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Avere il potassio alto nel sangue (iperkalemia) può sembrare una cosa da poco, ma in realtà è bene non sottovalutarla. Il potassio è fondamentale per il cuore, i muscoli e i nervi, ma quando supera i livelli normali può creare qualche problema.
Tra i sintomi del potassio alto ci sono stanchezza insolita, debolezza muscolare, formicolii, nausea e, nei casi più seri, battito cardiaco irregolare.
Ti stai chiedendo cosa succede se hai il potassio alto? Potrebbero verificarsi disturbi al ritmo cardiaco, quindi è importante intervenire. Cosa fare? Prima di tutto parlarne col medico, che potrà valutare le cause (reni, farmaci, dieta) e indicare la cura giusta.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: se necessario, il medico potrebbe consigliarti di limitare cibi come banane, patate, avocado e spinaci. In questi casi, sapere cosa mangiare e sapere quali sono i cibi più ricchi di potassio può fare la differenza.
Cos’è l’iperkaliemia o potassio alto nel sangue
Il potassio è un sale minerale molto importante per il nostro organismo. Aiuta il cuore a battere bene, i muscoli a contrarsi nel modo giusto e il cervello a funzionare correttamente. È coinvolto in tanti processi vitali: regola la pressione del sangue, mantiene l’equilibrio dei liquidi, aiuta a trasmettere gli impulsi nervosi, favorisce la digestione e partecipa alla formazione di energia.
Quello contenuto negli alimenti è assorbito nell’intestino e poi eliminato dai reni, che lo smaltiscono soprattutto attraverso le urine. Per questo è fondamentale che i reni funzionino bene. Un equilibrio tra potassio, sodio e calcio è essenziale per il corretto funzionamento del cuore. Anche piccole variazioni nei livelli di potassio nel sangue possono avere effetti importanti sul ritmo cardiaco.
L’iperkaliemia non è molto comune ma può diventare seria, soprattutto in chi ha problemi ai reni, prende certi farmaci o ha altre malattie. Colpisce più spesso le persone anziane e, nei casi più gravi, può mettere a rischio la salute del cuore.
Potassio alto: quali sono i valori normali
L’iperkaliemia è una condizione in cui il livello di potassio nel sangue supera il limite considerato normale, che solitamente va da 3,5 a 5 mEq/L. Un suo eccesso è eliminato principalmente dai reni. Per questo motivo quando i reni non riescono più a svolgere bene tale funzione, come accade nelle fasi avanzate di malattia renale, il potassio può accumularsi nel sangue, creando uno squilibrio potenzialmente pericoloso per l’apparato cardiocircolatorio.
L’iperkaliemia, infatti, non è una malattia a sé, ma spesso è il segnale di qualcosa che non va, come insufficienza renale, uso di specifici farmaci, diabete o malattie che causano una forte distruzione cellulare. Questo perché oltre il 90% del potassio si trova dentro le cellule, quindi quando queste si degradano, il potassio finisce in circolo, facendo salire i valori.
Potassio alto e tumore: cosa c’è di vero
I disturbi elettrolitici, come quelli legati al potassio, sono abbastanza frequenti nelle persone con tumore. Nella maggior parte dei casi, però, non dipendono direttamente dal cancro, ma da cause comuni come l’uso di diuretici o altri farmaci. A volte possono essere collegati alle terapie antitumorali.
Il potassio è un elettrolita fondamentale, pertanto l’organismo mantiene un equilibrio molto stretto tra quanto ne assumiamo con la dieta e quanto ne circola nel sangue.
Nel caso dei tumori, l’equilibrio può essere alterato per diverse ragioni e disfunzioni cellulari. Detto ciò, un valore elevato di potassio è spesso dovuto ad altre condizioni, come malattie croniche o uso di determinati farmaci. Per questo, ogni esame va interpretato dal medico, che saprà valutarlo nel contesto clinico corretto.
Potassio alto: sintomi
Che succede se il potassio è alto? In genere, una persona con iperkaliemia avverte pochissimi o addirittura zero sintomi nelle fasi iniziali. Spesso, infatti, ci si accorge del problema solo durante analisi del sangue fatte per altri motivi. Ma questo non significa che sia una condizione da sottovalutare, poiché se non trattata, può diventare rischiosa, soprattutto per il cuore.
Il potassio è fondamentale per tante funzioni del corpo, ma se l’organismo non riesce a smaltirne l’eccesso, può alterare questi meccanismi. I sintomi sono molto diversi e orientativamente si distinguono in lievi o poco specifici e più evidenti.
Nei casi lievi o cronici, si può avvertire una generica debolezza muscolare, stanchezza inspiegabile, gambe pesanti, sensazione di affaticamento anche dopo piccoli sforzi, nausea, crampi muscolari, formicolii e palpitazioni.
Se i livelli aumentano rapidamente (iperkaliemia acuta), la situazione può diventare più seria. Si possono manifestare aritmie cardiache (come bradicardia o battito irregolare), affanno dovuto alla debolezza dei muscoli respiratori, riflessi attenuati o assenti, paralisi flaccida, sudorazione intensa, dolori muscolari, fino a dolore toracico e, nei casi più gravi, rischio di infarto o arresto cardiaco.
Ecco perché, anche in assenza di segnali evidenti, è importante consultare il medico se si hanno fattori di rischio (come problemi renali o uso di determinati farmaci) o se si avvertono sintomi insoliti. Una diagnosi precoce può fare la differenza per riportare il potassio a livelli sicuri.
Cause del potassio alto
Per capire i motivi del potassio nel sangue alto, è utile sapere come funzionano gli elettroliti nel nostro organismo. Gli elettroliti sono minerali come sodio, magnesio, calcio e potassio che, sciolti nei liquidi corporei, diventano carichi elettricamente.
L’organismo tiene tutto in equilibrio grazie soprattutto ai reni, che monitorano continuamente i livelli di acqua ed elettroliti, eliminando l’eccesso con urina, sudore o attraverso l’apparato digerente. Quando c’è troppo potassio, i reni dovrebbero espellerlo. Ma se non funzionano bene o sono sovraccarichi, questo sistema si blocca.
Tra le cause più comuni di iperkaliemia ci sono: malattie renali croniche, diabete non controllato, uso di alcuni farmaci (come FANS, diuretici, ACE-inibitori, beta-bloccanti), problemi cardiaci, traumi gravi come ustioni, e alcune patologie ormonali come ipoaldosteronismo o morbo di Addison. Anche un eccesso di potassio nella dieta o nei supplementi può contribuire, soprattutto se i reni non lavorano correttamente.
Infine, anche una forte disidratazione può impedire al corpo di smaltire il potassio in eccesso, favorendone l’accumulo. Per questo, ogni variazione dei livelli di potassio va valutata con attenzione.
Come abbassare il potassio alto?
Il potassio alto nel sangue si scopre spesso in modo casuale, durante esami di routine o controlli legati ad altre condizioni. In questi casi, il medico valuta se il valore elevato è collegato ai farmaci assunti o a un disturbo da trattare. A volte basta modificare la terapia, ma in altri casi è necessario intervenire più rapidamente.
Se si manifestano sintomi tipici dell’iperkaliemia (come debolezza, affanno o battito irregolare) è importante rivolgersi subito al pronto soccorso, soprattutto se si hanno problemi renali o si assumono farmaci che alzano il potassio. Nei casi più gravi può essere necessario un trattamento d’urgenza con dialisi, farmaci per rimuovere il potassio, bicarbonato di sodio, o diuretici.
In caso di iperkaliemia lieve, si può agire con piccoli cambiamenti: bere più acqua, seguire una dieta povera di potassio (riso, pasta, mele, pesce), limitare cibi come banane, avocado e spinaci e utilizzare erbe aromatiche come origano o prezzemolo. Alcuni integratori naturali come l’estratto di foglie di olivo o il tè verde possono dare una mano, ma vanno sempre usati dopo aver chiesto il parere del medico.
Potassio alto: cosa mangiare?
Il potassio è presente in molti alimenti di uso comune, come patate, frutta secca, cioccolato, verdura e frutta. Se i suoi livelli nel sangue risultano troppo alti, non è sempre necessario eliminarli del tutto dalla dieta: a volte basta semplicemente ridurre le porzioni o consumarli meno spesso.
L’ideale è seguire una dieta equilibrata e variata, che includa alimenti di tutti i gruppi, come proposto da modelli alimentari sani (ad esempio la dieta Melarossa). In caso di iperkaliemia, è sempre consigliato affidarsi a un medico o a un nutrizionista, che saprà indicare con precisione cosa mangiare e cosa evitare, in base alle proprie condizioni di salute, o una dieta per potassio alto.
Tra gli alimenti poveri di potassio, utili in questi casi, ci sono mele, pere, uva, clementine, carote, broccoli, fagiolini, insalata, cavolo, melanzane, formaggi, latte vaccino e vegetale, carne bianca, uova, pesce e perfino legumi, purché consumati con moderazione e ben cotti.
FAQ (domande comuni)
1 – Cosa succede se il potassio è alto?
Quando accade può interferire con il funzionamento del cuore e dei muscoli. Nei casi più gravi, può causare aritmie, debolezza muscolare, affanno e, se non trattato, anche rischi per la vita.
2 – Cosa si deve fare per abbassare il potassio?
Dipende dalla gravità. Nei casi lievi, si può agire con la dieta, riducendo gli alimenti ricchi di potassio e bevendo più acqua. In quelli più seri, servono farmaci, diuretici, oppure trattamenti ospedalieri come la dialisi.
3 – Quando il valore del potassio è preoccupante?
Il valore normale è tra 3,5 e 5 mEq/L. Diventa preoccupante sopra i 5,5 mEq/L e può essere pericoloso oltre i 6 mEq/L, soprattutto se accompagnato da sintomi o condizioni come insufficienza renale.
Conclusioni
Il potassio alto nel sangue, o iperkaliemia, è una condizione in cui i livelli di potassio nel flusso sanguigno sono eccessivi. Tale condizione può scaturire da diversi fattori, tra cui insufficienza renale e l’uso di alcuni farmaci.
I sintomi dell’iperkaliemia includono debolezza muscolare, affaticamento, battito cardiaco irregolare, palpitazioni, nausea e vomito. Se non trattata, è una condizione che potrebbe essere molto rischiosa per la salute.
Per abbassare il potassio sono indicati l’uso di farmaci e cambiamenti nella dieta. È essenziale consultare il proprio medico se si manifestano sintomi di alti livelli di potassio nel sangue, per una diagnosi e un trattamento adeguati.
Fonti
- Consequences for Outcome and Sequencing of Therapy. Curr Heart Fail Rep. 2022
- Packer M. Empagliflozin and serum potassium in heart failure: an analysis from EMPEROR-Pooled. Eur Heart J. 2022
- Hypokalaemia and hyperkalaemia. Postgrad Med J. 2001