Sommario
L’eritema solare è una definizione molto approssimativa, ma ben comprensibile, di una serie di problematiche legate all’esposizione solare eccessiva in assenza di protezione o con una protezione non adeguata alla propria carnagione. In realtà, le reazioni eritematose dovute all’esposizione solare sono numerose e si manifestano in modo differente a seconda del fototipo, dell’età e, a volte, anche del sesso.
Infatti, il sole emette radiazioni elettromagnetiche che per via dell’assorbimento atmosferico raggiungono parzialmente il suolo e sono rappresentate da una parte dagli Ultravioletti, gli UVB (che sono assorbiti dal vetro), gli UVA e talvolta gli UVC che sono però normalmente assorbiti dall’ozono atmosferico. Inoltre arriva al suolo la luce visibile e parte dell’infrarosso.
Tuttavia, l’irradiazione varia a seconda della stagione, dell’altitudine, dell’ora del giorno, dell’umidità e dell’inquinamento atmosferico. Alle nostre latitudini, lo spettro è ricco di UVB dalle 11 alle 14, e l’irradiazione è massima a luglio ma la quantità di UVA ricevuta dalla pelle è molto superiore agli UVB perché è presente dall’alba al tramonto.
Per prevenire l’eritema solare, è fondamentale conoscere il tuo fototipo per scegliere un solare adatto al tuo tipo di pelle. Infatti, usare una crema solare durante l’estate, in città, al mare o in montagna, è importante per proteggere la tua pelle dai raggi UVB, evitare le scottature e prevenire l’eritema solare.
Inoltre, puoi assumere integratori per la pelle prima di esporti al sole, sopratutto se hai un fototipo chiaro. Anche l’alimentazione ha un ruolo importante nella prevenzione dell’eritema solare perché alcuni cibi, come il tè verde e il pesce azzurro, sono ricchi di antiossidanti.
Scopri che cos’è l’eritema solare, cause, rischi e cure.
Come prevenire l’eritema solare: ecco qual è la corretta esposizione al sole
Ogni persona reagisce in modo diverso alle radiazioni ultraviolette.
Normalmente la tua pelle (e tutto l’organismo) dispone di sistemi antiossidanti endogeni che si basano sull’azione di diverse sostanze (vitamina C, beta carotene, glutatione, zinco e selenio) e di alcuni enzimi che sono in grado di trasformare le specie reattive dell’ossigeno (i famosi radicali liberi) in acqua.
Quando, anche a causa di una eccessiva esposizione solare, si creano troppi radicali liberi, questi sistemi di “riparazione” non sono sufficienti e le cellule subiscono un danno.
Questi sistemi di riparazione completano l’azione della melanina (il pigmento che ti fa abbronzare) e della cheratina (proteina di superficie che contribuisce a proteggere dai raggi UV).
Inoltre, gli UVA, un tempo sottovalutati, sembrano assumere un’importanza paragonabile agli UVB nel provocare il danno cellulare sulle cellule della cute.
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Prevenire l’eritema solare: la fascia oraria giusta per esporti al sole
Per prevenire l’eritema, il consiglio è di: esporti al sole gradualmente, di evitare le ore centrali della giornata (dalle 12 alle 16) e di applicare un filtro solare adeguato al tuo fototipo e se necessario una maglietta anti UV, ormai facilmente reperibile in commercio.
Se sei un fototipo particolarmente basso o se, per motivi di lavoro, sei costretto a prolungate esposizioni solari, l’applicazione di creme con fattore di protezione molto alto potrebbe non bastare, ma sarebbe opportuno utilizzare degli indumenti confezionati con tessuti anti-UV.
Infatti, questi indumenti riportano sull’etichetta:
- Un sole giallo con ombreggiatura.
- Il numero della norma (EN13758-2).
- Il fattore protettivo.
Il fattore di protezione informa sulla quantità di radiazione che viene assorbita dall’indumento. Ad esempio, un fattore 20 indica che il tessuto lascia passare solo un ventesimo dei raggi UV.
Prevenire l’eritema solare: l’importanza della crema
L’accuratezza nell’applicazione della crema protettiva rappresenta almeno il 50% della sua efficacia.
L’ideale è applicarla a casa senza alcun indumento in modo tale da raggiungere tutte le parti che nell’applicazione frettolosa non si raggiungono, comprese le sopracciglia e l’attaccatura dei capelli.
Mettere la crema solare non significa ovviamente poter prolungare il numero di ore d’esposizione al sole ma solo ridurre al minimo il danno ricevuto in quelle ore.
Infatti, a lungo termine, i prodotti solari aiutano anche a contrastare l’invecchiamento cutaneo (danno del collagene, del tessuto elastico, ecc.) contribuendo a limitare il rischio di tumori della pelle in quanto il rischio di sviluppare melanomi ed altri tumori della pelle nella vita adulta è direttamente proporzionale all’esposizione solare ricevuta nei primi vent’anni di vita.
Quindi, la protezione solare è particolarmente importante sin dalla tenera età.
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Differenza tra i raggi UVB, UVA e UV
- I raggi UVB sono quelli che provocano le scottature, le ustioni e gli eritemi solari. Questo perché la maggior parte di loro attraversa lo strato corneo, quello più esterno, della cute. I raggi UVB hanno però anche effetti positivi: stimolano la produzione della vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e, quindi, aiuta a preservare la salute delle ossa.
- Gli UVA sono responsabili del foto invecchiamento e sono 10 volte più numerosi degli UVB. Penetrano nel derma dove vengono in parte fermati dalla melanina. Quelli che riescono a “passare” raggiungono e danneggiano gli strati più profondi della pelle.
- I raggi UV (raggi ultravioletti) non scaldano: quando c’è vento, ad esempio, sembra che la pelle non corra alcun rischio ma, purtroppo, non è così. E’ bene proteggerti anche da questi raggi, specie in queste particolari situazioni climatiche.
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Come scegliere la crema solare e come utilizzarla
Solari e fattori di protezione
Per prevenire l’eritema solare e le scottature, è fondamentale scegliere un solare con il giusto fattore di protezione, o Sun Protection Factor (SPF). Il fattore di protezione indica la capacità del prodotto di filtrare i raggi UV. Più questo numero è alto, maggiore è la protezione che assicura. In Europa si segue la scala COLIPA per la quale la massima protezione è rappresentata dal fattore 50+, sempre consigliato.
Come per i raggi UVB, esistono anche diversi livelli di protezione dai raggi UVA noti come PPD (Persistent Pigment Darkening, ossia pigmentazione persistente).
Il Regolamento europeo sui cosmetici prevede che i prodotti solari debbano proteggere sia dai raggi UVB sia dai raggi UVA: la protezione UVA deve essere almeno pari ad 1/3 di quella UVB.
Come leggere correttamente l’etichetta dei solari
E’ opportuno controllare sempre l’etichetta del prodotto. Se trovi un cerchio con la scritta UVA, o la scritta “PPD” allora hai la garanzia di una protezione anche dai raggi UVA.
Il sistema filtrante prevede l’associazione di più filtri perché non esiste alcun filtro capace di schermare da solo tutto lo spettro UVA-UVB. I filtri possono essere:
- Chimici.
- Fisici.
- Entrambi.
Nei bambini, è meglio utilizzare schermi fisici perché più sicuri e perché non ci sono particolari esigenze cosmetiche.
Quando sulle confezioni dei solari, leggi l’indicazione “schermo totale” o “protezione totale”, non fidarti. Infatti, sia il Regolamento europeo sui cosmetici che la raccomandazione della Commissione Europea sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni, vietano di utilizzare queste diciture perché non veritiere.
Una protezione dai raggi ultravioletti del 100% non è in grado di fornirla nessun prodotto in commercio.
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Come scegliere il solare in base al fototipo
Il fattore di protezione (SPF) da scegliere dipende dal tuo fototipo, ovvero dal tipo di pelle, che determina quanto tempo puoi stare al sole e qual è il prodotto migliore da scegliere.
Fototipo 1
- Carnagione lattea, capelli rossi o biondo chiaro, occhi chiari.
- La pelle si scotta sempre e ha molte lentiggini, non si abbronza mai.
- Utilizzare un fattore di protezione molto alto (50+) per evitare eritemi solari.
Fototipo 2
- Pelle chiara e sensibile, capelli biondi.
- La pelle si ustiona facilmente e soffre di eritema solare. A fine estate è leggermente abbronzata, ha molte lentiggini.
- Utilizzare un fattore di protezione molto alto (50+).
Fototipo 3
- Carnagione bruno chiara, capelli castani.
- La pelle si scotta all’inizio dell’estate e può essere soggetta ad eritema solare, ha alcune lentiggini. A fine estate, ha un’abbronzatura media.
- Utilizzare un fattore di protezione alto (50).
Fototipo 4
- Carnagione olivastra, capelli e occhi scuri.
- La pelle si abbronza subito e si scotta poco, non ha lentiggini.
- Utilizzare un fattore di protezione medio (50-30).
Fototipo 5
- Carnagione scura, capelli neri e occhi scuri.
- La pelle si abbronza subito e si scotta poco.
- Utilizzare un fattore di protezione medio basso (20).
Fototipo 6
- Carnagione nera.
- La pelle non si scotta mai e non ha lentiggini.
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La quantità di solare da utilizzare
Oltre al fattore di protezione, conta la quantità di prodotto solare che utilizzi.
Infatti, la quantità da applicare per avere la protezione dichiarata è 2 mg/cm2.
Inoltre, il filtro solare va rinnovato ogni 2 ore e dopo ogni bagno anche in caso di prodotti resistenti all’acqua. I fototipi 1 e 2 dovranno esporsi con cautela, utilizzando sempre un fattore di protezione 50+. Mentre i fototipi 3 e 4 potranno iniziare con un fattore di protezione 50 per poi scendere a 30.
Patologie e farmaci che predispongono all’eritema solare
I soggetti affetti da lupus eritematoso e da patologie del connettivo devono prestare particolare attenzione alla prevenzione perché possono essere maggiormente predisposti agli eritemi solari.
Tuttavia, l’eritema può anche essere scatenato dall’uso di farmaci.
Interazione raggi UV e farmaci
L’interazione tra i raggi UV e alcuni farmaci induce reazioni di fotosensibilizzazione che possono essere molto imponenti. Questi farmaci sono numerosi, ecco i più comuni:
- Antibiotici come tetracicline, chinoloni e sulfonamide.
- Antifungini come ketoconazolo, itraconazolo e griseofulvina.
- Diuretici come furosemide e idroclorotiazide.
- FANS come ketoprofene, naproxene e salicilati.
- Farmaci cardiovascolari come diltiazem e amiodarone.
- Farmaci citotossici come fluoracile, vinblastinca, dacarbazina, procarbazina e metotrexato.
- Neurolettici come imipramina e fenotiazine.
- Retinoidi come isotretinoina.
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Come prevenire l’eritema solare a tavola
Per aiutare la tua pelle a evitare i danni dovuti all’esposizione al sole bisogna incrementare la naturale capacità fotoprotettiva. Infatti, questa capacità è dovuta ad antiossidanti endogeni enzimatici e non enzimatici.
Inoltre, l’assunzione tramite cibi ricchi di sostanze antiossidanti potenzia il sistema di difesa naturale della pelle. Queste sostanze antiossidanti sono:
- Betacarotene.
- Luteina .
- Licopene.
- Vitamina C.
- Vitamina E.
- Polifenoli.
Il betacarotene è contenuto principalmente nei vegetali rossi e arancioni quali carote, pomodori, peperoni, albicocche e arance.
La luteina, la zeaxantina si trovano in quantità in molte verdure a foglia verde come gli spinaci, i cavolfiori e i cavoli. Mentre gli alimenti ricchi di licopeni sono ad esempio:
- Pomodori.
- Pomplemo.
- Anguria.
Mentre per assumere gli acidi grassi omega 3, puoi inserire il pesce azzurro nella tua dieta. Invece, i polifenoli più attivi sono contenuti nel tè verde. Se vuoi saperne di più, scopri quali sono i cibi antiossidanti da inserire nei tuoi menù.
Quindi frutta, verdura, pesce azzurro e tè verde sono sicuramente gli alleati più importanti per mantenere la tua pelle in salute.
Come prevenire l’eritema solare: integratori per la pelle
Per preparare in anticipo la pelle all’abbronzatura è possibile utilizzare gli integratori solari.
Questi prodotti sono consigliati in particolare a chi ha una carnagione molto chiara (fototipo 1 e 2) per prevenire l’insorgere di eritemi e scottature.
Infatti gli integratori solari sono a base di:
- Betacarotene.
- Estratti vegetali.
- Vitamine A, C ed E.
- Oligoelementi come zinco, selenio, rame e magnesio.
E’ un mix concepito proprio per attivare le difese cutanee e limitare i danni causati dall’esposizione al sole.
Creme doposole
In ogni caso, dopo una giornata o un periodo al sole, la pelle ha comunque subito un danno importante che normalmente si manifesta con:
- Un rossore più o meno intenso, ma comunque quasi sempre presente.
- Un ispessimento della pelle (meccanismo di protezione dai raggi UV più lento ma anch’esso sempre presente) che la rende apparentemente e realisticamente meno morbida.
Reidratarla, seguendo norme alimentari che aumentino l’apporto di acqua, di frutta e di verdura, è il primo passo per la “restitutio ad integrum” della pelle.
La cura cosmetica non viene però in secondo piano e un’idratazione con creme doposole lenitive e liporestitutive è fondamentale per restituire alla pelle l’elasticità che ha perduto.
Anche la detersione durante la stagione estiva deve essere più delicata utilizzando prodotti meno schiumogeni che contengano una miscela di oli detergenti, magari arricchiti con vitamina E, calendula e acido glicirretico.
Fonti
- Regolamento europeo sui cosmetici. European Union Law.