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Home » Bellezza » Calvizie maschile: cosa fare per prevenirla

Calvizie maschile: cosa fare per prevenirla

Catia Penta by Catia Penta
19 Dicembre 2017
in Bellezza
calvizie maschile: cosa fare per contrastarla anche a tavola
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Sommario

  • In autunno perdere i capelli è normale
  • Calvizie definitiva, ovvero alopecia androgenetica
  • Alopecia androgenetica: le cause
  • La scala di Norwood-Hamilton
  • I capelli non si vedono ma ci sono
  • Calvizie: si dice che…
  • Calvizie: prevenire a tavola

Una volta era il riporto: non quello nelle addizioni, ma la pettinatura che molti uomini, anche di successo, utilizzavano per coprire la mancanza di capelli sulla “corona”. Questa acconciatura, che di certo non dona a nessuno, dimostra però che anche l’uomo ha i suoi punti deboli, anzi debolissimi, e cerca di nasconderli con più veemenza di quanto facciano le donne. Per gli uomini i capelli sono sinonimo di giovinezza, virilità ed avvenenza, un´arma di seduzione da difendere ad ogni costo e con ogni mezzo. L’idea di perderli si trasforma così in una vera e propria ossessione, un incubo che spinge 8 italiani su 10 a fare qualsiasi cosa pur di prevenire la caduta dei capelli. E così, nella hit degli inestetismi più odiati dagli italiani la calvizie conquista il podio: seconda rispetto al sovrappeso, ma prima rispetto alle rughe e perfino alla cellulite.

In autunno perdere i capelli è normale

Come le foglie durante l’autunno, così i capelli: sono destinati a cadere o comunque a subire un processo di indebolimento. La caduta stagionale, legata al cambio climatico, è però un fenomeno fisiologico, naturale e quindi va affrontata senza allarmismi. I capelli hanno infatti un loro ciclo di vita e di crescita e perderne in maggior quantità in alcuni mesi è un fatto del tutto normale. Shampoo e lozioni specifiche o integratori possono essere utilizzati sia quando la perdita dei capelli è stagionale, sia quando è legata a fattori transitori come stress, stanchezza e scompensi ormonali. In questi casi sono consigliati integratori a base di vitamina A, B6, C e D. Ottimi anche quelli che contengono la carnosina, una molecola composta da due aminoacidi. Per la sintesi della cheratina, fondamentale per la salute dei capelli, è importante inserire nella propria dieta elementi come niacina e biotina che aiutano a contrastare la desquamazione cutanea. Queste due vitamine si trovano nel fegato di vitello, nel tuorlo d’uovo, nel latte di mucca e nel formaggio, nella frutta secca, nel grano, nel riso integrale, nelle lenticchie, nei piselli, nelle carote, nella lattuga, nei cavolfiori e nei funghi. Altro elemento prezioso per la bellezza e la salute dei capelli è lo zinco: un oligoelemento che contribuisce alla sintesi del collagene.

Un consiglio pratico è quello di evitare lavaggi troppo frequenti ed utilizzare shampoo delicati che non alterano il ph cutaneo.

Calvizie definitiva, ovvero alopecia androgenetica

Cosa diversa è la caduta strutturale, quella cioè che anticipa la calvizie.

Quando i capelli continuano a cadere indipendentemente dai fattori stagionali, quando cioè non si tratta di un fenomeno transitorio, possiamo parlare di alopecia androgenetica. Questa patologia riguarda la metà degli italiani sotto i 50 anni e addirittura il 70, 80% degli uomini dai 50 anni in su. In questo caso è necessaria la visita dal dermatologo, l’unico che possa valutare il grado effettivo di calvizie e prescriverti la cura adeguata per contrastarla.

Alopecia androgenetica: le cause

La causa deriva da un’azione combinata degli ormoni androgeni (tipicamente maschili) con una predisposizione genetica dei follicoli peliferi a subirne gli stimoli involutivi.  Accade così che i capelli divengono sempre più corti e sottili, fino a non riuscire a coprire più sufficientemente il cuoio capelluto; questo perché la fase anagen (di crescita) si riduce progressivamente a favore di quella di involuzione (catagen) e infine di riposo (telogen).
Nella sua fase avanzata, quando i capelli restano solo sulla nuca e sulle tempie (zone ormono-indipendenti), l’alopecia androgenetica determina quella che viene comunemente definita calvizie “a corona”. Proprio dalla nuca e dalle tempie, le uniche zone folte, vengono infatti prelevati i peli necessari per chi decide di sottoporsi al trapianto di capelli.

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La scala di Norwood-Hamilton

Esiste una classificazione in 7 stadi che descrive la calvizie maschile: si chiama scala di Norwood-Hamilton (dal nome dei loro ideatori).

  •   I STADIO: prime evidenze di recessione lungo l’attaccatura anteriore della regione fronto-temporale. In questo stadio di calvizie si registra una scarsa caduta di capelli.
  • II STADIO A: la recessione dell’attaccatura è un po’ più evidente rispetto allo stadio precedente
  • III STADIO: a questo livello si può parlare di calvizie conclamata. Le stempiature sono profonde e tendenzialmente simmetriche; la recessione nella regione fronto-temporale è estesa e tutta la zona è rimasta semi-calva o con capelli assai diradati. La calvizie avanzerà rapidamente negli anni successivi.
  • III STADIO A: è una variante del III livello nella quale la caduta di capelli interessa una recessione frontale che supera il livello dello stadio precedente. Questo genere di calvizie è più comune in età avanzata, ma si verifica precocemente in alcuni giovani nei quali anticipa la perdita di capelli nella zona frontale.
  • III STADIO V: è una variante del III stadio in cui al diradamento lungo le tempie si accompagna ad una caduta evidente al vertice.
  • IV STADIO: La recessione frontale e fronto-temporale si fa più marcata. Il diradamento dei capelli si estende anche alla zona del vertice. La progressione delle stempiature è tale da lasciare il posto a una calvizie piuttosto marcata.
  • IV STADIO A: il diradamento dei capelli si estende anche alla zona del vertice.
  • V STADIO: L’avanzamento dell’alopecia androgenetica maschile è tale che l’area di capelli che separano la regione del vertice da quella fronto-temporale è assai ridotta; se l’aumento della calvizie procede a questo ritmo in pochissimi anni le due regioni saranno unite in un’unica area calva o semi-calva;
  • V STADIO A: stadio avanzato di calvizie. La regione del vertice e fronto-temporale sono praticamente unite.
  • VI STADIO: la calvizie nelle regioni fronto-temporale e del vertice sono confluite in un’unica indistinta area. A questo punto la caduta di capelli si sta estendendo lateralmente e posteriormente.
  • VII STADIO: a questo livello ci si può considerare calvi. Quello che rimane è una ridotta striscia di capelli che corona la testa lateralmente da un orecchio all’altro. La calvizie maschile si è realizzata.

calvizie

I capelli non si vedono ma ci sono

L’alopecia androgenetica in realtà non determina una vera e propria caduta, ma una progressiva miniaturizzazione del capello fino a renderlo invisibile ad occhio nudo. La calvizie androgenetica può essere contrastata con l’impiego di farmaci specifici che però mostrano il loro effetto solo dopo 3/6 mesi di trattamento. E’ evidente che solo il dermatologo è in grado di prescriverti la cura e solo dopo una visita approfondita. L’efficacia di questi farmaci risulta maggiore quando la calvizie androgenetica è ancora in una fase intermedia. Nella fase avanzata è possibile intervenire con successo soltanto tramite la ridistribuzione chirurgica dei bulbi piliferi (ovvero l’autotrapianto di capelli) o tramite tecniche di infoltimento alternative.

Calvizie: si dice che…

Sono tanti i luoghi comuni legati ai motivi che provocherebbero la calvizie. In molti pensano che gel, lacche, tinture e permanenti facciano cadere i capelli, ma non è così. Neanche il casco o il cappello sono nemici dei capelli e non è vero che accorciarli regolarmente contribuisce a rinforzarli. Quello che invece fa davvero male alla loro salute sono il cloro della piscina e le diete iperproteiche prolungate nel tempo.

Calvizie: prevenire a tavola

Se si perdono tanti chili senza aver seguito una dieta equilibrata è possibile che i capelli ne risentano e diventino deboli, sfibrati e opachi. Cosa fare? L’importante è mettere a tavola, seguendo la vostra dieta, i seguenti alimenti:

  • Salmone: ricco di vitamina B 12, ferro e omega 3: proprio questi ultimi si rivelano fondamentali per la salute dei capelli, tanto che una loro carenza può essere la causa di chiome secche e dall’aspetto opaco.
  • Spinaci, broccoli, bieta: apportano alla dieta ferro e calcio, ma sono soprattutto una fonte importante di vitamina A e C, che intervengono nel processo che porta alla moltiplicazione delle cellule del follicolo e del capello stesso favorendo la sintesi proteica.
  • I fagioli bianchi, le lenticchie, ma in genere tutti i legumi hanno un ruolo cruciale nella dieta salva-capelli. Non solo perché ricchi di proteine ma anche perché forniscono ferro, zinco e biotina.
  • Le noccioline si rivelano un serbatoio di selenio, uno dei sali minerali fondamentali per la salute dei nostri capelli.
  • Le noci contengono acido alfa-linoleico, un tipo di acido grasso della famiglia degli omega 3 che può aiutare a rendere morbidi i capelli.
  • Le uova si dimostrano una delle migliori fonti di proteine che si possano trovare in natura. Contengono anche biotina e vitamina B12, importanti nutrienti per la salute dell’organismo e del capello.

calvizie maschile: statistiche

 

 

 

 

 

 

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Catia Penta

Catia Penta

Laureata in storia della critica letteraria, dal 1989 collaboro come autrice testi in RAI gestendo i contenuti di spazi televisivi molti dei quali dedicati a salute e benessere. Ho collaborato con il Gambero Rosso Channel seguendo, in qualità di autrice, le trasmissioni degli chef più accreditati. Per Melarossa mi occupo di tematiche focalizzate sull’alimentazione sana, sulla dieta e sulle patologie/disfunzioni legate al cibo.

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