La malva è una pianta erbacea perenne, facilmente riconoscibile per i suoi delicati fiorellini color lilla. Sin dall’antichità la pianta viene apprezzata per le sue proprietà emollienti, antinfiammatorie e lassative. Infatti, è preziosa nel trattamento della costipazione, dei disturbi della pelle e delle infiammazioni di diversa natura.
Studi scientifici attribuiscono alla pianta virtù epatoprotettive e antitumorali. In erboristeria, si usano le sommità essiccate per preparare tisane e decotti terapeutici sia per uso orale che topico. Inoltre, l‘idrolato di malva è un ottimo rimedio per la cura della pelle ad azione emolliente ed antinfiammatoria.
I fitopreparati a base della malvacea sono reperibili in erboristeria o presso i negozi specializzati online, ad un prezzo conveniente.
Malva: che cos’è
E’ una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Malvacee. Il suo nome ha origini latine e deriva da ‘mollire’, termine che tradotto significa ammorbidire, attribuitole per le sue proprietà emollienti.
Il padre della medicina, Ippocrate, lodava, nei suoi trattati, le proprietà calmanti e lassative dell’arbusto.
Inoltre, la malvacea non veniva utilizzata solo a scopo terapeutico ma forniva anche un’ottima fonte di nutrimento per gli indigenti. Infatti, le foglie di malva possono essere utilizzate per impreziosire le minestre.
La malva maggiormente impiegata in campo erboristico è la specie Sylvestris.
Malva Pseudolavatera
Conosciuta come ‘l’albero di malva’, la specie pseudolavatera consiste in un arbusto annuale o biennale appartenente alla famiglia delle Malvaceae. Questa peculiare malvacea si sviluppa prevalentemente nei campi o sui bordi delle strade. Predilige sia le zone costiere che i luoghi montuosi.
La pianta è commestibile e viene impiegata nell’arte culinaria turca, spagnola e pakistana.
Gli usi erboristici delle foglie della malva pseudolavatera sono versatili. Infatti, in Spagna viene solitamente somministrata per trattare l’influenza, le infezioni respiratorie e la tosse.
Mentre in Portogallo la pianta officinale viene sfruttata per i suoi effetti lassativi, analgesici ed antisettici.
Inoltre, gli estratti acquosi a base della malvacea possiedono interessanti proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.

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Botanica
La malva sylvestris presenta un ciclo vitale perenne, raramente ha durata biennale. La parte ipogea della pianta è carnosa e a fittone.
Il fusto, al tatto legnoso, supera il metro in altezza ed è rivestito da una leggera peluria. Invece le foglie palmate sono munite di picciolo e hanno una lamina fogliare di tipo pentagonale.
I fiori sono disposti all’ascella del fogliame, raccolti in fasci di piccole dimensioni.
Oltre a ciò, le inflorescenze hanno un colore roseo-lilla e sono ricoperte da venature color porpora. Ma i fiori non rilasciano alcun profumo. Il periodo della fioritura va da maggio ad agosto.
La colorazione malva, che tutti conosciamo, trae origine dalla tonalità tipica che caratterizza i petali della malva. Inoltre, l’arbusto è considerato mellifero, in quanto le api si nutrono del nettare dei fiori.
La pianta giace allo stato spontaneo in territori dal clima temperato e si trova nei pressi di:
- campi incolti
- fossi
- bordi delle strade.
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Malva: proprietà e benefici
In erboristeria si usano i fiori e le foglie, entrambi essiccati.
Un ottimo antiossidante
La malva sylvestris ha interessanti proprietà antiossidanti. I radicali liberi sono sostanze prodotte dal metabolismo cellulare e possono risultare tossiche per l’organismo umano.
L’azione antiossidante esercitata dalla malvacea è riconducibile all’abbondante presenza dei composti derivati dai fenoli, rintracciabili nelle foglie della pianta. In particolare, spiccano i flavonoidi, costituiti da:
- malvidina
- delfinidina
- malvina
- miricetina
- apigenina
- quercitina
- derivati cumarinici.
Inoltre, i composti fenolici svolgono un’azione inibitoria nei confronti dell’enzima nitrato reduttasi, conosciuto come NADPH.
Azione antinfiammatoria
Le foglie di malva esercitano un’azione antinfiammatoria topica e tale proprietà è da imputare alla componente chimica malvidina 3 glucoside.
L’attività antinfiammatoria riconosciuta alla malvacea è influenzata dalla modulazione di due mediatori, chiamati prostaglandina D2 e prostaglandina E2.
L’estratto acquoso della malva sylvestris è in grado di rafforzare le difese del sistema immunitario e di debellare l’infezione provocata dal fungo Candida albicans.

Rimedio naturale per contrastare la costipazione
La somministrazione di estratti acquosi di malva sylvestris può rivelarsi un valido alleato nel contrastare la costipazione. L’effetto è dovuto all’elevata concentrazione di mucillagini presenti prevalentemente nelle foglie.
Le mucillagini sono costituite da fibre solubili e da polisaccaridi. Tali sostanze organiche, nel momento in cui entrano in contatto con l’acqua, danno vita ad una massa di consistenza viscosa che stimola la peristalsi.
La malva svolge un’azione lassativa osmotica che, a differenza dei farmaci che stimolano la peristalsi, non risulta irritante per il colon. Quindi, l’elevata quantità di fibre presenti nella droga della pianta officinale ripristina la normale funzionalità del colon, migliorando la peristalsi.
Malva e tumore: gli studi
Gli estratti idroalcolici ed etanolici a base di foglie di malva potrebbero esercitare un’azione antiproliferativa sulle cellule tumorali. In seguito a terapie a base della malvacea si potrebbe verificare una significativa riduzione della diffusione delle cellule implicate nella formazione del melanoma.
Uno studio scientifico supportato dall’University of Medical Sciences di Tehran dimostra che la malva sarebbe in grado di contrastare le mucositi e la xerostomia.
Due condizioni che consistono rispettivamente in un’infiammazione a carico della mucosa della bocca e della faringe e nella secchezza delle fauci. Tali disturbi vengono annoverati tra le complicanze più comuni causate dalle sedute radioterapiche effettuate per trattare i tumori a carico della testa e del collo.
Per di più, in seguito alla somministrazione di una cura a base di malva, i pazienti sottoposti alle radiazioni potrebbero sperimentare un netto miglioramento nella masticazione e nella capacità di parlare.
L’impiego congiunto della malva sylvestris con l’alcea digitata potrebbe costituire un ottimo alleato nella prevenzione degli effetti collaterali gastrointestinali, provocati dalla radioterapia nei pazienti affetti dal cancro alla prostata. Grazie all’elevata concentrazione di mucillagini e di flavonoidi, gli estratti di malva esercitano un’azione protettiva sui danni alle cellule uroteliali.
Sulla base di ricerche scientifiche effettuate dal dipartimento di scienze naturali dell’università americana libanese, si evince che le foglie della malva pseudolavatera potrebbero possedere proprietà antitumorali.
La somministrazione di un particolare estratto a base di foglie della malvacea potrebbe inibire la proliferazione di cellule tumorali nei soggetti colpiti da leucemia mieloide.
La malva depura il fegato
La malva sylvestris ha una funzione protettiva nei confronti del fegato. In particolare, la pianta medicinale è in grado di contrastare la tossicità epatica provocata dall’uso prolungato del paracetamolo.
Infatti, l’impiego massivo di alcuni farmaci ad azione antinfiammatoria ed antipiretica modifica i livelli sierici degli enzimi epatici ALT, AST e ALP.
In seguito ad un trattamento terapeutico a base di estratto di malva, si sono registrate delle effettive riduzioni della concentrazione delle transaminasi nel sangue.
Inoltre, la malvacea è in grado di diminuire i parametri ematici della bilirubina diretta e totale.
La pianta medicinale riesce a ripristinare i valori normali stabiliti per la bilirubina, quando ha subito un innalzamento dovuto alla somministrazione prolungata di paracetamolo.
L’impiego costante di preparati a base di malva sylvestris ha riportato la presenza di poche cellule binucleate (comprensive di due nuclei). Ma una maggiore concentrazione di cellule normali con lieve congestione, vascolarizzazione ed infiltrazione.
Studi scientifici rilevano che la malva comune non solo protegge il fegato dai danni causati dal paracetamolo ma migliora le condizioni epatiche in generale.
Pertanto, la pianta officinale può essere impiegata con successo nel trattamento dei disturbi del fegato.
Antidolorifico
L’estratto acquoso della malva sylvestris ha proprietà analgesiche efficaci nel contrastare le contrazioni addominali.
Non a caso una terapia a base di estratti di malva ha riportato risultati positivi superiori rispetto a quelli ottenuti attraverso la somministrazione dell’aspirina.
La malva comune è in grado di inibire efficacemente sia il dolore neurogenico che quello antinfiammatorio, operando non solo a livello centrale ma anche in ambito periferico.
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Rimedio naturale contro le infezioni batteriche e fungine
La malva sylvestris vanta numerose proprietà antimicrobiche, indispensabili per contrastare diverse specie di batteri e funghi. In particolare, sembra efficace nella lotta contro i seguenti agenti patogeni:
- escherichia coli
- staphylococcus aureus
- klebsiella pneumoniae
- pseudomonas aeruginosa
- proteus vulgaris
- bacillus cereus
- mycobacterium smegmatis
- listeria monocytogenes
- micrococcus luteus
- candida albicans
- rhodotorula rubra
- kluyveromyces fragilis.
La parte aerea della pianta medicinale ha un’attività antimicrobica moderata rispetto a quella esercitata dagli antibiotici. Inoltre, la tintura madre di malva ha riportato una significativa azione antimicotica nei confronti di diversi ceppi fungini sedimentati a concentrazioni inferiori.
Per di più, alcuni rimedi erboristici estratti dalle foglie della malvacea sono in grado di tenere sotto controllo l’infezione da helicobacter pilori.

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La malva amica della pelle
La malva sylvestris trova ampio impiego nell’industria cosmetica. Spesso viene impiegata, come ingrediente, nelle formulazioni di creme e lozioni per il viso.
I rimedi erboristici a base di malva sono un valido alleato per trattare:
- irritazioni
- arrossamenti
- psoriasi
- orticaria
- scottature
- punture di insetti.
Inoltre, la pianta erbacea vanta interessanti proprietà antinfiammatorie che possono essere impiegate con successo nel trattamento di ogni infiammazione che colpisce la pelle del viso.
Tale beneficio si può ottenere semplicemente realizzando un infuso alla malva e si procede tamponando la parte interessata con un batuffolo imbevuto del rimedio.
L’elevata presenza di mucillagini concentrate nelle foglie e nei fiori della malvacea regala alla pelle un‘intensa idratazione e morbidezza.
Inoltre, la malva conferisce all’epidermide un’immediata sensazione di freschezza, donando sollievo alla pelle afflitta da prurito e bruciore.
La pianta officinale viene impiegata anche nella realizzazione di sieri anti-age e di creme doposole.
Le proprietà antiossidanti contenute nei semi prevengono l’invecchiamento cutaneo.
In aggiunta, gli estratti di malva vengono impiegati come ingrediente base per la produzione di detergenti intimi, ad azione lenitiva e rinfrescante.

Trattamenti
E’ un rimedio per:
- la costipazione
- le infiammazioni delle mucose
- contrastare l’invecchiamento cutaneo
- infezioni batteriche e fungine
- proteggere il fegato dall’epatotossicità
- inibire la proliferazione di cellule tumorali
- trattare alcuni disturbi della pelle.

Malva: usi erboristici
In erboristeria, vengono impiegate le foglie e i fiori essiccati, sotto forma di infuso o decotto da applicare localmente o da assumere oralmente.
Ad uso interno, si può somministrare la tintura madre di malva che presenta le medesime qualità terapeutiche delle soluzioni acquose.
Uso orale
Infuso lassativo ed antinfiammatorio
L’infuso si prepara aggiungendo 2/3 cucchiai rasi di foglie e fiori di malva in 500 ml di acqua fredda. Successivamente, si lascia macerare in acqua il rimedio per la durata tre/quattro ore, a temperatura ambiente.
Attraverso questo procedimento viene estratta una maggiore concentrazione di mucillagini. Prima dell’assunzione, il rimedio va filtrato e riscaldato.
L’infuso può essere assunto più volte durante l’arco della giornata e viene impiegato per trattare:
- stipsi
- faringiti
- tosse
- irritazioni del tratto gastrointestinale.
Nel caso di somministrazione ai bambini, il dosaggio dev’essere dimezzato.
Tintura madre di malva per regolare il transito intestinale
Prendere 40 gocce del rimedio e diluirle in poca acqua. Assumerle da una a tre volte al giorno.
Azione topica
Infuso per gargarismi e lavande vaginali
Gli infusi con le parti officinali della malva possono essere utilizzati anche per effettuare risciacqui del cavo orale, gargarismi e lavande vaginali esterne per lenire le irritazioni che colpiscono la mucosa.
Impacco contro pruriti ed irritazioni cutanee
Gli impacchi di malva si ottengono preparando un decotto.
Per realizzare il rimedio acquoso occorrono 2-5 g di foglie e fiori da aggiungere in 200 ml di acqua. Far bollire la miscela per 2/3 minuti prima di utilizzarla.
Imbevere un batuffolo di cotone nel decotto. Dopodiché applicarlo per una manciata di minuti sulla parte del viso afflitta da:
- irritazioni
- pruriti
- arrossamenti.
Il medesimo procedimento può essere effettuato per disinfiammare le gengive.
Idrolato di malva
Consiste in un distillato in corrente di vapore delle parti aeree della pianta.
Il rimedio erboristico racchiude in sé le proprietà emollienti e calmanti della malvacea. E’ un ottimo alleato per la cura della pelle del viso e del contorno occhi. Inoltre, è in grado di lenire efficacemente le infiammazioni che colpiscono la mucosa.
L’acqua di malva, ad uso topico, viene utilizzata per:
- contrastare gli inestetismi cutanei causati da borse ed occhiaie, donando una piacevole sensazione di freschezza al viso
- disinfettare e velocizzare il processo di guarigione delle ferite
- trattare disturbi alle vie respiratore, effettuando dei gargarismi.
L’idrolato di malva può essere utilizzato direttamente sulla pelle o diluito in un altro olio vettore. Solitamente per l’applicazione basta inzuppare un batuffolo di cotone o un panno pulito di cotone nella soluzione. Dopodiché procedere picchiettando, sulla parte interessata, delicatamente.
L’idrolato di malva è un prodotto di qualità, puro e naturale al 100%. Acquistabile al prezzo di 3,29 euro nel formato da 100 ml.
Controindicazioni
I fiori di malva assunti oralmente sono abbastanza sicuri e non riportano significativi effetti collaterali. Tuttavia, in alcuni casi sono stati segnalati disturbi gastrici quali:
- nausea
- vomito
- diarrea
- indigestione.
Inoltre, la malva può provocare reazioni allergiche, qualora sussista un’ipersensibilità ad una delle costituenti chimiche.
Si raccomanda comunque di evitare l’uso durante la gravidanza e l’allattamento.

Malva: consigli per l’acquisto
La droga essiccata in taglio tisana e la tintura madre sono facilmente reperibili in erboristeria o presso rivenditori online. Così come l’idrolato di malva è acquistabile in negozi specializzati che trattano rimedi naturali.
Verificare prima dell’acquisto la presenza di una certificazione che attesti la provenienza da agricoltura biologica.
La tisana va conservata in un barattolo di vetro a chiusura ermetica e dev’essere collocata al riparo da fonti di luce e di calore. Inoltre, bisogna rispettare scrupolosamente l’indicazione della data di scadenza.
Un semplice metodo per verificare la qualità delle erbe officinali consiste nel lasciar macerare in acqua la droga, per circa un’oretta. Dopodiché provare a sentire la fragranza che la tisana rilascia. Quindi, se il rimedio non diffonde alcun aroma vuol dire che la pianta essiccata è vecchia.
Importante è che i prodotti erboristici contengano ingredienti di qualità e naturali al 100%.
Il prezzo di una tisana che impiega materie prime di qualità si aggira intorno agli 8 euro nella confezione da 100 g.
Fonti
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