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Diabete gestazionale: cos’è, cause e fattori di rischio, sintomi, cure e come prevenirlo

Clarissa Pistello by Clarissa Pistello
24 Luglio 2023
in Patologie
diabete gestazionale : cos'è cause, sintomi e cure
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Sommario

  • Cos’è il diabete gestazionale?
  • Diabete gestazionale: quali sono i sintomi?
  • Cause e i fattori di rischio
  • Diagnosi e test
  • Diabete gestazionale: terapie e cure naturali
  • Diabete gestazionale: complicanze
  • Prevenzione

Il diabete gestazionale o gravidico è una condizione diabetica che viene diagnosticata per la prima volta durante la gravidanza. Si manifesta con sintomi poco evidenti, motivo per cui frequentemente le donne non si rendono conto dello svilupparsi della patologia.

Si tratta di una malattia che colpisce solo le donne incinte. Il diabete mellito gestazionale è legato esclusivamente alla gravidanza, ma denota in ogni caso una condizione predisponente al diabete tipo II, per quanto siano due patologie con storie naturali distinte.

Consiste in un’alterazione del metabolismo del glucosio per cui, durante la gravidanza, si assiste a un aumento dei valori della glicemia. Colpisce circa il 6-7% delle donne in gravidanza ed è un disturbo che solitamente scompare dopo il parto.

Ovviamente non è una patologia da sottovalutare. Infatti, se non diagnosticata e trattata correttamente, potrebbe generare problemi nel momento del parto. Inoltre, rappresenta un fattore di rischio per un’eventuale insorgenza di diabete di tipo II.

Quindi, per evitare complicanze, è fondamentale comprenderne le cause e i possibili trattamenti. Infatti, specifiche terapie e un’adeguata alimentazione permettono di tenerlo sotto controllo.

Con i giusti accorgimenti, è possibile portare avanti la gravidanza in piena serenità nonostante il diabete gestazionale, senza pericoli né per il nascituro né per la mamma.

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Cos’è il diabete gestazionale?

Il diabete gestazionale è una condizione in cui una donna sviluppa livelli elevati di zucchero nel sangue durante la gravidanza. Di solito, si sviluppa intorno alla 24a settimana di gravidanza e tende a risolversi dopo il parto.

Il nostro organismo, in condizioni normali, assimila i carboidrati contenuti nel cibo trasformandoli in glucosio, principale fonte energetica per il nostro corpo.

Dopo la digestione, il glucosio viene assorbito dal sangue e poi reso utilizzabile dalle cellule attraverso un ormone chiamato insulina, prodotto dalle cellule beta del pancreas.

I cambiamenti ormonali legati alla gravidanza fanno sì che alcuni ormoni, prodotti dalla placenta, ostacolino l’azione dell’insulina. In questo modo, le cellule diventano meno sensibili all’azione di questo ormone.

Si tratta di un processo naturale. In alcune donne con caratteristiche genetiche particolari, però, il pancreas non riesce a compensare questo deficit attraverso un’aumento della produzione e del rilascio di insulina. Così, la glicemia si alza, con il rischio di complicazioni per la madre e il feto.

Il diabete gestazionale è particolare, poiché si manifesta nelle donne non affette in precedenza da diabete e compare solo durante la gravidanza.

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Non è quindi necessariamente correlato a un diabete preesistente alla gravidanza e che, nel corso della gestazione, potrebbe complicarsi, dando origine a patologie anche complesse. 

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla gravidanza.

Diabete gestazionale: quali sono i sintomi?

diabete gestazionale: sintomi

I sintomi del diabete gestazionale possono variare da donna a donna, ma spesso possono essere molto lievi o perfino assenti. Tuttavia, ci sono alcuni segni e sintomi comuni, tra cui:

  • Aumento della sete: una donna con diabete gestazionale potrebbe avvertire una sete eccessiva e sentirsi costantemente disidratata.
  • Minzione frequente: il bisogno di urinare frequentemente può essere un sintomo dell’eccesso di zucchero nel sangue.
  • Aumento della fame: nonostante l’aumento di appetito, la donna potrebbe avere difficoltà a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
  • Affaticamento: può causare una sensazione di stanchezza e debolezza.
  • Aumento di peso eccessivo: la gestante potrebbe aumentare di peso più rapidamente del previsto.
  • Infezioni frequenti: le infezioni, in particolare delle vie urinarie o della pelle (come cistite o candidosi), potrebbero verificarsi più frequentemente.
  • Visione offuscata: a volte, il diabete gestazionale può influenzare la vista temporaneamente.

È importante evidenziare che molti di questi sintomi sono comuni alle gravidanze normali, quindi è bene non trarre conclusioni affrettate basandosi solo sui sintomi. La diagnosi del diabete gestazionale si basa, infatti, su test specifici di monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue. Una diagnosi e un trattamento precoci sono aspetti essenziali per mantenere la salute della madre e del bambino durante la gravidanza.

Cause e i fattori di rischio

La causa del diabete gestazionale è proprio lo stato di gravidanza. Come spiegato in precedenza, è una patologia che si verifica perché, durante la gravidanza, la placenta produce degli ormoni che inibiscono l’azione dell’insulina.

Per questo motivo, in gravidanza è normale che si verifichi un piccolo innalzamento del glucosio nel sangue dopo i pasti.

Pensate che una donna incinta, verso la fine della gestazione, a parità di calorie assunte, produce una quantità di insulina superiore a quella di una donna non gravida.

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Talvolta, però, questa condizione di iperinsulinismo non riesce a compensare l’insulino resistenza. Si assiste quindi all’aumento della glicemia e alla comparsa del diabete gestazionale.

Perché alcune gestanti non sviluppano il diabete gestazionale e altre sì? Ci sono ovviamente dei fattori di rischio che hanno un’incidenza sul verificarsi di questa patologia:

  • Sovrappeso. Essere in sovrappeso prima della gravidanza costituisce il principale fattore di rischio, così come un aumento di peso importante nei primi mesi di gestazione.
  • Familiarità, cioè presenza di diabete mellito di tipo II in familiari di primo grado.
  • Pregresso diabete gestazionale in gravidanze precedenti.
  • Macrosomia in gravidanze precedenti. Si parla di macrosomia quando il feto alla nascita pesa più di 4 kg.
  • Appartenenza a etnie considerate a rischio, come quelle di Medio Oriente, Caraibi e Asia Meridionale.
  • Forte glicosuria, ovvero presenza di zuccheri nelle urine.
  • Età superiore ai 35 anni.
  • Sindrome dell’ovaio policistico.

Diagnosi e test

Essendo una patologia praticamente asintomatica, è importante effettuare opportuni screening per la diagnosi precoce.

In generale, le nuove linee guida per il diabete gestazionale prevedono che sia effettuato uno screening, tra la 24a e la 28a settimana di gestazione, a tutte le donne incinte con fattori di rischio medi.

Nelle donne con alti fattori di rischio, lo screening è previsto a partire dalla 16a-18a settimana. Se invece non sono presenti fattori di rischio, non è previsto uno screening per il diabete gestazionale.

Nella valutazione del rischio, i parametri fondamentali da tenere in considerazione sono la glicemia a digiuno e due ore dopo i pasti, e l’emoglobina glicata, un test che mostra la media della quantità di zucchero presente nel sangue di una persona negli ultimi 2/3 mesi.

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Le donne che presentano alto e medio fattore di rischio dovranno sottoporsi al test di tolleranza al glucosio (OGTT) o curva glicemica, con misurazioni ripetute dopo un carico di glucosio da 75 g.

image 1

Diabete gestazionale: valori

I parametri da considerare sono i seguenti:

  • Glicemia a digiuno  ≥ 100 mg/dl.
  • Valore glicemia ≥ 180 mg/dl dopo un’ora.
  • Glicemia ≥ 140 mg/dl dopo due ore.

*mg/dl significa milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue.

Se uno di questi valori è alterato, siamo in presenza di diabete gestazionale.

Diabete gestazionale: terapie e cure naturali

Per riportare i valori della glicemia a livelli soddisfacenti, il modo più efficace è adottare una dieta equilibrata e avere uno stile di vita attivo. Sono tantissime le donne che hanno gravidanze senza problematiche, parti sereni e figli sani perché hanno correttamente seguito la terapia e la dieta consigliate dal proprio medico.

Dieta

Ogni donna dovrebbe affidarsi al proprio medico che, in base alle caratteristiche individuali (BMI materno e crescita fetale), può dare indicazioni sulla dieta più adatta.

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L’obiettivo, come nel diabete mellito di tipo I e II, è quello di tenere sotto controllo i valori della glicemia nel sangue. Per farlo, è importante limitare il consumo di zuccheri (in particolare quelli semplici) e di grassi saturi.

Inoltre, bisogna rispettare la regolarità dei pasti per evitare ipoglicemia, considerare l‘indice glicemico degli alimenti e avere una dieta ricca di fibre alimentari. Infatti, gli alimenti con zuccheri e amidi, in assenza di fibre, vengono assorbiti più velocemente, facendo alzare la glicemia.

Come principio generale, si tende a consigliare alle donne affette da diabete gestazionale di seguire le regole della dieta mediterranea, con qualche piccola accortezza in più.

Per esempio, quella di privilegiare i carboidrati integrali (hanno un indice glicemico basso e sono anche ricchi di fibre) e di consumare uno spuntino sano (yogurt, frutta o cracker integrali) prima di andare a letto. In questo modo, si evitano sbalzi della glicemia.

Inoltre, si deve cercare di diminuire il consumo di alimenti ricchi di zuccheri semplici, come cioccolata, dolci, frutta molto zuccherina o bevande dolcificate. Fondamentale invece bere molta acqua. Ovviamente sono vietati alcol e fumo, una regola che comunque vale per tutte le donne in gravidanza.

Farmaci

Anche per ciò che concerne i farmaci, non si può dare una regola generale, perché ogni donna deve avere una terapia specifica in base alle sue necessità. Diciamo che, comunque, la terapia farmacologica più comune è il trattamento con somministrazione di insulina.

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Gli ipoglicemizzanti orali (pastiglie per il diabete) non sono autorizzati in gravidanza. Il motivo è che passano attraverso la placenta e raggiungono il feto. La terapia insulinica per il diabete gestazionale avverrà quindi attraverso iniezioni sottocutanee.

Le donne che non normalizzano i valori della glicemia attraverso la dieta e devono ricorrere a terapia insulinica sono una percentuale molto ridotta. La terapia deve essere iniziata tempestivamente, nel caso si verifichi una non normalizzazione della glicemia attraverso la dieta. Potrà essere sospesa solo al momento del travaglio o del parto.

Gli orari delle iniezioni dovrebbero essere molto regolari, così come quelli dei pasti, in modo da prevenire l’ipoglicemia.

Iniziare la terapia insulinica nei tempi giusti previene l’esposizione del bambino a glicemie elevate, che stimolano la produzione di insulina, favorendo possibili macrosomie.

L’automonitoraggio glicemico durante la gravidanza è da considerarsi altrettanto importante di terapia e dieta. Per effettuarlo, non è più necessario ricorrere ad analisi del sangue continue: esistono dispositivi che permettono la lettura della glicemia anche a casa propria.

Attività fisica

Abbinare un programma di attività fisica regolare a dieta e automonitoraggio contribuisce al controllo della glicemia.

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L’esercizio fisico deve essere moderato e compatibile con lo stato di gravidanza. Possono andare bene una ginnastica ‘dolce’, del nuoto o una passeggiata di 20-30 minuti. Non è tanto importante il tipo di sport scelto, quanto che sia regolare e praticato ogni giorno.

Puoi puntare su esercizi di tipo aerobico, che allenano tutto l’organismo senza rischi per il benessere del bambino. Ovviamente, è anche importante che non ci siano controindicazioni ostetriche all’esercizio fisico.

Nel caso la donna stia seguendo una terapia insulinica, è preferibile concordare con il diabetologo quale momento della giornata sia migliore per fare sport. Vanno infatti tenuti in considerazione sia gli orari dei pasti, sia quelli della somministrazione dell’insulina.

diabete gestazionale: complicanze

Diabete gestazionale: complicanze

Quando il diabete gestazionale non viene opportunamente trattato, le complicanze per la mamma derivano da un possibile scompenso del diabete e da un’eccessiva crescita del bambino. Questo può portare a un parto difficile, con possibili emorragie post partum.

Inoltre, contrarre il diabete gestazionale può aumentare il rischio per la mamma di malattie cardiovascolari, quali: infarto, ictus, ipertensione e colesterolo alto.

In realtà, queste complicanze sono più correlate con il diabete classico tipo II, piuttosto che con quello gestazionale, perché quest’ultimo scompare con il parto. C’è anche la possibilità che il diabete gestazionale si ripresenti in una gravidanza successiva.

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Infine, come già sottolineato, una donna che in gravidanza ha avuto il diabete gestazionale, diventa più predisposta a sviluppare nel tempo il diabete di tipo II. Per questo motivo, è ancora più importante monitorare nel futuro la paziente, per identificare per tempo lo sviluppo di un diabete tipo II, al quale è più esposta.

Le complicanze del diabete gestazionale per il nascituro possono presentarsi sia nel corso della gestazione (sofferenza fetale), sia durante il parto (distocia di spalla).

Con la nascita il neonato viene inoltre privato improvvisamente di certi livelli di zucchero, fattore che può dar luogo a un maladattamento metabolico, con rischi seri di ipoglicemia. Con l’età, il bambino ha anche un rischio maggiore di sviluppare diabete, ipertensione e obesità.

Una nota sul parto: se il diabete è stato tenuto sotto controllo nel periodo di gestazione, il parto deve essere vissuto in modo naturale e senza preoccupazione. Non è obbligatorio effettuare un taglio cesareo, che è indicato solo in caso di macrosomia o sofferenza fetale con parto anticipato.

Prevenzione

come prevenire il diabete gestazionale

La prevenzione del diabete gestazionale è importante per garantire una gravidanza sana sia per la madre che per il bambino. Sebbene sia una condizione che si può sviluppare anche nelle donne con un rischio relativamente basso, ci sono alcune misure che possono essere adottate per ridurre le probabilità.

Ecco alcuni suggerimenti per la prevenzione:

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  • Mantenere il peso corporeo ideale: cercare di raggiungere il peso forma prima di concepire. L’obesità è uno dei fattori di rischio per lo sviluppo del diabete gestazionale, quindi cerca di mantenere un peso adeguato durante la gravidanza.
  • Alimentazione equilibrata: seguire una dieta bilanciata con un’adeguata varietà di cibi nutrienti, inclusi carboidrati complessi, proteine, grassi sani e fibre. Limitare l’assunzione di zuccheri raffinati e cibi ad alto indice glicemico.
  • Controllare le porzioni: mangiare porzioni moderate durante i pasti può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
  • Fare attività fisica: consultarsi con il medico per capire quali tipi di esercizio fisico si possono fare durante la gravidanza. L’attività fisica regolare può aiutare a mantenere il peso corporeo e a controllare i livelli di zucchero nel sangue.
  • Monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue: se sei a rischio elevato di sviluppare il diabete gestazionale, il tuo medico potrebbe suggerirti di monitorare regolarmente i livelli di zucchero nel sangue durante la gravidanza.
  • Assistenza prenatale regolare: è essenziale seguire le visite prenatali programmate con il tuo medico o ostetrica per il monitoraggio della salute tua e quella del bambino.
  • Ridurre lo stress: lo stress può influenzare i livelli di zucchero nel sangue, quindi cerca di trovare modi per gestirlo, come praticare yoga, meditazione o altre tecniche di rilassamento.
  • Seguire le indicazioni del medico: se il tuo medico ti prescrive test per la diagnosi del diabete gestazionale o altre misure preventive, seguile attentamente per garantire una gravidanza sana.

Il diabete gestazionale può colpire anche le donne che seguono tutte le misure preventive, quindi se dovesse capitare non allarmarti. La chiave è una diagnosi precoce e una gestione adeguata per garantire una gravidanza sicura e sana.

Fonte

Società diabete Italiana.

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Clarissa Pistello

Clarissa Pistello

Giornalista, ho una laurea magistrale in Scienze politiche e relazioni internazionali con un Master in Digital Communication, Brand e Content Creation. Dopo aver svolto attività di Social Media Manager presso diverse realtà editoriali, a Melarossa rivesto il ruolo di CX Manager, Accounting, Gestione canale YouTube Melarossa in ottica SEO e Assistente di produzione video. Nello specifico mi occupo dell’App e partecipo alla stesura di articoli per il sito.

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