Nella vita di ogni donna ci sono delle amiche speciali. Amiche che ci accompagnano da quando eravamo bambine o che entrano all’improvviso nella nostra esistenza e la illuminano. Amiche che sorridono quando la vita ci sorride, che ci sostengono nei momenti difficili, che sdrammatizzano le nostre debolezze e ci ricordano ogni giorno i nostri punti forti. Amiche a cui basta uno sguardo per captare i nostri umori, un abbraccio per consolarci, e a cui spesso non servono parole per farci capire quanto ci vogliono bene.
Amiche di sangue, e non solo in virtù di un legame di parentela, amiche vere e amiche virtuali, amiche che rendono la nostra vita più bella, più felice, più piena.
In una parola, amiche di cui non potremmo mai fare a meno e senza le quali non saremmo quelle che siamo.
Per l’8 marzo, le donne della redazione di Melarossa hanno deciso di raccontarti le loro amicizie femminili speciali: dalla mamma alla figlia, dalla nonna alla…carta di credito, ecco le loro storie.
Le donne di Melarossa e le loro amiche speciali: Guarda la gallery e leggi le storie!
La mia amica di sempre

Luisa
La mia compagna di banco

Valeria
L’amica più grande

Virginia
Mia zia

Perché è meglio? Perché la complicità è più istintiva, le passioni in comune sono di più e oltre ad avere uno splendido rapporto da zia-nipote si rischia di imbattersi in una delle amicizie più solide che ci siano!
Con mia zia si esce, si va insieme a concerti, ci si racconta pettegolezzi, si gioca, ma soprattutto si ride! Si crea un linguaggio unico, codificato secondo regole non scritte che solo noi siamo in grado di capire. Ed in più ci si somiglia. Perché la mia zia più piccola non solo mi conosce, ma mi somiglia in un modo unico ed incredibile che nessuno si spiega! I ragionamenti folli? Lei li ha fatti prima di me. Le ansie più strane? Lei le ha già avute ed affrontate allo stesso modo. Anche se fisicamente non potremmo essere più diverse, incarnato diafano a parte, è la prova vivente che non sono sola, e al giorno d’oggi è uno dei regali più grandi che mi possano fare!
Virginia
La mia crema antiage

Può solcarti la fronte o incresparti il contorno labbra quando sorridi, ma è comunque il segnale che la tua pelle ha bisogno di coccole speciali. La mia prima ruga è stata la classica ruga di espressione, quella più subdola, perché pensi che se ne andrà appena smetti di ridere, e invece no, non se ne va!
Un minuto dopo ero già su Google a fare un’analisi comparata delle creme anti-age, il giorno dopo varcavo la soglia della profumeria per comprarne una.
All’inizio l’idea di rassegnarmi ad usare una crema anti-age non mi piaceva: perché significava ammettere che stavo invecchiando, perché costa tre volte di più di una normale crema idratante, perché sapevo già che, insieme alla crema, la commessa avrebbe provato a rifilarmi anche un gel anticellulite, uno scrub rassodante e una lozione antismagliature (signora, se l’età comincia a farsi vedere sul viso, chissà cosa succede nelle altre parti del corpo! PRIMO: NON CHIAMARMI SIGNORA; SECONDO: COSA NE SAI TU DI QUELLO CHE SUCCEDE SULLE MIE COSCE?)
Ma la ruga era lì, ogni mattina, a ricordarmi che il tempo era ormai maturo (come la mia pelle!) e alla fine mi sono arresa: l’ho comprata e l’ho provata. Un giorno, due giorni, tre giorni. Ho visto la pelle riprendere vita, riacquistare tono, vigore, luminosità, distendersi. Se n’è accorto anche il mio fidanzato… e data la lentezza dell’uomo nel notare un nuovo taglio di capelli o un vestito nuovo, la differenza doveva proprio essere lampante! Da quel giorno la crema anti-age è diventata un’alleata indispensabile. Alla faccia delle rughe!
Tiziana
La mia carta di credito

Sembra stupido dirlo ma con te mi sento libera e senza limiti. Ti porto ovunque e, quella volta che sei sparita, sono andata alla polizia, ho pianto, ho chiamato amici e parenti e ho pensato che fosse finita. Poi sei riapparsa sempre più luminosa e la nostra vita ha ripreso alla grande!
Mai un rimprovero, mai una critica, ma qualche volta ti blocchi e allora mi gira la testa perché prendo coscienza che sei fragile e che potresti sparire da un momento all’altro.
Sei quella che mi rende felice perché mi fa pensare che la vita sia facile e che chiunque possa realizzare qualsiasi sogno: un viaggio, un vestito, un ristorante. Spesso rido e ti presento con un bel sorriso che esprime la felicità perché penso che grazie a te tutto è possibile.
Mi ha chiamato il direttore della mia banca stamattina e non ho risposto per paura che ci volesse separare!
Sylvie
La mia amica… a 4 zampe!

La mia mamma
Era una foto bellissima…
Lei aveva dei lunghi capelli neri, incorniciavano due grandi occhi color carbone e il suo sorriso rendeva quello scatto colorato, anche se era in bianco e nero.
Era la foto della sua patente, sembrava un’attrice dei film degli anni 70; la guardavo rapita sperando che un giorno sarei diventata anch’io bella come lei.
Quella ragazza era mia Madre.
Mia Madre è una donna speciale, almeno per me. Dolce, forte, decisa, sempre pronta a trovare una soluzione.
Adesso che ho trentadue anni capisco molte cose, quelle cose che in passato me la dipingevano come una mamma autoritaria. Quella mamma che tra i suoi No e i suoi rimproveri si scioglieva nei baci e nelle carezze alternando sorrisi e punizioni, ma tutto ciò unito da un solo filo conduttore ”L’ Amore”.
Grazie a Lei ho compreso l’importanza dell’educazione, il valore delle cose, senza darle mai per scontate, ho capito che la vita è un regalo ma devi essere tu a viverla nei migliori dei modi.
Ricordo la mia infanzia, ripenso al profumo sul suo cuscino e mi rivedo bambina. Lo abbracciavo cercando in un respiro di catturare quell’essenza, che m’ infondeva un senso di protezione e tranquillità, lo facevo tutte le mattine quando lei andava al lavoro ed io aspettavo il nonno per andare a scuola. Quel profumo speciale.. quel profumo di mamma… che ancora mi capita di sentire.
Si è sempre sacrificata per le sue figlie, non ricordo un momento in cui non lavorasse senza trascurare nulla che fosse intorno a lei, ma soprattutto non trascurava mai me e mia sorella. Mi sono sempre chiesta come facesse a far tutto bene, e poi quella forza da dove nasceva?
Quando ero adolescente il nostro rapporto è stato un po conflittuale, ad oggi penso che dipendesse dal fatto che siamo uguali, entrambe vogliamo avere l’ultima parola ed io a quell’età ero un vulcano in eruzione.
Abbiamo litigato, urlato ma alla fine quel legame forte, indissolubile e meraviglioso aveva sempre la meglio.
Credo che le dirò un qualcosa che poche volte le ho detto:- “ MAMMA AVEVI RAGIONE, potessi ritornare indietro seguirei molti dei tuoi consigli” che in passato per sfida o ribellione non ho colto. In fondo una mamma desidera solo il bene per i suoi figli, no?
Ora la guardo da donna a donna, ma paradossalmente con lei mi sento ancora bambina.
Se la guardo attentamente però, ritrovo nei suoi occhi la ragazza di quella foto, incontro la mia amica-mamma complice, allegra, che si perde nel ricordo della sua giovinezza passata.
Ad oggi penso che dovrebbe vivere un po’ più per se stessa, e invece ha deciso di dare importanza ai nostri sogni e alla sua famiglia.
Vorrei un giorno ripagarla di tutto quello che ha fatto per me, i suoi sacrifici, le preoccupazioni le paure.
Il suo essere sempre lì pronta a tutto mi rende questa vita più semplice …e allora ancora oggi come un tempo trovo conforto nelle sue carezze e nelle sue parole perché so che lei ci sarà sempre.
Alla mia Mamma
Adriana
La mia bimba

La dolcissima colpevole è solo la mia bimba di 9 anni con la quale condivido tutto. Ci unisce un amore totale, quando non c’è mi manca e quando c’è mi dico “quanto è bella!”
Da quando è entrata nella mia vita è diventata un’altra vita, più bella, più intensa e mi sembra che la prima vita, anche se ridevo spesso, fosse triste e grigia.
Sento tante mamme che si lamentano dei sacrifici che fanno per i loro figli ma per è solo gioia. E’ vero, esco di meno, ma non me ne importa nulla perché grazie a lei ho scoperto che è più bello giocare con i Lego che andare ad una cena dove si parla di politica e non ho paura di essere diventata “la mamma di” perché è bello crescere insieme a lei tutti i giorni e affrontare insieme esperienze nuove.
Siamo un po’ sorelle e, a volte, mi sembra già più matura di me, ma quando è triste o malata allora la prendo tra le braccia e la consolo e mi viene da cantare la ninna nanna che le cantavo quando era un bebè, perché in quel momento sento il cordone ombelicale che ci unisce, come quando era nella mia pancia e, anche quando diventerà una donna, le mie braccia saranno sempre qui per lei… sarà sempre il mio bebè per tutta la vita.
Sylvie
Mia nonna

Nei suoi novanta anni di vita aveva visto e vissuto quasi un secolo di cambiamenti.
Mia Nonna era una Donna speciale, moderna per i suoi tempi e legata alla tradizione.
Raccontava le storie di quand’era ragazza ed io adoravo immaginarla così.
Nella sua camera c’era una foto, aveva venticinque anni, era stata scattata in un giorno importante: quel giorno aveva conosciuto mio nonno.
Era bellissima, lui l’aveva incontrata alla fine della guerra, durante l’arrivo degli alleati in Italia, era più giovane di lei ma decise di lasciare la sua città e di sposarla.
Quando penso a cos’è l’amore… penso a loro, settanta anni di vita vissuta insieme.
Mia nonna mi ha insegnato le regole base per vivere. Lei mi ha cresciuta ed amata come una figlia, si prendeva cura di noi nipoti in modo speciale; ci ha insegnato che la vita non è semplice ma è avventurosa, ha reso i pomeriggi divertenti insegnandoci i giochi che lei faceva da bambina, seduta per terra come una di noi…
Ricordo i pranzi domenicali, in cui la famiglia era tutta riunita, lei era il collante di tutti noi, si sentiva il profumo della domenica e si ascoltava la gioia.
Figlia di pasticciera ha tramandato il suo sapere, credo che per la prima volta nella mia vita io abbia cucinato con lei. Adorava tenerci intorno al tavolo e raccontarci le storie legate alle sue ricette, la preparazione, i trucchi: nella sua casa echeggiava sempre l’allegria.
Una delle mie paure più grandi è quella di dimenticare la sua voce, ma basta chiudere gli occhi ed ascoltare.
Un giorno, se sarò nonna, vorrei essere proprio come lei, riuscire a trasmettere quelle sensazioni che potevano dare le sue carezze e i suoi sorrisi.
Sono cresciuta con lei e credo che in parte le devo quello che sono oggi, mi ha insegnato il sacrificio, l’umiltà, la forza e la voglia di vivere.
Ha sempre creduto nei mie sogni anche là dove gli altri ero diffidenti.
Lei diceva sempre che “l’impegno e la forza di volontà ripagano”, ora posso dire che aveva ragione.
Grazie nonna.
Adriana
Le mie scarpe

Marta


