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Psicosi: che cos’รจ, quali sono i sintomi, tipologie, cause e soggetti a rischio, diagnosi e cura

Barbara Capo by Barbara Capo
11 Gennaio 2023
in Psicologia
psicosi: che cos'รจ, sintomi, cause, soggetti a rischio, diagnosi, cure
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Sommario

  • Psicosi: che cos’รจ il disturbo psicotico?
  • Differenti tipologie di psicosi
  • Disturbo psicotico breve o psicosi transitoria acuta (secondo il manuale ICD-10)
  • Differenza tra psicosi, nevrosi e altre patologie psichiche
  • Psicosi: sintomi e come si manifesta
  • Psicosi: cause e soggetti a rischio
  • Diagnosi della psicosi
  • Cura e terapie per la psicosi
  • Effetti collaterali e complicazioni della psicosi
  • Prevenzione e trattamenti
  • Alcuni dati epidemiologici 

La psicosi spesso รจ confusa con la schizofrenia, ma non รจ proprio cosรฌ. Sono diversi i quadri clinici che appartengono al gruppo delle psicosi, cosรฌ come sintomi psicotici possono presentarsi anche in altre patologie. Ad esempio, nelle forme piรน gravi dei disturbi dell’umore (in particolare nei disturbi bipolari o nella depressione), in alcuni disturbi neurologici (ad esempio in alcune neoplasie o nell’Alzheimer), in alcune condizioni mediche generali (come ad esempio nell’epilessia) e in seguito all’assunzione, o astinenza, di sostanze di abuso o farmaci.

La caratteristica chiave di tutti i disturbi psicotici รจ comunque la presenza della compromissione del senso di realtร , cioรจ lo psicotico รจ incapace di distinguere ciรฒ che รจ frutto della propria mente dalla realtร  esterna.

Questa incapacitร  ha importanti conseguenze sulla vita di chi ne soffre, condizionando quindi la sua vita di relazione, le attitudini, le relazioni familiari e lโ€™indipendenza.

Vediamo allora cosโ€™รจ la psicosi, come si cura e quali sono i sintomi.

Psicosi: che cos’รจ il disturbo psicotico?

Con il termine psicosi si definisce un tipo di disturbo psichiatrico che provoca alterazioni nella percezione o nell’interpretazione della realtร . Si manifesta con gravi disturbi della memoria, dell’attenzione, del ragionamento (le cosiddette funzioni cognitive), dell’affettivitร  e del comportamento.

Quindi, la caratteristica di base della psicosi รจ la presenza di percezioni distorte che alterano il modo in cui un individuo percepisce la realtร . I sintomi si possono classificare in positivi e negativi, in una miscela assolutamente unica che varia da persona a persona.

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Tra i sintomi โ€œpositiviโ€: deliri, allucinazioni e disorganizzazione del pensiero e del comportamento. Invece tra quelli “negativi”:

  • Appiattimento dell’affettivitร .
  • Impoverimento del linguaggio.
  • Riduzione dell’attivitร  motoria e apatia.
  • Mancanza di piacere o interesse e asocialitร . 

Qualsiasi disturbo psicotico produce gravi conseguenze: da un lato, una fondamentale compromissione del funzionamento della persona, dall’altro, un impoverimento progressivo delle relazioni interpersonali dovuto alla mancanza di comprensione dei sintomi da parte dell’ambiente sociale e allโ€™alterazione della comunicazione.

I sintomi possono poi variare notevolmente, perciรฒ nessun trattamento specifico puรฒ essere considerato efficace a priori.

Anche il decorso della malattia รจ vario e imprevedibile.

psicosi: che cos'รจ

Differenti tipologie di psicosi

Il DSM 5 (il Manuale diagnostico dei disturbi mentali) raggruppa nella categoria โ€œpsicosiโ€ i seguenti disturbi, secondo la gravitร  (dal meno al piรน grave):

  • Schizotipico di personalitร .
  • Delirante.
  • Psicotico breve.
  • Schizofreniforme.
  • Schizofrenia.
  • Schizoaffettivo.
  • Indotto da sostanze/farmaci.
  • Dovuto a unโ€™altra condizione medica.
  • Catatonia.

Vediamoli brevemente.

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Disturbo schizotipico di personalitร 

Prevede ridotte capacitร  riguardanti le relazioni affettive, distorsioni cognitive e percettive ed eccentricitร .

Si manifesta nella prima etร  adulta e possono essere presenti:

  • Pensiero magico o strane convinzioni che influenzano il comportamento dell’individuo (ad esempio, credere nella superstizione, nella chiaroveggenza, nella telepatia, o sentire di avere un particolare sesto senso, quasi dei poteri magici).
  • Pensiero e linguaggio bizzarri (utilizzano un linguaggio poco comprensibile agli altri, che risulta oscuro, vago, con molte metafore, troppo elaborato o stereotipato).
  • Assenza di amici stretti,  affettivitร  trattenuta e rigida.

Disturbo delirante

Sono presenti uno o piรน deliri, che si protraggono per un mese o piรน, ma il funzionamento generale della persona non รจ compromesso, nรฉ il comportamento รจ bizzarro. Non ci sono altri sintomi psicotici.

La manifestazione piรน tipica รจ la presenza di deliri di persecuzione. L’aspetto di compromissione piรน importante รจ la conseguenza diretta delle convinzioni deliranti. Se, ad esempio, una persona รจ convinta che ci sia un killer che vuole ucciderla, potrebbe decidere di non andare al lavoro per questo potenziale pericolo.

Disturbo psicotico breve o psicosi transitoria acuta (secondo il manuale ICD-10)

รˆ un disturbo mentale limitato nel tempo, con esordio brusco e improvviso, che prevede un rapido passaggio, entro due settimane, da uno stato non psicotico a uno chiaramente psicotico, senza nessun prodromo. I sintomi associati sono: deliri e/o allucinazioni e/o eloquio disorganizzato con o senza comportamento disorganizzato.

Le manifestazioni sintomatologiche, anche gravi, si manifestano per almeno un giorno e non si protraggono mai per piรน di un mese.

Una volta che il disturbo esaurisce il proprio decorso, lโ€™individuo tornerร  al suo pieno funzionamento. Colpisce soggetti giovani, anche adolescenti, e puรฒ manifestarsi in diverse forme.

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Gli individui con disturbo psicotico breve tipicamente provano un tumulto emotivo e un forte senso di confusione con rapidi passaggi da un intenso stato affettivo ad un altro.

Benchรฉ sia di breve durata, il disturbo puรฒ manifestarsi anche in forme di una certa gravitร  tali da richiedere assistenza o vigilanza per prevenire il rischio suicidario.

Puรฒ essere causato da stress, disagio o da bruschi cambiamenti ambientali. Si puรฒ manifestare anche durante la gravidanza o nel primo mese dopo il parto (conosciuto anche come psicosi puerperale o post-partum).

Disturbo schizofreniforme

รˆ una diagnosi solitamente provvisoria, perchรฉ spesso si riferisce al primo episodio di psicosi i cui sintomi durano da almeno un mese. Deve essere riscontrata la presenza di due o piรน sintomi (positivi e negativi) e almeno uno deve essere deliri, allucinazioni o eloquio disorganizzato.

Quando la fase attiva dellโ€™episodio si estende oltre i sei mesi e sono soddisfatti gli altri criteri per la schizofrenia, la diagnosi viene modificata di conseguenza.

Schizofrenia 

Si tratta di una particolare sindrome appartenente alle psicosi. Si manifesta tipicamente con la perdita di contatto con la realtร  e, progressivamente, con la disorganizzazione del pensiero.

I sintomi sono: disturbi delle senso-percezioni (vedere o sentire cose che non sono reali) e/o i deliri (credere con assoluta certezza cose che non sono vere). Nonostante le cause non siano ancora note, sembrano giocare un ruolo rilevante i fattori genetici e ambientali.

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Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla schizofrenia.

Disturbo schizoaffettivo

Lโ€™individuo manifesta, durante il decorso della malattia, segni e sintomi inquadrabili nellโ€™ambito della schizofrenia e dei disturbi dellโ€™umore (episodio depressivo o maniacale), ma i sintomi che riguardano la schizofrenia sono prevalenti. 

Disturbo psicotico indotto da sostanze/farmaci

I sintomi psicotici sono direttamente associati allโ€™intossicazione, o astinenza, di sostanze (come alcol, cannabis, cocaina, allucinogeni, ecc.), allโ€™assunzione di un farmaco (come ansiolitici o sedativi) o allโ€™esposizione a una sostanza tossica.

Catatonia

รˆ una condizione patologica associata sempre a un altro disturbo mentale o medico (ad esempio, i disturbi del neurosviluppo o quelli bipolari) che comporta una diminuzione o un aumento dell’attivitร  motoria e del contatto durante il colloquio clinico o lโ€™esame obiettivo.

Sintomi psicotici presenti in alcune malattie 

I sintomi psicotici possono presentarsi anche in altre malattie mentali quali:

  • Disturbi dell’umore (depressione o disturbo bipolare). Sono condizioni caratterizzate anche da allucinazioni e deliri, oltre ai principali sintomi della malattia. 
  • Sindrome da psicosi attenuata. Puรฒ manifestarsi con deliri, allucinazioni ed eloquio disorganizzato, sintomi che possono arrecare disagio o compromissione funzionale, ma le cui manifestazioni sono poco intense. In questa forma resta conservato il senso di realtร .
  • Psicosi cronica. Il sintomo principale รจ la presenza di allucinazioni percepite inizialmente come fenomeno inspiegabile. Il disturbo perรฒ puรฒ durare anni, raramente per tutta la vita.
tipologie di psicosi

Differenza tra psicosi, nevrosi e altre patologie psichiche

La differenza tra nevrosi e psicosi fu concettualizzata da Freud nel 1923, poi ripresa da Otto Kernberg che descrisse tre livelli di organizzazione della personalitร  (psicotica, borderline e nevrotica).

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In linea generale possiamo definire le nevrosi come quell’insieme di disturbi psicologici in cui l‘individuo mantiene conservato il senso di realtร , cioรจ riesce chiaramente a distinguere gli elementi reali da quelli prodotti dalla propria mente.

Tra i disturbi nevrotici rientrano quelli che possono generare unโ€™intensa sofferenza nellโ€™individuo (come i disturbi dโ€™ansia e psicosomatici), in cui perรฒ vi รจ assenza di deliri o turbe della percezione.

Nelle psicosi, invece, c’รจ la perdita di contatto con la realtร . Lo psicotico cioรจ percepisce come vere e reali le voci prodotte da un’allucinazione uditiva, ad esempio, e dunque non le mette in discussione.

psicosi quanti tipi di deliri esistono

Psicosi: sintomi e come si manifesta

I sintomi caratteristici delle psicosi sono cinque e possono presentarsi secondo combinazioni che variano da persona a persona. Vediamoli nel dettaglio.

Deliri

Sono idee false e immodificabili basate su erronee deduzioni sulla realtร  esterna, caratterizzate da straordinaria convinzione e certezza.

Tale convinzione non รจ scalfita da argomentazioni logiche, non รจ soggetta a critica e non รจ condivisibile da altre persone. Inoltre, il delirio insorge rapidamente, ha unโ€™intensitร  fluttuante e si associa solitamente a deficit dell’attenzione e disorganizzazione comportamentale.

Quanti tipi di delirio esistono?

A seconda del contenuto del delirio si possono classificare differenti tipologie:

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  • Delirio di persecuzione: erronea convinzione di essere oggetto di persecuzioni, inganni e molestie. Il soggetto si sente spiato, seguito, controllato e al centro di complotti, macchinazioni, affermazioni denigratorie e calunnie. Tra i deliri di persecuzione, un esempio specifico, รจ quello in cui il soggetto crede di essere stato avvelenato da qualcuno.
  • Influenzamento: convinzione di essere sottoposto ad azioni esterne che controllano la mente, il corpo e la volontร ; ad esempio, la persona crede di essere comandata da un altro attraverso la telepatia.
  • Colpa, di indegnitร , di rovina: la persona si sente responsabile di danni e sciagure, si percepisce come indegna o si accusa di aver condotto la famiglia alla rovina economica. Il senso di colpa รจ discordante o sproporzionato con i fatti riferiti. Puรฒ accompagnare gravi episodi depressivi.
  • Grandezza: la persona si sente ricca, potente, al di sopra di tutti, capace di compiere imprese eccezionali, investita di poteri sovrannaturali; puรฒ, ad esempio, credere di essere figlio di un personaggio noto.
  • Erotomanico: il soggetto che ne soffre ritiene di possedere attrattive fuori del comune, di essere oggetto di corteggiamenti, sentimenti di amore profondo e proposte a sfondo sessuale.
  • Gelosia: la persona รจ convinta di essere tradita dal proprio partner.
  • Di riferimento o di influenzamento: convinzione che situazioni o fatti neutri abbiano un significato personale. Ad esempio, cโ€™รจ la convinzione che un personaggio televisivo durante un’intervista si rivolga direttamente al soggetto o il testo di una canzone sia dedicato a lui personalmente.
  • Mistico: la persona ritiene, ad esempio, di essere direttamente in contatto con Dio.
psicosi e tipi di allucinazioni

Allucinazioni

Rientrano nei disturbi della percezione e riguardano la presenza di una falsa percezione visiva, uditiva o di altra natura sensoriale, anche senza uno stimolo esterno reale.

รˆ il cervello a produrre tale inganno: nel caso, ad esempio, di un’allucinazione visiva, il cervello proietta un’immagine virtuale (inesistente) sovrapposta a uno sfondo realmente esistente.

Poichรฉ il meccanismo รจ del tutto inconsapevole, la persona colpita non ha alcun motivo di credere che quell’immagine non sia vera. Le allucinazioni si possono distinguere in semplici e complesse, in quest’ultimo caso sono coinvolti piรน sensi contemporaneamente.

 In medicina le allucinazioni possono essere:

  • Uditive: (le piรน frequenti): spesso si percepiscono bisbigli o voci inesistenti che riportano frasi o discorsi dal contenuto minaccioso, imperativo o denigratorio.
  • Visive: percezione di immagini o individui inesistenti nella realtร .
  • Olfattive: sono caratterizzate dalla falsa percezione di odori provenienti dall’ambiente circostante.
  • Gustative: la persona percepisce un sapore, spesso sgradevole, che gli altri non sentono.
  • Tattili: si tratta di casi piuttosto rari e sono percezioni di stimoli tattili cutanei inesistenti; generalmente, sono descritte come sensazioni di insetti che strisciano sulla pelle.
  • Cinestesiche: molto rare, possono riguardare alcune sensibilitร  corporee isolate (sensazione di caldo o freddo, di bagnato, di essere toccati o punti) oppure l’intero corpo (percepire il corpo deformato o alterato – come di pietra o di vetro – o parti del corpo – avere arti piรน lunghi o corti, organi interni deformati).

Pensiero disorganizzato

Si caratterizza nello specifico da:

  • Deragliamento: il pensiero รจ sconnesso, frammentato e bizzarro, in cui le associazioni mentali si susseguono rapidamente fino ad essere totalmente incomprensibili; ciรฒ si traduce in un linguaggio caratterizzato, ad esempio, da neologismi, fusioni, simbolismi fino alla cosiddetta โ€œinsalata di paroleโ€.
  • Illogicitร : il pensiero ha perso le caratteristiche di logicitร  e procede secondo strade incomprensibili, pertanto anche il linguaggio diventa di difficile interpretazione.
  • Accelerazione del flusso delle idee: i pensieri sono cosรฌ accelerati che si sovrappongono senza concludersi. Ciรฒ si traduce con un linguaggio logorroico e con frasi incomplete.
  • Rallentamento del flusso delle idee: il pensiero รจ faticoso, frenato da pause, monotematico e con blocco dellโ€™eloquio.
  • Blocco del pensiero: interruzione del corso delle idee. Il soggetto, nel bel mezzo di un discorso, si ammutolisce. Il blocco puรฒ durare da pochi secondi a molti minuti; se e quando il paziente riprende il discorso, le idee non si legano piรน a quelle precedenti e si sviluppano su un tema (apparentemente) diverso.
  • Perseverazione: tendenza alla ripetizione stereotipata di pochi contenuti.
  • Tangenzialitร : compare spesso durante i colloqui ed รจ una modalitร  di risposta non diretta, per nulla o poco collegata alla domanda posta.
  • Circostanzialitร : pensiero pedante che si fissa sui dettagli irrilevanti interferendo sulla conversazione; il soggetto รจ incapace di distinguere il superfluo dall’essenziale, pregiudicando la linearitร  del dialogo.
  • Concretismo: difficoltร  di esprimere concetti.
  • Impoverimento: pensiero povero sia qualitativamente che quantitativamente, la povertร  di idee si traduce in una scarsa loquacitร  con frasi brevi e semplici.

Comportamento grossolanamente disorganizzato o anomalo

Sono presenti anomalie nel comportamento, con importanti conseguenze sullo svolgimento delle attivitร  quotidiane. Ci sono forme di diminuzione della reattivitร  all’ambiente (comportamento catatonico), resistenza alle istruzioni (negativismo), mantenimento di una postura appropriata o bizzarra fino alla mancata risposta motoria (stupor).

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Puรฒ essere presente attivitร  motoria non finalizzata o eccessiva (eccitamento catatonico), sguardo fisso, mutismo o l’ecolalia (cioรจ la ripetizione involontaria, come un’eco, di parole o frasi pronunciate da altri o dal soggetto stesso).

Sintomi negativi della psicosi

Lo psicotico tende a perdere interesse per ciรฒ che lo circonda e a ridurre sempre piรน i propri rapporti sociali, fino ad isolarsi completamente. Di regola, questi sintomi appaiono in maniera graduale e peggiorano lentamente.

L’affettivitร  รจ appiattita e si assiste a una perdita di volontร  e progettualitร . Possono comprendere:

  • Apatia, in cui spesso รจ necessario stimolare il soggetto a eseguire attivitร  anche semplici come, ad esempio, curare l’igiene personale.
  • Diminuzione dell’espressione delle emozioni, con riduzione delle espressioni facciali, del contatto visivo, dell’intonazione del discorso e dei movimenti coinvolti nell’eloquio.
  • Scarsa o assente ricerca dei rapporti sociali.
  • Impoverimento del linguaggio e diminuzione della produzione verbale.
  • Incapacitร  di provare piacere da stimoli positivi.
  • Difficoltร  a mantenere la concentrazione.
  • Diminuzione dell’attivitร  finalizzata.

A causa dei sintomi presenti, lo psicotico manifesta anche deficit cognitivi, con compromissione di attenzione, concentrazione, memoria e apprendimento.

Psicosi: cause e soggetti a rischio

รˆ ormai noto che all’origine della psicosi vi siano fattori biologici, neurochimici (per il ruolo svolto da neurotrasmettitori quali la dopamina e la serotonina) e genetici (maggiore รจ la possibilitร  di sviluppare la malattia se uno dei genitori ne รจ affetto).

Sappiamo perรฒ che non tutti gli individui che hanno una predisposizione genetica alla psicosi ne manifesteranno i sintomi, dunque i ricercatori hanno individuato altri fattori tra le cause scatenanti.

Oggi la psicosi รจ considerata il prodotto dell’interazione di fattori biologici-psicologici-sociali. Lo psicotico avrebbe cioรจ una vulnerabilitร  individuale, data da:

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  • Fattori biologici predisponenti, come fattori genetici, complicazioni peri-natali o post-natali, abuso di sostanze.
  • Psicologici, come traumi infantili precoci (ad esempio abusi sessuali, fisici, emotivi, neglect, bullismo, perdita dei genitori in etร  evolutiva o separazione dai genitori per un periodo prolungato).
  • Ambientali, dati dal tessuto socio-culturale di appartenenza ed eventi stressanti che fungono da fattori precipitanti.

Un altro modello interpretativo della psicosi รจ quello denominato โ€œvulnerabilitร –stress-copingโ€ che parte dal presupposto che se molti presentano una certa vulnerabilitร , solo alcuni svilupperanno la malattia. Gli studiosi distinguono tra una vulnerabilitร  innata, cioรจ genetica, e una acquisita, data da traumi, malattie, esperienze familiari negative.

Di fronte a uno stress, la persona puรฒ sperimentare un sovraccarico emotivo che, se diventa permanente, darร  origine ai sintomi psicotici. Non sarebbe perรฒ lo stress la causa della psicosi, ma le vulnerabilitร  di partenza. 

Anche il clima familiare puรฒ avere il suo peso nell’andamento della malattia: in particolare familiari intrusivi, che considerano la persona responsabile dei sintomi che presenta, che nutrono aspettative molto elevate e hanno risposte rigide nei momenti di crisi.

Diagnosi della psicosi

La diagnosi di psicosi si fonda sullโ€™osservazione dei sintomi e sul riscontro di una compromissione funzionale. Nel colloquio psichiatrico, il medico compie il cosiddetto โ€œesame dello stato mentaleโ€, raccogliendo informazioni dalla persona e osservando e valutando obiettivamente come questa si presenta, come si muove, come parla, la sua mimica facciale e il linguaggio non verbale.

Indaga poi il livello di consapevolezza, l’orientamento, la percezione, l’attenzione e la memoria e raccoglie informazioni sul pensiero attraverso l’eloquio.

Dopo lโ€™anamnesi e dopo aver visionato gli esiti di indagini precedenti, lo specialista sottopone il soggetto a test diagnostici generali e specifici per formulare un’ipotesi di malattia. I test specifici sono: la Brief Psychiatric Rating Scale e il PANSS.

Poichรฉ lโ€™inquadramento della situazione puรฒ risultare difficile, รจ essenziale raccogliere ulteriori informazioni anche dalle persone vicine al soggetto. Alla fine, in base ai dati raccolti, il clinico puรฒ risalire alla storia della malattia e, una volta ottenuta la diagnosi, inizia il trattamento.

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La patologia evolve solitamente da uno โ€œstato mentale a rischioโ€, con sintomatologia sfumata, per poi passare all’esordio psicotico, in cui compaiono i primi sintomi. Questโ€™ultimo puรฒ progredire nella fase acuta. Se non รจ attuato alcun tipo di intervento terapeutico, il disturbo tende a diventare cronico.

Cura e terapie per la psicosi

Una volta riconosciuta dal clinico la condizione di โ€œstato mentale a rischioโ€, lโ€™intervento consiste innanzitutto nel monitoraggio nel tempo, insieme a un supporto psicologico, associato al trattamento dei sintomi.

Risultano, inoltre, utili gli interventi di psico-educazione rivolti al soggetto e alla famiglia per renderli consapevoli della natura della patologia e dei mezzi per fronteggiarla.

In questa fase gli antipsicotici non sono raccomandati, se non nel caso di gesti lesivi, rischio suicidario o rapido deterioramento psicosociale.

A questa fase preliminare segue l’esordio psicotico in cui compaiono, ben delineati, i sintomi positivi e negativi.

Un tempestivo intervento in questa fase comporta una migliore risposta al trattamento farmacologico e riduzione della sintomatologia.  Anche le tecniche di neuroimaging possono essere utilizzate per identificare alterazioni morfologiche cerebrali. Sono raccomandati anche i trattamenti psicoeducativi, il social skills training, la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

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Nella fase acuta, va assolutamente monitorata la presenza di pensieri suicidari. 

Risulta efficace il trattamento farmacologico con l’uso di antipsicotici al fine di controllare i sintomi, insieme agli interventi di psico-educazione dei familiari e la psicoterapia cognitivo-comportamentale anche associata a tecniche psicodinamiche.

La remissione ha, invece, tempi variabili. Il processo di guarigione non coincide con l’interruzione delle terapie psicologiche o farmacologiche, poichรฉ la scomparsa del sintomo non implica la scomparsa della malattia.

La guarigione dai disturbi psichiatrici รจ, infatti, un processo di cambiamento attraverso il quale le persone โ€œriescono ad avere una salute migliore, raggiungono uno stato di benessere, arrivano a vivere una vita auto-diretta e si impegnano a raggiungere il proprio potenzialeโ€ (American Psychiatric Association).

Altri trattamenti

Oltre ai farmaci, alla psicoterapia e alla psico-educazione del paziente e dei familiari, altri trattamenti utili nel caso di psicosi sono:

  • Cognitive Remediation. Prevede interventi riabilitativi per migliorare in modo significativo le funzioni cognitive deficitarie, giร  acquisite ma compromesse dalla malattia, come la memoria, l’attenzione, il problem solving, attraverso esercizi su computer.
  • Social Skills Training. E’ un trattamento, spesso attuato in gruppo, che propone il miglioramento delle competenze sociali attraverso anche esercizi di role-playing.
  • Riabilitazione vocazionale, il cui obiettivo รจ preparare i soggetti ad affrontare le esigenze del lavoro e considerare questโ€™ultimo come unโ€™attivitร  importante da cui trarre beneficio.
  • Costante monitoraggio e promozione della salute fisica. Chi soffre di gravi disturbi mentali corre un maggior rischio di sviluppare sovrappeso, obesitร  e patologie croniche (come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica). Diverse ricerche hanno dimostrato che praticare unโ€™attivitร  fisica con impegno puรฒ contribuire a un decorso della malattia piรน favorevole, riducendo i sintomi psichiatrici e le disfunzioni cognitive.

Effetti collaterali e complicazioni della psicosi

Nonostante lโ€™avvento di nuovi farmaci e la maggiore comprensione del disturbo, cโ€™รจ molto da fare: restano ancora molti gli effetti collaterali dei farmaci antipsicotici che, se da un lato tengono a bada i sintomi, non agiscono perรฒ su dimensioni importanti quali, ad esempio, il ritiro sociale. Per questo motivo diventano indispensabili le terapie psicologiche e di supporto.

Tra le complicazioni dei disturbi psicotici possiamo sicuramente considerare il suicidio/i tentativi di suicidio e le condotte violente: queste ultime in particolare sembrano associarsi allโ€™impoverimento dei rapporti sociali, alle condizioni economiche disagiate e allโ€™uso della cannabis.

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Anche lโ€™aver subito abusi fisici e sessuali nellโ€™etร  evolutiva puรฒ implementare la tendenza alla violenza negli adulti psicotici. I soggetti che poi presentano comportamenti aggressivi nei confronti degli altri, sembrano piรน propensi ai tentativi di suicidio, comportamenti che correlano con la presenza di una forte impulsivitร .

Prevenzione e trattamenti

Lโ€™evoluzione e gli esiti finali della malattia psicotica sono in larga parte condizionati dalla tempestivitร  e dalla qualitร  degli interventi terapeutici offerti nelle fasi precoci del disturbo.

Il ritardo nel trattamento o gli interventi inappropriati, possono accrescere il rischio di cronicizzazione del disturbo, con una conseguente riduzione della qualitร  della vita, il fallimento scolastico o la perdita del lavoro, la comparsa di comportamenti auto/etero-lesivi, di conflitti intra-familiari e il peggioramento delle relazioni interpersonali.

Pertanto, il percorso di cura dovrebbe mirare a rilevare la malattia il prima possibile, per fornire tempestivamente il trattamento piรน appropriato per ogni fase della malattia.

Un intervento precoce sulle persone ad alto rischio quindi รจ la prima forma di prevenzione per evitare la cronicizzazione e modificare il percorso di vita per portarlo da comportamenti problematici a comportamenti conservativi dello stato di salute.

Data l’importanza della tempestivitร , la ricerca scientifica ha portato allo sviluppo di nuovi ed efficienti approcci e modelli di riconoscimento e intervento, focalizzati sulle fasi prodromiche del disturbo (Interventi Precoci – Early Intervention).

Vista, infine, la grande variabilitร  dei quadri clinici, soprattutto all’interno dei disturbi mentali, stiamo assistendo, negli ultimi tempi, a un graduale spostamento verso una psichiatria di precisione. Questโ€™ultima, grazie alle tecniche di intelligenza artificiale, permetterร  al clinico di orientarsi tra le linee guida di trattamento e di individuare una terapia adeguata al soggetto con una determinata patologia.

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Alcuni dati epidemiologici 

La psicosi puรฒ insorgere in diverse etร  ma generalmente l’esordio si posiziona nella fascia di etร  compresa tra i 15 e i 35 anni.

Nel mondo ne soffre circa l’ 1% della popolazione con etร  compresa tra i 15 e i 54 anni e con differenze significative date dal tipo di disturbo.

Il disturbo schizoaffettivo, ad esempio, ha una prevalenza, nella popolazione mondiale, dello 0,3%, la schizofrenia di circa l’1% e il disturbo delirante dello 0,2%. Ne soffrono in ugual misura gli uomini e le donne.

Fonti
  • Soeters PB, Wolfe RR, Shenkin A. Hypoalbuminemia: Pathogenesis and Clinical Significance. JPEN J Parenter Enteral Nutr. 2019 Feb;43(2):181-193.
  • Haller C. Hypoalbuminemia in renal failure: pathogenesis and therapeutic considerations. Kidney Blood Press Res. 2005;28(5-6):307-10.
  • Mutlu EA, Keshavarzian A, Mutlu GM. Hyperalbuminemia and elevated transaminases associated with high-protein diet. Scand J Gastroenterol. 2006 Jun;41(6):759-60.
  • Akirov A, Masri-Iraqi H, Atamna A, Shimon I. Low Albumin Levels Are Associated with Mortality Risk in Hospitalized Patients. Am J Med. 2017 Dec;130(12):1465.e11-1465.e19. 

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Barbara Capo

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Psicologa, psicoterapeuta, specialista in valutazione psicologica e counseling. Ad oggi Responsabile clinica della Struttura Residenziale socio-riabilitativa "Via Germanico" a Roma e co-fondatrice dell'Associazione "Isola delle Mamme" di Roma. Svolgo attivitร  clinica e di consulenza.

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