in grado di produrre metaboliti noti come aflatossine.
Queste molecole sono altamente tossiche per l’uomo, quindi occhio al consumo di prodotti di origine dubbia. Va precisato che gli effetti collaterali documentati sono in realtà molto rari e associati a persone che ne hanno fatto un larghissimo abuso.
Tra questi, si registrano rari casi di tossicità epatica e renale nonché di acidosi metabolica. Infatti, l’acidificazione del sangue conseguente al consumo di rilevanti dosi di questa bevanda, è legata al suo specifico pH acido.
Meglio poi non esagerare con le dosi perché potrebbe causare mal di testa, nausea o disturbi gastro-intestinali. Se lo si prepara in casa, è fondamentale fare attenzione alle contaminazioni. È meglio non farne uso in gravidanza o farlo bere ai bambini.
Quel che è certo, è che servono altri studi per confermare o smentire benefici e/o effetti collaterali legati al consumo di questa bevanda.
FAQ (domande comuni)
1 – A cosa fa bene il kombucha?
E’ noto per aiutare la digestione, sostenere il sistema immunitario e favorire l’equilibrio della flora intestinale, grazie ai probiotici. Ha anche proprietà antiossidanti e antibatteriche.
2 – Qual è il grado alcolico del kombucha?
La versione tradizionale ha un tasso alcolico molto basso, di solito inferiore all’1%. Tuttavia, alcune varianti artigianali possono superare questa soglia leggermente.
3 – Chi non può bere kombucha?
Meglio evitarlo in gravidanza, durante l’allattamento, in caso di patologie epatiche o se si è immunodepressi. Anche chi ha intolleranze specifiche o segue terapie farmacologiche dovrebbe chiedere consiglio al medico.
4 – Quando va bevuto il kombucha?
Può essere bevuto in qualsiasi momento della giornata, ma molte persone lo preferiscono al mattino o lontano dai pasti per favorire la digestione e sfruttare al meglio i probiotici.
Conclusioni
La bevanda fermentata kombucha è a base di tè, dal gusto leggermente acidulo e frizzante. Nasce in Asia migliaia di anni fa e oggi è apprezzata in tutto il mondo per i suoi benefici. Grazie alla fermentazione, è ricca di probiotici che aiutano la digestione e il benessere intestinale.
Contiene anche antiossidanti e sostanze antibatteriche naturali. Il grado alcolico della bevanda kombucha è molto basso, ma va comunque consumato con moderazione. Non è adatto a tutti: chi è in gravidanza, ha problemi al fegato o è immunodepresso dovrebbe evitarlo. È perfetto da bere al mattino o come bevanda energizzante.
Fonti
- Healthline – 7 Evidence-Based Health Benefits of Kombucha
- Mayo Clinic – What is kombucha tea? Does it have any health benefits?