Sommario
Si chiama filetto alla Wellington ed è uno dei piatti più iconici della cucina inglese. In Italia lo conosciamo come “filetto in crosta”, un piatto squisito dall’inconfondibile presentazione: la morbida carne di manzo è avvolta da uno strato di trito di funghi champignon, da dolci fette di prosciutto crudo e da un croccante strato di pasta brisèe, una crosta di pane sottile che ne esalta il sapore e mantiene rosea e morbida la carne al suo interno.
Una ricetta originale British, va detto, ma che si sposa benissimo con la dieta mediterranea. Scopri segreti, ingredienti e procedimento step by step.
Come cucinare il filetto alla Wellington
Uno scrigno di bontà di grande effetto scenico, ma anche una ricetta facile da preparare, un modo diverso per servire il filetto, ideale per stupire i tuoi ospiti in pranzi o cene. Insomma, il filetto in crosta alla Wellington è un secondo piatto perfetto per un’occasione speciale – feste di Natale o Pasqua, compleanni, ricorrenze ecc. Ma anche la soluzione giusta per i pranzi della domenica o le cene tra amici del sabato sera.
E poi, nonostante l’aspetto estetico che può trarre in inganno, non è nemmeno una ricetta troppo complicata; l’unica particolare attenzione è quella della cottura della carne precedente alla copertura con funghi, prosciutto e pasta brisée.
Ovviamente la qualità degli ingredienti fa la differenza. Procurati, ad esempio, un filetto di manzo dal taglio magro, assicurandoti che provenga da filiera controllata; meglio se da allevamento biologico.
La ricetta del filetto alla Wellington
Filetto alla Wellington
Ingredienti
- 600 g filetto di manzo
- 250 g funghi champignon
- 100 g prosciutto crudo
- 1 rotolo di pasta brisé (circa 200 g)
- 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
- 1 tuorlo d'uovo
- 1 spicchio d'aglio q.b.
- sale fino q.b.
- prezzemolo tritato q.b.
Istruzioni
- Come detto, è importante scegliere un taglio di manzo magro, light e bio. Rosola ogni pezzo in padella con poco olio EVO, facendo attenzione a non cuocerlo. La carne deve dorare leggermente e mantenersi al sangue all’interno, in modo da garantire quel colore rosso chiaro, quasi rosa, al momento del consumo. Inoltre è un’importante accortezza da tenere anche dal punto di vista della consistenza, poiché evita che diventi dura e asciutta al termine della cottura.
- Nel frattempo puoi cuocere i funghi champignon, sempre in padella con pochissimo olio EVO, sale, aglio (lo spicchio, poi, lo eliminerai) e prezzemolo.
- Terminata la cottura della carne, spegni il fuoco e comincia a lavorarla. Spalma il filetto con la purea di funghi champignon sino a ricoprirlo completamente. In seguito avvolgilo con delle fette sottili di prosciutto crudo. Per unire meglio il tutto, è possibile spennellare il pezzo con la senape, una variante molto utilizzata ma non necessaria.
- Terminato anche questo passaggio, lascia riposare in frigorifero per almeno un paio d'ore.
- Trascorso il tempo, procedi con la copertura della pasta sfoglia, che deve aderire completamente e avvolgere ogni filetto. Spennella poi accuratamente la superficie con il tuorlo d'uovo sbattuto, indispensabile per ottenere la tipica doratura a fine cottura.
- Dopodiché metti il filetto ricoperto in forno statico preriscaldato a circa 200° per almeno 30-35 minuti. Preferisci il ripiano centrale, in modo da garantire una cottura omogenea. Per quanto riguarda i tempi, però, valuta sempre in base alla grandezza dei filetti: più sono grandi e più dovrai dilatarli (anche fino a 45-50 minuti, se serve).
- Una volta pronto, lascia riposare a temperatura ambiente almeno 20 minuti il rotolo di filetto in crosta alla Wellington prima di tagliarlo. Solo così potrai ottenere delle fette perfette da servire ai tuoi ospiti!
Note
- Prova anche la ricetta della pasta brisé di Melarossa, per un'alternativa sana e leggera della copertura del filetto.
Usi in diete e menù del filetto in crosta
Il filetto alla Wellington è una ricetta completa. Associa proteine animali e carboidrati ed è un piatto dall’apporto energetico medio-elevato: una porzione di filetto in crosta secondo la nostra ricetta, infatti, conta circa 500 kcal.
In questa ricetta la carne di manzo mantiene una certa morbidezza e digeribilità ma è comunque una portata molto nutriente ed energetica; per tale ragione viene considerata un piatto unico, da mangiare con moderazione e non troppo spesso durante la settimana.
Devono fare molta attenzione tutti coloro che stanno seguendo una dieta dimagrante, così come chi soffre di ipercolesterolemia e di diabete, a causa della percentuale non trascurabile di grassi saturi. Anche i celiaci devono evitare l’assunzione del filetto in crosta secondo la ricetta originale.
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Proprietà nutrizionali e benefici
Abbiamo parlato delle occasioni in cui mangiare il filetto in crosta e anche di tutte le norme da sapere per chi è a rischio. Ma è importante conoscere anche i tanti benefici che questo piatto può apportare in un regime di dieta sana ed equilibrata.
- La carne è l’ingrediente principale, protagonista per una buona riuscita del piatto. Il filetto di manzo è tra le varietà più magre che possiamo scegliere per quanto riguarda la carne rossa; al contempo, però, è ricca di proteine nobili, ferro e vitamina B12.
- La pasta sfoglia contiene farina 00, un carboidrato molto raffinato non adatto a chi segue una dieta ipocalorica o soffre di celiachia. Per chi la può assumere senza problemi, la farina di frumento in questione dà un elevato apporto energetico all’organismo; contiene carboidrati complessi, fibre, vitamine del gruppo B e minerali, come fosforo e ferro.
- I funghi sono ricchi di potassio, magnesio, fosforo e selenio, minerali indispensabili per il nostro benessere. Contengono anche vitamine del gruppo B, lisina, triptofano e sostanze antiossidanti. Aiutano il sistema immunitario a difendersi meglio soprattutto nei cambi di stagione, sono alleati del sistema cardiovascolare e delle nostre ossa. Un alimento da consumare con serenità prestando solo attenzione a non abbondare nei condimenti e ad eventuali intolleranze.
- Il prosciutto crudo, infine, rappresenta un buon apporto di proteine, ma come ogni tipo di insaccato contiene sale: il suo consumo, quindi, deve essere moderato soprattutto per chi soffre di ipertensione. Il prosciutto contiene anche una buona quantità di sali minerali come potassio, ferro, calcio e fosforo e presenta anche una discreta quota di vitamine del gruppo B: tiamina, riboflavina e niacina.
Ma come nasce il filetto alla Wellington?
Un piatto della tradizione inglese portato nuovamente in auge negli ultimi anni da Gordon Ramsey. Ma il filetto alla Wellington deve la sua fama a Sir Arthur Wellesley, meglio conosciuto come il Duca di Wellington, eroe della battaglia di Waterloo del 1815.
Celebre per essere un ottimo stratega dal palato esigente, sembra che chiedesse ai suoi cuochi di ricercare piatti nuovi e sofisticati per soddisfare il suo appetito. L’unica portata che lo conquistò veramente fu proprio un filetto di manzo ricoperto da uno strato di funghi, prosciutto e avvolto da pasta sfoglia. Fu così che il filetto alla Wellington prese il suo nome.
Nonostante questa sia la teoria più accreditata, non mancano altre testimonianze legate a questa ricetta, soprattutto per come la conosciamo oggi. Molto nota è quella della cuoca americana Julia Child, che nel suo programma televisivo “The French Chef”, nel 1965 presentò il “Filet de boeuf en croûte”: il filetto di manzo in crosta francese, associandolo al “Filet of Beef Wellington”. Quasi uno “smacco” per la cucina inglese, che oggi ne rivendica a pieno titolo l’origine.
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