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Riflessologia plantare: cos’è, a cosa serve, mappa del piede, come funziona la seduta, benefici e controindicazioni

Paola Botte by Paola Botte
5 Maggio 2022
in Salute
riflessologia plantare: che cos'è, come funziona una seduta, mappa del piede, benefici e mappa del piede, controindicazioni e costo
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Sommario

  • Riflessologia plantare: cos’è
  • Come funziona la riflessologia plantare
  • Riflessologia plantare: mappa
  • Come si svolge una seduta
  • A cosa serve la riflessologia plantare: i benefici del trattamento
  • Riflessologia plantare: durata, modalità e costi del trattamento
  • Controindicazioni ed effetti collaterali
  • L’automassaggio plantare
  • Riflessologia plantare nei bambini
  • Origini, evoluzione e avanguardia nella riflessologia plantare

La riflessologia plantare è una tecnica di medicina alternativa che usa l’applicazione di una pressione appropriata in punti e aree specifici sui piedi con lo scopo di lenire tensioni, stress, insonnia e altre problematiche.

I riflessologi ritengono che il piede sia un microcosmo su cui è proiettato l’intero organismo e che proprio come uno specchio, ogni punto del piede rifletta uno specifico organo. Quindi premerli creerebbe benefici reali per la salute della persona.

Ad esempio, la riflessologia sostiene che un punto specifico nell’arco del piede corrisponda alla vescica. Quando un riflessologo usa pollici o dita per applicare una pressione appropriata a quest’area, questa può influenzare il funzionamento della vescica.

Sebbene non faccia parte della medicina tradizionale, esistono molte prove e studi attualmente in corso capaci di dimostrare la sua validità. Se vuoi maggiori informazioni su efficacia, durata e costo di una seduta non puoi perdere questo approfondimento.

Riflessologia plantare: cos’è

La riflessologia plantare è una branca della riflessologia, ossia di quella tipologia di medicina alternativa che si propone di trattare alcune patologie, grazie ad uno specifico massaggio in punti e aree precise del corpo. Nel caso della riflessologia plantare, la stimolazione avviene ai piedi.

Questa tecnica è sempre più utilizzata per lenire lo stress, ma anche alcune tensioni del corpo. Un tocco preciso dei punti consente di individuare le disfunzioni presenti in quel momento e rivitalizzarle.

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Si tratta di una metodica naturale, non invasiva, basata sulla digitopressione, che si esegue con il tipico movimento “a bruco” del pollice su specifici punti, chiamati riflessogeni.

Può essere applicata quasi a tutti ed è eseguita da personale specializzato attraverso molta pratica e un percorso formativo di durata variabile in base all’obiettivo che si vuole raggiungere.

Inoltre, secondo quanto descritto dalla Federazione Italiana Riflessologia del Piede, questo metodo può essere considerato anche una forma d’arte, in quanto coinvolge anche la capacità di intuizione e di empatia del singolo operatore, la sua sensibilità nel saper creare un rapporto empatico con il paziente.

Riflessologia: zone del corpo

La riflessologia può essere applicata anche ad altre zone del corpo. Esiste per esempio quella:

  • Palmare, ancora poco conosciuta, che consiste nella stimolazione di punti precisi sulle mani. Utilizzata soprattutto per trattare stress, osteoartrite e dolore.
  • Facciale, ossia del viso.
  • Auricolare, dove il massaggio viene effettuato alle orecchie in punti molto piccoli e che dunque necessitano di una grande esperienza.
  • Cranica, anche se le zone riflesse sono di meno rispetto alle altre zone.

Ne esistono altre, ma queste sono certamente le più comuni e quelle considerate più efficaci.

riflessologia plantare: come funziona

Come funziona la riflessologia plantare

La riflessologia plantare si basa sul fatto che ogni parte del corpo umano corrisponde ad un punto specifico del piede. Questi punti sono chiamati proprio “punti riflessi”.

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Secondo quanto viene insegnato oggi nei corsi di riflessologia, il corpo sarebbe suddiviso in dieci zone longitudinali.

Gli organi che si trovano sul lato sinistro sarebbero rappresentati sul piede sinistro e anche sulla mano dello stesso lato. Gli organi del lato opposto, sarebbero invece rappresentati sul piede e la mano corrispondenti in quel lato.

Proviamo a fare qualche esempio:

  • il cuore, la milza, il polmone sinistro, la parte sinistra della vescica saranno sollecitati grazie al piede sinistro.
  • il rene destro, la cistifellea, l’orecchio destro e l’appendice saranno stimolati dal piede destro.
riflessologia plantare: mappa

Riflessologia plantare: mappa

Prima di tutto, non esiste una mappatura universale dei punti riflessi dei piedi. Tutte si assomigliano, ma la divisione delle aree e la posizione degli organi possono differire un po’ l’una dall’altra.

Questa pratica millenaria ha molte scuole e teorici, che a volte apportano dei cambiamenti, sebbene si attengano alle basi del metodo.

Alcuni usano marcatori anatomici estremamente precisi, mentre altri circoscrivono aree più o meno sfocate del piede. Non ci si deve dunque sorprendere se ci si trova di fronte a mappe leggermente differenti.

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Seguendo la mappa maggiormente rappresentata e utilizzata, che è quella realizzata da Fitzgerald, il piede viene diviso in dieci zone verticali e tre orizzontali. Al loro interno è possibile individuare i punti riflessi.

In linee generali possiamo dire che gli organi centrali si trovano per metà su un piede e per metà sull’altro, mentre gli organi doppi come i polmoni si trovano il primo su un piede e il secondo sull’altro.

A quali organi corrispondono le dita del piede

L’alluce è collegato alla testa e all’ipofisi e spesso viene stimolato per trattare problemi di insonnia.

Invece, il secondo e terzo dito sono i punti riflessi degli occhi e servono per prevenire o migliorare problemi alla vista e in alcuni casi, anche di memoria.

Il quarto e il quinto dito poi sono collegati ai denti, ai seni nasali e alla parte alta della testa. Vengono dunque stimolati in caso di mal di denti, raffreddore o mal di testa.

Appena sotto queste ultime due dita c’è una zona che è collegata alle orecchie. Pressare questa area aiuta a liberarsi da eventuale dolore.

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Piede

Continuando più giù sulla parte esterna del piede c’è il punto riflesso delle scapole e può essere massaggiato in caso di mal di schiena.

I punti che si trovano sotto la linea della vita, a 2,5 cm sotto le dita e leggermente spostati a sinistra dei piedi, sono connessi ai polmoni e vengono spesso stimolati negli asmatici.

Mentre, esattamente sotto la linea della vita si trovano i punti dell’intestino tenue e crasso, utili per prevenire l’appendicite o trattarne il dolore.

Piede destro e piede sinistro

Per quanto riguarda il piede sinistro, la parte che si trova appena sopra la linea della vita agisce sullo stomaco e quindi sull’eliminazione per esempio dei gas, mentre la stessa zona sul piede destro è connessa al fegato.

In entrambi i piedi, sotto le zone dello stomaco si massaggiano il punto riflesso del rene sinistro e del rene destro. Poi, esistono due punti meridiani ai lati dell’alluce. Quello esterno agisce sulla milza, mentre quello interno sul fegato.

La parte più alta della pianta del piede corrisponde al sistema linfatico che ha la funzione di filtrare le tossine e altri prodotti di scarto. Invece, la zona che si trova sopra le dita è connessa al petto e al sistema respiratorio.

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Con il lato del piede sopra il tallone ci si connette ai fianchi e alle ginocchia, per cui da qui è possibile lavorare soprattutto sul dolore articolare.

Massaggiando sempre il lato esterno del piede puoi trovare i punti riflessi del gomito, proprio sotto la linea della vita.

La linea che parte dalla punta dell’alluce e raggiunge il tallone rappresenta la spina dorsale, infatti quella parte del piede ha una forma molto simile a quella della colonna vertebrale.

La zona rigonfia di forma ovale che si trova sotto la linea della vita e lungo il lato del piede è connessa alla vescica. Grazie all’area appena sotto al tallone è possibile risolvere problemi legati al nervo sciatico, alla libido o dolori al ginocchio.

Come si svolge una seduta

Prima di addentrarci nello specifico, va detto che poiché il riflessologo non è un medico non può fare diagnosi, ma dovrebbe affidarsi a referti e prescrizioni già in essere.

Inoltre, il professionista non dovrebbe mai modificare trattamenti della medicina tradizionale senza il consenso di un medico. Piuttosto dovrebbe lavorare in collaborazione con questi per alleviare il dolore o migliorare la salute generale del corpo.

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Pertanto, prima di iniziare una seduta, il riflessologo deve chiedere al suo paziente il motivo per cui ha richiesto la sessione. Se per trattare il dolore o altri disturbi.

Durante la seduta il paziente si siede comodamente su una sedia a sdraio oppure un lettino. I suoi piedi poggiano su un cuscino e gli si chiede se è allergico a qualcosa visto che il riflessologo usa degli oli essenziali per praticare il massaggio. In alternativa, si può usare il burro di karité.

Prima di iniziare, i piedi del paziente vengono puliti con un asciugamano caldo. Successivamente si procede con un primo massaggio rilassante, per poi proseguire con la stimolazione di zone e punti riflessi.

Se un punto riflesso è dolente vuol dire che l’organo corrispondente è in iperfunzione e per risolvere il problema viene eseguito un massaggio dall’interno del piede verso l’esterno.

Al contrario, per riattivare un organo, i massaggi vengono eseguiti dall’esterno verso l’interno.

riflessologia plantare: benefici

A cosa serve la riflessologia plantare: i benefici del trattamento

I benefici di questo particolare massaggio dell’arco plantare sembrano essere tanti e non solo fisici, ma anche e soprattutto psichici.

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Lo scopo della riflessologia plantare sarebbe quello di energizzare il corpo, alleviare la tensione alla schiena e molti altri dolori. Ma grazie al rilassamento mentale sarebbe possibile far scomparire anche le emozioni negative.

In sintesi, aiuterebbe a combattere:

  • Problemi digestivi.
  • Problemi respiratori.
  • Allergie.
  • Eczemi.
  • Insonnia.
  • Mal di schiena.
  • Problemi di pressione sanguigna.
  • Disturbi ormonali.
  • Disturbi dell’umore.
  • Gli effetti collaterali della chemioterapia sui malati di tumore.

Riflessologia plantare: durata, modalità e costi del trattamento

La durata di una seduta è più o meno di 30 minuti e costa circa 50 euro anche se il prezzo può variare da centro a centro e da un professionista ad un altro. Il range di solito va da 40 a 80 euro.

Il prezzo può essere leggermente superiore per la prima seduta, a volte anche 100 euro, dove il riflessologo fa l’anamnesi e cerca di capire le problematiche del paziente. La durata dell’incontro in questo caso può arrivare anche a un’ora.

Il consiglio, di solito, è quello di acquistare un pacchetto di almeno sei sedute, da eseguire bisettimanalmente o con cadenza monosettimanale.

Chi sono i terapeuti

Lo specialista che effettua la riflessologia è solitamente:

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  • Omeopata.
  • Fisioterapista.
  • Podologo.
  • Osteopata.
  • Fitoterapeuta.
  • Naturopata.
  • Massofisioterapista.

In Italia, non c’è ancora un inquadramento legislativo nazionale per la riflessologia plantare.

L’attività di riflessologo può essere comunque esercitata, a condizione di attenersi ai principi del codice deontologico dell’AIMO (Associazione Italiana Medicina Olistica), che stabiliscono che l’operatore non formula diagnosi e non prescrive farmaci o cure.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il trattamento può essere applicato a tutte le persone sane, ma in casi di particolari infiammazioni o condizioni bisogna prestare attenzione.

Di fronte a traumi del piede, come una distorsione, oppure in caso di trombosi, problemi cardiaci o circolatori, come flebiti, è necessario rimandare il massaggio o eseguirne uno specifico.

Anche in caso di gravidanza precoce, il riflessologo deve essere avvisato, perché il trattamento potrebbe innescare un aborto spontaneo.

L’automassaggio plantare

Per rilassarti e sentire i benefici della riflessologia, puoi provare a praticare l’automassaggio plantare.

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Inizia dai nervi e legamenti che attraversano la caviglia. Poi, esegui un massaggio circolare che serve a preparare e “scaldare” tutta la zona che andrai a trattare. Prendi il piede tra le due mani e fai un movimento “tipo i tergicristalli” sulla pianta del piede, in tutti e due i lati.

Poi continua sul tallone, zona che corrisponde al rene, all’uretere e alla vescica. Infine, massaggia l’arco interno del piede: in questo modo lavori sull’apparato digerente.

riflessologia plantare controindicazioni

Riflessologia plantare nei bambini

Del massaggio ai piedini possono giovarne anche i bambini, a partire dai primi giorni di vita. I trattamenti cambiano in intensità e tempi di stimolazione in base ai ritmi di crescita del bambino.

  • Dalla nascita fino ai 7 mesi di vita, il massaggio dei punti riflessi è più uno sfioramento leggero, che va eseguito per non più di 15 minuti.
  • Dai 7 mesi fino a quando il bambino compie i primi passi, il massaggio rimane lo stesso ma si intensifica la durata che può raggiungere i 25 minuti.
  • Dal momento che inizia a camminare le zone riflesse del piede sono pronte per essere stimolate in maniera leggera ma dinamica. I tempi di trattamento variano da 20 a 30 minuti in base al disequilibrio del bambino.

Benefici della riflessologia nell’infanzia

Questi i vantaggi che il nostro bambino può trarre dal massaggio dei punti riflessi:

  • Il massaggio predispone ad uno stato di benessere psico-fisico generale.
  • Migliora la digestione e il metabolismo, stimolando una crescita equilibrata.
  • E’ di grande aiuto nell’attenuare il dolore, soprattutto se causato da disturbi gastrici o intestinali.
  • Se eseguito con grande regolarità, accompagnando il bambino in tutte le tappe evolutive, valorizza la presa di coscienza del proprio corpo e aumenta la fiducia in se stesso.
  • Se i massaggi vengono eseguiti dai genitori, essi aiutano a rinforzare la relazione genitori-figli.

Origini, evoluzione e avanguardia nella riflessologia plantare

Cenni storici

La riflessologia è una pratica molto antica, pertanto la sua origine e la sua storia sono difficili da rintracciare.

Ciò che possiamo dire è che a differenza di ciò che si pensa, non è una tecnica originaria dell’Oriente, ma ci sono prove che abbia radici anche in Occidente, sia in Africa sia in America dove le tribù indigene la praticavano per il mantenimento dell’equilibrio fisico, mentale e spirituale.

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La più importante testimonianza è forse la pittura murale, sulla tomba egiziana di Akhmahor nel 2330 a.C., raffigurante un medico mentre stimola i piedi e le mani di un paziente.

In Italia, invece, lo scultore Benvenuto Cellini scrisse nella sua autobiografia del 1500 di essere stato trattato con la riflessologia plantare per diversi dolori diffusi in molte parti del corpo.

Dopo molti anni e tanti studi in tutto il mondo, in Occidente la riflessologia finisce nuovamente sotto ai riflettori grazie a William H. Fitzgerald, considerato appunto uno dei padri fondatori della riflessologia.

Nel 1917, il medico otorinolaringoiatra descrisse circa dieci zone verticali lungo il corpo e scoprì che l’applicazione della pressione in corrispondenza di una lesione poteva servire come sollievo dal dolore. A tal proposito, il suo libro più famoso è “Terapia zonale, come alleviare il dolore a casa propria”.

Nel nostro Paese, la riflessologia come professione viene introdotta, nel 1984, da Elipio Zamboni che ha costituito l’Associazione Italiana di Riflessologia Plantare (A.I.R.P.) divenuta poi Federazione Italiana Riflessologia del Piede.

Ricerche sulla riflessologia

Finora nessuno studio della medicina ufficiale ha confermato la validità scientifica della riflessologia plantare, né della riflessologia in generale.

Sia le finalità terapeutiche che la tipologia di massaggio praticato sono in dubbio e tuttora sono in corso molte ricerche con lo scopo di avallare le tesi sostenute dai riflessologi.

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Soprattutto negli ultimi dieci anni, questa pratica è stata via via inserita come supporto alla medicina tradizionale. Per esempio, alcuni medici hanno scoperto che i pazienti che ricevono la riflessologia prima della chirurgia delle vene varicose riportano un livello di ansia intra-operatoria significativamente più basso, con una durata del dolore più breve rispetto agli altri soggetti.

Alcuni studi sulla riflessologia plantare hanno dimostrato che essa può essere in grado di:

  • Ridurre l’ansia e la depressione nelle donne in post menopausa.
  • Migliorare la qualità della vita nei malati di cancro trattati con farmaci radioterapici o chemioterapici, tenendo sotto controllo parametri, appetito, mobilità, umore, nausea, dolore, sonno.
  • Controllare l’emicrania cronica.
  • Ridurre l’affaticamento e il formicolio nei pazienti colpiti da sclerosi multipla.
  • Migliorare la peristalsi nei bambini.
  • Ridurre il dolore post operatorio.
Fonti
  1. Federazione Italiana Riflessologia- FIRP.
  2. Riflessologia plantare per la circolazione delle gambe.
  3. LifeGate.
  4. AIAP (associazioneaiap.it).

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Paola Botte

Paola Botte

Giornalista, videomaker, OSS e istruttrice di Krav Maga. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità.

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