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Cistite maschile: che cos’è, cause e sintomi, diagnosi e cure

Diana Catocchia by Diana Catocchia
3 Gennaio 2023
in Patologie
cistite maschile: che cos'è, cause e sintomi, diagnosi, cure
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Sommario

  • Cos’è la cistite maschile?
  • Sintomi della cistite maschile
  • Cause della cistite maschile e soggetti a rischio
  • Citate maschile: condizioni associate all’infezione del tratto urinario negli uomini
  • Diagnosi ed esami strumentali
  • Cure e rimedi per la cistite maschile
  • Quanto dura la cistite maschile?
  • Come prevenire la cistite maschile

La cistite maschile è l’infezione della vescica urinaria dovuta all’ingresso di germi patogeni che si trovano all’esterno. Poiché l’uretra femminile risulta più corta rispetto a quella maschile, le donne sono più inclini a sviluppare la condizione, che però può colpire anche gli uomini. 

I soggetti più a rischio sono sicuramente i portatori di catetere vescicale, chi soffre di stipsi o di prostata ingrossata e i pazienti immunodepressi. I sintomi sono abbastanza specifici e includono dolore alla minzione, urine di colore scuro e maleodoranti. 

La diagnosi della cistite maschile è basata sul dettaglio dei sintomi e, nel caso in cui il medico lo richieda, è possibile effettuare un esame delle urine per la ricerca di germi patogeni. La terapia dipende molto dallo stato dell’infezione: sebbene ai primissimi segnali potrebbe bastare una maggiore idratazione e qualche integratore specifico, nella maggior parte dei casi la terapia antibiotica rimane la cura più efficace.

In ogni situazione è sempre buona norma non attendere l’aggravarsi dei sintomi ma richiedere il parere del proprio medico di fiducia per evitare spiacevoli complicazioni ai reni, che prendono il nome di una condizione chiamata “Pielonefrite”. 

Cos’è la cistite maschile?

“Cistite” è il termine medico per indicare l’infiammazione della vescica urinaria. É una delle forme più comuni di infezione e, contrariamente all’opinione generale, può colpire anche gli uomini, sebbene l’incidenza non sia così elevata come quella registrata nel caso delle donne.

Pur non trattandosi di un’infiammazione grave, la cistite può causare notevoli disagi e, in alcuni casi (soprattutto se non trattata), tende a colpire i reni, caso in cui può trasformarsi in un problema di salute molto serio. Proprio per questo è molto importante conoscere le cause del disturbo, come riconoscerlo, quando appare e, soprattutto, come trattarlo.

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Le infezioni delle vie urinarie coinvolgono le parti del corpo deputate alla produzione di urina e alla sua eliminazione dall’organismo, ovvero i reni, gli ureteri, la vescica e l’uretra, che sfocia nel meato uretrale localizzato vicino ai genitali esterni.

In un’infezione della vescica, i batteri invadono e continuano a crescere (proliferare) all’interno della stessa. A volte questi possono prendere il controllo dei reni o dei tubi (ureteri) che trasportano l’urina dai reni alla vescica. Le infezioni del tratto urinario sono spesso classificate in due tipi, a seconda della loro localizzazione nel percorso anatomico.

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla cistite.

cistite maschile: che cos'è

Infezioni delle basse vie urinarie

Includono la cistite (infezione della vescica) e l’uretrite (infezione dell’uretra). Sono spesso causate da batteri intestinali, che normalmente abitano nella zona anale ed in questo caso entrano e contaminano il tratto urinario inferiore, di solito diffondendosi dalla pelle all’uretra per risalire poi alla vescica.

L’uretrite può anche essere causata da microrganismi trasmessi attraverso il contatto sessuale, tra cui la Gonorrea e la Clamidia. Un’altra forma di infezione del tratto urinario maschile è la prostatite, che è un’infiammazione della ghiandola prostatica.

Cistite maschile: infezioni del tratto urinario superiore

Coinvolgono gli ureteri e i reni e comprendono la Pielonefrite (infezione renale). Le infezioni del tratto superiore si verificano quando i batteri risalgono il tratto urinario dalla vescica ai reni o quando i batteri trasportati nel flusso sanguigno si accumulano all’interno di essi. Inoltre, è possibile classificare la cistite in due grandi gruppi, a seconda della durata della malattia.

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  • Cistite acuta: è caratterizzata dalla comparsa di edema (gonfiore) e iperemia (rossore) come reazione del corpo ai microbi invasori a livello della mucosa vescicale (è di breve durata).
  • Cistite cronica: appare come risultato della cronicità delle lesioni della vescica che si sono verificate durante le ripetute fasi acute ed è causata da un trattamento inadeguato e frequenti ricadute (di solito durano più di tre mesi). 
quali sono i sintomi della cistite maschile

Sintomi della cistite maschile

Una ITU (infezione del tratto urinario) si verifica quando batteri o altri microrganismi, solitamente della flora batterica fecale, entrano nel tratto urinario.

Può interessare diversi segmenti delle vie urinarie, in particolare la vescica (cistite), ma possono essere coinvolti anche l’uretra (uretrite), i reni (pielonefrite) o la prostata (prostatite).

Non esiste una chiara predisposizione genetica e a volte la sintomatologia può essere confusa con altri disturbi come l’incontinenza (incapacità di trattenere le urine) o l’enuresi (nel caso di pazienti pediatrici). 

Questo tipo di infezione del tratto può manifestarsi in diversi modi. Gli uomini con una ITU a volte possono non avere segni o sintomi e non si può parlare, in questo caso, di fascia di età più esposta eccezion fatta per i portatori di pannolone o catetere vescicale. 

Quando i segni appaiono, tuttavia, possono essere numerosi:

  • Dolore durante la minzione, disagio o sensazione di bruciore.
  • Svegliarsi durante la notte per urinare.
  • Frequente bisogno di urinare durante il giorno.
  • Dolore, pressione o dolorabilità nella zona della vescica (area addominale, sotto l’ombelico).
  • Febbre, con o senza brividi.
  • Incapacità del paziente di iniziare la minzione, sebbene ne senta il bisogno.
  • Un debole flusso di urina.
  • Urina che appare torbida o ha un cattivo odore.
  • Un improvviso bisogno di urinare.
  • Minzioni frequenti di piccole quantità di urina (a volte anche poche gocce).
  • Presenza di sangue nelle urine.
  • Nausea e vomito.
  • Dolore nella parte centrale inferiore dell’addome.
  • Urina scura con un forte odore. 

Quali sono i sintomi delle infezioni complicate del tratto urinario negli uomini?

In alcune situazioni gli uomini che soffrono di infezioni delle vie urinarie hanno già sofferto delle complicazioni e quindi possono manifestare uno o più di questi sintomi:

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  • Brividi.
  • Febbre.
  • Nausea.
  • Vomito.
  • Mal di schiena.

Questi sono i segni che l’infezione si è diffusa ai reni o al tratto urinario superiore. Un’infezione che si è diffusa è un problema più serio e il paziente necessita di cure immediate.

cistite maschile fattori di rischio

Cause della cistite maschile e soggetti a rischio

A seconda dell’area in cui si verifica l’infezione urinaria, la condizione ha nomi diversi:

  • Cistite (infezione della vescica).
  • Uretrite (infezione dell’uretra).
  • Prostatite (un’altra forma di infezione urinaria negli uomini).
  • Pielonefrite (infezione renale, del tratto urinario superiore).

L’infezione del tratto urinario è rara negli uomini e le statistiche indicano che circa il 3% dei maschi in tutto il mondo viene affetto da questo problema ogni anno.

Quando una ITU si sviluppa negli uomini, è considerata una condizione complicata e presenta alti rischi di diffusione ai reni e al tratto urinario superiore. In alcuni casi, il paziente potrebbe aver bisogno di un intervento chirurgico.

Il batterio Escherichia Coli è la causa più comune

La maggior parte dei casi di infezione del tratto urinario negli uomini è causata dal batterio Escherichia coli (E. Coli), che è presente normalmente nel corpo umano.

Questo batterio entra nel tratto urinario attraverso l’uretra, cioè il tubo attraverso il quale l’urina viene rimossa dalla vescica, passando all’interno del pene.

Nelle donne l’uretra è più corta e quindi le infezioni del tratto sono più comuni e i batteri raggiungono la vescica facilitati da una distanza minore.

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È improbabile, anche se possibile, che un uomo contragga una ITU facendo sesso con una donna, perché l’infezione è solitamente causata da batteri già presenti nel tratto urinario dell’uomo.

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’ Escheria Coli.

L’età avanzata è un fattore di rischio

Le infezioni del tratto urinario negli uomini sono più comuni a causa dell’età avanzata.

Uno dei motivi è che i più anziani hanno un rischio maggiore di avere un ingrossamento della prostata, una crescita non cancerosa, in questo caso, chiamata iperplasia prostatica benigna.

L’ingrossamento della prostata nella terza età può interessare un segmento della vescica e il paziente troverà più difficoltà a urinare normalmente.

Se la vescica non si svuota completamente, i batteri solitamente espulsi con l’urina possono guadagnare terreno, proliferando all’interno della vescica che risponderà con un’infiammazione delle sue pareti (cistite). 

Altri fattori di rischio per un’infezione del tratto urinario negli uomini

Altri fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare un’infezione del tratto urinario negli uomini sono:

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  • Immobilizzazione a letto per lunghi periodi di tempo (soggetti disabili o anziani).
  • Mancanza di adeguata idratazione (il paziente non beve acqua a sufficienza, non consuma minestre di verdure, succhi di frutta, tisane ecc. spesso a causa della mancanza della sensazione di sete).
  • Un intervento chirurgico nel tratto urinario.
  • Scarse condizioni igieniche.
  • Difese immunitarie basse o poco competenti (soggetti immunodepressi).
  • Catetere vescicale.
  • Pannolone per incontinenza, specie nei soggetti allettati.
  • Diabete mellito di tipo I e II.
  • Infezioni ripetute in assenza di circoncisione.
  • Incontinenza fecale.
  • Sesso anale non protetto, che espone l’uretra a più batteri.

L’importanza del transito regolare

In caso di stitichezza i batteri che normalmente si trovano nel materiale fecale ristagnano, proliferando e, in alcuni casi, migrando verso l’esterno per poi entrare nel tratto urinario, causando infezioni.

Mantenere l’intestino idratato assumendo una corretta quantità di liquidi, consumare una dieta ricca di fibre mangiando frutta e verdura e una moderata attività fisica permettono di mantenere un transito intestinale regolare preservando anche il benessere delle vie urinarie. 

cistite maschile condizioni associate all'infezione

Citate maschile: condizioni associate all’infezione del tratto urinario negli uomini

Alcuni problemi di salute possono essere associati a un aumentato rischio di infezione delle vie urinarie negli uomini. Tra questi abbiamo:

  • Ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna).
  • Calcoli renali.
  • Restringimento anomalo dell’uretra.
  • Malformazioni congenite.
  • Il paziente ha subito un intervento chirurgico recente sulle vie urinarie, che prevede l’inserimento di un tubo per rimuovere l’urina dalla vescica (procedura chiamata cateterizzazione) o che prevede l’inserimento di una piccola videocamera per esaminare la vescica e l’uretra del paziente (cistoscopia). 

Diagnosi ed esami strumentali

Durante il consulto medico, l’urologo analizzerà innanzitutto i sintomi avvertiti e gli eventuali precedenti episodi di infezioni alle vie urinarie, completando un’accurata anamnesi.

Il medico potrebbe anche chiedere informazioni relative alla storia sessuale del paziente, inclusa la situazione del proprio partner riguardo le malattie sessualmente trasmissibili, l’uso del preservativo e il numero di partner sessuali. Successivamente, il medico eseguirà un esame fisico e consiglierà test di laboratorio per determinare i globuli bianchi (cellule anti-infezione) e i possibili batteri nelle urine. 

La raccolta del campione deve avvenire la mattina, dopo essersi alzati, con il secondo getto della minzione. Le urine vanno raccolte in un contenitore sterile e vanno consegnate il giorno stesso al laboratorio per essere analizzate.

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Il referto è di solito disponibile entro qualche giorno e deve essere visionato da parte del medico che ne ha fatta esplicita richiesta. Lo scopo dell’esame rettale (esplorazione) è quello di valutare le dimensioni e la forma della prostata. 

Nei giovani, che non hanno una prostata ingrossata, l’urologo potrebbe raccomandare una serie di test aggiuntivi per identificare un’anomalia nel tratto urinario che aumenta il rischio di infezione poiché le ITU sono relativamente rare nei giovani uomini con un tratto urinario normale.

Ulteriori test includono la pielografia endovenosa o la tomografia computerizzata (TAC), l’ecografia o la cistoscopia, meno frequenti ma ugualmente utili. 

cistite maschile: cure

Cure e rimedi per la cistite maschile

Le infezioni del tratto urinario negli uomini, a volte, possono essere complicate e richiedono un trattamento per prevenire la diffusione dell’infezione al rene o al tratto urinario superiore.

La terapia utilizzata dipende dalla causa dell’infezione e di solito comprende antibiotici, antipiretici e antidolorifici per ridurre i sintomi, inclusi dolore e bruciore durante la minzione. 

I pazienti con infezioni più complicate possono richiedere un intervento chirurgico, per drenare alcune aree del tratto urinario, che sono diventate focolai che mantengono l’infezione, o per rimuovere i tessuti infiammati circostanti.

Oltre al trattamento farmacologico, l’idratazione è estremamente importante, avendo il ruolo di stimolare la minzione e, insieme all’urina, di eliminare i germi che hanno causato il disturbo urinario.

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Antibiotici

La prescrizione degli antibiotici rimane competenza strettamente medica in quanto, almeno in Italia, questa categoria di farmaci non è cedibile senza ricetta. La procedura è molto chiara al riguardo, in quanto la visita medica con anamnesi rimane l’unico metodo valido per accedere a un trattamento efficace. 

Dopo aver chiarito la sintomatologia dunque, il curante può procedere richiedendo un esame delle urine con urinocoltura oppure può decidere di prescrivere direttamente un antibiotico empirico, senza attendere cioè il risultato delle analisi.

La terapia è solitamente orale, con pillole o bustine effervescenti da assumere in 2-3 dosi oppure per 5-10 giorni tenendo presente l’età, la sintomatologia e le altre patologie associate del paziente. 

Integratori alimentari

Ormai venduti in ogni farmacia o parafarmacia, possono essere un valido aiuto per la prevenzione delle complicanze se assunti ai primissimi sintomi. Alcuni tra i più conosciuti includono il succo di mirtillo rosso (Cranberry) e il D-Mannosio. 

Si trovano puri o sotto forma di pillole o bustine solubili e il dosaggio può essere quello stabilito sulla confezione oppure secondo parere del medico o del farmacista. Ad aumentare la loro efficacia può essere utile l’assunzione subito dopo aver avuto rapporti (in via profilattica) o ai primissimi sintomi. 

Se la condizione non migliora nell’arco di 24 ore bisogna però contattare il proprio curante che deciderà se iniziare una terapia antibiotica evitando spiacevoli complicanze come la risalita dei germi ai reni, una condizione conosciuta sotto il nome di Pielonefrite.

In questo caso i sintomi sono più severi (febbre, brividi) e gli integratori singoli, quindi non associati agli antibiotici, totalmente inefficaci. In questa situazione si richiede necessariamente un parere medico. 

Intervento chirurgico

L’intervento chirurgico non è, di per sé, una terapia appropriata nel trattamento delle infezioni urinarie, in quanto i farmaci costituiscono di solito la prima scelta.

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Nel caso di soggetti che soffrono però di ipertrofia prostatica benigna (un aumento della massa della prostata che restringe le vie urinarie) lo specialista urologo potrebbe richiedere un intervento per ridurre la pressione attorno ai tubuli che drenano l’urina, consentendo al paziente che frequentemente soffre di ripetute ITU di svuotare con più facilità la vescica impedendo la proliferazione batterica. 

L’ipertrofia prostatica benigna rimane ad ogni modo una condizione molto frequente, specialmente nei soggetti sopra i 50 anni, non è affatto sinonimo di tumore ed è facilmente controllabile da una terapia farmacologica o, come già espresso, da piccoli interventi locali di breve durata e immediato beneficio.

Stile di vita

La cistite non è altro che un’infezione della vescica da parte di germi che verrebbero normalmente neutralizzati dal sistema immunitario.

In situazioni però di stress, dieta sregolata, mancanza di sonno e disturbi dell’umore le nostre difese naturali possono abbassarsi, dando vita a piccoli squilibri che permettono ai batteri nocivi di avere la meglio. 

Uno stile di vita sano, fatto da una dieta ricca di frutta, verdura e fibre alimentari (che aiutano il transito intestinale), povero di zuccheri (pane e pasta non integrali, zucchero semolato, caramelle, dolciumi) insieme a una moderata attività fisica aiutano l’organismo a prepararsi contro le aggressioni dei batteri, mantenendo la salute del tratto urinario. 

Quanto dura la cistite maschile?

In generale, le ITU non complicate si risolvono definitivamente entro circa 7-10 giorni dal trattamento. Se i sintomi non migliorano nonostante la terapia antibiotica, potrebbe essere necessario un farmaco alternativo, perché alcuni germi sono resistenti a determinati tipi di antibiotici. 

Quando il paziente avrà terminato la cura, il medico chiederà di ripetere il prelievo delle urine, per verificare se il batterio è ancora presente o meno (urinocoltura). Se viene diagnosticata un’infezione del tratto urinario superiore o un’infezione della prostata, il medico può prescrivere antibiotici per 3 settimane o più.

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cistite maschile: cure e prevenzione

Come prevenire la cistite maschile

La maggior parte delle infezioni del tratto urinario negli uomini non può essere prevenuta. Le ITU trasmesse sessualmente, però, possono essere evitate utilizzando correttamente il preservativo, dall’inizio del rapporto.

Gli uomini con iperplasia prostatica benigna possono anche eliminare la caffeina e l’alcool dalla loro dieta per migliorare il flusso di urina e prevenire l’accumulo di liquido nella vescica, che aumenta il rischio di infezione.

La buona notizia è che è possibile apportare modifiche allo stile di vita abbastanza semplici ed efficaci per prevenire le infezioni fungine. Tra i rimedi più efficaci ricordiamo i seguenti semplici suggerimenti per evitare le infezioni del tratto urinario.

Bere succo di mirtillo rosso

Alcuni succhi di agrumi sono altrettanto buoni. La vitamina C che essi contengono può combattere le infezioni del tratto urinario allo stesso modo dei succhi di mirtillo rosso.

Un effetto benefico è anche l’uso di probiotici (come l’Acidophilus) o yogurt con batteri che contribuiscono anche a ripristinare l’equilibrio della microflora del tratto gastrointestinale.

Bere quanti più liquidi possibili

Bere una grande quantità di acqua stimola la minzione e aiuta a eliminare i batteri dal corpo proprio “lavando” meccanicamente le mucose. In questo modo il soggetto sente il bisogno di andare in bagno il più spesso possibile, soprattutto se la tendenza è quella di ritenere le urine.

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Andare in bagno ogni volta che serve

Fare uno sforzo andando in bagno ogni volta che si sente il ​​bisogno di urinare, senza indugiare, aiuta ad evitare la proliferazione batterica all’interno della vescica e l’eliminazione dei germi patogeni verso l’esterno.

Praticare sesso protetto

Urinare prima e dopo il rapporto può aiutare a rimuovere i batteri e ridurre drasticamente la possibilità di avere un’infezione urinaria.

Alcuni medici prescrivono una cura periodica di antibiotici da assumere regolarmente in via profilattica. Subito dopo il rapporto sessuale e lo svuotamento della vescica dell’uomo che manifesta frequentemente la cistite è importante il lavaggio dei genitali esterni (dalla vagina verso l’ano e mai il contrario) insieme all’assunzione di acqua e integratori alimentari.

Assumere integratori alimentari

Ormai presenti in tutte le farmacie, ne esistono di diversi generi e tipi. Una particolare fonte di beneficio sembra però derivare dai preparati a base di D-Mannosio, puro, o combinato con succo di mirtillo.

Questa molecola infatti, in grado di attaccare i germi di Escherichia Coli e di trascinarli fuori dal tratto urinario, non sembra avere grosse controindicazioni.

Dosaggi e modo di somministrazione possono rispettare le indicazioni del proprio medico o farmacista ma, secondo alcuni, andrebbero preferiti la sera, a vescica vuota, prima di coricarsi o dopo ogni atto sessuale.

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Evitare alcuni metodi contraccettivi

L’uso del diaframma o di spermicidi contenenti una sostanza denominata “Nonoxynol-9” potrebbe predisporre allo sviluppo di infezioni urinarie.

Chi soffre di frequenti disturbi del genere può chiedere al proprio medico di consigliare altri tipi di contraccettivi, senza rinunciare alla propria sicurezza e a quella del partner.

Prestare attenzione alle norme igieniche

Tutte le persone (specialmente le donne), dovrebbero sempre asciugarsi dalla parte anteriore a quella posteriore dopo aver usato il bagno per evitare il trasferimento di batteri dal colon all’uretra.

Le persone inclini alle infezioni urinarie dovrebbero preferire la doccia piuttosto che il bagno e lavare delicatamente la zona vaginale e anale, in superficie, con un sapone delicato (meglio se a Ph neutro). Andrebbero evitati anche gli spray per l’igiene e i lavaggi interni, cercando di non usare acqua troppo calda.

Applicare le misure di base per il trattamento delle infezioni urinarie, non appena compaiono i primi sintomi, è il modo migliore per evitare la Pielonefrite.

Se le manifestazioni specifiche delle infezioni non vengono trattate, si verificano complicanze, comprese le infezioni renali. Inoltre, in questo caso, possono presentarsi febbre alta, mal di schiena (nella zona dei reni), minzione notturna, nausea e vomito, tutti sintomi che devono portare il paziente a contattare il proprio medico di famiglia o, in alternativa e in presenza di disturbi gravi, recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

Fonti
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  4. López López AI, Cao Avellaneda E, Maluff Torres A, Escudero Bregante JF, Server Pastor G, López Cubillana P, Pérez Albacete M. “Cistitis incrustante” [“Encrustating cystitis”]. Arch Esp Urol. 2004 Oct;57(8):863. Spanish. PMID: 15560281.

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Diana Catocchia

Diana Catocchia

Sono nata a San Benedetto del Tronto. Ho frequentato il liceo scientifico e poi ho fatto la facoltà di Medicina terminata nel 2017. Collaboro con Melarossa per articoli di salute perché mi piace divulgare e spiegare le patologie.

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