Per il turista in partenza per Atene la buona notizia è che buona parte dei siti da visitare si raggiunge a piedi. Se proprio siete stanchi, il centro storico è servito da varie fermate della nuova metropolitana costruita per le Olimpiadi del 2004. L’abbonamento giornaliero è molto economico, quello per tre giorni è altrettanto vantaggioso e per giunta copre anche il percorso dall’aeroporto al centro e viceversa, altrimenti piuttosto costoso.
Insomma, caldo permettendo, il Ceramico, l’Areòpago e l’Agorà si visitano a piedi, salendo poi, sempre a piedi, fin sull’Acropoli, lungo il percorso che nell’Antichità percorreva la processione delle Panatenaiche. Una incredibile ed evocativa full immersion nella civiltà classica, che culmina appunto nella visita del Partenone, del Tempio di Atena Nike, dell’Eretteo e dei Propilei, affascinanti in sé e anche per la posizione unica. Dall’Acropoli, infatti, si domina a 360 gradi tutta l’area metropolitana, e viceversa da quasi ogni angolo della città spuntano, prima o poi, le sagome del Partenone e dell’Acropoli.

Sul tempio, adesso, ci sono delle copie, mentre gli originali rimasti in Grecia dopo la razzìa ottocentesca dell’avventuriero inglese Elgin sono nell’ultimo piano del museo, visibili ad altezza d’uomo (e non a quindici metri sopra le nostre teste). Non solo, ma i responsabili – in polemica con il British Museum che si rifiuta di restituire i marmi rubati da Elgin – hanno ricostruito il disegno originario, accostando ai marmi autentici le copie di quelli esposti a Londra, così che il visitatore abbia davvero un’idea unitaria della complessa narrazione realizzata 2500 anni fa da Fidia e altri maestri.
Nei piani inferiori, peraltro, il museo ospita tutto ciò che è stato trovato sull’Acropoli: gli originali delle Cariatidi, per esempio, ma anche molte statue “minori” uniche al mondo perché, sepolte per millenni dopo episodi di distruzione bellica, hanno conservato in tutto o in parte la loro vivace colorazione originaria. I colori, nel caso fossero sbiaditi, sono stati ricostruiti al computer e proposti al pubblico mediante alcune copie.
Una visita che richiede dunque calma e attenzione. Vi consigliamo di interromperla ogni tanto, magari con una sosta sulla terrazza del bar o con la visione di alcuni documentari proiettati nel museo; sarete ripagati con una visione totale e inedita di un’epoca storica fondamentale per la nostra civiltà. Per giunta, il biglietto è incredibilmente economico! (www.theacropolismuseum.gr).

Tutto meraviglioso e ben presentato, a cominciare dal giovane Fantino di Artemìsion, che nel vecchio allestimento era il biglietto da visita del museo. Ma quello che forse colpisce di più è la serie di semplici e toccanti monumenti funerari, in genere sotto forma di stele, che si rivelano modernissimi e anticipano tanta arte successiva, da quella etrusca fino a certe Madonne con bambino o a certe Pietà posteriori di millecinquecento o duemila anni.
Un altro unicum è il Museo di arte cicladica (www.cycladic.gr), di estrema bellezza sia per il contenitore che il contenuto. Anche in questo caso, forme stilizzate in maniera modernissima, figure di donne soprattutto che risalgono a un periodo piuttosto ampio, che va dal quinto al secondo millennio AC. Isole che adesso sono difficili da raggiungere anche nella stagione turistica, che qualche millennio fa erano in grado di esprimere un livello di elaborazione artistica raggiunto solo da artisti quasi contemporanei come Modigliani o Brancusi.

Dal Benàki a piazza Sìndagma, sede del Parlamento, è una breve passeggiata: se non ci sono manifestazioni in corso, godetevi il cambio della guardia dei militari in costume dell’Epiro, detti “euzoni”, che varie volte al giorno attirano turisti di tutto il mondo con una coreografia tanto curiosa quanto ridicola.
Non è ricca come la nostra, e ad Atene non è facile trovarne versioni genuine e artigianali, ma la cucina greca è comunque un buon motivo di interesse per il turista attento a sapori e profumi diversi da quelli abituali. Per esempio, nel mercato centrale di Atene, a due passi da un hotel consigliabile come il Fresh, moderno e modaiolo (www.freshhotel.gr), c’è un ristorante di tradizione ultrasecolare e per giunta aperto 24 ore su 24, dove i clienti arrivano a ondate in base alla provenienza (aperitivo, dopoteatro e così via). Si chiama Varvakis ed è dedicato, come il mercato in cui ha sede, a un singolare personaggio a metà fra il patriota, l’avventuriero, l’uomo d’affari e il benefattore, vissuto fra il Settecento e i primi anni del secolo successivo.
Ottimi locali di cucina creativa, certamente più cari del precedente, li troverete nel “quartiere bene” di Kifissià, ampiamente citato nei gialli di Markaris come luogo di residenza di evasori fiscali, squali della finanza e altri criminali in giacca e cravatta. E’ un quartiere-giardino molto bello, con negozi e ville hollywoodiani, raggiungibile in modo semplice ed economico con la nuova spettacolare linea verde della metropolitana, la 1. Poche fermate prima, la stessa linea passa per un’altra zona da vedere, quella dove sorgono, ahimè sottoutilizzati, alcuni impianti sportivi delle Olimpiadi 2004, certamente coronate dal successo ma responsabili almeno in parte dell’immenso debito pubblico della Grecia. Il colpo d’occhio degli impianti, firmati da grandi architetti come Calatrava, è comunque notevolissimo.
Altra zona panoramica è il monte Licabetto, alla sommità del quale si arriva dopo aver attraversato un altro quartiere “ricco” come Kolonaki; a un certo punto, per la salita conviene prendere una (ingiustificatamente) costosa funicolare, e dopo qualche minuto di ascesa fra superflui giochi luminosi vi troverete in cima, dove la scelta sarà fra sacro e profano, ovvero una chiesetta ortodossa oppure un ristorante panoramico. Dall’alto si riesce a capire meglio l’incredibile e tumultuoso sviluppo della capitale, che divenne tale nel 1834 quando era un villaggio di appena 4mila abitanti. Trent’anni dopo questa cifra era già decuplicata, e poi via via, nonostante guerre, dittature e crisi economiche, è salita fino agli oltre tre milioni attuali. Un greco su tre, di fatto, vive ad Atene o nelle immediate vicinanze.

Guarda la gallery!
Eretteo
Insalata greca
Lavorazione della Pita
Mercato centrale
Mercato centrale
Museo Archeologico Nazionale
Museo Archeologico Nazionale
Museo Benaki
Nuovo Museo dell’Acropoli
Nuovo Museo dell’Acropoli
Odeo di Erode Attico
Olimpeion
Panorama col Partenone
Piazza Sindagma ed Euzoni
Teatro di Dioniso
Tempio di Atena Nike
Tempio di Efesto
Vista del Partenone
Zona Mercato centrale
Zona Olimpiadi 2004





















