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Plicometria: che cos’è, a cosa serve, come si usa il plicometro, calcolo e tabelle di riferimento

Diana Catocchia by Diana Catocchia
18 Aprile 2023
in Salute
plicometria: che cos'è. come funziona il test. a cosa serve, test e tabelle
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Sommario

  • Che cos’è la plicometria?
  • Plicometria: com’è fatto il plicometro?
  • Plicometria: tabelle di riferimento e formule
  • La plicometria è utile? Funziona?
  • Plicometria: errori da non fare

La plicometria è un esame che consiste nella misurazione delle pieghe (pliche) della pelle tramite un apposito calibro detto plicometro. Questo può essere in plastica o in metallo ed è costituito da due pinze tenute assieme da una molla.

Anzitutto si va a identificare la zona corporea dove avverrà la misurazione (solitamente petto, addome, coscia o tricipite) e con due dita si va a sollevare una plica di pelle facendo attenzione a non scollare anche i tessuti sottostanti (come muscoli e organi).

Una volta ottenute le misurazioni si può applicare una specifica formula (come quella di Jackson-Pollock) che fornisce un risultato in percentuale.

A seconda della propria fascia di età è possibile poi interpretare la quantità di tessuto adiposo nell’organismo consultando delle specifiche tabelle. Questa misurazione assume particolare importanza nel caso di una dieta dimagrante mirata al potenziamento della massa muscolare e alla diminuzione del tessuto adiposo (tonificazione), ma solo un consulto specialistico (dal proprio medico o nutrizionista), potrà indirizzare il paziente verso il regime alimentare più bilanciato per il proprio organismo.

Che cos’è la plicometria?

Questo test, chiamato plicometria, consiste nel rimuovere il grasso sottocutaneo dai muscoli in determinati punti del corpo e misurarne lo spessore con uno strumento apposito per le pliche cutanee (una specie di calibro detto plicometro).

Questi valori vengono quindi convertiti per stimare la percentuale di massa corporea utilizzando un’equazione. Alcune formule richiedono solo 3 misurazioni, altre ne richiedono molte di più (fino a 7).

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Sebbene la misurazione delle pieghe cutanee non fornisca una valutazione accurata della percentuale di grasso corporeo. E’ comunque un metodo affidabile per comprendere come cambi la composizione di un soggetto nel tempo, soprattutto se la misurazione viene sempre eseguita dallo stesso operatore con i medesimi strumenti (in questo caso il tasso di errore è solo del 3%). In ogni caso, il tasso di errore è maggiore nei soggetti obesi o molto magri.

Durante la misurazione delle pliche cutanee è fondamentale applicare sempre la stessa pressione sui tessuti in ogni punto considerato. In teoria, la persona che esegue le misurazioni dovrebbe essere un operatore esperto (come un medico o un nutrizionista). Solo così è possibile ottenere dati precisi minimizzando gli errori.

Valutare la stima del peso corporeo

Le stime del peso corporeo basate sulla plicometria sono in qualche modo influenzate dallo strumento e dalla tecnica utilizzati dall’operatore.

Inoltre, questo test considera solo un tipo di grasso: il grasso sottocutaneo (situato sotto la pelle). Quindi il suo valore è detto “predittivo” perché non potrà mai comprendere la totalità della massa grassa contenuta all’interno del corpo umano.

Un’idea comune è che le persone magre abbiano poco grasso corporeo, mentre le persone più in carne abbiano più strato lipidico.

Ci sono una serie di idee sbagliate sull’essere magri e sulla quantità di grasso presente in un corpo tonico.

Allo stesso modo, le persone a dieta presumono automaticamente che la perdita di peso sia uguale alla perdita di grasso. In molti modi, il peso corporeo è diventato sinonimo di grasso corporeo e, al contrario, la perdita di peso è diventata sinonimo di perdita di grasso.

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In realtà siamo ben lontani dal concetto di verità, cioè dalla comprensione del fatto che un fisico che dimagrisce potrebbe certamente perdere muscolo, cioè massa magra, al posto del tessuto adiposo. Ciò accade specialmente quando il regime alimentare non è associato a un adeguato allenamento.

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul grasso addominale.

plicometria e massa grassa

Percentuale di massa grassa corporea

Molti specialisti spesso parlano di come bisognerebbe essere preoccupati della percentuale di grasso corporeo, ma che cos’è? Di cosa si tratta? Prima di tutto, la percentuale di grasso corporeo è la quantità di grasso (in percentuale) contenuta nel proprio organismo.

Fondamentalmente, in poche parole, il concetto è semplice: è possibile avere un peso relativamente medio che rientra nei limiti di una persona normale, ma allo stesso tempo avere un’alta percentuale di grasso corporeo.

Ciò comporta inevitabilmente avere meno massa magra (muscolare). Inoltre, se il grasso si trova localizzato sull’addome, potrebbe rappresentare un rischio piuttosto elevato di sviluppare determinate condizioni come ipertensione, diabete, neoplasie, squilibri sessuali, in quanto secernente ormoni.

Allo stesso tempo non dimentichiamo che il grasso è essenziale per il corpo. Non avere abbastanza tessuto adiposo può essere altrettanto pericoloso per la salute quanto averne troppo.

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Quando si tratta di perdere peso, se si conosce la quantità di massa grassa del proprio corpo, è possibile impostare i propri obiettivi personalizzati con dimagrimento o tonificazione mirati.   

plicometria: che cos'è il plicometro

Plicometria: com’è fatto il plicometro?

Il plicometro è uno strumento molto simile al calibro utilizzato dai muratori. Esso è costituito da una scala graduata che distanzia le due pinze, il tutto unito da una molla. La pressione esercitata sulla pelle del paziente dovrebbe essere costante, e di solito questa risulta essere di 10 g/mm2.

Se questa assumesse un valore diverso il risultato della plicometria potrebbe essere di un valore sbagliato. Per questo motivo molto spesso il plicometro dovrebbe essere controllato, in quanto una variazione della pressione tra le pinze potrebbe portare a ottenere valori scorretti di tutto l’esame per la rilevazione della massa grassa di un dato paziente.

Dal punto di vista del materiale, il plicometro può essere in plastica (generalmente più economico) oppure in metallo, sicuramente più resistente ma di un prezzo spesso più elevato.

Questi ultimi sono i più usati in ambito medico-nutrizionista e sono principalmente tre, classificati in base alla massima apertura delle pinze, specificata in millimetri. Essi sono:

  • Harpenden GB 55 mm.
  • Holtain 50 mm.
  • Lange USA 65mm.

Come si esegue l’esame plicometrico

La plicometria è l’esame più economico, pratico e che offre misurazioni affidabili. Inoltre, dà informazioni sulla regione corporea da cui è stato preso il grasso.

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La misurazione delle pieghe della pelle (pliche) viene effettuata con uno speciale “calibro” che viene utilizzato per pizzicare diverse aree della pelle e determinarne lo spessore.

Utilizzando un pollice e indice dunque si va a sollevare una piega di pelle cercando di non portare con sé anche i tessuti sottostanti (muscoli).

A questo punto si misura la distanza tra le due pinze del plicometro espressa in millimetri. Una volta effettuate queste misurazioni, esistono diversi metodi per determinare la percentuale di grasso corporeo.

Metodo Jackson

Il metodo Jackson/Pollock offre diverse opzioni a seconda del numero di aree che si desidera valutare:

  • 3 zone: petto, addome e coscia.
  • 4 zone: addome, spalla, tricipiti e soprailiaco.
  • 7 zone: torace, addome, coscia, tricipiti, sottoscapolare, soprailiaco, medioascellare.

Metodo Parillo

Esiste anche il metodo Parillo con 9 zone di misurazione. Anche se più zone potrebbero significare maggiore precisione, il metodo che molti nutrizionisti preferiscono è il Jackson-Pollok.

Le equazioni possono essere calcolate manualmente, ma è meglio usare un calcolatore online. Poiché questo metodo dipende molto dalla persona che esegue le misurazioni, esiste una maggiore possibilità di errore umano rispetto ai precedenti.

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In effetti, essendo questo un metodo manuale, non è possibile avere una precisione totale. Ma una volta capito come dovrebbero essere prese le misure non è difficile mantenere la coerenza tra i valori. Inoltre, alcuni calibri hanno un sistema semplice per garantire di utilizzare sempre la stessa pressione, quindi il margine di errore è piuttosto basso.

Come consigliato dalla maggior parte degli specialisti bisogna eseguire almeno 3 misurazioni della stessa area ogni volta.

Non una dopo l’altra, ma dopo aver passato tutta la superficie corporea, si ripete il ciclo.

È molto probabile che anche per il misuratore più esperto i risultati delle letture non siano identici. Ma di solito tutti i valori sono abbastanza simili. Effettuare diverse misurazioni dà semplicemente una visione più accurata dei valori ottenuti. Quindi, una volta che si ottengono almeno 3 misurazioni, si va semplicemente a calcolarne la media e si parte da lì.

Plicometria: quando effettuare il test plicometrico?

La tecnica per effettuare correttamente una plicometria risulta essere abbastanza semplice, seppur necessiti di precisione. Dopo aver “scollato” con le dita (pollice e indice) la plica di tessuti da analizzare, questa viene “pinzata” con lo strumento (bloccato tra le punte) e quindi misurata nel suo spessore.

I valori ottenuti vengono successivamente elaborati grazie a un’equazione matematica utile a ricavare le percentuali di massa grassa e magra. Nella misurazione della plica vengono inclusi:

  • Pelle (epidermide e derma).
  • Ipoderma (tessuto adiposo).
  • Pochi liquidi sottocutanei, la maggior parte dei quali tende a defluire negli spazi circostanti.

Per questo motivo sarebbe buona norma effettuare la plicometria in un momento di costante idratazione, evitando ad esempio di eseguire l’esame subito dopo un allenamento o dopo aver traspirato abbondantemente.

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plicometria: dove fare il test

Plicometria: le sedi corporee dove effettuare il test

Le parti anatomiche dove andare ad effettuare la plicometria sono dette tecnicamente “punti di repere” o “pliche”. Una volta individuate le zone in cui si desidera andare ad applicare un plicometro, per arrivare così a calcolare la massa grassa di un paziente, infatti, occorre “pizzicare la pelle”, sollevando un doppio strato di epidermide con il sottostante tessuto adiposo, facendo molta attenzione a non sollevare insieme anche il muscolo sottostante.

Il plicometro deve essere applicato circa 1 cm sotto la cresta della plica e la lettura va fatta due secondi dopo l’applicazione dello strumento.

Le sedi anatomiche dove è possibile eseguire una misurazione risultano essere:

  • Plica tricipitale: circa a metà tra spalla e gomito, si prende pelle in linea verticale ma sulla zona posteriore del braccio.
  • Plica pettorale: per gli uomini si sceglie la misura a metà sulla linea tra ascella e capezzolo (per le donne circa a un terzo della stessa distanza).
  • Plica ascellare: si misura all’altezza del processo xifoide dello sterno, in senso verticale subascellare.
  • Plica sottoscapolare: circa due centimetri sotto l’angolo inferiore della scapola, si misura sollevando una plica in senso diagonale.
  • Plica soprailiaca: sopra la cresta iliaca, si solleva la pelle in senso diagonale.
  • Plica addominale: si misura a pochi centimetri dall’ombelico, in senso verticale.
  • Plica sulle cosce: si sceglie una plica immaginando una linea verticale centrale sopra la coscia.

Chi effettua la plicometria?

L’automisurazione non è consigliata. Solo affidandosi a uno specialista infatti sarà possibile effettuare una stima corretta del proprio tessuto adiposo e della massa magra in modo tale da iniziare un percorso adeguato di dimagrimento o di tonificazione personalizzato. 

Plicometria: tabelle di riferimento e formule

La formula di Jackson-Pollock non è una valutazione diretta della percentuale di grasso corporeo.

Piuttosto, è una misura della densità corporea (peso corporeo totale rispetto all’area che occupa), che può essere utilizzata per stimare la percentuale di strato adiposo in un soggetto.

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Mentre ci sono molti modi diversi per calcolare la densità corporea, la formula di Jackson-Pollock è ampiamente utilizzata perché è un calcolo generalizzato, il che significa che può essere applicato con precisione a una vasta gamma di persone.

plicometria: tabelle e calcolo per uomini e donne

Calcolo della massa grassa nell’uomo

Lo scopo qui è stimare la percentuale di grasso corporeo in base alle misurazioni del grasso sottocutaneo.

Strumenti

Viene impiegato un calibro apposito (detto plicometro, vedi sopra), che può essere di materiale plastico o metallico. 

Procedura

Le misure sono prese sul lato destro del corpo. Il calibro deve essere perpendicolare al sito analizzato.

Il paziente deve rilassare il gruppo muscolare che viene valutato. Attendere 1 o 2 secondi dopo aver rilasciato il calibro, registrare lo 0,5 mm più vicino. Ripetere su ogni sito per ottenere letture accurate.

Misure maschili

  • Petto: piega diagonale a metà della distanza tra la linea ascellare anteriore e il capezzolo.
  • Addome: piega verticale 2 cm a destra dell’ombelico.
  • Coscia: punto medio del lato anteriore della coscia tra la rotula e la parte superiore.

Formula

La formula di Jackson-Pollock è costituita dalle seguenti variabili:

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  • S = somma delle tre pliche.
  • E = età.
  • D = 1.1093800 – 0.0008267*S + 0.0000016*S² – 0.0002574*E.

La formula finale che ne risulta è:

Grasso Corporeo Totale [%] = 495 / d – 450.

Tabelle di riferimento

In base ai valori ottenuti in percentuale si può fare riferimento alle seguenti tabelle:

plicometria. tabelle di riferimento per uomini 18-29 anni

Uomo 18-29 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale2-5%
Eccellente 5,1-9,3
Buono9,4-14
Medio14,1-17,5
Sotto la media17,6-22,5
Scarso22,6 e oltre
plicometria tabella uomini 30 39 anni

Uomo 30-39 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale2-5%
Eccellente5,1-13,8
Buono13,9-17,4
Medio17,5-20,4
Sotto la media20,5-24,1
Scarso24,2 e oltre
plicometria. tabelle di riferimento per uomini 40- 49 anni

Uomo 40-49 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale2-5%
Eccellente5,1-16,2
Buono16,3-19,5
Medio19,6-22,4
Sotto la media22,5-26
Scarso26,1 e oltre
plicometria tabella uomini 50 59

Uomo 50-59 anni                                                                     

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Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale2-5%
Eccellente5,1-17,8
Buono17,9-21,2
Medio21,3-24
Sotto la media24,1-27,4
Scarso27,5 e oltre
plicometria. tabelle di riferimento per uomini 18-29 anni

Uomo 60-100 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale2-5%
Eccellente5,1-18,3
Buono18,4-21,9
Medio22-25
Sotto la media25,1-28,4
Scarso28,5 e oltre
plicometria tabelle calcolo donna

Plicometria: calcolo della massa grassa nella donna

Procedura

Le misure sono prese sul lato destro del corpo. Il calibro deve essere perpendicolare al sito analizzato. La paziente deve rilassare il gruppo muscolare che viene valutato. Attendere 1 o 2 secondi dopo aver rilasciato il calibro, registrare lo 0,5 mm più vicino. Ripetere su ogni sito per ottenere letture accurate.

Misure femminili

  • Tricipiti: piega verticale nel punto medio del lato posteriore del tricipite tra la spalla e il gomito con il braccio rilassato lateralmente.
  • Soprailiaco: piega diagonale parallela e superiore alla cresta iliaca.
  • Coscia: punto medio del lato anteriore della coscia tra la rotula e la parte superiore della coscia.

Formula

La formula di Jackson-Pollock è costituita dalle seguenti variabili:

  • S = somma delle tre pliche.
  • E = età.
  • d = 1.1093800 – 0.0008267*S + 0.0000016*S² – 0.0002574*E.

La formula finale che ne risulta è:

Grasso Corporeo Totale [%] = 495 / d – 450.

Tabelle di riferimento

In base ai valori ottenuti in percentuale si può fare riferimento alle seguenti tabelle:

plicometria: tabelle per donne 18-29 anni

Donna 18-29 anni

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Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale10-13%
Eccellente13,1-17
Buono17,1-20,5
Medio20,6-23,6
Sotto la media23,7-27,6
Scarso27,7 e oltre
plicometria: tabelle di riferimento per le donne 30-39 anni

Donna 30-39 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale10-13%
Eccellente13,1-17,9
Buono18-21,5
Medio21,6-24,8
Sotto la media24,9-29,2
Scarso29,3 e oltre
plicometria: tabelle di riferimento per le donne 30-39 anni

Donna 40-49 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale10-13%
Eccellente13,1-21,2
Buono21,3-24,8
Medio24,9-28
Sotto la media28,1-32
Scarso32,1 e oltre
plicometria: tabella di riferimento per le donne tra 50 e 50 e 59 anni

Donna 50-59 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale10-13%
Eccellente13,1-24,9
Buono25-28,4
Medio28,5-31,5
Sotto la media31,6-35,5
Scarso35,6 e oltre
plicometria: tabelle di riferimento per le donne tra 60 anni e 100 anni

Donna 60-100 anni

Classificazione% di massa grassa
Grasso essenziale10-13%
Eccellente13,1-25
Buono25,1-29,2
Medio29,3-32,4
Sotto la media32,5-36,5
Scarso36,6 e oltre

La plicometria è utile? Funziona?

E’ una misurazione della percentuale di grasso corporeo e permette di constatare la distribuzione di esso, la sua riduzione nel tempo e, ovviamente, quanta massa magra abbiamo.

Questa misurazione rimane comunque di competenza medico-nutrizionista e il “fai da te” viene sempre scoraggiato. Esistono diversi modi di utilizzare i dati raccolti tramite plicometria.

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Variazione dei valori post allenamento

In questo caso si tratta semplicemente di misurare tramite il plicometro le varie regioni corporali prima e dopo un allenamento di tonificazione o dopo aver seguito un regime dietetico.

Ai valori ottenuti inizialmente si vanno a sottrarre quelli avuti dopo un periodo di allenamento o dopo un dimagrimento e la differenza viene espressa in millimetri.

Equazioni per la massa grassa

Dopo aver ottenuto le misurazioni nei diversi punti di repere è possibile utilizzare questi dati all’interno di formule matematiche in grado di predire la quantità di massa grassa all’interno di un organismo, espressa in percentuale.

Alcuni esempi includono le equazioni di Jackson e Pollock o di Katch e Mc Ardle. I calcoli specifici della propria massa grassa vanno affidati alle mani esperte di un nutrizionista, in modo da redigere un piano personalizzato di dimagrimento dell’adipe e tonificazione della massa muscolare.

Plicometria: errori da non fare

Come già specificato, è un esame manuale eseguito da un personale. Non essendo perciò completamente meccanizzato è molto comune incorrere in semplici errori di misurazione. Molti di questi possono essere evitati, poiché dipendono da:

Tipo di plicometro

Come precedentemente specificato, il calibro utilizzato, detto in questo caso plicometro, può essere di materiale plastico o metallico.

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In entrambi i casi la tensione della molla deve essere mantenuta costante (ad un valore di 10 g/mm2) e per questo va spesso controllata.

Assieme a questo accorgimento va anche apprezzata regolarmente l’accuratezza della plicometria, la precisione e il range di misura. Infine è buona norma utilizzare lo stesso strumento per apprezzare i depositi adiposi sottocutanei di un soggetto, anche per misurazioni sulle diverse aree corporee.

Fattori cutanei

È ben noto che lo spessore della pelle varia da persona a persona. In questo caso possiamo parlare di valori che si aggirano attorno allo 0,5-2 mm di spessore, ma il numero specifico cambia da soggetto a soggetto.

Nella plicometria dunque si ottengono dei dati in millimetri che dovrebbero rappresentare lo spessore del grasso sotto la cute, anche se sappiamo bene che il valore dell’epidermide risulta inevitabilmente compreso nella rilevazione finale.

Anche l’elasticità e la comprimibilità dello strato sottopelle possono giocare un ruolo importante, così come il livello di idratazione (quantità di acqua contenuta nei tessuti).

Ugualmente, la plicometria andrebbe evitata dopo una sauna, un allenamento in palestra, un bagno turco, l’esposizione solare o a fonti di calore, in quanto possibili cause di iperemia con aumento dell’apporto di sangue e conseguente ispessimento dei tessuti cutanei.

Errori di misurazione

Gli errori di misurazione dipendono fondamentalmente dall’abilità dell’operatore e comprendono gli errori intra-osservatore o inter-osservatore.

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Errore intra-osservatore

Si verifica quando si ottengono valori diversi per misurazioni sullo stesso soggetto, più frequentemente su addome e cosce, solitamente con una quantità di tessuto sottocutaneo maggiormente rappresentato.

Per lo stesso motivo è un errore in cui è più facile incappare quando si tratta di effettuare una plicometria su soggetti obesi o molto muscolosi, in cui il tessuto adiposo risulta più difficile da scollare rispetto alle strutture sottostanti.

Nei primi, in particolare, a volte il tessuto cutaneo può eccedere la massima apertura del calibro, motivo per cui risulta più consigliato effettuare la plicometria su una zona “più magra” come il bicipite.

Errore inter-osservatore

Si tratta di un errore in cui è facile incappare quando lo stesso paziente viene misurato da diversi operatori.

La soggettività dell’operazione gioca un ruolo fondamentale in questo caso, e la percentuale di sbaglio diminuisce quando si utilizza la tecnica di segnare con un pennarello il luogo esatto della misurazione (posizionamento delle punte del plicometro) sulla cute del soggetto.

Tipo di equazioni utilizzate

Generalizzando, possiamo suddividere le equazioni in due categorie: specifiche per un determinato tipo di popolazione oppure generalizzate.

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Un esempio nel primo caso è rappresentato da chi pratica un particolare tipo di sport (come nuoto, basket, ciclismo, pallavolo, calcio, pattinaggio), considerato come un campione di persone limitato a una determinata attività fisica e omogeneo.

Nel secondo caso invece si tratta di un insieme di individui le cui caratteristiche fisiche (età, peso corporeo, statura ecc.) risultano totalmente eterogenee.

Fonti
  1. Valutazione corporea.
  2. Castro-Sanchez, F.H., Valenzuela-Rubio, N.G. and Vergara-Jimenez, M. (2017), Comparison of Body Fat Measurement Using Bioimpedance or Plicometry in Normal and Obese Subjects: An Internal Validation Study. The FASEB Journal, 31: 643.36-643.36.
  3. Pubmed.

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Diana Catocchia

Diana Catocchia

Sono nata a San Benedetto del Tronto. Ho frequentato il liceo scientifico e poi ho fatto la facoltà di Medicina terminata nel 2017. Collaboro con Melarossa per articoli di salute perché mi piace divulgare e spiegare le patologie.

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