La storia dell’orienteering, o orientamento, ha origine nei paesi scandinavi.
Nei primi anni del Novecento, è nata e si è sviluppata in Svezia questa nuova disciplina sportiva. Nella nostra penisola, l’orienteering è stato dapprima introdotto come forma di allenamento militare. Solo in seguito, anche in Italia, si è accresciuta la passione per questa originale forma di sport che coinvolge mente e corpo.
Cos’è l’orienteering: regole e consigli
Ma come funziona l’orienteering? Capire come si pratica è un gioco da ragazzi.
Si tratta di una competizione o di un gioco, a seconda dei tuoi obiettivi, in cui i partecipanti si muovono soli o in squadre. Ai concorrenti vengono fornite dall’organizzazione una bussola ed una mappa del percorso.
Si ha sempre un punto di partenza ed un traguardo. Come arrivare sta alla tua fantasia ed al tuo senso di orientamento.
Unico paletto è la presenza, lungo l’itinerario, di punti di controllo, le cosiddette “lanterne”. Si tratta di tappe obbligate, ordinate numericamente, che indicano i luoghi da visitare.
Ogni volta che si raggiunge una lanterna, il concorrente ha un moderno chip che lo rileva, oppure dispone di una punzonatrice per marcare il proprio cartellino (il “testimone”).
Il binomio aria aperta – orientamento è quello che caratterizza l’orienteering. Si sono poi sviluppate forme alternative di questa disciplina. Ad esempio, c’è la corsa di orientamento (CO) in cui, oltre all’obiettivo delle “lanterne” e del traguardo, la gara è anche a tempo e quindi vince chi corre più veloce.
Per i più sportivi, esistono anche lo sci orientamento e il mountain bike orientamento.
Benefici dell’orientamento
1 – Fa dimagrire
L’orienteering è un’attività fisica che unisce resistenza e velocità, a netto beneficio della tua linea e anche del tuo sistema cardiorespiratorio.
Soprattutto in estate e dopo un anno di dieta e sacrifici, ora che ti sei messo in forma, o quasi, è il momento ideale per provare: una volta perso peso, il tuo corpo e la tua mente sono pronti a tagliare traguardi prima impensabili, come il cammino di Santiago.
2 – Benessere psicofisico
Per non parlare dell’influenza positiva che una simile attività può avere sul tuo benessere psichico, in generale, e sullo sviluppo delle tue capacità neuro-cognitive, in particolare.
Lo sforzo per mettere in moto il senso di orientamento è ormai sopito, in una realtà piena di navigatori satellitari e indicazioni stradali. Con l’orienteering, metterai alla prova le tue personali capacità di orientarti e non solo!
Viene anche messa in gioco la tua creatività, per trovare percorsi alternativi, ed il tuo spirito di adattamento di fronte agli imprevisti. Un antistress che più naturale non ce n’è!
3 – Lo sport dei boschi
Gli scenari scelti per le attività di orienteering giocano un ruolo fondamentale nell’arricchire questo gioco-sport.
Potrà capitarti di dover ritrovare la strada perduta in un magnifico e profumatissimo bosco. Oppure, le rive di un lago o di un fiume faranno da sfondo alla tua ricerca della meta.
A tutta natura e non solo! Alcune gare di orienteering, infatti, sono organizzate piuttosto negli ingarbugliati viottoli delle città. Immagina che meraviglia orientarti, giocando, in una città misteriosa come Venezia, dove ogni anno si organizza una “battuta” di orienteering.
4 – Tutti insieme!
L’orienteering è un’occasione unica per ritrovarsi, con gli amici, in famiglia, in coppia.
Il tuo livello di allenamento non conta. Esistono percorsi per principianti e per i più allenati.
È un’attività senza età, che può coinvolgere bimbi, adolescenti e adulti. Pensa che divertimento potrebbe essere, ad esempio, partecipare all’orienteering di coppia (ne organizzano uno all’anno ad Agerola, nel napoletano).
Gli orientisti possono presentarsi con il proprio partner, oppure trovarne uno sul posto. Le coppie verranno poi separate e scopo del gioco sarà orientarsi e ritrovarsi per primi.
Quale migliore occasione per affiatare coppie già nate o per farne nascere di nuove!