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Educazione alimentare dei bambini: principi, benefici e consigli per stimolare i piรน piccoli a mangiare sano

Tiziana Landi by Tiziana Landi
10 Settembre 2021
in Mangiar sano
educazione alimentare: esempi di menu e cosa dare a mangiare a tuo figlio per crescere sano
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Sommario

  • Educazione alimentare: perchรฉ รจ importante fin da piccoli
  • Educazione alimentare: il fabbisogno di calorie e nutrienti
  • I gruppi alimentari da portare in tavola
  • La giornata alimentare del bambino: la corretta distribuzione di energia e nutrienti
  • L’alimentazione dei bambini sportivi
  • I consigli per educare i bambini al mangiare sano: il ruolo della famiglia
  • Alimentazione sana: il ruolo educativo delle mense scolastiche
  • Educazione al mangiare sano: il ruolo degli insegnanti
  • L’educazione alimentare come strumento di incontro con le altre culture: la Piramide Alimentare Transculturale

L’alimentazione sana รจ importante a tutte le etร  ma lo รจ ancora di piรน per i bambini. Mangiare in modo equilibrato, con un adeguato apporto di calorie e nutrienti e una loro corretta distribuzione nell’arco della giornata, negli anni della crescita assicura un ottimale sviluppo fisico e cognitivo.

Inoltre, contribuisce a mantenere il peso nella norma, scongiurando il rischio di obesitร , patologia sempre piรน diffusa tra i piรน piccoli.

Ma, soprattutto, permette di acquisire sane abitudini che il bambino si porterร  dietro anche nell’etร  adulta e che condizioneranno in positivo la sua salute, anche da grande.

Scopri, con i consigli del nutrizionista, quali sono i principi di una dieta sana e le corrette abitudini a tavola che i bambini dai 2 ai 10 anni devono adottare.

Nel nostro approfondimento, troverai anche le dritte e le strategie migliori per educarli, in famiglia e a scuola, a mangiare in modo vario, completo e genuino per crescere forti e in salute.

Educazione alimentare: perchรฉ รจ importante fin da piccoli

L’educazione alimentare precoce, che inizia cioรจ fin da piccolissimi, รจ importante perchรฉ le abitudini alimentari acquisite da bambini vengono di solito mantenute nel tempo: รจ quindi essenziale insegnare prima possibile le regole della sana alimentazione.

In Italia, bambini e ragazzi in etร  scolare hanno purtroppo, in molti casi, abitudini alimentari scorrette che, insieme alla sedentarietร , sono responsabili di un eccesso di peso molto diffuso.

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I pericoli dell’obesitร  infantile

Il sovrappeso in etร  infantile รจ un problema mondiale: si stimano oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni in sovrappeso o persino obesi e questo dato รจ in costante aumento.

L‘Italia purtroppo non fa eccezione: il rapporto Istat sugli stili di vita di bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni, relativo al periodo tra il 2017 e il 2018, colloca il nostro paese ai primi posti della classifica europea dellโ€™obesitร  tra i bambini di 7-8 anni (18%), secondo solo a Cipro.

Un trend confermato anche dall’Obesity Barometer Report, realizzato dallโ€™Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation in collaborazione con l’istat. Dall’indagine risulta che un giovane su 4, nella fascia di etร  tra i 6 e i 17 anni, combatte con l’eccesso di peso.

Una problematica che rappresenta un pericolo per la salute non solo da giovani, ma anche da grandi.

I bambini in sovrappeso o obesi rischiano di sviluppare in modo precoce malattie cronico-degenerative, come il diabete e le patologie cardiovascolari, di solito rare in questa fascia di etร , ma hanno anche un rischio elevato di diventare adulti obesi.

L’Italia ha un triste primato: una percentuale di bambini in etร  scolare in sovrappeso tra le piรน alte d’Europa. La colpa รจ del poco sport che i bambini praticano ma soprattutto di una dieta poco equilibrata.

Ma quali sono le principali cattive abitudini alimentari dei bambini?

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educazione alimentare bambini cattive abitudini a tavola

Le cattive abitudini a tavola piรน comuni tra i bambini

Tra le cattive abitudini a tavola piรน comuni tra i bambini, sottolinea il CREA, ci sono soprattutto:

  • consumo quotidiano di verdura molto basso e limitato solo ad alcune tipologie: la conseguenza รจ un ridotto apporto di fibre.
  • Scarso consumo di alimenti come latte, legumi e pesce.
  • Eccesso di grassi, soprattutto saturi, e di zuccheri, a discapito dei carboidrati complessi.
  • Tendenza a saltare la prima colazione o a fare una colazione troppo povera dal punto di vista nutrizionale.
  • Merenda di metร  mattina troppo abbondante.
  • Consumo eccessivo di bevande zuccherate o gassate.

Vediamo, allora, come dovrebbero essere modificate queste abitudini e quali sono le basi di una corretta alimentazione nei bambini, in grado di coprire il loro fabbisogno di energia e nutrienti, favorire una crescita sana e scongiurare il rischio di sovrappeso e obesitร .

Guarda il video di Lorenzo Traversetti, biologo nutrizionista, e scopri i consigli di sana alimentazione e le dritte per educare i piรน piccoli a mangiare sano.

Educazione alimentare: il fabbisogno di calorie e nutrienti

Fin da piccoli, i bambini devono seguire una dieta varia e completa, per assicurarsi le giuste quantitร  di energia e nutrienti.

Sul fronte delle calorie, dai 2 ai 10 anni il fabbisogno cresce dalle 800 alle 1300 al giorno.

Per quanto riguarda i nutrienti, ecco quali sono particolarmente importanti per lo sviluppo e la crescita.

Proteine

Le proteine svolgono una funzione di tipo plastico, cioรจ entrano in gioco nella formazione degli organi e dei tessuti, quindi sono cruciali durante la crescita e lo sviluppo.

I bambini tra i 2 e i 10 anni dovrebbero consumarle ogni giorno: il loro fabbisogno quotidiano secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) รจ di circa 1,2 g di proteine per chilo di peso corporeo.

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Le principali fonti di proteine per i bambini sono carne, pesce, uova, latte e formaggi, per quanto riguarda le proteine animali, i legumi per quanto riguarda quelle vegetali.

Entrambe dovrebbero essere presenti nella dieta del bambino, in ugual misura. Le prime sono caratterizzate da un elevato valore biologico, perchรฉ sono ricche di tutti gli aminoacidi essenziali di cui l’organismo ha bisogno per funzionare correttamente, le seconde hanno il vantaggio di essere contenute in cibi privi di grassi saturi e poveri di colesterolo.

Carboidrati

I carboidrati sono fondamentali nell’alimentazione dei bambini. Sono essenziali per nutrire i tessuti, dal cervello ai globuli rossi che vivono quasi esclusivamente di glucosio, ma anche per un sano metabolismo energetico.

E’ importante privilegiare i carboidrati di tipo complesso, presenti in particolare nei cereali, e limitare gli zuccheri semplici, che non devono essere aboliti ma, secondo le raccomandazioni dei LARN, non dovrebbero superare il 10% del totale delle calorie quotidiane.

Questi zuccheri possono essere sfruttati come gratificazione, sotto forma di merendina o di dolce di fine pasto, ma non devono rappresentare la base dell’alimentazione del bambino.

Sali minerali

Tra i sali minerali piรน importanti per i bambini ci sono:

  • calcio, fondamentale per lo sviluppo delle ossa.
  • Zinco, utile per lo sviluppo neurocognitivo e per le difese immunitarie.
  • Ferro, essenziale per il corretto sviluppo del sistema nervoso.

Il calcio รจ presente in abbondanza soprattutto nel latte e nei suoi derivati, lo zinco si trova soprattutto nel latte, nel pesce e nella frutta secca.

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I cibi piรน ricchi di ferro sono:

  • carne
  • Pesce
  • Uova (soprattutto il tuorlo)
  • Frutta secca
  • Legumi
  • Cereali
  • Verdure a foglia verde.

L’importanza dello iodio

Dalla nascita e entro i 3 anni di etร  รจ importante anche assicurare al bambino il giusto apporto di iodio, essenziale per la corretta funzionalitร  degli ormoni tiroidei, responsabili di alcune funzioni metaboliche, prima fra tutte l’accrescimento corporeo.

Inoltre, la carenza di iodio durante l’infanzia, in particolare entro i 3 anni, rappresenta un ostacolo allo sviluppo cerebrale dei bambini. L’assunzione di iodio raccomandata per i bambini รจ 100 microgrammi al giorno.

Gli alimenti che ne sono piรน ricchi sono il pesce di mare e i crostacei. Anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantitร  importanti. Quantitร  minori sono presenti nei vegetali e nella frutta.

Dagli studi รจ comunque emerso che la quantitร  di iodio assunta con la dieta non รจ sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano. Il modo migliore per aumentare la quantitร  di iodio che introduciamo ogni giorno รจ quello di utilizzare, nellโ€™ambito di una dieta variata e bilanciata, il sale iodato: una raccomandazione utile fin da bambini.

educazione alimentare: fabbisogno sali minerali nei bambini

Vitamine

Le vitamine essenziali nell’etร  della crescita sono soprattutto:

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  • vitamina C, che rinforza le difese immunitarie, favorisce l’assorbimento del ferro, contribuisce alla salute di pelle, ossa e tessuti.
  • D, che aiuta a fissare il calcio nelle ossa.
  • Vitamine del complesso B, importanti per lo sviluppo del sistema immunitario. Inoltre l’acido folico (B9) gioca un ruolo chiave nello sviluppo del sistema neuromuscolare.

La vitamina C รจ presente soprattutto in frutta e verdura. Mentre la D si trova principalmente nei cibi di origine animale (pesce, uova, fegato), oltre che in alcuni vegetali come i funghi, e il suo assorbimento viene favorito dall’esposizione al sole, che ne stimola la sintesi da parte della pelle.

Infine, le vitamine B sono presenti in moltissimi cibi, in particolare:

  • carne
  • Vegetali di colore verde
  • Uova
  • Latte e nei suoi derivati
  • Legumi
  • Cereali
  • Frutta secca.
educazione alimentare: vitamine bambini

I gruppi alimentari da portare in tavola

La dieta dei bambini deve essere completa di tutti i gruppi alimentari per coprire il loro fabbisogno di energia e nutrienti, con particolare attenzione a:

  • frutta e verdura: รจ importante che i bambini le consumino tutti i giorni ad ogni pasto principale, privilegiando il piรน possibile prodotti di stagione. Le quantitร  raccomandate sono almeno 2-3 porzioni di frutta e 2 di verdura ogni giorno.
  • Legumi: i bambini dovrebbero mangiarli fino a 4 volte alla settimana, anche abbinati a cereali come la pasta o il riso.
  • Pesce: dovrebbe essere consumato almeno 3 volte alla settimana, preferendo il pesce azzurro (alici, sarde, sgombro), particolarmente ricco di omega 3.
  • Latte, yogurt e formaggi sono importanti fonti di calcio che devono essere regolarmente presenti nell’alimentazione dei bambini: latte e yogurt 2 volte al giorno, i formaggi 2-3 volte alla settimana.

E’ invece importante che i bambini non eccedano nel consumo di carne e alimenti ricchi di grassi saturi, di zuccheri, di bevande gassate e sale.

educazione alimentare: pasti settimanali dei bambini

La giornata alimentare del bambino: la corretta distribuzione di energia e nutrienti

E’ importante frazionare la giornata alimentare del bambino in 5 pasti. Oltre a colazione, pranzo e cena, devono essere previste due merende, a metร  mattina e a metร  pomeriggio.

Le corretta distribuzione dei pasti durante la giornata permette di:

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  • assicurare al bambino il giusto bilanciamento energetico nell’arco delle 24 ore.
  • Far fronte alle particolare esigenze di calorie e nutrienti tipiche di questa fascia di etร .
  • Ridurre il carico digestivo.
  • Ottenere un migliore controllo della glicemia.
educazione alimentare bambini colazione

La colazione: perchรฉ รจ importante non saltarla, consigli ed esempi

La colazione รจ un pasto chiave, per i bambini come per gli adulti, perchรฉ dopo il digiuno notturno l’organismo ha bisogno di essere nutrito e idratato.

Iniziare la giornata con una colazione che assicuri al bambino il giusto apporto di calorie e nutrienti รจ importante per migliorare il suo stato di nutrizione e per prevenire l’obesitร .

Infatti, saltare la colazione porta a fare pranzi e cene piรน calorici, che hanno come conseguenza una maggiore probabilitร  di sviluppare sia il sovrappeso che lโ€™obesitร  negli anni successivi.

Lo ha ha evidenziato uno studio dell’Universitร  di Porto, in Portogallo. La ricerca ha osservato che iniziare la giornata a stomaco vuoto, per bambini tra i 3 e i 7 anni, comportava un rischio di ben il 17% piรน elevato di essere in sovrappeso o obesi 3 anni dopo.

Molti studi hanno dimostrato che fare colazione รจ una sana abitudine che ha un impatto positivo anche sulle performance cognitive e scolastiche e sull’apprendimento.

La colazione ideale deve rappresentare il 15% dell’apporto calorico totale della giornata e coprire il fabbisogno di 3 nutrienti essenziali: carboidrati, proteine e grassi.

Puรฒ essere composta da latte o yogurt, accompagnati da pane o biscotti o fette biscottate, anche integrali, oppure da altri prodotti da forno o cereali da colazione. Importante aggiungere alla colazione una porzione di frutta, oppure una spremuta o un frullato se i bambini li preferiscono, occasionalmente un succo di frutta.

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educazione alimentare: esempi di prima colazione

La merenda: benefici ed esempi

La merenda, a metร  mattina e a metร  pomeriggio, permette di evitare che il bambino arrivi ai pasti principali troppo affamato, rischiando di mangiare piรน del dovuto. Una piccola merenda a metร  mattina รจ importante anche per mantenere costante l’attenzione a scuola.

La merenda dovrebbe fornire tra il 5 e il 10% dell’apporto calorico della giornata.

Una merenda troppo ricca, specie al mattino, non รจ consigliabile. Risulterebbe infatti impegnativa da digerire e rischierebbe di compromettere l’attenzione e l’apprendimento. In piรน, dopo una merenda molto abbondante, il bambino avrebbe scarso appetito al pasto successivo e sarebbe quindi portato a mangiare di meno: questo altererebbe il giusto ritmo della sua giornata alimentare.

Naturalmente, รจ anche importante che la merenda sia adattata allo stile di vita del bambino, piรน attivo o piรน sedentario. E’ utile prevedere merende diverse nelle giornate in cui il bambino si dedica solo allo studio e in quelle in cui invece pratica anche sport.

Una buona merenda puรฒ essere rappresentata da un pezzetto di parmigiano o uno yogurt con della frutta fresca, oppure da un panino integrale con dell’affettato. Ma puรฒ prevedere anche delle piccole gratificazioni, come un dolce o un gelato, saltuariamente e senza eccedere con le porzioni.

E’ importante evitare un consumo eccessivo di prodotti in scatola o conservati e di succhi di frutta, che non sono equivalenti a un frutto: contengono, in genere, una maggiore quantitร  di zuccheri.

educazione alimentare: esempio di merenda per bambini

Il pranzo

Il pranzo dovrebbe coprire circa il 35-40% del fabbisogno calorico del bambino, ripartito tra carboidrati, proteine, grassi e fibre.

Piรน della metร  degli studenti della scuola dell’infanzia e della primaria pranzano a mensa.

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I menรน scolastici, predisposti da professionisti della nutrizione, sono elaborati sulla base dei fabbisogni energetici e nutrizionali (LARN) dei bambini in etร  prescolare e scolare e seguono le Linee Guida per una sana alimentazione italiana.

Sono quindi equilibrati e costruiti per coprire il 35-40% del fabbisogno di energia giornaliera del bambino. Oltre alla completezza nutrizionale, i menรน sono pensati per assicurare la varietร  dei cibi proposti.

Per questo, in genere prevedono una rotazione di almeno 4-5 settimane e sono diversificati tra autunno-inverno e primavera-estate.

Le linee guida per l’alimentazione sana a mensa

Il Ministero della Salute ha stilato un documento che contiene una serie di linee di indirizzo nazionale che devono essere rispettate nell’elaborazione dei menรน delle mense scolastiche. Ecco i punti fondamentali:

  • รจ importante garantire gli apporti consigliati dai LARN per le diverse fasce di etร . Il pranzo deve apportare circa il 35% del fabbisogno di energia giornaliera e il menรน deve essere strutturato in modo da fornire circa il 15% di proteine, il 30% di grassi e il 55% di carboidrati.
  • I menรน devono essere caratterizzati da varietร , stagionalitร , qualitร  nutrizionale ed essere elaborati su almeno 4/5 settimane, per evitare ripetizioni e monotonia.
  • I primi piatti devono essere costituiti da cereali (pasta, riso, orzo, mais, ecc.), preparati con ricette diverse e spesso associati a verdure, ortaggi e legumi.
  • I secondi piatti devono essere composti da carni bianche e rosse, pesce, salumi, uova, formaggi.
  • Ciascun pasto deve prevedere anche un contorno di verdure, pane non addizionato con grassi e a ridotto contenuto di sale, frutta di stagione di almeno tre tipi diversi nellโ€™arco della settimana.
  • Come condimento deve essere privilegiato l’olio extravergine di oliva, sia a crudo che in cottura.
  • Devono essere previste diete speciali per bambini con intolleranze, allergie, patologie e sostituzioni di alimenti legate a ragioni etico-religiose e culturali.

La cena

Dopo un pranzo completo a scuola, la cena a casa dovrร  essere altrettanto completa, coprendo come il pranzo circa il 30% del fabbisogno calorico del bambino.

Nella scelta degli alimenti, รจ importante tenere conto di quello che il bambino ha mangiato a scuola, per assicurargli un’alimentazione completa e mai monotona.

โ€œIl consiglio per i genitori โ€“ suggerisce Lorenzo Traversetti, biologo nutrizionista – รจ di prevedere una porzione di carboidrati, accompagnandoli con proteine e verdure diverse da quelle che i bambini hanno mangiato a pranzo.

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Ogni scuola fornisce i menรน per un mese, divisi in 4 settimane, quindi รจ utile โ€œstudiareโ€ il menรน di ogni settimana per fare in modo che, a cena, i bambini trovino cibi differenti rispetto a quelli del pranzoโ€.

Cerchi qualche consiglio per cucinare piatto gustosi, genuini e nutrienti per i tuoi bambini? Prova le ricette per bambini di Melarossa. Dagli hamburger ai bastoncini di pesce, dai biscotti al cioccolato alle crocchette di pollo, troverai tante idee sfiziose e facili da preparare, che piaceranno ai tuoi figli e ti aiuteranno a portare in tavola pasti nutrizionalmente bilanciati e vari.

educazione alimentare: regole per una sana alimentazione

L’alimentazione dei bambini sportivi

Lo sport per i bambini รจ importantissimo, perchรฉ favorisce una crescita e uno sviluppo armonici, non solo dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista psicologico. Aumenta l’agilitร  e la forza, ma migliora anche l’autostima e il senso di benessere perchรฉ favorisce la socializzazione, aiuta a controllare l’ansia, abitua al rispetto delle regole.

Come per le buone abitudini alimentari acquisite da piccoli, che vengono conservate anche da grandi, anche nel caso dello sport un bambino attivo diventerร , molto probabilmente, un adulto attivo. Sarร  quindi meno a rischio di sviluppare malattie come ipertensione, ipercolesterolemia, obesitร , patologie cardiache, diabete.

Per questo le raccomandazioni internazionali prevedono per bambini e ragazzi almeno 60 minuti al giorno di attivitร  fisica moderata-vigorosa (come camminata veloce, corsa lenta, bicicletta), a cui abbinare, almeno tre volte alla settimana, un’attivitร  fisica vigorosa (come corsa o pedalata veloce) che rinforzi muscoli e scheletro.

Come organizzare la giornata alimentare del bambino sportivo

Nei giorni in cui il bambino fa sport, la sua alimentazione dovrร  tenerne conto ed essere riorganizzata nella distribuzione dei nutrienti, soprattutto in relazione alla fascia oraria in cui l’attivitร  sportiva viene praticata, come ci spiega il nutrizionista.

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โ€œSe il bambino fa attivitร  fisica nel primo pomeriggio โ€“ consiglia Traversetti -, a pranzo dovrร  mangiare un quantitativo piรน alto di carboidrati e piรน basso di proteine: dopo lo sport, potrร  recuperare la quota proteica mangiando, per esempio, un panino con dell’affettato magro come la bresaola o il tacchino.

Se invece il bambino fa sport nella seconda parte del pomeriggio, il pranzo dovrร  essere bilanciato, con la giusta quota di carboidrati, proteine e grassi. Prima dell’allenamento potrร  essere previsto uno spuntino energetico con una porzione di frutta. Anche la cena dopo lo sport dovrร  essere completa di tutti i nutrientiโ€.

educazione alimentare bambini ruolo famiglia

I consigli per educare i bambini al mangiare sano: il ruolo della famiglia

L’ambiente familiare gioca un ruolo essenziale nella costruzione di abitudini alimentari sane. Il bambino osserva i genitori e, istintivamente, imita il loro comportamento, anche a tavola. Allo stesso modo, le โ€œregoleโ€ della casa in materia di alimentazione modellano il suo rapporto con il cibo.

Ecco perchรฉ รจ fondamentale che nell’ambiente domestico vengano adottati stili alimentari corretti, in grado di insegnare al bambino l’importanza della sana alimentazione e di invogliarlo a mangiare in modo equilibrato con i giusti stimoli.

Neofobia e selettivitร : quando il bambino rifiuta il cibo

La neofobia alimentare รจ il rifiuto di assaggiare e mangiare nuovi cibi e nuovi sapori.

Nel caso dei bambini, questa avversione si manifesta soprattutto nei confronti di frutta e verdura ma anche di carne e pesce e puรฒ compromettere la varietร  e la qualitร  della loro alimentazione.

La neofobia alimentare interessa il 20-30% dei bambini: di solito insorge durante lo svezzamento, quando si cominciano a introdurre nuovi alimenti nella dieta, raggiunge un picco tra i 2 e i 6 anni e diminuisce progressivamente negli anni successivi, anche se puรฒ accadere che persista anche tra i bambini piรน grandi o in etร  adulta, โ€œcronicizzandoโ€ una preferenza per i cibi e i piatti noti e il rifiuto di tutte le novitร  a tavola.

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La selettivitร  consiste nella scelta mirata di alcuni alimenti e nel rifiuto di altri.

Anche questo atteggiamento รจ comune durante l’infanzia ma puรฒ persistere anche da adulti. Entrambi questi comportamenti possono condizionare fortemente l’alimentazione, rendendola poco equilibrata e varia e portando anche a gravi disturbi alimentari. Come affrontare queste problematiche?

Mai forzare il bambino

Mai forzare il bambino a mangiare un cibo che ha rifiutato. Davanti a un โ€œno,โ€ รจ sbagliato insistere o, peggio, costringere: il rischio รจ quello di ottenere l’effetto opposto, rendendo quell’alimento ancora meno gradito.

L’insistenza, cosรฌ come il tentativo di distrarre il bambino a tavola per indurlo a mangiare qualcosa che non gli piace, sono comportamenti scorretti e non educativi, correlati con la comparsa di obesitร  a lungo termine.

educazione alimentare bambini fantasia cucina

Sรฌ a gioco e fantasia in cucina

Meglio riproporre quel cibo in un’altra occasione, magari cucinandolo in modo diverso per provare a renderlo piรน accattivante: i legumi possono risultare molto piรน appetibili se presentati sotto forma di polpette invece che in una zuppa. Allo stesso modo, il bambino mangerร  piรน volentieri le verdure abbinate alla pasta, magari camuffate nel sugo, piuttosto che da sole, come contorno.

Un’altra strategia utile รจ giocare con forme e colori: un’idea รจ posizionare i cibi nel piatto in modo da dar loro una forma simpatica, come un animaletto, una macchinina o qualsiasi altro oggetto piaccia al bambino. In questo modo li troverร  piรน familiari e โ€œamiciโ€ e, di sicuro, li mangerร  piรน volentieri.

โ€œPer abituare il nostro bambino a non rifiutare il cibo โ€“ conferma il nutrizionista, Lorenzo Traversetti – la parola chiave รจ: assaggiare.

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Sproniamolo ad assaggiare un singolo alimento e ripetiamo l’assaggio nel tempo: in questo modo, le sue papille gustative si abitueranno a quel sapore e, senza rendersene conto, inizierร  a mangiare un cibo che prima rifiutava.

Se questa soluzione non dovesse funzionare, un espediente efficace puรฒ essere quello di inserire quell’alimento all’interno di un piatto che il bambino ama, come delle polpette o degli hamburger, o di invitare a pranzo un amichetto che abitualmente lo mangia: la forza dell’esempio lo aiuterร  a superare le sue resistenzeโ€.

La porzioni: meglio piccole

E’ importante non servire al bambino porzioni troppo grandi, per non farlo “spaventare” davanti a un piatto abbondante.

Meglio iniziare con una porzione piccola, che apparirร  piรน alla sua portata, e aggiungerne poi una seconda.

Allo stesso modo, รจ bene non pretendere che il bambino finisca tutto quello che ha nel piatto, sgridandolo o forzandolo quando si mostra sazio. Soprattutto tra i 2 e i 5 anni il piccolo รจ in una fase di esplorazione di nuovi cibi e nuovi sapori, quindi รจ importante lasciargli il tempo di adattarsi alla nuova alimentazione.

L’importanza del buon esempio

Il bambino, a casa, impara ad accettare gli alimenti osservando il comportamento dei genitori: dare il buon esempio a tavola รจ quindi importantissimo per insegnargli a mangiare in modo equilibrato. E’ impossibile, per esempio, pretendere che mangi la verdura se mamma e papร  sono i primi a non mangiarla mai.

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Altrettanto importante, soprattutto nel caso dei bambini piรน grandi, รจ esprimere un giudizio, positivo o negativo, ma sempre motivato, sul loro comportamento a tavola: questo li aiuterร  a comprendere cosa รจ giusto e cosa รจ sbagliato e contribuirร  ad orientarli verso abitudini corrette, disincentivando quelle meno salutari.

No alla monotonia a tavola

Un’alimentazione varia e completa in famiglia abitua il bambino a familiarizzare con i diversi cibi e sapori e lo aiuta a superare le sue resistenze, specie nei confronti di alcuni alimenti, come frutta e verdura, che in questa fascia di etร  non sono particolarmente amate. Anche cucinare i piatti in modo vario favorisce l’apertura al nuovo e la disponibilitร  del bambino a sperimentare.

Se invece i genitori, magari per mancanza di tempo o per abitudine, hanno un’alimentazione monotona, basata su una rosa ristretta di cibi e di ricette, il bambino avrร  pochi stimoli alimentari e sarร  quindi meno disponibile a provare nuovi sapori, alimenti e preparazioni, sia a casa che al di fuori del contesto familiare.

No al โ€œcibo-ricompensaโ€

Mai usare il cibo come ricompensa, nรฉ tanto meno come castigo.

Il cibo รจ nutrimento, piacere, convivialitร , scoperta, ma non deve diventare nรฉ il premio per un comportamento corretto, nรฉ la punizione per uno sbagliato.

Frasi come โ€œse obbedisci ti do una merendinaโ€ trasmettono al bambino un messaggio scorretto, quello che il cibo sia una merce di scambio, non un alleato per stare bene e crescere forti e in salute: questo puรฒ condizionare in negativo le sue scelte alimentari. Se la merendina รจ il premio che riceve quando โ€œfa il bravoโ€, come potrร  accettare un โ€œnoโ€ all’ennesima merendina, anche se โ€œha fatto il bravoโ€? E se mangiare le verdure รจ la punizione che riceve quando disobbedisce, potrร  mai amarle?

No a divieti rigidi

Anche regole troppo rigide e divieti molto severi rischiano di sortire l’effetto contrario: un cibo โ€œproibitoโ€ risulta ancora piรน appetibile.

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Un eccesso di cibi ricchi di zuccheri e grassi non fa bene al bambino, ma continui โ€œnoโ€ possono essere controproducenti e aumentare la sua voglia di mangiarli.

Meglio concederli con misura, magari limitandoli ad occasioni speciali, e sensibilizzare il bambino sulle ragioni per cui รจ bene che non li mangi troppo spesso.

educazione alimentare bambini: importanza coinvolgimento

Dalla spesa alla cucina, l’importanza di coinvolgere i piรน piccoli

Per insegnare ai bambini il corretto stile di vita a tavola, รจ importante non solo dare il buon esempio ma anche coinvolgerli, nella spesa e nella preparazione dei pasti, magari assaggiando con loro i cibi o i piatti nuovi che proponiamo.

Scrivere insieme la lista delle cose da comprare, preparare con loro il menรน della settimana, cercare nuove ricette da provare, assegnare loro il ruolo di piccoli aiuto-chef quando cuciniamo sono tutte piccole strategie per farli sentire piรน partecipi, e quindi responsabili, delle loro scelte alimentari.

Il nutrizionista Lorenzo Traversetti conferma: โ€œE’ utile cucinare insieme a loro, cosรฌ potranno osservare e capire come abbinare i diversi ingredienti, ma anche portarli con noi a fare la spesa, cosรฌ impareranno a scegliere gli alimentiโ€.

No ai fuori pasto

Il bambino non dovrebbe mangiare al di fuori dei pasti, cioรจ colazione, pranzo, cena e due spuntini. Ogni concessione al cibo in orari non canonici altera l’equilibrio e il ritmo alimentare della giornata e puรฒ tradursi in calorie, grassi e zuccheri in eccesso, soprattutto se il fuori pasto รจ a base di merendine e snack. Oppure puรฒ far sรฌ che il bambino arrivi ai pasti principali con scarso appetito.

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E’ importante comprendere le ragioni della richiesta di cibo in orari o momenti diversi dai pasti principali, per correggere gli eventuali comportamenti sbagliati che la scatenano.

Perchรฉ il bambino vuole mangiare fuori dai pasti e come intervenire

Spesso, la ricerca di fuori pasto puรฒ essere semplicemente la conseguenza di una scarsa alimentazione durante i pasti abituali, dovuta a vari fattori:

  1. il cibo non piace al bambino: in questo caso รจ importante educarlo ad assaggiare tutti i sapori.
  2. Il cibo รจ cucinato male o servito a temperature sbagliate, troppo fredde o troppo calde: modificare questi fattori lo renderร  piรน appetibile.
  3. Il bambino รจ distratto dalla televisione a tavola o รจ solo, quindi mangia poco per andare subito a giocare. In questo caso, una soluzione รจ stabilire una regola, che tutti in famiglia dovranno rispettare: niente tv durante i pasti, che rappresentano un momento di condivisione in cui รจ bello chiacchierare, scambiarsi pensieri e raccontarsi le rispettive giornate. Naturalmente, รจ anche fondamentale che il bambino impari che, se vuole alzarsi e andare a giocare, prima deve finire di mangiare.

Adottare questi correttivi รจ importante, perchรฉ se il bambino non mangia abbastanza a pranzo o a cena avrร  sicuramente fame e chiederร  cibo poco dopo, quindi รจ fondamentale intervenire per far sรฌ che mangi a sufficienza ai pasti principali, prevedendo gli spuntini di metร  mattina e metร  pomeriggio, ma senza altre eccezioni.

Tv, pc, smartphone e tablet con misura

Televisione, computer, smartphone e tablet sono ormai dei compagni di vita quotidiana dei bambini: sono utili per molti aspetti, ma vanno poco d’accordo con la sana alimentazione.

Passare troppo tempo davanti a tv, pc o cellulare รจ direttamente correlato ad un consumo eccessivo di cibo, all’obesitร  e alle patologie metaboliche e cardiovascolari.

Ecco perchรฉ, in un’ottica di sana alimentazione, รจ bene porre dei limiti al tempo trascorso a guardare la televisione o a giocare ai videogiochi e invogliare il bambino a dedicarsi anche ad altre attivitร  piรน dinamiche e allo sport, magari all’aria aperta.

educazione alimentare bambini mensa scolastica

Alimentazione sana: il ruolo educativo delle mense scolastiche

La mensa rappresenta un’importante opportunitร  di educazione alimentare per i bambini. Il pasto a scuola, infatti, dร  loro la possibilitร  di conoscere nuovi alimenti e nuovi piatti, stimolando la loro curiositร  nei confronti del cibo.

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Per rendere i pasti a scuola il piรน possibile appetibili per i bambini e vincere le loro resistenze nei confronti di cibi sconosciuti o che sono poco abituati a mangiare a casa, il Comitato Tecnico del Ministero della Salute, nelle sue linee guida sulla composizione dei pasti a scuola, ha indicato alcuni principi da seguire:

  • caratteristiche sensoriali: i colori, la forma e la composizione di un piatto influiscono positivamente sul suo aspetto e rappresentano per il bambino un incentivo importante a provare cibi nuovi.
  • Formulazione del pasto: l’abbinamento di un alimento poco utilizzato con un alimento noto stimola la curiositร  e la voglia di sperimentare un nuovo sapore.ย Ad esempio: un piatto unico composto da verdure, legumi e cereali integrali.
  • Coinvolgimento degli alunni nelle proposte alimentari: favorire la partecipazione dei bambini nella costruzione dei menรน, con iniziative e metodologie adatte a ogni fascia di etร , รจ un modo per coinvolgerli e per stimolare, cosรฌ, un atteggiamento propositivo e di apertura verso cibi sconosciuti e novitร .

Come invogliare il bambino a mangiare a mensa

Per beneficiare al massimo del ruolo educativo che la mensa svolge, รจ essenziale anche il contributo della famiglia. E’ importante che i genitori incoraggino il bambino a mangiare a scuola, evitando di avere atteggiamenti critici o denigratori nei confronti dei piatti che vengono proposti oppure di fargli portare il pasto da casa.

Questa chiusura, oltre a rischiare di favorire l’isolamento del bambino rispetto ai compagni, ha come effetto quello di non spronarlo a mangiare cibi e pietanze diverse, perpetuando scelte alimentari selettive e rifiuti.

E’ essenziale che il bambino sia preso per mano e aiutato a vincere la convinzione, che spesso ha, che il cibo della mensa โ€œnon รจ buono come quello di casaโ€: questo lo aiuterร  nella gestione dei pasti a scuola, ma anche in tutti gli altri contesti di vita in cui si troverร  a mangiare fuori casa e dovrร  inevitabilmente assaggiare cucine e piatti diversi da quelli a cui รจ abituato.

Educazione al mangiare sano: il ruolo degli insegnanti

Gli insegnanti giocano un ruolo chiave nell’educazione alimentare dei bambini. A scuola sono sempre piรน diffusi progetti di educazione al mangiare sano che coinvolgono allievi e docenti, adeguatamente formati e con il supporto di personale esperto in materia di nutrizione.

Anche rispetto al pranzo a mensa, gli insegnanti sono alleati importantissimi per aiutare il bambino a superare la sua diffidenza, o il vero e proprio rifiuto, verso cibi e piatti a lui sconosciuti e per invogliarlo a provare ad assaggiarli. Un processo che passa attraverso tanti strumenti:

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  • valorizzare l’importanza del pasto alla mensa all’interno dei progetti di educazione alimentare avviati a scuola;
  • condividere con il bambino il momento del pasto alla mensa, in modo da stimolare, attraverso l’esempio, un atteggiamento positivo verso il cibo consumato a scuola;
  • partecipare ad incontri e seminari di educazione alimentare con i genitori, sempre con l’ausilio di personale esperto, per sensibilizzarli sull’importanza del pasto alla mensa e per aiutarli a bilanciare correttamente gli altri pasti della giornata.
educazione alimentare: piramide transculturale

L’educazione alimentare come strumento di incontro con le altre culture: la Piramide Alimentare Transculturale

L’educazione alimentare puรฒ rappresentare anche un importante strumento di conoscenza e integrazione tra le diverse culture. E’ nata cosรฌ la Piramide Alimentare Transculturale, uno strumento di educazione alimentare, ideato dalla Societร  Italiana di Pediatria, con lโ€™obiettivo di far incontrare i principi della dieta mediterranea con i cibi e i piatti delle altre popolazioni che vivono in Italia. Un’iniziativa importante in un contesto scolastico sempre piรน multiculturale come quello italiano e, anche, un’opportunitร  per rendere piรน varia e completa l’alimentazione dei bambini attingendo alle tradizioni culinarie di paesi diversi.

Ecco che allora, oltre a pasta e riso, a tavola possono fare la loro comparsa cereali di origine africana, come teff e sorgo, asiatica, come miglio e grano saraceno, o del Sud America, come quinoa e amaranto. E ancora, verdura e frutta come mango e frutto della passione dall’Africa e germogli di bambรน e alghe dall’Asia. Un strumento importantissimo per gli operatori della salute, come i pediatri, ma anche per scuole, insegnanti e famiglie.

Del resto, il cibo รจ nutrimento ma รจ anche occasione di convivialitร , socialitร  e conoscenza. Ecco perchรฉ un percorso di educazione alimentare per i bambini deve insegnare non solo il valore nutritivo degli alimenti ma anche l’importanza del cibo che unisce.

Fonti:

  1. CREA (Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), Linee guidaย per una sana alimentazione 2018.ย 
  2. SINU (Societร  Italiana di Nutrizione Umana), tabelle LARN 2014.
  3. Ministero della Salute, Iodio e Salute.
  4. Ministero della Salute, Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica.
  5. SIP (Societร  Italiana di Pediatria): la Piramide Alimentare Transculturale.
  6. Istat, Stili di vita di bambini e ragazzi: report 2019.
  7. IBDO (Italian Barometer Diabetes Observatory), Obesity Barometer.

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Tiziana Landi

Tiziana Landi

Laureata in Scienze della Comunicazione, sono una giornalista specializzata in produzione di contenuti sui media digitali e tradizionali, content e social media marketing. Sono esperta di cucina light e alimentazione sana e all'interno di Melarossa mi occupo soprattutto di pianificazione editoriale e coordinamento redazionale.

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