Sommario
La proliferazione dei pidocchi non dipende dall’igiene personale e neanche dall’ambiente che si frequenta: sono presenti nei paesi ricchi come in quelli in via di sviluppo. Una presenza costante tra i bambini, fastidiosa e che allarma, spesso in modo ingiustificato, le mamme. La pediculosi, ovvero l’infestazione da pidocchi dei capelli, non è pericolosa, e questi piccoli parassiti non portano malattie.
Insomma, niente di preoccupante: l’infestazione da Pediculus humanus capitis non provoca gravi danni ma solo un fastidioso prurito.
In Italia ogni anno vengono riportati fra i 3mila e i 5mila casi tra i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, ma si tratta di una stima per difetto perché non tutti i genitori avvertono gli insegnanti e pochi si rivolgono ai medici. Cosa fare? E’ vero tutto quello che si dice sui pidocchi? E’ vero che saltano da una testa all’altra?
Pidocchi: cosa sono
Esistono tre diverse specie di pidocchi: quello della testa (Pediculus capitis), quello del corpo (Pediculus humanus) e quello del pube (Phthirus pubis).
Il primo è decisamente il più diffuso ed è similissimo a quello del corpo, ormai raro. Invece, il pidocchio del pube ha una forma più schiacciata rispetto alle altre due specie (non a caso il nome comune è “piattola”).
La tipologia più pericolosa è il pidocchio del corpo in quanto può divenire un vettore di malattie epidemiche gravi come, ad esempio, il tifo esantematico.
I pidocchi della testa sono dei piccoli insetti parassiti lunghi circa 2-3 millimetri che vivono sui capelli e si nutrono di sangue. Hanno sei zampe e “piedi” uncinati che gli consentono di attaccarsi saldamente al capello.
Amano le temperature elevate: vivono solo a 37 gradi e muoiono dopo poche ore se lontani dal cuoio capelluto. I pidocchi si nutrono circa ogni 4 ore pungendo la cute del capo e succhiandone il sangue. Le femmine depongono cinque-sei uova al giorno (le famose lendini) che, grazie alla chitina che producono (una sorta di colla resistentissima), si attaccano alla base del capello.
La femmina del pidocchio vive 3 settimane e depone circa 300 uova, soprattutto all’altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie, che si schiudono dopo 6-9 giorni.
Le lendini
Se scoviamo le lendini sulle teste dei nostri figli non è detto che vi sia un’infestazione in atto.
Infatti, le uova restano saldamente attaccate ai capelli anche quando sono morte o vuote. In questo caso sono di colore bianco e vanno rimosse con le dita.
Invece, le uova vitali sono grigie e quindi più difficili da identificare. L’unico modo per diagnosticare un’infestazione in atto è trovare almeno un insetto vivo sul cuoio capelluto.
Il ciclo vitale del parassita
Il ciclo vitale del pidocchio della testa si suddivide in 3 fasi:
- la femmina depone le uova (lendini) attaccandole saldamente ai capelli grazie ad una sostanza cheratinica, la chitina, che funge da “colla”. Questa sostanza è presente nella saliva del parassita.
- La schiusa delle uova avviene in 7-10 giorni e le ninfe che ne vengono fuori si nutrono già di sangue.
- Nell’arco di 7-15 giorni la ninfa matura e diventa adulta.
Ogni pidocchio femmina è in grado di deporre circa 300 uova in 4 settimane, ovvero il periodo di vita del parassita.
Pidocchi: sintomi dell’infestazione
Come ben sappiamo i pidocchi causano irritazione e forte prurito che, a sua volta, può divenire la causa di dermatiti, impetigine e altre affezioni simili dovute a stafilococchi.
Il prurito compare qualche settimana dopo le prime punture perché la saliva dei pidocchi contiene anche un anestetizzante. Con il passare dei giorni si sviluppa una reazione allergica associata e talvolta un ingrossamento dei linfonodi.
Diagnosi
Un’attenta ispezione del cuoio capelluto permette di constatare la presenza o meno dei parassiti.
Gli animali adulti sono scuri, lunghi circa 3 mm e camminano sulla testa. Le uova più mature appaiono come dei puntini neri di 1 millimetro circa e sono attaccati sulla cute e alla base del capello.
Invece, le lendini sono di colore biancastro-traslucido e sono attaccate alla radice del capello.
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Pidocchi: cause
Ma perchè un bambino su tre prende i pidocchi? La risposta è molto semplice: tra i 3 e i 16 anni i ragazzi hanno un’interazione sociale molto elevata che li porta ad avere contatti ravvicinati tra le teste.
Ma è vero che i pidocchi saltano? E’ per questo che i bambini se li prendono con tanta facilità? La risposta è: no. I pidocchi non saltano da una testa all’altra ma si spostano per contatto diretto tra le teste oppure a causa dello scambio indiretto di:
- bambole
- Spazzole
- Pettini
- Sciarpe
- Cappelli
- Cuscini.
I nostri animali, cani o gatti che siano, sono innocenti: i pidocchi degli animali domestici non sono infatti in grado di adattarsi agli esseri umani perché di una specie diversa.
Pidocchi e scuola
Come indica la Circolare del Ministero della Sanità n°4 del 13 Marzo 1998, c’è l’obbligo di sospendere la frequentazione scolastica degli alunni infestati, che saranno riammessi in classe solo dopo aver iniziato il trattamento di disinfestazione.
Al rientro sarà però necessario presentare un certificato del medico curante o del pediatra che attesti l’avvenuta disinfestazione dei pidocchi e che non sussiste più il pericolo di contagio per gli altri bambini.
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Come rimuovere i pidocchi
Una volta accertata l’infestazione è necessario acquistare in farmacia prodotti specifici (shampoo, gel, schiume, creme o spray) per il trattamento dei pidocchi. Esistono anche delle lozioni specifiche, ma risultano più irritanti per i bambini e per i soggetti asmatici.
I prodotti antiparassitari specifici agiscono:
- Sulle fase in cui vengono deposte le lendini
- Sulla fase delle ninfe
- Su quella del parassita adulto.
Poiché talvolta le lendini sopravvivono al trattamento, è indispensabile procedere a una seconda applicazione del prodotto scelto a distanza di 7-10 giorni dalla prima, così da colpire eventuali ninfe prima che queste depongano nuove uova.
Trattamenti anti-pidocchi: principi attivi
I principi attivi più utilizzati sono 3:
- Piretrine naturali
- Piretroidi (piretrine di sintesi)
- Malathion.
L’estratto di piretro è la tretrametrina. In genere è necessaria una seconda applicazione del prodotto scelto dopo circa 7-10 giorni dalla prima per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento.
Il malathion funziona come antiparassitario in quanto provoca la paralisi respiratoria del pidocchio. I suoi effetti collaterali sono più importanti rispetto alle piretrine e ai piretroidi: se viene assorbito per via cutanea può provocare ipersudorazione, ipersalivazione e ipermobilità intestinale.
Il suo utilizzo viene sconsigliato nei bambini, considerata la maggiore permeabilità del cuoio capelluto in età pediatrica.
Ogni disinfestazione di tipo ambientale è da considerarsi inutile.
Pettine a denti fitti
Oltre ai prodotti specifici il vero alleato contro i pidocchi è il pettinino in metallo a denti fitti che permette di rimuovere tutte le uova e i pidocchi uccisi dall’insetticida.
Tuttavia, prima di passare il pettine è bene cospargere i capelli con balsamo, olio di oliva o, al contrario, passare il pettine di metallo attraverso la cera d’api.
Riuscire a rimuovere con il pettine di metallo le uova significa scongiurare il ritorno dei pidocchi qualora il prodotto utilizzato non riuscisse ad uccidere tutti i parassiti.
L’olio di neem è un ottimo rimedio naturale per combattere i pidocchi. Scopri come usarlo.
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Centri specializzati a pagamento
Oggi è possibile trovare, in quasi tutte le città, centri specializzati per eliminare, anche in un’unica seduta, gli odiosi parassiti. I prezzi non sono propriamente competitivi: variano dai 100 ai 200 euro a seduta a seconda della lunghezza dei capelli.
E’ possibile prevenire l’infestazione?
Non è possibile prevenire la pediculosi. L’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è controllare meticolosamente le teste dei bambini che frequentano le scuole.
E’ importante anche osservare alcune semplici pratiche igieniche che consistono nell’evitare la condivisione di pettini, cappelli, sciarpe, cuscini.
Ovviamente esistono anche altre modalità di trasmissione, seppure molto più difficili e indirette:
- scambi di sedie
- Poltrone
- Materassi
- Asciugamani
- Vestiti
- Locali pubblici
- Mezzi pubblici affollati.
Da un punto di vista epidemiologico, questi casi ricoprono una scarsa importanza in quanto i pidocchi vivono poco al di fuori del loro habitat. Il meccanismo di trasmissione principale rimane dunque il contatto diretto.
E dopo un’infestazione, come comportarsi per evitare che i pidocchi tornino? Dopo la disinfestazione con i prodotti farmacologici, oltre a controllare i capelli è opportuno:
- utilizzare regolarmente il pettine a denti fitti.
- Lavare gli indumenti che sono entrati in contatto con il bambino contagiato.
- Controllare i famigliari.
- Mettere in un sacchetto di plastica, chiudendolo ermeticamente, gli oggetti che non si possono lavare.
Usare i prodotti antiparassitari a scopo preventivo non rende immuni dall’infestazione: si tratta di una pratica inutile e soprattutto dannosa!
Per tutte le informazioni, leggi la guida del Ministero della Salute.
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