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Disturbo ossessivo compulsivo (DOC): cos’è, tipologie, sintomi, cause, diagnosi, sintomi e cura

Vincenza Tommasi by Vincenza Tommasi
7 Febbraio 2022
in Psicologia
disturbo ossessivo compulsivo: cos'è, tipi, cause, sintomi, diagnosi e cure
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Sommario

  • Disturbo ossessivo compulsivo (DOC): che cos’è?
  • Tutte le tipologie del disturbo
  • Tipologie di disturbo ossessivo compulsivo
  • Quali sono i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo?
  • Come identificare il DOC
  • Cause del disturbo ossessivo compulsivo
  • Soggetti a rischio e prevenzione
  • Disturbo ossessivo compulsivo: fattori di rischio
  • Pericolosità del disturbo e complicazioni
  • Disturbo ossessivo compulsivo: fattori protettivi e prevenzione
  • Diagnosi del disturbo ossessivo-compulsivo
  • Come curare il disturbo ossessivo compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC è un disturbo psichiatrico caratterizzato dalla manifestazione di ossessioni cioè immagini, idee o parole che si presentano prepotentemente nella mente dell’individuo.

L’individuo, non riuscendo a gestire le ossessioni, cerca di mettere in atto delle compulsioni o comportamenti ripetitivi obbligatori per “liberare la mente”.  

Nel disturbo ossessivo-compulsivo è molto frequente il pensiero magico. Questo pensiero fa riferimento alla credenza per cui se non si mettono in atto delle azioni in modo ripetitivo qualcosa di grave potrebbe accadere.

Generalmente l’evento negativo è legato all’ossessione. Un esempio è quello di non calpestare le congiunzioni tra due mattonelle per evitare che ad un familiare capiti qualcosa di grave.

Il legame tra ossessioni e compulsioni crea un vero e proprio circolo vizioso che può interferire significativamente con la vita quotidiana dell’individuo. Il disturbo ossessivo compulsivo tende a cronicizzarsi e il trattamento più efficace sembrerebbe essere la terapia cognitivo-comportamentale.

Disturbo ossessivo compulsivo (DOC): che cos’è?

Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC è una condizione psichiatrica caratterizzata dalla presenza di ossessioni o compulsioni o entrambe.  

Le ossessioni fanno riferimento a pensieri, immagini, idee o parole che si presentano prepotentemente nella mente dell’individuo che soffre di DOC.

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Questi pensieri o immagini vengono vissuti dall’individuo come insistenti e inopportuni e creano molta ansia e preoccupazione. Il paziente cerca di ignorare o sopprimere queste immagini con altri pensieri o azioni ma con scarsi risultati.

Solo mettendo in atto delle compulsioni, cioè azioni o pensieri ripetitivi, riesce a ridurre il disagio provocato dalle intrusioni ossessive.

Purtroppo, le azioni compulsive tengono a bada i pensieri e le immagini per un periodo limitato alla fine del quale i pensieri e le immagini ritornano. Si innesca così un circolo vizioso ossessioni-compulsioni che tende a cronicizzarsi.

disturbo ossessivo compulsivo: quanto è grave

Tutte le tipologie del disturbo

Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere distinto in diverse tipologie, generalmente in base al tipo di ossessioni e compulsioni.

Gravità

Il disturbo ossessivo-compulsivo varia da persona a persona. La sua gravità dipende da diversi fattori quali l’intensità della sintomatologia, la compromissione funzionale nella vita quotidiana, la cronicizzazione e la tolleranza ai farmaci e ai trattamenti.

  • La manifestazione precoce della sintomatologia è spesso associata a forme gravi di disturbo.
  • La presenza di un altro disturbo mentale può aggravare il quadro sintomatologico. Il DOC può presentarsi come conseguenza di questo altro disturbo o essere la causa della manifestazione dell’altro disturbo.
  • Comorbidità con disturbo depressivo maggiore, fobia, disturbi alimentari, attacchi di panico, sindrome di Tourette, abuso di sostanze.
  • Presenza di insight indicante la consapevolezza del disturbo. Più il paziente crede che i pensieri e le immagini intrusive della sua mente siano vere o che si avverano, maggiore è la sua propensione ad attuare le compulsioni e maggiore sarà la gravità del disturbo.

Gli effetti della cronicizzazione del disturbo si ripercuotono sul funzionamento sociale, lavorativo, scolastico e sulla qualità della vita.

La presenza dei sintomi, soprattutto quando persistenti e consistenti, riduce la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati, di mantenere relazioni sociali o intime adeguate e un ruolo sociale.

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Maggiore è il tempo dedicato all’esecuzione delle compulsioni minore è il tempo che può essere impiegato per svolgere tutte le attività della vita quotidiana.

La vergogna e il senso di impotenza (talvolta presente) per la manifestazione delle compulsioni e delle ossessioni portano piano piano ad un isolamento sociale voluto dall’individuo stesso ma attuato anche da chi lo circonda.

Disturbo ossessivo compulsivo: tipologie

Tipologie di disturbo ossessivo compulsivo

DOC di lavaggio e pulizia

L’individuo è perseguitato da idee e convinzioni di contrarre una malattia e talvolta, anche di diffonderla.

Per evitare che questo si avveri, tende a lavarsi compulsivamente le mani, il corpo, il viso o a lavare la propria casa per molto tempo più volte durante la giornata.

Alle volte l’individuo può anche rifiutare di toccare qualcosa o qualcuno, di sedersi ed entrare in case altrui, di prendere una cosa caduta per terra.

Ossessione del controllo

L’individuo è ossessionato di perdere il controllo e che qualcosa accada a causa di una sua mancanza.

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Ad esempio, controlla ripetutamente di aver chiuso il gas, il rubinetto, la porta di casa o dell’auto, controllerà di aver spento le luci, la presenza di eventuali errori su e-mail o documenti e persino le sue azioni.

Ogni volta che compie una di queste azioni il dubbio di non aver “risolto” la situazione cresce e ha la necessità di ripetere nuovamente l’azione di controllo sempre più frequentemente.

DOC di conteggio

Il “pensiero magico” è rappresentato dalla credenza di dover mettere in atto un comportamento (contare) per evitare che si verifichi un evento negativo. Possono essere contati oggetti e azioni.  

DOC sessuale

L’individuo ha una forte paura di essere omosessuale o di essere aggressivo nei confronti del partner.

Quindi, si possono manifestare sentimenti di vergogna e intensa paura e le compulsioni riguardano molto spesso chiedere rassicurazioni o effettuare ricerche relative al tema (omosessualità, aggressività…).

disturbo ossessivo compulsivo: sintomi frequenti

Quali sono i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo?

I sintomi possono variare in quantità nel corso del tempo ma permangono e generalmente diventano sempre più intrusivi nel funzionamento globale della persona. In alcune circostanze altamente ansiogene e ricche di stress i sintomi possono aumentare esponenzialmente.

I sintomi ossessivi e compulsivi più frequenti

Le credenze ossessive che maggiormente si presentano sono:

  • Sporco (paura dei germi).
  • Contaminazione (paura di contrarre o diffondere una malattia, paura del contatto fisico, anche di una stretta di mano, o di toccare la maniglia di una porta).
  • Paura di perdere il controllo e causare danno agli altri o a sé (paura di comportarsi in modo inadeguato o inaccettabile).
  • Relative al proprio corpo (paura di avere i capelli in disordine, abiti non perfetti o sgualciti).
  • Ordine e simmetria (intolleranza al disordine, disagio se l’ordine generale e degli oggetti non viene rispettato).
  • Sessuali, morali e religiose.
  • Collezionismo.

Le compulsioni vengono messe in atto proprio per prevenire o soffocare quei pensieri e quelle credenze che altrimenti si verificherebbero.

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Le compulsioni maggiormente frequenti sono:

  • Controllare.
  • Pulire/pulirsi ripetutamente.
  • Ordinare gli oggetti seguendo degli schemi (in base al colore, alla lettera alfabetica…).
  • Ripetere e contare gli oggetti o le azioni.
  • Rituali mentali.
  • Collezionare.
disturbo ossessivo compulsivo nella coppia

Come identificare il DOC

Oltre ai sintomi principali, possiamo includere altri piccoli indizi per capire se chi abbiamo di fronte (o noi stessi) manifesti alcuni tratti ossessivi-compulsivi. Parliamo di tratti e di tendenza perché solo un professionista della salute può fare una diagnosi e proporre un trattamento.

Sicuramente un primo segnale è fornito dai pensieri intrusivi, cioè da tutte quelle immagini, idee e parole che si presentano alla mente e che non riusciamo a scacciare.

Tutti noi generalmente ne siamo affetti, tuttavia quando permangono per troppo tempo e non permettono di attuare le attività quotidiane diventano un problema.

Se il disagio causato da queste ossessioni può essere alleviato solo attuando dei rituali che magicamente evitano che si verifichi l’evento negativo pensato, allora scatta il primo allarme.   

Quindi, riconoscere la presenza delle ossessioni e delle compulsioni è il primo passo per sapere se vi è qualche tendenza. Valutare la gravità dei sintomi è fondamentale.

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Rivolgersi ad un esperto è consigliabile se questi sintomi impediscono lo svolgimento di alcune attività o di creare delle relazioni amicali e sociali durature, se inficiano il rendimento che hai sul lavoro o a scuola.

Disturbo ossessivo compulsivo nella coppia

Il DOC può manifestarsi anche nella coppia con ossessioni sulla relazione. Queste ossessioni sono pensieri che occupano gran parte della giornata e si ripropongono molto frequentemente.

Le ossessioni non sono dei dubbi passeggeri e leggeri che generalmente si producono durante la giornata.

Esse possono riguardare:

  • La relazione: è il/la partner giusto/a?; ma sono innamorato/a?; lui/lei è innamorato/a?; durerà la nostra relazione?
  • Partner: non è sufficientemente bello, intelligente o altruistico; è una brava persona ma forse potrei trovare altro; ha troppi difetti.

In questi casi le compulsioni riguardano il controllo ripetuto dei propri sentimenti per il/la partner e i propri comportamenti verso il/la partner e verso gli altri.  

Si confronta la propria relazione con quella degli amici e dei parenti e persino con i personaggi di un film. La relazione è meglio o peggio di quella della mia amica?

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Infine, si cerca rassicurazione nell’altro o nelle esperienze passate. Ad esempio, si può fare sesso con il proprio partner per verificare l’attrazione e le emozioni suscitate oppure si può chiedere ai propri amici rassicurazioni sull’aspetto o l’intelligenza del proprio partner.  

In generale, vengono evitate tutte quelle situazioni che sono in grado di generare il dubbio sulla relazione e il partner per impedire che le ossessioni si attivino.

Ma bisogna ricordare che questi dubbi non sono semplici domande su cui ci si interroga ma diventano delle vere e proprie ossessioni che ci assillano molto volte al giorno e ci tengono occupati per molto tempo ogni volta.

Disturbo ossessivo compulsivo: cause ambientali

Cause del disturbo ossessivo compulsivo

Le cause del disturbo ossessivo-compulsivo si possono distinguere in due grandi categorie: biologiche e psicologiche, che interagiscono tra di loro influenzando la manifestazione e il decorso del disturbo.

Il disturbo ossessivo-compulsivo sembra non avere una causa specifica e unica. Generalmente i fattori eziologici sono da ricercarsi nell’interazione di più fattori, genetici, ambientali e culturali, che si rafforzano vicendevolmente.

Le cause possono essere distinte in due grandi categorie: psicologiche e genetiche.

Cause genetiche e biologiche

  • Cerebrali. Alcune aree cerebrali sembrerebbero avere un funzionamento anomalo di iperattività o di ipoattività. Inoltre, in queste aree è stato dimostrato un flusso sanguigno differente rispetto agli individui sani.
  • Squilibrio chimico. Un malfunzionamento dei neurotrasmettitori (quelli che aiutano a trasportare l’informazione sotto forma di impulso elettrico nel cervello, es. la serotonina) può intervenire nel disturbo. Negli individui con DOC la sospensione di alcuni farmaci, che agiscono sulla serotonina, può provocare ricadute.
  • Genetica. La familiarità con disturbo ossessivo compulsivo aumenta la probabilità di insorgenza di tale disturbo.

Disturbo ossessivo compulsivo: cause psicologiche e ambientali

  • Traumi. Come abusi psicologici e fisici, bullismo, pressioni lavorative, malattia di una persona cara, lutto e parto.
  • Senso di responsabilità. Alcuni studi dimostrano che il senso di responsabilità e il timore di colpa molto alti possano contribuire alla manifestazione del DOC.
  • Storia familiare. Il concetto di colpa esagerato e disfunzionale può essere innescato anche dall’educazione genitoriale e dallo stile di accudimento ipercritico, ipervigile.
  • Ansia e moralità. La personalità molto ansiosa caratterizzata da rigidità morale rappresenta un elemento importante per lo sviluppo del disturbo.

Soggetti a rischio e prevenzione

Si può manifestare in qualsiasi momento della vita. In modo graduale ed insidioso il DOC interferisce sempre di più con la vita dell’individuo che ne soffre inficiando la sua qualità di vita.

Il disturbo ossessivo-compulsivo non ha cause eziologiche ben precise e specificate sebbene diversi studi ci permettano di individuare i fattori che possono aumentare o diminuire la probabilità di comparsa del disturbo o la gravità della sintomatologia.

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Il DOC si manifesta con una prevalenza compresa tra l’1% e il 3% nella popolazione generale colpendo maggiormente le donne rispetto agli uomini. Non esistono programmi preventivi specifici.

La prevenzione è prevalentemente legata alla tempestività dell’intervento e all’adeguatezza dello stesso. Fattori di rischio genetici, ambientali e socio-culturali possono aumentare la probabilità di insorgenza o la gravità del disturbo.

Infatti, questi fattori sono contrastati dai fattori protettivi che permettono all’individuo di diminuire la probabilità di insorgenza del disturbo.

disturbo ossessivo compulsivo: fattori di rischio

Disturbo ossessivo compulsivo: fattori di rischio

Genetica

Il Doc si sviluppa molto precocemente prevalentemente in due fasce d’età (10-12 anni e 18-25), anche se si può sviluppare in qualsiasi momento.

Gli uomini e le donne sono colpiti in maniera molto simile nell’infanzia, con una leggera prevalenza per gli uomini, anche se in età adulta le donne risultano essere più a rischio degli uomini.

Familiarità

Gli individui che hanno almeno un familiare con questo disturbo hanno una maggiore probabilità di svilupparlo, circa il 10-30%.

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La percentuale è molto alta rispetto allo 0,2-7%, che è la probabilità che il disturbo si manifestai in assenza di familiarità.

Fattori cognitivi

La personalità, gli stili comportamentali e gli schemi mentali aumentano il rischio di DOC. Tra questi rientrano:

  • Eccessivo senso di responsabilità individuale soprattutto nell’infanzia.
  • Rigidità di pensiero.
  • Bassa tolleranza agli sbagli, alle imperfezioni e all’incertezza.
  • Sovrastima del pericolo.

Fattori ambientali

Il DOC si manifesta con maggiore frequenza negli individui che hanno vissuto eventi traumatici o stressanti di diversa natura. Tra questi fattori ambientali rientrano ad esempio gli abusi sessuali o psicologi, complicazioni mediche perinatali.

Lo stile di accudimento genitoriale critico, autoritario o perfezionistico rappresenta un altro fattore di rischio ambientale, in aggiunta a:

  • Status socioeconomico e civile. Un basso status socioeconomico e l’essere single sono fattori che possono contribuire alla manifestazione del DOC. Non è del tutto chiaro se siano lo status socioeconomico e quello civile ad influire sulla manifestazione del disturbo o il contrario.
  • Presenza di altri disturbi, soprattutto d’ansia.
  • Abuso di sostanze.

Pericolosità del disturbo e complicazioni

Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo potenzialmente disabilitante che può interferire significativamente nella vita quotidiana dell’individuo (adulto o bambino).

La qualità della vita può peggiorare in modo drastico quando le ossessioni e le compulsioni si manifestano in maniera molto prepotente. Pensiamo all’ossessione per i germi e alla compulsione di lavarsi le mani in modo continuativo. Questa compulsione può portare a danneggiare la cute delle mani.

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Tra le complicazioni legate al DOC possiamo trovare:

  • Complicazioni mediche legate alla messa in atto delle compulsioni (dermatite, escoriazioni).
  • Complicazioni psicologiche come depressione, senso di inadeguatezza, scarsa consapevolezza e motivazione, vergogna, pensieri e comportamenti suicidari o autolesivi.
  • Periodi di tempo molto lunghi impiegati per l’esecuzione delle compulsioni e dei rituali.
  • Rapporti interpersonali, scolastici, lavorativi e familiari difficili influenzati dai sintomi della malattia (ossessioni e compulsioni).
disturbo ossessivo compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo: fattori protettivi e prevenzione

La prevenzione del DOC e della sua sintomatologia si attua prevalentemente tramite l’intervento precoce. Sicuramente è possibile diminuire i rischi di manifestazione del disturbo cercando di diminuire i fattori di rischio, per lo meno per quei fattori che possono essere modificati.

  • Lo sviluppo di competenze sociali e relazionali sembrerebbe essere un utile fattore protettivo contro l’insorgenza del disturbo. Pertanto, la scuola, gli amici, lo sport possono rappresentare uno strumento valido al fine di sviluppare queste competenze. 
  • Lo stile di accudimento genitoriale può, come abbiamo visto rappresentare un fattore di rischio. Tuttavia, se moderato nelle sue forme può trasformarsi in un fattore protettivo efficace.
  • I traumi e lo stress, purtroppo, rappresentano variabili poco prevedibili da cui è difficile proteggersi. Tuttavia, anche qui, la gestione dell’evento traumatico, l’ausilio di un professionista della salute per l’elaborazione dell’evento, possono aiutare l’individuo ad affrontare meglio le conseguenze e prevenire l’insorgenza del disturbo.

Un modo molto efficace per limitare le complicazioni e poter intraprendere un buon processo di guarigione è rappresentato dall’attività di divulgazione e sensibilizzazione.

Sicuramente fornire informazioni scientifiche attuali e recenti inerenti il disturbo ossessivo-compulsivo, le sue possibilità terapeutiche e di guarigione, è un primo fondamentale passo di prevenzione.

L’individuo informato può riconoscersi nella sintomatologia indicativamente, ed eventualmente rivolgersi ad un professionista della salute per intraprendere un programma riabilitativo.

Inoltre, le attività informative permettono all’individuo che soffre di DOC di non sentirsi solo o senza speranze aiutandolo ad aumentare la sua motivazione e il raggiungimento degli obiettivi. 

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disturbo ossessivo compulsivo: diagnosi qualitativa

Diagnosi del disturbo ossessivo-compulsivo

Il DOC è caratterizzato dalla presenza di continue preoccupazioni intrusive e compulsioni la cui presenza e gravità contribuisce alla diagnosi.

Il disturbo viene diagnosticato sulla base dei criteri proposti dal DSM-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

La diagnosi viene effettuata da un professionista della salute che valuterà la presenza del disturbo in termini sia quantitativi che qualitativi. È necessario effettuare una diagnosi differenziale per poter escludere altre patologie che si presentano con sintomatologia simile.

Può presentarsi in qualunque momento della vita.

La sua manifestazione può accentuarsi nei periodi più stressanti e critici. Tali periodi possono essere intervallati da periodi in cui i sintomi sono lievi o del tutto assenti, e tali periodi possono andare da pochi giorni a molti anni.

Può essere curato e la prognosi è quasi sempre buona.

Invece, quando il disturbo si cronicizza, il suo decorso è molto spesso costantemente ingravescente e la prognosi non è delle migliori, ma in ogni caso sempre trattabile.

Diagnosi quantitativa

Il disturbo ossessivo-compulsivo viene diagnosticato sulla base dei criteri diagnostici descritti dal DSM-5 che prendono in considerazione 4 punti.  

Criterio A – Ossessioni o compulsioni o entrambe.

Le ossessioni, cioè le immagini i pensieri e gli impulsi, si presentano in maniera intrusiva, sono involontari e causano disagio in molti individui. L’individuo cerca di ignorarle o sopprimerle con altri pensieri o azioni.

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Le compulsioni sono definite come comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, controllare) o azioni mentali (contare, ripetere le parole mentalmente) “obbligatorie”, che devono seguire delle rigide regole di applicazione.

In altre parole, gli individui pensano di “dover” mettere in atto queste azioni per evitare che la situazione temuta si verifichi.

B – Disagio

Le ossessioni o le compulsioni implicano un dispendio di tempo (es. più di 1 ora al giorno) o causano disagio significativo nella vita del paziente (in ambito sociale, lavorativo, scolastico e familiare).

Criterio C – Abuso di sostanze

I sintomi non sono attribuibili agli effetti di una sostanza o di una condizione medica generale.

D – Altro disturbo

Il disturbo non è spiegato con sintomi di un altro disturbo mentale. Esclusione dei disturbi ossessivi-compulsivi correlati.

Diagnosi qualitativa

Oltre alla diagnosi quantitativa se ne aggiunge una qualitativa, ibrida, che serve a valutare la consapevolezza del disturbo con relativo livello:

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  • Il grado di insight, termine con il quale ci si riferisce alla credenza e alla sensazione di veridicità che l’individuo ha relativamente alle ossessioni e compulsioni. Si distingue il DOC con buono o sufficiente insight, se il paziente riconosce le sue credenze come non vere o come per lo più non vere. Invece, l’insight è scarso, se l’individuo reputa le sue credenze come probabilmente vere. Infine, sarà assente, con credenze deliranti, se l’individuo pensa e crede fermamente che se le compulsioni non vengono messe in atto le sue credenze si avvereranno.
  • Presenza di Tic nella vita del paziente. Sembra infatti che vi sia un forte collegamento tra la manifestazione di Tic e la comparsa precoce del DOC.

Test diagnostici specifici

Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale.

È un’intervista semi-strutturata per la valutazione della presenza del disturbo, della severità della sintomatologia ossessiva-compulsiva e del suo decorso. L’intervista è composta da alcune domande che descrivono ossessioni e compulsioni.

Il paziente deve indicare se il sintomo è presente o assente. La scala consta anche di 10 domande volte a valutare la gravità della sintomatologia (5 per le ossessioni e 5 per le compulsioni) e di una sezione in cui viene valutato il funzionamento globale, il decorso (miglioramento o peggioramento) e le aspettative.

L’Obsessive-Compulsive Inventory

E’ un questionario di autovalutazione composto da 42 item che valutano 7 ambiti:

  • Lavaggio.
  • Controllo.
  • Dubbi.
  • Ordine.
  • Ossessione.
  • Accumulo.
  • Mental neutralizing.

Ogni item prevede due risposte da parte del paziente, inerenti la valutazione del disagio provato e la frequenza del sintomo.

La versione rivisitata (OCI-R) è stata anche tradotta in italiano e validata. Essa è composta da 18 item suddivisibili in 6 sottoscale che sono: lavaggio, ossessione, accumulo, ordine, controllo, mental neutralizing.

The Vancouver Obsessional Compulsive Inventory (VOCI)

E’ una scala di autovalutazione composta da 55 item e da 6 sottoscale che valutano:

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  • Contaminazione.
  • Controllo.
  • Ossessioni.
  • Accumulo.
  • Dubbio.
  • Indecisione.

Il paziente deve valutare quanto il sintomo descritto è presente.

L’obiettivo è quello di valutare il livello di ossessioni, compulsioni, l’evitamento di comportamenti e le caratteristiche di personalità. Esiste anche una versione ridotta costituita da 20 item.

disturbo ossessivo compulsivo: come curarlo

Come curare il disturbo ossessivo compulsivo

Il DOC viene trattato facilmente con i farmaci e la terapia più efficace si è dimostrata la terapia cognitivo-comportamentale. Chi soffre di questo disturbo può avvalersi anche di gruppi di auto-aiuto che possono essere frequentati anche dai familiari.

Questi gruppi sono utili perché, attraverso la condivisione dei problemi e delle difficoltà, ognuno può proporre la propria esperienza personale.

In questo modo, ognuno apporta il suo contributo attraverso consigli e spunti su come affrontare problemi simili. In questi gruppi, chi soffre di DOC riesce a socializzare meglio e a interfacciarsi con gli altri. I pazienti percepiscono di non essere soli e senza speranze e le famiglie acquisiscono gli strumenti per comprendere come comportarsi nei confronti dei loro cari con il disturbo.

Alcuni consigliano di praticare anche la mindfulness, una pratica di meditazione attraverso cui si può migliorare la consapevolezza di se stessi nel qui ed ora, nel presente. Essa risulta essere un ottimo rimedio contro lo stress.

Questa pratica permette di acquisire maggiore consapevolezza dei propri pensieri, ossessioni e compulsioni spostando l’attenzione su altri aspetti dell’esperienza. Il focus attentivo viene spostato sulla realtà e sulla relazione tra pensieri e comportamenti.

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Terapia cognitivo comportamentale

La terapia cognitivo comportamentale è mirata a modificare gli schemi disfunzionali alla base del disturbo per raggiungere un benessere psicologico nel quotidiano (familiare, lavorativo ecc.).

Attraverso un percorso costruito insieme al terapeuta, la terapia:

  • Utilizza interventi psicoeducativi per l’acquisizione di maggiore consapevolezza dei propri e degli altrui stati emotivi e pensieri.
  • Riduce i comportamenti compulsivi, di controllo e tic.
  • Aiuta a sostituire i pensieri maladattivi e irrealistici, che contribuiscono a mantenere la sintomatologia ansiosa, con altri adattivi e funzionali.
  • Aiuta a migliorare le abilità sociali, comprendere la relazione tra il proprio comportamento e gli effetti che ha sul prossimo, e la relazione REALE che sussiste o che non sussiste tra pensieri e azioni.
  • Utilizza diverse tecniche come le tecniche di esposizione, ristrutturazione cognitiva e l’esposizione con prevenzione della Risposta (E/RP).  
Fonti
  1. American Psychiatric Association, D. S., & American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5.
  2. Maina, G. (2012). Il disturbo ossessivo-compulsivo nel DSM-V.

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Vincenza Tommasi

Vincenza Tommasi

PhD, dottore di ricerca in Neuroscienze e Imaging, MSc, psicologa dello sport e criminologa.

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