La circonferenza vita è un indicatore di salute che può permettere di predire i rischi cardiometabolici legati all’obesità. Perché è l’elemento che più di ogni altro consente di identificare la presenza di grasso viscerale. Si tratta di quel grasso, immagazzinato nella cavità addominale e intorno a diversi organi vitali, che rappresenta il pericolo più significativo per la salute. Ecco perché la misurazione della circonferenza vita deve accompagnarsi al calcolo dell’IMC per valutare i rischi per la salute del paziente con sovrappeso e obesità. Lo afferma uno studio canadese pubblicato su Nature Reviews Endocrinology.
Circonferenza vita: quali informazioni fornisce sulla salute
Lo studio, condotto da un team guidato da Robert Ross, professore alla School of Kinesiology and Health Studies della Queen’s University in Ontario, Canada, riassume decenni di studi che provano, in modo inequivocabile, che l’IMC da solo non è sufficiente per valutare i rischi cardiometabolici dell’obesità.
Le ricerche a cui il team fa riferimento hanno mostrato che la circonferenza della vita è il predittore più forte del grasso viscerale (il grasso immagazzinato nella cavità addominale e attorno a diversi organi vitali), il più pericoloso per la salute perché associato ad un maggiore rischio di problematiche cardiovascolari, diabete e altre malattie metaboliche.
Per questa ragione, la circonferenza della vita è anche un forte predittore del rischio di morte, a differenza dell’IMC.
Inoltre, “le riduzioni della circonferenza della vita, attraverso la dieta o l’esercizio fisico, sono associate a miglioramenti dei fattori di rischio cardiometabolico con o senza perdita di peso corrispondente“, scrivono gli autori: questo significa che una riduzione della circonferenza vita, a parità di peso, permette di ridurre i pericoli per la salute. In questo senso l’IMC da solo non basta: questo valore infatti si ottiene dividendo il peso, espresso in chili, per il quadrato dell’altezza, espresso in metri, quindi non tiene conto della misura della circonferenza vita.
In conclusione, scrivono Ross e colleghi:
“raccomandiamo che la misurazione della circonferenza della vita, accanto a quella dell’IMC, diventi una routine standard degli incontri clinici tra medico e paziente”.
Le attuali linee guida associano un rischio moderato per la salute a una circonferenza della vita tra 95-102 centimetri per l’uomo e tra 80-88 centimetri per la donna.
Una dieta sana e una vita attiva ti aiutano a non superare questi valori, che sono la spia di un eccesso di grasso addominale, oppure a ridurli.
Nel nostro articolo, “Grasso addominale: cos’è, cause, rischi e come smaltirlo“, ti spieghiamo in dettaglio come riuscirci, a tavola e con lo sport.