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GABA: che cos’è, a cosa serve, benefici e come stimolare l’ormone della serenità

Ivana Barberini by Ivana Barberini
26 Giugno 2024
in Salute
GABA: che cos'è, a cosa serve, benefici e quando usare integratori alimentari
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Sommario

  • Cos’è e a cosa serve il neurotrasmettitore Gaba?
  • A cosa servono i recettori GABA
  • Come agisce l’acido gamma-aminobutirrico: i benefici
  • Come aumentare i livelli di GABA?
  • Carenza di GABA: quali sono i sintomi?
  • Usi in cosmetica
  • Farmaci che agiscono sul recettore GABA
  • Controindicazioni
  • Conclusioni

Il GABA (acido gamma-amminobutirrico) è uno dei più importanti neurotrasmettitori inibitori per il funzionamento e la regolazione del nostro sistema nervoso. Può aiutare a ridurre stress, ansia e insonnia e a diminuire la pressione sanguigna. Non si trova negli alimenti, poiché è prodotto direttamente dall’organismo.

Tuttavia, il suo precursore (cioè la sostanza da cui parte la produzione endogena), l’acido glutammico, è presente nel glutine dei cereali, nelle caseine del latte e nelle proteine di alghe e legumi.

Sono disponibili in commercio gli integratori di GABA, ma la loro efficacia è ancora oggetto di studio.

Cos’è e a cosa serve il neurotrasmettitore Gaba?

Il GABA, o acido gamma-aminobutirrico, è un neurotrasmettitore fondamentale per il sistema nervoso centrale. È una molecola endogena, cioè prodotta dal nostro stesso organismo a partire dall’acido glutammico. Agisce come un neurotrasmettitore inibitorio a livello delle sinapsi, dove regola l’eccitabilità neuronale e il tono muscolare.

Inoltre, contribuisce a mantenere l’equilibrio tra i processi neurali eccitatori e inibitori.

Un‘alterazione nei livelli di GABA, infatti, è stata associata a vari disturbi dell’umore e a condizioni neurologiche, compresi stress, ansia, depressione, attacchi di panico ed epilessia.

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Questi disturbi possono manifestarsi attraverso sintomi come insonnia, alterazioni della pressione sanguigna e variazioni del tono muscolare. Ciò riflette l’impatto del GABA sul benessere fisico e mentale.

Ad esempio, le benzodiazepine, una classe di farmaci psicotropi, agiscono sul sistema nervoso centrale aumentando l’efficacia del GABA. Questo meccanismo di azione le rende particolarmente efficaci nel trattamento dell’ansia, degli attacchi di panico e dell’insonnia, favorendo il rilassamento e l’abbassamento dello stress.

Inoltre, il GABA gioca un ruolo cruciale nel controllo dell’epilessia, poiché i farmaci che modulano la sua attività possono aiutare a prevenire le convulsioni, aumentando l’inibizione neuronale.

La comprensione del ruolo di questa molecola nel sistema nervoso ha portato a significativi progressi nel trattamento di disturbi psichiatrici e neurologici. Attraverso la regolazione dell’attività del GABA, infatti, sarebbe possibile intervenire su diversi aspetti dei disturbi dell’umore e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.

I neuroni adibiti alla sua produzione sono detti “neuroni GABAergici”. Sono presenti in tutto il sistema nervoso centrale, incluso il cervello, il midollo spinale e il sistema nervoso periferico. Si stima che circa il 30% dei neuroni del cervello producano GABA.

GABA: che cos'è?

Cosa sono i neurotrasmettitori?

I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche “messaggere” che consentono la comunicazione tra i neuroni nel sistema nervoso. In altre parole, inviano segnali biochimici nel cervello e verso il sistema nervoso periferico.

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Queste molecole sono rilasciate dalle terminazioni nervose e attraversano la rete delle sinapsi per legarsi ai recettori specifici sul neurone ricevente, influenzandone l’attività.

Tra i neurotrasmettitori più importanti ci sono la dopamina, la serotonina, il glutammato, l’adrenalina e la noradrenalina, ognuno con ruoli distinti ma interconnessi nella regolazione delle funzioni corporee e mentali.

La dopamina è associata al sistema di ricompensa del cervello, influenzando motivazione, piacere e regolazione dell’umore. La serotonina, invece, contribuisce alla regolazione dell’umore, dell’appetito, del sonno e della funzione cognitiva.

Il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio nel sistema nervoso centrale, essenziale per i processi di apprendimento e memoria. Un suo squilibrio è implicato in malattie come l’epilessia e altre di tipo neurodegenerativo.

L’adrenalina e la noradrenalina, infine, sono neurotrasmettitori strettamente collegati che svolgono una funzione importante nella risposta “attacco o fuga”, regolando la pressione sanguigna, il battito cardiaco e i livelli di energia in risposta allo stress.

Insieme, questi neurotrasmettitori coordinano moltissime funzioni fisiologiche e psicologiche, dalla risposta allo stress e alla regolazione dell’umore, fino al controllo dei movimenti e alla trasmissione del dolore.

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Quali sono le differenze tra Gaba e glutammato?

Sono entrambi degli amminoacidi ma con ruoli opposti, cioè il glutammato è un neurotrasmettitore eccitatorio che attiva i neuroni su cui agisce, mentre il GABA (acido gamma-amminobutirrico) è inibitorio, quindi li “disattiva”.

struttura del recettore GABA

A cosa servono i recettori GABA

I recettori GABA svolgono un ruolo critico nel sistema nervoso centrale, poiché agiscono come mediatori dell’azione inibitoria del GABA.

In pratica, sono essenziali per mantenere l’equilibrio tra l’eccitazione e l’inibizione neuronale, prevenendo così l’eccessiva attività dei neuroni che può comportare convulsioni, ansia, disturbi del sonno e altre condizioni neurologiche.

I recettori GABA si classificano principalmente in due categorie: GABA_A e GABA_B. I primi consentono alcune reazioni chimiche che rendono la cellula nervosa meno propensa a generare un potenziale d’azione, cioè un segnale elettrico. Questo meccanismo contribuisce al rilassamento muscolare, alla riduzione dell’ansia e alla prevenzione delle convulsioni.

Per questa ragione, farmaci che agiscono aumentando l’effetto del GABA sui recettori GABA_A, come le benzodiazepine, sono utilizzati nel trattamento dell’ansia, dell’insonnia e dell’epilessia.

I recettori GABA_B, invece, una volta attivati, riducono l’attività neuronale. Gli effetti sono simili nei due recettori, cambia il meccanismo d’azione nella modulazione dell’attività neuronale, inclusa la regolazione del dolore e il controllo motorio.

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Come agisce l’acido gamma-aminobutirrico: i benefici

L’acido gamma-aminobutirrico rallenta l’attività nervosa. E’ una funzione basilare, poiché consente di bilanciare l’attività eccitatoria esercitata da altri neurotrasmettitori.

Sono diversi gli studi che evidenziano l’azione positiva di questa molecola, ad esempio, sul sonno.

Nello specifico, il GABA contribuirebbe a ridurre il tempo di addormentamento, donando una migliore qualità del sonno e quindi una migliore concentrazione durante la giornata, riducendo il senso di affaticamento e l’irritabilità.

Non è un caso, infatti, che per combattere l’ansia o l’insonnia spesso si ricorre a farmaci che agiscono sui recettori del GABA, anche se presentano alcune controindicazioni.

L’azione del GABA si associa comunque anche ad altri benefici per la salute mentale e fisica, tra cui:

  • Riduzione dell’ansia e dello stress, poiché ha un effetto calmante sul sistema nervoso, moderando la risposta del corpo allo stress.
  • Migliora la qualità del sonno: può facilitare l’addormentamento.
  • Effetti anticonvulsivanti: agisce prevenendo le convulsioni e rendendo più efficaci alcuni farmaci antiepilettici.
  • Regola il tono muscolare: partecipa al controllo del tono muscolare, prevenendo la rigidità e gli spasmi muscolari. È un aspetto particolarmente importante in condizioni neurologiche dove il controllo muscolare è compromesso.
  • Aiuta l’umore: alcuni studi suggeriscono che il GABA può avere effetti positivi sull’umore e sulla sensazione di benessere.
  • Potenzialmente neuroprotettivo: potrebbe avere effetti neuroprotettivi, aiutando a proteggere i neuroni dalla degenerazione.
  • Gestione del dolore: può influenzare la percezione del dolore, modulando la trasmissione del segnale, offrendo potenziali benefici nella gestione del dolore cronico.
I benefici del GABA

Come aumentare i livelli di GABA?

Ci sono alcune strategie per cercare di aumentare i livelli di GABA nell’organismo.

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Tra queste, c’è sicuramente l’esercizio fisico e il consumo di alimenti ricchi di acido glutammico (precursore del GABA) come i funghi, le alghe, la frutta secca, legumi, alcune verdure come gli spinaci e il formaggio. Ma si tratta comunque di fonti indirette, poiché questo neurotrasmettitore è di origine endogena, cioè è l’organismo a produrlo.

Anche alcune erbe come la valeriana, il tè oolong, tè verde, il magnesio o la taurina, possono aiutare a incrementare i livelli di GABA, ma occorrono altri studi in proposito.

Ci sono poi anche integratori a base di GABA che teoricamente dovrebbero accrescere la presenza di questo neurotrasmettitore. Infatti, secondo gli esperti non servirebbero a molto, poiché non potrebbero superare la barriera ematoencefalica, cioè arrivare al cervello. 

Attenzione, infine, a non confondersi con il glutammato usato nell’industria alimentare come esaltatore del sapore. Quello che si trova nei dadi da brodo, o nelle zuppe pronte, ad esempio, è un additivo artificiale.

Integratori di GABA

Gli integratori di GABA sono disponibili sul mercato e sono spesso raccomandati per migliorare il benessere mentale. Sono solitamente utilizzati per le loro proprietà benefiche nei confronti del riposo notturno e nel moderare le sensazioni di stress e ansia.

È necessario, tuttavia, indicare che questi prodotti non sono farmaci, quindi non sono destinati, né approvati, per la cura di disturbi o malattie, incluse l’ansia o l’insonnia cronica.

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Anche se gli integratori di GABA non richiedono la prescrizione medica, è meglio avvalersi del consiglio del proprio dottore prima di usarli, per valutare se siano la scelta più adatta in base alle specifiche esigenze di salute.

L’interazione con altri farmaci, le condizioni di salute preesistenti e gli obiettivi di benessere personali sono tutti aspetti che un medico può e deve considerare.

Quanto prenderne al giorno?

Ogni capsula solitamente contiene 500 mg di GABA ma anche vitamine del gruppo B o altri aminoacidi, dipende dalla formulazione. Solitamente si raccomanda una capsula al giorno prima dei pasti, seguendo le indicazioni riportate sull’etichetta.

Detto questo, resta fondamentale avvisare il proprio medico prima di assumere questi integratori che vanno ad agire sul sistema nervoso.

Carenza di GABA: quali sono i sintomi?

Tra i segni di una possibile carenza di GABA ci sono:

  • Aumento di nervosismo e ansia.
  • Attacchi di panico.
  • Irritabilità e sbalzi d’umore.
  • Difficoltà di concentrazione e/o a dormire.
  • Dolore muscolare o rigidità.
  • Mal di testa.
  • Affaticamento persistente.

Inoltre diversi studi hanno evidenziato una relazione tra bassi livelli di GABA e alcune malattie neurologiche. È stata riscontrata, ad esempio, in caso di schizofrenia e malattia di Huntington.

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Ciò mostra l’importanza di questo neurotrasmettitore per la salute e la funzionalità del cervello e del sistema nervoso, anche nel prevenire disordini neurologici.

Usi in cosmetica

L’acido gamma-aminobutirrico trova applicazione non solo nel campo delle neuroscienze ma anche nell’industria cosmetica, dove è usato nei prodotti anti-age.

Inserito in diverse formulazioni cosmetiche, come creme, sieri e lozioni, il GABA è apprezzato soprattutto per il suo potenziale nel ridurre i segni dell’età sulla pelle, cioè le rughe e le cosiddette “zampe di gallina”.

L’uso di questa molecola nei cosmetici anti rughe si deve alla sua azione rilassante sui muscoli facciali, quindi potrebbe aiutare a contrastare la formazione di nuove rughe e favorire un aspetto più giovane e disteso della pelle.

Farmaci che agiscono sul recettore GABA

I farmaci che influenzano il sistema GABAergico hanno un ruolo importante nel trattamento di varie condizioni neurologiche grazie alla loro azione inibitoria.

Benzodiazepine

Tra questi, le benzodiazepine interagiscono con il recettore GABA_A, aumentando l’azione inibitoria del GABA e trovando impiego in disturbi come insonnia, ansia, e crisi epilettiche, ma richiedono prescrizione e monitoraggio medico.

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Poiché le benzodiazepine hanno un rapido effetto sedativo e ansiolitico, sono quindi usate per il trattamento acuto d’insonnia, ansia, agitazione e ansia associata ad altri disturbi psichiatrici.

Inoltre, sono utilizzate come pre-anestetici, anticonvulsivanti e miorilassanti e come trattamento principale per la catatonia. A causa del rischio di dipendenza psicologica e fisica associata al loro uso a lungo termine, è necessaria sempre una valutazione medica sull’effettiva necessità di questi farmaci.

Barbiturici

Diversamente, i barbiturici possono attivare il medesimo recettore anche senza GABA, ma con un uso limitato a causa degli effetti collaterali e del rischio di interazioni con altri farmaci.

Farmaci Z

I cosiddetti farmaci Z, simili alle benzodiazepine (come zolpidem, zaleplon e zopiclone), e il baclofen, che punta verso il recettore GABA_B, sono utilizzati, invece, come sedativi e miorilassanti.

Altre sostanze, come la vigabatrina, l’acido valproico e la tiagabina, modulano la sinapsi GABAergica senza però agire direttamente sui recettori, incrementando l’effetto inibitorio GABAergico, soprattutto nel trattamento dell’epilessia.

Controindicazioni

Sebbene il GABA sia generalmente considerato sicuro quando utilizzato come supplemento alimentare o ingrediente nei prodotti cosmetici, esistono alcune potenziali controindicazioni ed effetti collaterali da considerare (soprattutto nell’uso orale).

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Per questo è sempre importante consultare il proprio medico prima di assumere questa sostanza. Ovviamente, la risposta individuale a questa molecola può variare notevolmente, tuttavia tra gli effetti collaterali più segnalati ci sono sonnolenza, vertigini, mal di testa e disturbi gastrointestinali.

Inoltre, potrebbe interagire con i farmaci che agiscono sul sistema nervoso, inclusi sedativi, ansiolitici, antidepressivi, integratori di melatonina e anticonvulsivanti.

Per quanto riguarda gravidanza e allattamento, non ci sono abbastanza studi che ne attestano la sicurezza, quindi è meglio evitarne l’uso in questi periodi in mancanza di prescrizione medica.

In linea generale è bene non fare un uso eccessivo di acido gamma-aminobutirrico e attenersi sempre alle dosi indicate e ricordare che i suoi effetti sulla salute sono ancora oggetto di studio.

Conclusioni

Il GABA (acido gamma-aminobutirrico) è un importante neurotrasmettitore inibitorio nel sistema nervoso centrale, fondamentale per ridurre l’eccitabilità neuronale. Funziona come un messaggero chimico che aiuta a mantenere l’equilibrio tra il sistema nervoso e le funzioni cerebrali, influenzando il relax, il sonno e lo stress.

È anche utilizzato negli integratori alimentari e prodotti cosmetici, dove è apprezzato per le sue proprietà rilassanti e anti-età.

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Tuttavia, l’assunzione di GABA può presentare controindicazioni e richiede cautela.

Fonti
  • Front Neurosci.
  • GABA Receptor.
  • Physiology, GABA.
  • Lancet.

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Ivana Barberini

Ivana Barberini

Giornalista in ambito medico-scientifico, scrivo di salute, nutrizione e sanità per diverse testate giornalistiche e magazine on line. Sono laureata in Lettere ma ho un diploma di Dietista, un Master in Etnopsichiatria e diversi corsi di formazione sulla scrittura SEO e online. Per Melarossa scrivo di salute e alimentazione in modo semplice e fruibile, per un’informazione chiara, ma sempre scientificamente corretta. Nel 2024 ho vinto il Premio Omnibus Salute Donna per la divulgazione scientifica.

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