Perdi i capelli? Tra i “colpevoli” c’è anche l’inquinamento. A confermare per la prima volta il legame tra caduta dei capelli e smog è stata una ricerca condotta al Future Science Research Center della Corea del Sud. Dallo studio è emerso che il fusto del capello tende ad assorbire polveri sottili e gas di scarico. Queste sostanze, a lungo andare, danneggiano il cuoio capelluto e favoriscono la caduta dei capelli.
Smog: più ne assorbi, maggiore è il rischio caduta
La ricerca ha mostrato che l’esposizione del cuoio capelluto a particelle inquinanti come quelle liberate dagli scarichi delle vetture diesel riduce la produzione di proteine indispensabili alla crescita del capello, come la beta-catenina.
Lo studio ha anche rivelato che i livelli di altre tre proteine (ciclina D1, ciclina E e CDK2), che sono responsabili della crescita e della conservazione dei capelli, sono ridotti dall’esposizione a queste sostanze inquinanti. I test hanno mostrato che la diminuzione è dose-dipendente. Questo significa che maggiore è il livello di inquinante, maggiore è la diminuzione di queste proteine e, quindi, il rischio di caduta per i capelli.
Hyuk Chul Kwon, ricercatore del Future Science Research Center e primo autore dello studio, ha sottolineato l’mportanza di questa ricerca, che ha svelato una relazione mai compresa prima.
“Il legame tra inquinamento atmosferico e malattie gravi come il cancro, la BPCO (broncoprenumopatia cronica ostruttiva) e le malattie cardiovascolari è ben chiaro. Al contrario, non c’è quasi nessuna ricerca sugli effetti dell’esposizione della pelle, e dei capelli in particolare, a determinate sostanze. Il nostro studio spiega come gli inquinanti atmosferici agiscono sulle cellule della papilla dermica del follicolo umano, dimostrando in che modo gli inquinanti atmosferici più comuni portano alla caduta dei capelli”.
Naturalmente, oltre allo smog ci sono anche altri fattori che possono favorire la caduta dei capelli. Tra questi, i cambiamenti ormonali, le carenze alimentari, lo stress, l’assunzione di medicinali, trattamenti troppo aggressivi. Anche l’avanzare dell’età determina un fisiologico invecchiamento del capello e un rallentamento della sua crescita.
Se la caduta è stagionale, o comunque circoscritta a brevi periodi, non deve preoccupare. Se invece si protrae più a lungo di qualche settimana è bene indagarne le ragioni per intervenire nel modo più opportuno.
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Fonte: Repubblica.