Dry January, o Drynuary, è un mese in cui si sta alla larga da ogni bevanda alcolica, per un vero e proprio percorso detox.
Questa iniziativa arriva dall’Inghilterra, e ha tanti benefici perché l’assunzione costante di alcol può avere gravi ripercussioni sul nostro stato di salute; per tale ragione, ti consigliamo di seguire il Dry January non solo a gennaio, ma anche in altri mesi dell’anno.
Perché non bere alcol fa bene
Bere un bicchiere di vino rosso ogni tanto durante il pasto non fa male, può avere proprietà antiossidanti e cardiotoniche.
Si sa anche, però, che il consumo regolare di alcol è uno dei peggiori compagni della nostra linea; infatti, se è vero che un grammo di questo contiene 7 calorie, ecco che chi beve abitualmente due calici al giorno inserisce nel proprio organismo qualcosa come 6 mila calorie al mese, a conti fatti oltre un chilo di grasso mensile.
Il consumo giornaliero di alcol ha, infatti, moltissime ripercussioni sul nostro stato di salute; come sottolinea il nutrizionista Lorenzo Traversetti:
L’alcol non è un nutriente, ma un catabolita, non serve a costruire molecole biologiche e il nostro corpo, attraverso il fegato, deve scomporlo e smaltirlo. Il suo consumo e abuso causa seri danni all’organismo, come problematiche epatiche, cirrosi, problematiche digestive, dispepsia, depressione, alterazioni cognitive, tumori del tubo digestivo.
Dry January: cos’è
Il Dry January è pensato per il primo mese dell’anno proprio per rimediare a un eccesso di questa componente zuccherina assunta durante le feste di Natale.
Secondo Alcohol Change Uk il 70% dei partecipanti ha migliorato la qualità del sonno, il 66% si è sentito più energico e l’86% ha risparmiato soldi.
Tutti vantaggi importanti se consideriamo anche quanto evidenziato in piena pandemia dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità:
L’abuso di alcol può compromettere il sistema immunitario e favorire il contagio da Sars – CoV- 2. Gli effetti dannosi del consumo di alcol sui sintomi dell’infezione da Coronavirus sono duplici: da un lato altera il quadro immunitario, riducendo il numero e la funzionalità dei linfociti T e B, dall’altro, incide sulla funzionalità del tratto oro-faringeo, andando a favorire il possibile sviluppo di polmonite.
Le alternative analcoliche
Se il motto del bere poco e bene si diffondesse ogni giorno di più, vi sarebbero maggiori alternative all’alcol; stiamo parlando di drink analcolici con lo stesso carattere dei grandi classici, ma senza zuccheri e alcol.
Già in larghissima diffusione in Europa e in Italia, ad esempio, è la proposta del brand australiano Lyre’s, che offre duplicati esatti dei principali distillati e alcolici come Gin, Vermouth, Bitter e molti altri.
Si tratta di repliche no alcol 100% originali, che sempre più locali hanno deciso di affiancare alla propria proposta alcolica.
Quindi, il nostro consiglio è di replicare il buon proposito di “un gennaio a secco” anche nel mese di febbraio, e non solo: un modo diverso e originale per prendersi cura del proprio corpo e della propria mente.
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