Sommario
Gustare il cocktail mojito rilassati sotto l’ombrellone o in un locale sul lungomare è uno dei piaceri dell’estate. Un drink famosissimo in tutto il mondo, simbolo della bella stagione ma anche di divertimento e movida.
Sei alla ricerca della ricetta perfetta? Ecco la proposta di Melarossa per un mojito gustoso e sano anche a casa!
Come si prepara il mojito: consigli utili e ingredienti
La sua preparazione con ramoscello di menta e limone, in bicchiere highball del tipo tumbler alto, è un piacere per gli occhi; mentre il sapore forte del Rum bianco, avvalorato da cubetti di ghiaccio tintinnanti, con lime e menta appaga il gusto.
Un sorso di mojito è un viaggio ai Caraibi ad occhi aperti, tra lunghe spiagge incantate e mare cristallino. Questo long drink di origine cubana e cocktail ufficiale IBA dal 2004, ha saputo farsi conoscere nel mondo grazie ad una attenta preparazione e ad una perfetta miscela degli ingredienti. Rinfrescante e dissetante, il mojito è un cocktail esotico molto richiesto nei locali alla moda: sia come aperitivo che come fine pasto.
Il mojito servito da barman provetti è una degustazione perfetta. Ma questo cocktail si può preparare anche in casa, magari in una serata tra amici. Si miscela direttamente nel bicchiere in cui viene servito; per tale motivo, ricorda sempre di utilizzare dei tumbler alti.
L’ingrediente principale è il rum cubano silver dry o carta bianca.
La ricetta del mojito
Mojito
Ingredienti
- 20 foglie di menta fresca
- 100 ml rum bianco
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 2 lime
- acqua frizzante q.b.
- cubetti di ghiaccio q.b.
- 2 fette di limome (per la guarnizione finale)
- 2 ramoscelli di menta (per la guarnizione finale)
Istruzioni
- Lava accuratamente le foglioline di menta, meglio se trovi quella cubana dal sentore più forte e pungente, e ponile nel bicchiere assieme allo zucchero di canna.
- Schiacciale con delicatezza contro i lati del bicchiere perché possano liberare il profumo e il tipico aroma.
- Dopo averli lavati e asciugati spremi i lime – devono essere 1/5 della bibita – e versa il succo ottenuto nel bicchiere.
- Aggiungi il ghiaccio, meglio a cubetti per non annacquare troppo rapidamente il cocktail, e il rum bianco di ottima marca.
- Infine uno spruzzo di acqua gassata, o in alternativa di soda o di seltz, e mescola bene ruotando sempre nello stesso verso. A chi piace, prima di mescolare si può mettere un po’ di angostura.
- Decora il bicchiere con un ramoscello di menta e una fetta di limone e servi con la cannuccia.
Calorie del mojito
Il mojito è un cocktail con gradazione alcolica, quindi dedicato esclusivamente alle persone adulte. L’ingrediente principale è il rum, un superalcolico che si ottiene distillando la melassa della canna da zucchero o del suo succo e facendolo invecchiare in botti di legno; ad invecchiamento completato sviluppa 40° alcolici.
Un bicchiere di mojito apporta quasi 200kcal. Quindi è sconsigliato assumerne più di uno anche per la quantità di alcool presente.
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Proprietà e valori degli ingredienti
Menta, simbolo del cocktail
Immancabile per la preparazione del mojito è la menta. In botanica è nota come Mentha, una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Labiate. Inconfondibile per il profumo inteso, unico e identitario; tutti riconoscono il suo aroma, un mix che inebria l’olfatto e il palato.
Un gusto fresco e accattivante ma la menta è una pianta ricchissima di sali minerali e vitamine: calcio, potassio, magnesio, rame, zinco, ferro, manganese, sodio, fosforo e vitamine A, del gruppo B e C.
- La menta ha un’azione analgesica, viene consigliata in caso di mal di testa.
- Allevia il senso di nausea ed è un rimedio naturale contro l’asma.
- L’estratto delle sue foglie è consigliato anche per chi soffre di allergie e di rinite allergica grazie alla capacità di inibire il rilascio di istamine.
- Benefica anche per le funzioni cognitive del cervello.
- E’ uno stimolante naturale che facilita la concentrazione e la prontezza mentale.
- Le foglie hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e vengono utilizzate per le punture di insetto e in caso di scottature. Basta applicarle direttamente sulla zona irritata per avvertire immediato beneficio e senso di freschezza.
Lime, inconfondibile presenza
Per un ottimo mojito, è necessario il lime o limetta, un agrume appartenente alla famiglia delle Rutaceae, e in botanica il suo nome è Citrus aurantifolia. Anche se il colore verde della buccia non è associabile alla maturazione, il frutto si coglie dall’albero con questa tonalità per poi rivelare una polpa gialla e succosa.
Questo agrume è ricchissimo di preziosi sali minerali come calcio, fosforo, magnesio, potassio, zinco, rame, selenio e manganese e vitamine. Contiene un’altissima percentuale di vitamina C e, proprio per tale ragione, nei secoli scorsi ne venivano imbarcate grandi quantità nelle navi che dovevano salpare: la presenza di questa vitamina era un valido rimedio contro lo scorbuto per i marinai.
Oggi come allora il lime è considerato un alimento immunostimolante e ha la capacità di rafforzare il sistema immunitario. Ha inoltre proprietà antinfiammatorie. Il succo ha anche proprietà digestive grazie al contenuto di acido citrico, che facilita la digestione e lo scioglimento dei grassi; per questo è particolarmente indicato nelle diete dimagranti o per chi desidera mantenere la linea.
Il lime, nelle giuste dosi, è un autentico toccasana per l’organismo. L’acido citrico è inoltre un inibitore naturale dei calcoli renali. Si tratta quindi di un autentico frutto del benessere; abbassa il colesterolo cattivo e, secondo gli ultimi studi, previene il rischio di patologie oncologiche.
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Mojito, una storia molto curiosa
La storia del mojito ha origine in Sud America nel XVI secolo, quando i pirati infestavano il mar dei Caraibi e il corsaro inglese Sir Francis Drake, detto Draque, spadroneggiava tra arrembaggi, assalti e ricchi bottini.
Si narra che il corsaro con la sua ciurma fosse solito fermarsi nella piccola “Isla de la Juventud“, trovando ristoro in una taverna bevendo “aguardiente“: un preparato a base di rum non invecchiato, lime, zucchero di canna, acqua ed una menta locale, dal gusto pungente e frizzante. L’antenato del mojito. La bevanda, chiamata in suo onore “Draquecito o Draque“, infondeva coraggio per nuove spietate incursioni. Ma soprattutto – come già anticipato – la presenza del lime difendeva dallo scorbuto, causato dalla mancanza di vitamina C. Il frutto era molto usato anche per evitare che l’acqua marcisse nelle botti.
La bevanda trovò una grande evoluzione solo nel 1800, quando la società Bacardi introdusse le tecniche di distillazione e di invecchiamento del rum. Però la popolarità del mojito moderno inizierà nel XX secolo a L’Avana, alla Bodeguita del Medio, ambiente frequentato da personaggi in vista e tanti artisti della cultura mondiale: tra questi Salvador Allende, Pablo Neruda, Ava Gardner e molti altri.
Ma è lo scrittore Ernest Hemingway il più assiduo frequentatore di questo affascinante locale e dei suoi mojito. Ancora oggi, in un quadro in bella vista all’interno del locale, si può leggere la dedica di Hemingway: “My mojito in La Bodeguita. My daiquiri in El Floridita“.
Tra le origini della parola mojito, la più curiosa è quella che la associa alla parola vodoo “mojo“, incantesimo. Altre ipotesi la fanno invece derivare da “mojo“, tipico condimento della cucina cubana, o dallo spagnolo “mojadito“, umido.