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La tracheite è un’infezione per lo più batterica della trachea, una struttura elastica e flessibile che congiunge la laringe ai bronchi. L’infiammazione determina la formazione di essudato purulento e denso nelle vie respiratorie, al di sotto della glottide.
I sintomi della tracheite più comuni sono quindi un senso di irritazione della gola, ma anche dolore alla deglutizione e tosse. La cura è prevalentemente farmacologica e prevede l’uso di antibiotici.
Colpisce prevalentemente i bambini più piccoli, ma anche fino ai 16 anni di età e può costituire una complicanza di una banale infezione respiratoria virale. È causata comunemente dallo Stafilococco aureo e più raramente da Streptococco β-emolitico di gruppo A, Streptococco pneumoniae, Hemophilus influenzae di tipo B, Escherichia coli e Moraxella catarrhalis.
La tracheite è contagiosa quando è causata da virus o batteri.
Cos’è la tracheite
La tracheite è un’infiammazione della trachea, un condotto cartilagineo che unisce la laringe ai bronchi.
Può essere di natura batterica o virale (associata cioè all’influenza), ma anche causata da sostanze irritanti (come il fumo o agenti chimici), da processi immuno-allergici o da disturbi come il reflusso gastroesofageo, che possono danneggiare le pareti della trachea e aumentare la possibilità che si verifichino processi infettivi.
Sia adulti, sia bambini piccoli possono essere colpiti da tracheite. I sintomi tipici possono includere febbre, tosse e difficoltà respiratorie. La cura dipende dal tipo di tracheite, ma solitamente include antibiotici o antinfiammatori. La durata della malattia è solitamente di 1-2 settimane.
La tracheite batterica ha un picco di incidenza tra i tre e gli otto anni, sebbene possa riguardare anche neonati e adulti. L’incidenza annuale media è stimata in 0,1 casi ogni 100.000 bambini e aumenta nei mesi autunnali e invernali.
Se colpisce direttamente la trachea, si parla di infezione primaria. Invece, se l’infezione parte dalle vie respiratorie superiori e arriva alla trachea, è detta secondaria.
Non si tratta quindi di una patologia grave ma è sempre meglio non sottovalutarla.
Trachea: cenni di anatomia
La trachea è il segmento che unisce la laringe ai bronchi e ha la funzione di difendere i polmoni e i bronchi da particelle esterne o dalle impurità presenti nell’aria che respiriamo. La sua infezione è spesso associata a sinusite, tonsillite e pertosse.
La trachea fa parte delle vie aeree superiori, è il primo filtro per l’organismo nei confronti degli agenti esterni grazie ad alcuni meccanismi di difesa:
- Muco.
- Ciglia vibratili, per catturare le particelle estranee e spingerle nuovamente verso l’esterno.
- Cellule del sistema immunitario.
Se colpisce direttamente la trachea, si parla di infezione primaria. Invece, se l’infezione parte dalle vie respiratorie superiori e arriva alla trachea, è detta secondaria.
L‘infiammazione sistemica (una condizione in cui i processi infiammatori si cronicizzano, interessando tutto l’organismo) è abbastanza rara ma può verificarsi nei bambini immunocompromessi.
I bambini sono i più colpiti da tracheite ma solitamente guariscono con una cura adeguata e in poco tempo. Tuttavia, anche le persone immunocompromesse, così come chi ha subito una tracheostomia (per la colonizzazione batterica della cannula tracheostomica) sono soggetti a rischio.
Quali sono i sintomi della tracheite
Uno dei sintomi più comuni della tracheite è il bruciore alla gola e l’abbassamento della voce.
Infatti, la mucosa della trachea infiammata si gonfia, determinando un restringimento che può provocare difficoltà respiratorie (dispnea) e la comparsa di alcuni suoni peculiari emessi con il respiro, tipo un rantolo (stridore). Dopo qualche giorno può, infine, manifestarsi anche una sensazione di costrizione al petto, che aumenta quando si tossisce.
Nei bambini, invece, uno dei primi sintomi della tracheite è l’abbassamento della voce e una sensazione di pizzicore o bruciore alla gola. Successivamente, può comparire anche una tosse cavernosa, profonda.
Se poi il bambino fa fatica a respirare, con rumore quando inspira, rantoli e stridori, è il caso di rivolgersi subito al pediatra. È bene, infatti, intervenire il prima possibile per evitare complicanze più gravi.
Quindi, in sintesi i sintomi della tracheite comprendono:
- Tosse.
- Mal di gola e sensazione di bruciore.
- Raucedine.
- Fastidio o difficoltà alla deglutizione.
- Febbre (non sempre).
- Dispnea (difficoltà a respirare) più o meno grave, poiché l’infiammazione restringe la trachea e ostacola il passaggio dell’aria. Nei bambini può essere un sintomo da non sottovalutare poiché la loro trachea è più sensibile alle ostruzioni.
Solitamente i sintomi della tracheite come tosse, raucedine e mal di gola sono tipici nella fase iniziale.
Le difficoltà respiratorie (stridore, affanno, ecc.) e il dolore retrosternale si manifestano, invece, nella fase più tardiva dell’infiammazione, circa 2-5 giorni dopo le prime manifestazioni.
Croup laringeo nei bambini tra 6 mesi e 3 anni.
I bambini con tracheite batterica di solito hanno contratto già una malattia respiratoria virale, come la Croup. Si tratta del restringimento della laringe o della laringe e della trachea, di origine virale, caratterizzato da tosse e raucedine. Può colpire il bambino nei primi anni di vita, solitamente tra i 6 mesi e i 3 anni.
Rinorrea, tosse, febbre e mal di gola sono i sintomi più frequenti della tracheite, soprattutto all’arrivo dei primi freddi.
In alcuni bambini, l’esordio è acuto ed è caratterizzato da stridore respiratorio, febbre alta e, a volte, da abbondanti secrezioni purulente. Infatti, la trachea dei bambini è più piccola e può ostruirsi più facilmente.
È opportuno quindi non sottovalutare una tracheite nei bambini e riconoscerla per tempo per iniziare la cura più efficace.
Cause della tracheite
Tracheite batterica
E’ un’infezione batterica della trachea spesso preceduta da un’infezione virale delle vie respiratorie superiori. Infatti, i virus più comuni implicati includono l’influenza A e B (il tipo A è il più comune), il virus respiratorio sinciziale (RSV), quello del morbillo e l’enterovirus.
Tra i batteri più comuni, invece, ci sono lo streptococco o lo staphylococcus aureus.
Ma quanto dura una tracheite? Dipende sempre dal grado di severità dell’infiammazione. Solitamente circa 2 settimane, mentre per le infezioni acute anche qualche settimana.
Tracheite non infettiva
Esistono comunque forme di tracheite non batterica dovute al fumo di sigaretta, ad allergie o ad agenti inquinanti nell’ambiente domestico o lavorativo.
Una tracheite non infettiva, cioè non dovuta ad un agente patogeno, può essere causata per inalazione di particelle irritative che infiammano la trachea. Tra le cause più comuni di tracheite non batterica ci sono:
- Fumo di sigaretta, che irrita tutto il tratto respiratorio e favorisce le infezioni respiratorie.
- Inquinanti ambientali (in casa o sul luogo di lavoro), che irritano la mucosa delle vie respiratorie, causandone l’infiammazione, e che possono anche cronicizzarsi.
- Allergeni come il polline, polvere, pelo di animale, ecc. Possono causare tracheite soprattutto nei soggetti più sensibili o allergici.
Tracheite allergica
Una possibile causa di tracheite è la presenza di allergie. Come per ogni fenomeno allergico, è importante individuare la causa scatenante che, solitamente, arriva dall’ambiente esterno.
Il trattamento in questi casi prevede in genere l’uso di antistaminici o cortisonici, ma sempre dietro prescrizione medica.
Tracheite acuta e cronica
La tracheite può essere anche di tipo acuto o cronico. Nel primo caso la trachea è colpita da un’infiammazione (solitamente da agenti infettivi) improvvisa, con una sintomatologia piuttosto intensa, anche se di breve durata.
In caso di tracheite cronica, invece, l’infiammazione si manifesta gradualmente, con sintomi leggeri ma che durano a lungo e con frequenti recidive. In genere si tratta di tracheiti non infettive, ma dovute a esposizione ad agenti allergeni o irritanti.
Processo infiammatorio
Nella tracheite batterica, i batteri invadono la mucosa tracheale danneggiata, stimolando la risposta infiammatoria del nostro sistema immunitario. Nei soggetti sani, spesso è associata a un’infezione virale delle vie respiratorie superiori.
Quindi, la reazione locale nella mucosa tracheale causa:
- Edema.
- Secrezioni mucopurulente dense.
- Ulcerazioni.
- Desquamazione della mucosa.
Lo Stafilococco aureo è l’agente patogeno più comunemente implicato, seguito, secondo i ricercatori, dal Moraxella catarrhalis che sta diventando sempre più comune, specialmente nei bambini più piccoli.
È difficile, infine, che la tracheite si manifesti come un processo infiammatorio isolato. Infatti, la trachea è la diretta prosecuzione di altre vie aeree superiori, cioè:
- Cavità nasali (che attraverso le narici sono collegate all’ambiente esterno).
- Faringe (organo in comune tra la via respiratoria e il canale digestivo).
- Laringe (è un cilindro cavo che ospita le corde vocali. È situata subito al di sopra della trachea e serve a incanalare l’aria verso trachea, bronchi e polmoni).
Andando verso il basso, i meccanismi di difesa diminuiscono, poiché l’organismo presuppone che le difese precedenti abbiano funzionato a dovere e bloccato l’agente patogeno.
Questo è il motivo, quindi, per cui la tracheite spesso si manifesta nell’ambito di infiammazioni più estese come la laringo-trachite e la faringo-laringo-tracheite.
Diagnosi
La diagnosi di tracheite prevede l’anamnesi, per capire lo stato generale di salute e se il soggetto è stato esposto a infezioni o ad agenti irritanti esterni. Segue poi la descrizione dei sintomi e il loro andamento.
Infine, la valutazione della capacità respiratoria e l’esame del cavo orale, anche per verificare la presenza di muco.
Il medico può anche prescrivere una coltura dell’espettorato con antibiogramma, per individuare il batterio che ha causato l’infiammazione, anche per identificare l’antibiotico più adatto ed efficace.
Se si sospetta, invece, una tracheite virale, si può utilizzare l’espettorato anche per ricercare specifiche componenti del virus. Solitamente si prescrivono anche esami del sangue per escludere altre patologie e condurre un’indagine più accurata.
Nei casi più gravi, il medico prescrive anche altri esami come una RX toracica per escludere il coinvolgimento delle basse vie aeree.
Infine, in caso di sospetta allergia sono utili le “prove allergiche”, test cutanei o ematici, per rilevare la sensibilità ad alcuni allergeni.
Tracheite: cura e trattamenti
Il trattamento della tracheite batterica include prima una rapida valutazione della compromissione delle vie aeree. È anche importante individuare l’agente patogeno. Per debellare i batteri che causano l’infezione, vengono somministrati solitamente antibiotici.
Se poi la tracheite si associa ad altri sintomi come la tosse, ad esempio, si somministrano medicinali per alleviare la sintomatologia, come sciroppi, inalazioni a vapore o areosol.
Invece, per curare la tracheite virale, la terapia è soprattutto di supporto (antipiretici e sciroppi per la tosse), mentre per le tracheiti di natura allergica l’approccio si basa su antistaminici e cortisonici.
Nei casi più gravi, in cui le vie aeree risultano ostruite, il medico potrebbe decidere di eseguire un’intubazione, cioè l’inserimento nella trachea di una cannula per favorire la respirazione.
Come evitare l’accumulo di catarro
È lo stesso Ministero della Salute a fornire delle indicazioni generali per favorire la guarigione ed evitare l’accumulo del catarro:
- Mantenere il bambino idratato facendolo bere molto.
- Umidificare l’ambiente.
- Evitare di forzare il bambino a mangiare.
Si può dare un po’ di miele, anche sciolto in una bevanda calda, dopo aver sempre consultato il pediatra, soprattutto nei neonati.
La terapia farmacologica dipende dalla causa della tracheite. Possono essere indicati farmaci sintomatici ma sempre dopo aver consultato il pediatra.
In caso di tracheite batterica, sarà il medico a prescrivere l’antibiotico più indicato. Invece, se la tracheite è di origine virale la terapia può prevedere la somministrazione di antipiretici, sciroppi mucolitici o sedativi della tosse.
Rimedi naturali
Anche in questo caso la Natura ci viene incontro con dei rimedi naturali a base di erbe che aiutano ad alleviare la sintomatologia della tracheite.
Inoltre, è anche importante bere molto per idratare l’organismo e adottare un’alimentazione leggera e ricca di frutta e verdura.
Tra i rimedi della nonna, sicuramente ci sono i suffumigi con acqua e sale. Ma non dimentichiamo la propoli, un antibiotico naturale che aiuta a combattere le infezioni delle vie respiratorie.
Anche le tisane a base di camomilla (dal potere sedativo, che aiuta a tenere a bada i sintomi, dando un senso di sollievo), eucalipto, echinacea e malva, dalle proprietà emollienti e lenitive, favoriscono l’espulsione del catarro e danno sollievo alla sensazione di mal di gola.
Se si aggiunge anche del miele, dalle proprietà energizzanti, decongestionati e antisettiche, l’efficacia è maggiore.
Fattori di rischio
Possono favorire le infezioni delle vie respiratorie e quindi anche della trachea le seguenti condizioni:
- Contatto diretto con soggetti colpiti da infezione batterica delle vie respiratorie.
- Essere immunodepressi (ad esempio per malattie come l’AIDS o per l’uso di farmaci immunosoppressori).
- Vivere a contatto con agenti inquinanti (ad esempio in professioni in cui si respirano sostanze irritanti).
- Fumare o essere esposti al fumo passivo.
Possibili complicazioni
La possibilità di complicanze dipende dalla gravità della tracheite e dalla tempestività della cura. Nei bambini piccoli, le vie aeree possono gonfiarsi rapidamente, portando difficoltà nella respirazione.
Nei casi più gravi la complicanza più frequente, associata alla fase acuta della malattia, è la polmonite. Altre più rare includono sindrome da distress respiratorio acuto, shock settico, edema polmonare, pneumotorace e, ancora più raramente, arresto cardiorespiratorio.
Come prevenire la tracheite?
Non ci sono strategie specifiche per prevenire una tracheite, tuttavia è consigliabile:
- Umidificare l’aria degli ambienti in cui si vive.
- Evitare gli sbalzi di temperatura.
- Prevenire le infezioni delle vie respiratorie superiori, lavandosi spesso le mani, evitando i luoghi affollati e chiusi in inverno e il contatto ravvicinato con persone affette da tracheite.
- Non trascurare mal di gola e influenza.
Nel caso invece di tracheite non infettiva:
- Evitare il fumo di sigaretta attivo e passivo (soprattutto per i bambini).
- Limitare l’esposizione ad agenti inquinanti e allergeni.
Fonti
- T. Valdez, J. Vallejo, Tracheal Infections, Infectious Diseases in Pediatric Otolaryngology. 2015 Jul 14 : 163–175.
- Bandar Al-Mutairi, Bacterial tracheitis in children: Approach to diagnosis and treatment, Paediatr Child Health. 2004 Jan; 9(1): 25–30.
- L. V. Burton, M. Silberman, Bacterial Tracheitis, StatPearls.
- Manuale MSD, Tracheite batterica.