Sommario
Le malattie dell’occhio o i difetti visivi possono colpire direttamente l’organo o una parte di esso, oppure essere le conseguenze di malattie sistemiche. La salute degli occhi va tutelata a qualsiasi età nell’arco della vita, dalla nascita fino alla vecchiaia. Infatti, le malattie dell’occhio sono molte: dalla cataratta, al glaucoma, dalla maculopatia, al cheratocono, ecc.
Occhio e cervello, che collaborano insieme con equilibrio e coordinazione per fornirci le informazioni visive provenienti dall’ambiente, costituiscono il nostro sistema visivo.
È un sistema complesso paragonabile a una macchina fotografica che cattura le immagini. La parte esterna dell’obiettivo è la cornea, mentre l’iride e il cristallino sono gli strumenti per la messa a fuoco. Invece, quella che un tempo era la pellicola fotografica è la retina.
Vediamo quindi come funziona il nostro apparato visivo, le principali malattie dell’occhio, la cura e le forme di prevenzione.
Com’è fatto l’occhio
L’occhio ha una forma sferica, è situato all’interno della cavità orbitaria ed è formato da un complesso sistema di lenti che consente di proiettare l’immagine visiva sulla sua parte posteriore, la retina, che contiene i fotorecettori.
Le lenti e i fluidi presenti nell’occhio determinano la rifrazione del raggio luminoso che arriva all’occhio. Passando poi attraverso le varie lenti oculari, è rifratto e fatto convergere verso un unico punto, detto “fuoco principale”, che si trova esattamente sulla retina (in un occhio sano).
Nell’occhio miope, invece, si forma davanti alla retina, mentre in quello ipermetrope dietro alla retina.
Grazie alla contrazione del cristallino, il potere diottrico (e quindi visivo) dell’occhio aumenta. Tutto ciò è possibile grazie al fenomeno di accomodazione, che interviene quando l’immagine si avvicina, così da metterla a fuoco.
Cenni di anatomia
Pupilla
E’ il foro che permette alla luce di entrare nell’occhio.
Cornea
La cornea è la lamina trasparente che separa l’occhio dall’esterno. Dietro di essa si trova la camera anteriore, compresa tra cornea e iride, ripiena di un liquido chiamato umor acqueo.
Iride
E’ una struttura muscolare rivestita di un epitelio pigmentato. Sono due i muscoli, il dilatatore e lo sfintere della pupilla, che ne permettono la dilatazione o il restringimento, con l’intervento del sistema nervoso autonomo.
Dilatazione e restringimento dell’iride aumentano o diminuiscono la quantità di luce che penetra nell’occhio.
Cristallino
E’ una massa fibrosa trasparente che, mediante fibre specifiche, è mantenuta sospesa e connessa alla sclera. Il muscolo ciliare, contraendosi, gli consente di assumere una forma più sferica.
Umor vitreo
E’ un liquido trasparente che riempie la camera posteriore.
Retina
E’ lo strato della parte posteriore dell’occhio che contiene i fotorecettori. Dietro di essa si trovano: l’epitelio pigmentato, una membrana vascolare, la coroide e la sclera.
Sclera
E’ detta anche “bianco dell’occhio”. È una membrana fibrosa formata da collagene e fibre elastiche che costituisce la parte posteriore del bulbo oculare. Riveste una funzione strutturale e protettiva.
Infatti, mantiene la forma del bulbo oculare e protegge le sue strutture. Consente poi l’inserzione dei muscoli estrinseci (che controllano il movimento degli occhi).
Macula
E’ la parte della retina preposta alla visione distinta e alla percezione dei dettagli. È caratterizzata da un’elevata densità di fotorecettori, cellule nervose fotosensibili incaricate di trasformare l’energia luminosa in impulsi elettrici.
Questi ultimi partono dalla retina e viaggiano attraverso il nervo ottico, giungendo al cervello, dove sono interpretati come informazioni visive, cioè sotto forma di immagini.
Disco ottico
È situato nella parte posteriore dell’occhio ed è la porzione anteriore del nervo ottico. Il nervo ottico è costituito dalle fibre nervose collegate a ciascun fotorecettore e trasmette l’impulso nervoso direttamente al cervello.
È lungo circa cinque centimetri ed è costituito da circa un milione di fibre nervose, le quali trasportano al cervello l’impulso elettrico generato sulla retina.
Qualsiasi danno al nervo ottico è un rischio di danno irreversibile poiché le cellule nervose non si rigenerano.
Fotorecettori
Sono le cellule dalle quali dipende tutto il processo della visione. Sono di due tipi, coni e bastoncelli, a seconda della funzione e della forma. I coni si trovano nella parte centrale della retina, la fovea, e la loro funzione principale è quella di percepire i colori.
Invece, i bastoncelli di forma cilindrica, sono localizzati nella zona più periferica della retina, sono più numerosi dei coni e sono responsabili della percezione della luce. Sono particolarmente importanti nella visione notturna.
Malattie dell’occhio e visita oculista
La visita oculistica di base è un’importante forma di prevenzione per la salute dei nostri occhi.
Ma è anche uno strumento essenziale per la diagnosi e il trattamento di eventuali patologie oculari. Si distingue da quella di secondo livello (o specialistica) che è, invece, finalizzata alla cura di una specifica malattia, già identificata o sospetta.
Infatti, secondo i dati dell’OMS, la disabilità visiva colpisce circa 253 milioni di persone nel mondo ed è trattabile in oltre l’80% dei casi. In Italia, secondo le statistiche, sono circa 1,5 milioni gli ipovedenti e 220.000 i ciechi.
La visita oculistica è la valutazione funzionale della capacità visiva dei nostri occhi. In altre parole, permette di stabilire lo stato di salute dell’occhio e di misurarne la capacità visiva, a varie distanze.
Consente poi di verificare la presenza di patologie oculari che possono comportare una riduzione o la perdita della vista, ma anche di valutare i fattori di rischio che possono indurre danni anche severi (diabete, ipertensione, tumori, ecc.).
Inoltre, previene la possibilità di sviluppare malattie come la degenerazione maculare e il glaucoma. Quindi, la visita non serve solo a misurare la vista, ma anche a valutare lo stato di salute dei nostri occhi.
Scopri di più nel nostro approfondimento sulla visita oculistica.
Cause e sintomi delle malattie dell’occhio
La salute degli occhi va preservata in tutte le diverse fasi della vita, anche sottoponendosi regolarmente a controlli oculistici:
- Nell’infanzia per uno sviluppo visivo equilibrato.
- In adolescenza per il rischio di traumi o infortuni.
- Età adulta per “invecchiamento” delle strutture dell’occhio o per uno stile di vita poco sano per la salute in generale e per gli occhi in particolare.
Le cause e la sintomatologia sono tuttavia strettamente legate alla tipologia di malattia o del disturbo oculare e alla zona dell’occhio colpita.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali patologie oculari.
Principali malattie dell’occhio e disturbi oculari
1- Orzaiolo
Con il termine orzaiolo si intende l’infezione delle ghiandole che sono alla base del follicolo pilifero ciliare. Si tratta di un’infezione batterica che colpisce la palpebra e spesso tutta la congiuntiva.
Le ghiandole hanno una funzione precisa: quella di secernere sebo per consentire alla palpebra di scivolare senza impedimenti e traumi sulla superficie dell’occhio.
Quando queste ghiandole sono colpite dall’orzaiolo si ostruiscono. Quindi, il liquido si raccoglie all’interno, provocando il gonfiore e l’infezione. Si tratta di un disagio temporaneo che genera dolore ma che si risolve nell’arco di pochi giorni.
Si manifesta tipicamente con gonfiore delle palpebre, arrossamento e dolorabilità alla palpazione. Successivamente, compare un piccolo rigonfiamento tondeggiante. L’occhio lacrima più del solito e si prova la sensazione di avere qualcosa nell’occhio.
Scopri di più nel nostro approfondimento sull’orzaiolo.
2 – Malattie dell’occhio: congiuntivite
La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva, il tessuto che ricopre la superficie interna delle palpebre e quella anteriore del bulbo oculare.
Tra le patologie che colpiscono l’occhio, la congiuntivite è una delle più comuni. Si può manifestare in forma acuta o cronica, può colpire un solo occhio o entrambi.
La congiuntiva svolge la funzione di difendere l’occhio dai microrganismi e di proteggerlo da sostanze estranee: in condizioni di normalità, è lubrificata dalla secrezione emessa dalle ghiandole lacrimali.
La causa di questa patologia oculare può essere di natura batterica, virale o provocata da altri microrganismi.
Può essere la risposta allergica ad alcuni elementi come pollini, polveri, peli di animali ma anche farmaci, cosmetici o può essere causata da un’eccessiva esposizione ai raggi solari.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla congiuntivite.
3 – Glaucoma
Il glaucoma è una malattia cronica neurodegenerativa che provoca il progressivo deterioramento del nervo ottico con alterazione del campo visivo.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono 64,3 milioni le persone, in tutto il mondo, affette da glaucoma, di età compresa tra i 40 e gli 80 anni. Il glaucoma, infatti, è la seconda malattia oculare più diffusa al mondo.
Al glaucoma è associato un aumento della pressione dell’occhio, dovuto a un’alterazione dell’equilibrio tra produzione e deflusso dell’umor acqueo, il liquido trasparente contenuto nell’occhio. In pratica, questo liquido non riesce a defluire e si accumula nell’occhio.
Al contrario, se c’è un eccesso di produzione di liquido o un ostacolo al suo deflusso (quest’ultima è la condizione più frequente), la pressione aumenta. Con l’aumento della pressione, si determina una compressione delle fibre nervose della retina e dei vasi che irrorano la papilla ottica.
Scopri di più sul nostro approfondimento sul glaucoma.
4 – Astigmatismo
L’astigmatismo è un difetto visivo in cui le immagini sono percepite confuse e distorte, da lontano e da vicino.
La causa è una curvatura anomala della cornea e, meno frequentemente, la deformazione del cristallino. Infatti, la cornea allungata da sferica diventa ovale e produce una visione stirata.
Spesso congenito, l’astigmatismo è facilitato da una cattiva postura protratta e da scorrette abitudini, ad esempio al computer.
Oltre al calo e offuscamento della vista, il difetto procura:
- Mal di testa.
- Congiuntivite.
- Dolori ai muscoli oculari.
La diagnosi si esegue dall’oculista tramite appositi strumenti, mentre la correzione si ottiene con lenti specifiche.
Scopri di più sul nostro approfondimento sull’astigmatismo.
5 – Ipermetropia
L’ipermetropia è un vizio di refrazione che rende la visione da vicino confusa e poco nitida. Il difetto è dovuto alla focalizzazione dei raggi luminosi dietro alla retina, invece che davanti.
Ipermetropia significa “vedere oltre misura”, ma i soggetti non riescono a leggere o a lavorare a distanza ravvicinata. L’origine dell’anomalia è congenita, legata a malformazioni oculari, che tuttavia non sembrano ereditarie.
Dunque, il bulbo oculare troppo corto, un cristallino deforme e la cornea piatta sono le cause principali del disturbo.
Presente dalla nascita, l’ipermetropia può non manifestarsi in gioventù, grazie allo sforzo compensativo dei muscoli ciliari. Anche l’elasticità del cristallino infantile corregge il difetto, di cui il bambino non si accorge.
Con il tempo, le compensazioni si affievoliscono e, verso i 40 anni, compare la presbiopia. Sintomi concomitanti possono essere:
- Mal di testa.
- Vertigini.
- Bruciore agli occhi.
Scopri di più sul nostro approfondimento sull’ipermetropia.
6 – Calazio
Il calazio è una cisti della palpebra causata dall’infiammazione delle ghiandole di Meibomio, che contribuiscono a produrre le lacrime. È una manifestazione diffusa soprattutto in età compresa tra i 30 e i 50 anni, ma può interessare anche i bambini.
I sintomi di esordio sono dolore, arrossamento e gonfiore. Nei giorni successivi il dolore scompare e si forma un piccolo nodulo al centro della palpebra.
La diagnosi è posta essenzialmente per distinzione rispetto all’orzaiolo, che è di origine infettiva e causa dolore.
Scopri di più sul nostro approfondimento sul calazio.
7 – Malattie dell’occhio: cataratta
La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, la lente biconvessa all’interno dell’occhio, che focalizza la luce sulla retina. Quindi, la perdita di trasparenza della lente comporta calo della vista e fastidi oculari, come reverberi e distorsione dei colori. Il problema è connesso a modifiche della composizione delle proteine che compongono il cristallino.
Dopo l’esordio, con visione annebbiata, fotofobia e bagliori, la cataratta, infatti, può degenerare e rendere ciechi.
Invece, nei bambini, la malattia procura nistagmo, cioè movimenti degli occhi a scosse e oscillatori, e strabismo. L’unico trattamento risolutivo è l’intervento chirurgico per asportare il cristallino e sostituirlo con una lente artificiale.
Le alterazioni dipendono da molti fattori, tra cui il principale è l’invecchiamento.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla cataratta.
8 – Blefarite
La blefarite, dal greco blépharon (palpebre), è un’infiammazione abbastanza comune che colpisce le palpebre.
Palpebre incollate, arrossate, gonfie e pruriginose sono i sintomi principali. Solitamente la blefarite non è grave, ma se non trattata può portare ad altri problemi, come secchezza oculare, orzaiolo e congiuntivite.
Nella maggior parte dei casi, si risolve con una pulizia degli occhi accurata e costante e impacchi caldi. In altri casi, è necessaria la prescrizione di antibiotici disponibili in vari formati.
Si può manifestare a tutte le età, ma per fortuna, quasi mai causa danni permanenti alla vista e non è contagiosa.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla blefarite.
9 – Maculopatia
Per maculopatia si intendono vari tipi di degenerazione della macula, l’area centrale della retina, che comportano la visione di immagini deformate, colori alterati e, a volte, una macchia nera nella visione.
Infatti, essendo la macula responsabile della percezione visiva centrale e dei colori, ogni sua lesione si ripercuote sulla visione.
Prevalente nelle donne e dopo i 60 anni, la degenerazione maculare interessa in Italia 1 milione di soggetti e nel mondo circa 30 milioni.
Raramente questa malattia porta alla cecità, anche se può danneggiare seriamente la vista. Oltre all’età avanzata, alcuni fattori contribuiscono all’insorgenza della maculopatia, come:
- Ipertensione.
- Fumo.
- Diabete.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla maculopatia.
10 – Malattie dell’occhio: cheratocono
Il cheratocono è una malattia degenerativa piuttosto rara, di tipo non infiammatorio, causata da una riduzione della capacità di resistenza della cornea.
Sotto la pressione interna del bulbo oculare, la cornea si deforma, si assottiglia e assume una forma caratteristicamente conica.
Si verifica soprattutto nell’età adolescenziale, anche se non sono infrequenti esordi in età pediatrica. Colpisce più spesso entrambi gli occhi, anche se in misura diversa.
Si manifesta con un forte astigmatismo, al quale, nel tempo, si associa anche la miopia.
I difetti rifrattivi associati alla malattia possono essere corretti con l’uso di lenti a contatto. Tuttavia, in caso di perforazioni o opacizzazioni corneali, l’unica soluzione è il trapianto di cornea.
Scopri di più sul nostro approfondimento sul cheratocono.
11 – Daltonismo
Il daltonismo è un difetto visivo, di tipo ereditario, che impedisce una normale percezione dei colori. La cosiddetta “cecità alle tinte” può essere totale (acromatopsia) o parziale (discromatopsia).
Si tratta di una visione anomala che fa confondere i colori, soprattutto il verde e il rosso; molto meno il blu e il giallo.
I colori, grazie ai quali il cervello registra l’ambiente, dipendono dalle diverse lunghezze d’onda captate dagli oggetti. Nella retina dell’occhio, i coni (fotorecettori) trasformano le radiazioni luminose in impulsi nervosi, tradotti in immagini dal cervello. Invece, se in un soggetto i coni sono alterati, si instaura una carenza visiva dei diversi colori.
Le forme di daltonismo sono tante, a seconda delle numerose sfumature esistenti. Il disturbo può essere diagnosticato fin dall’infanzia attraverso tavole colorate e disegnate.
Può migliorare grazie a specifici esercizi oculari e agli occhiali, con appositi filtri.
Scopri di più sul nostro approfondimento sul daltonismo.
12 – Nistagmo
Il nistagmo è un’oscillazione ritmica e involontaria degli occhi che può essere provocata da diversi fattori, sia congeniti che acquisiti.
Quando è patologico, può essere associato a malattie vestibolari (in questo caso si tratta di nistagmo vestibolare, o periferico) oppure a disturbi del sistema nervoso (nistagmo centrale).
Il sistema vestibolare è coinvolto nella genesi del disturbo perché interconnesso con i nuclei oculomotori, ossia le aree del cervello che sovrintendono al movimento degli occhi.
Oltre al consulto oculistico (e ortottico) ai fini diagnostici, sono importanti la visita otorinolaringoiatrica e quella neurologica.
Con gli strumenti attualmente disponibili, non è ancora possibile seguire un trattamento davvero efficace per questo disturbo. Tuttavia può essere migliorata significativamente la sintomatologia e, di conseguenza, la qualità di vita della persona affetta da nistagmo.
Scopri di più sul nostro approfondimento sul nistagmo.
13 – Diplopia
La diplopia è un disturbo abbastanza comune e curabile e può riguardare soltanto un occhio o entrambi.
Ma vedere doppio non è soltanto una semplice sensazione di fastidio, può essere un vero e proprio campanello d’allarme di alcune patologie dell’occhio.
Questo comune disturbo della vista, infatti, si manifesta con la percezione di due immagini di un singolo oggetto. In pratica, gli occhi al posto di vedere un’unica immagine la raddoppiano.
Questo può avvenire per diversi motivi come traumi alla testa, stato di ubriachezza o per motivi più gravi come disturbi neurologici o patologie della vista pregresse.
Quindi, la diplopia può manifestarsi in forme e con sintomi diversi e può interessare solo un occhio o entrambi. In ogni caso, può, quasi sempre, essere curata con l’utilizzo di lenti appropriate, esercizi visivi o, in casi estremi, con un intervento chirurgico.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla diplopia.
14 – Malattie dell’occhio: uveite
L’uveite è una malattia rara dell’occhio che può colpire iride e corpo vitreo (in questo caso è nota anche come uveite anteriore o sindrome di Fuchs), coroide e corpo ciliare (uveite intermedia), oppure la retina e i suoi vasi sanguigni (uveite posteriore).
I sintomi sono rappresentati da dolore all’occhio, riduzione temporanea (o definitiva) della vista, arrossamento, fotofobia e dalle cosiddette “mosche volanti”.
Le cause possono essere infettive, sia batteriche che virali, in particolare erpetiche, parassitarie (toxoplasmosi) e fungine. In generale, l’uso di lenti a contatto aumenta il rischio di sviluppare una forma infettiva.
La diagnosi si basa sull’osservazione dell’occhio attraverso la lampada a fessura, che permette di riconoscere le manifestazioni della malattia e differenziarne le tipologie.
Il decorso può essere acuto (se dura fino a 6 settimane), cronico (si protrae per anni) o ricorrente.
Scopri di più sul nostro approfondimento sull’uveite.
15 – Presbiopia
La presbiopia è il naturale e progressivo invecchiamento del cristallino, la lente dell’occhio. Con il passare degli anni, infatti, la struttura diventa rigida e non focalizza più correttamente le immagini da vicino.
Così il presbite non riesce a mettere a fuoco gli oggetti a breve distanza e vede sfocato. La manifestazione principale è l’incapacità di leggere, per cui il soggetto deve allontanare il foglio.
La presbiopia non è propriamente una malattia ma può comportare altri disturbi come:
- Mal di testa.
- Dolore agli occhi.
- Nausea.
- Stanchezza.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla presbiopia.
16 – Miodesopsie
Se ti è mai capitato di vedere puntini neri o mosche volanti davanti agli occhi allora potresti aver sofferto di miodesopsie.
Si chiamano così i disturbi della qualità della visione per i quali le persone lamentano di percepire moscerini guardando qualcosa di molto luminoso come il cielo, il mare, una parete bianca o il monitor di un pc.
La causa va ricercata nel corpo vitreo dell’occhio che, a seguito di invecchiamento, disidratazione e altre problematiche, può vedere la riduzione del suo contenuto acquoso e l’aggregazione di fibre di collagene presenti al suo interno.
La sintomatologia può diventare molto fastidiosa in condizioni di forte luminosità, oltre che essere fonte di stress e affaticamento della vista.
In alcuni casi si risolvono da sole, in altri sono necessari di trattamenti specifici che servono ad evitare gravi patologie come il distacco totale del vitreo e della retina.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulle miodesopsie.
17 – Strabismo
Lo strabismo è un disturbo della visione caratterizzato dal disallineamento dei due occhi che non sono orientati nella stessa direzione. In altre parole, uno dei due occhi punta in una direzione diversa rispetto all’altro.
Nei bambini, se non diagnosticato e curato, può progredire in ambliopia (riduzione dell’acuità visiva) e perdita della vista permanente. Tuttavia può manifestarsi a qualunque età e coinvolge circa il 5% della popolazione.
È causato principalmente da un malfunzionamento delle strutture anatomiche neuromuscolari deputate alla visione.
Tra i sintomi principali, c’è la visione doppia (diplopia) e la diagnosi si basa sulla visita oculistica. Se il processo di soppressione è costante, l’occhio deviato non è più utilizzato, poiché crea confusione, perdendo o non sviluppando adeguatamente l’acuità visiva.
Scopri di più sul nostro approfondimento sullo strabismo.
18 – Malattie dell’occhio: cheratite
La cheratite è una malattia dell’occhio, caratterizzata dall’infiammazione della cornea.
Le cause possono essere diverse:
- Agenti infettivi (batteri, virus, protozoi, funghi).
- Agenti fisici (come i raggi ultravioletti).
- Malattie sistemiche (come l’artrite reumatoide).
Si manifesta con sintomi come: dolore, occhi che lacrimano, insofferenza alla luce (fotofobia), riduzione del visus, ecc.
Se non curate, le cheratiti possono compromettere la trasparenza della cornea, indispensabile per una corretta visione. Tra le complicanze, infatti, può esserci l’ulcera corneale, con rischio di perforazione che compromette la visione.
Le terapie dipendono dalla causa scatenante. Gli obiettivi sono: controllo dell’infezione e dell’infiammazione e favorire la crescita dell’epitelio.
Scopri di più sul nostro approfondimento sulla cheratite.
19 – Ambliopia o occhio pigro
L’ambliopia o occhio pigro è un disturbo oculare che comporta una marcata riduzione della capacità visiva di un occhio, più raramente di entrambi, in assenza di lesioni.
Si tratta di una patologia prevalentemente pediatrica, che si sviluppa nella maggior parte dei casi entro i 2 anni, per la quale la tempestività della diagnosi fa la differenza nelle possibilità di recupero.
La diagnosi è effettuata nel corso di una visita oculistica associata alla valutazione ortottica. A seconda della patologia responsabile del difetto, si possono avere diverse tipologie della malattia.
Il trattamento consiste nella cura del problema di base (cataratta congenita, difetto refrattivo, strabismo) e, successivamente, nella terapia occlusiva, nella quale viene bendato l’occhio migliore per favorire lo sviluppo armonico del sistema visivo.
Scopri di più sul nostro approfondimento sull’ambliopia.
20 – Malattie dell’occhio: distacco della retina
Il distacco della retina è una condizione piuttosto seria che colpisce gli occhi e che può compromettere definitivamente la vista.
È piuttosto comune oltre i 50 anni, quando la retina, che è ciò che ci permette di trasformare gli input luminosi in immagini e quindi di vedere, si stacca dalla sua posizione normale (la parte posteriore dell’occhio) per diverse cause.
Se trattato in tempo, la vista può essere salvata, ma a volte l’unica speranza è l’intervento chirurgico che, tuttavia, non è sempre risolutivo.
Il distacco della retina non provoca dolore, ma i segnali arrivano presto. Infatti, il 50% dei soggetti riferisce di vedere: “mosche volanti” e corpi scuri fluttuanti davanti alla vista (miodesopsie), scotomi (macchie scure e colorate, fisse o scintillanti) nel campo visivo e lampi di luce in uno o entrambi gli occhi (fotopsia).
Scopri di più sul nostro approfondimento sul distacco della retina.
21 – Malattie dell’occhio: retinoblastoma
Il retinoblastoma è un tumore della retina diagnosticato di solito in età pediatrica, soprattutto nei primi due anni di vita. L’incidenza è di un caso ogni 20.00 nascite.
È il tumore maligno intraoculare più frequente nei bambini.
Nei paesi sviluppati, in cui sia la diagnosi sia la cura sono tempestive, oltre il 95% dei bambini guarisce da questo tumore.
Inoltre, grazie alla disponibilità di efficaci tecniche di trattamento focale oculare e di specifiche metodiche chemioterapiche, una percentuale di occhio (dal 30% al 60%) è preservata.
I sintomi del retinoblastoma dipendono dallo stadio del tumore al momento della diagnosi.
Infatti, un tumore di piccole dimensioni generalmente è asintomatico, tranne se localizzato a livello della macula. In questo caso il bambino può presentare uno strabismo fisso fin dai primi mesi di vita.
Anche se lo strabismo nei bambini piccoli solitamente è fisiologico, tuttavia è sempre meglio ricorrere a una valutazione oculistica.
Il sintomo più frequente è la leucocoria, cioè un riflesso bianco della pupilla, presente nel 50-70% dei casi. Questo sintomo è il riflesso del tumore nella pupilla e indica uno stadio avanzato di malattia. L’identificazione di questo segno deve comportare una valutazione oculistica urgente.
22 – Sangue nell’occhio
Con “sangue nell’occhio” si intende in realtà un’emorragia sottocongiuntivale. Si tratta, cioè, di un versamento di sangue dovuto alla rottura di un capillare, che crea una macchia rossa sulla parte bianca dell’occhio.
È un disturbo che può interessare anche i bambini. Si verifica all’improvviso o gradualmente, ma non è associato a sintomi quali dolore, bruciore, vista annebbiata o vomito.
Le cause possono essere banali, come uno starnuto, un accesso di tosse. Ma in casi rari può essere il sintomo di condizioni come la pressione alta, un trauma (tipica l’emorragia dopo una botta) e un dosaggio non ottimale della terapia anticoagulante (che aumenta il rischio di sanguinamento nell’occhio ma anche in organi come il cervello).
Scopri il nostro approfondimento sul sangue nell’occhio.
23 – Occhio secco
La sindrome dell’occhio secco è un disturbo oculare dovuto a una ridotta produzione lacrimale o a un’alterazione qualitativa del film lacrimale, che ricopre l’occhio, lo lubrifica e lo protegge.
In Italia ne soffre il 25% della popolazione, soprattutto le donne dopo i 45 anni (50%) e quelle in menopausa (90%).
Può essere primaria e secondaria, cioè un disturbo isolato o associato ad altre patologie, come le malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, la sclerodermia o la sindrome di Sjögren).
I sintomi che caratterizzano solitamente questa sindrome sono:
- Dolore oculare.
- Senso di un corpo estraneo all’interno dell’occhio.
- Rossore.
- Bruciore e annebbiamento della vista.
Inizialmente si può curare con un cambiamento delle proprie abitudini e correzione dei fattori ambientali. Oppure ricorrere a terapie a base di colliri composti da sostanze dall’azione detergente, lubrificante e disinfettante.
In associazione, l’oculista può anche prescrivere farmaci antinfiammatori locali, sempre sotto forma di colliri. Se la terapia farmacologica non basta, tuttavia, è concreto il rischio di danni alla cornea.
24 – Malattie dell’occhio: cecità corneale
Se la superficie oculare perde la sua trasparenza o è gravemente danneggiata, la capacità visiva può essere compromessa, fino alla cecità.
Le patologie gravi della cornea, infatti, possono indurre gravi alterazioni della sua trasparenza, causando una riduzione della vista e, nei casi più severi, perfino cecità.
Le cause possono essere i leucomi vascolari (opacità profonde) che derivano da ustioni determinate da agenti chimici, traumi, oppure la conseguenza di cheratiti (erpetiche o neurotrofiche).
Nei paesi in via di sviluppo la cecità corneale si deve solitamente a tracoma (congiuntivite cronica di origine batterica), ulcere corneali e carenza di vitamina A. Nei paesi industrializzati, invece, è più rara ma associata a patologie autoimmuni.
Il trattamento può prevedere un trapianto di cornea oppure l’uso di cellule staminali.
Infatti, quando l’epitelio che riveste la cornea è molto danneggiato, sono distrutte anche le cellule staminali, ossia le cellule progenitrici che consentono all’epitelio corneale di rinnovarsi di continuo.
Tuttavia, il trapianto con cellule staminali corneali è riservato solo ai soggetti che non possono ricevere il trapianto di cornea (come in caso di danni da ustione o gravi infezioni).
25 – Cecità corticale
Con il termine “cecità corticale” s’intende la perdita della vista causata da un danno della corteccia visiva, la zona del cervello che elabora gli impulsi elettrici provenienti dagli occhi.
Quando questa area non funziona correttamente, non siamo più in grado di codificare gli stimoli luminosi provenienti dall’esterno, anche se gli occhi funzionano regolarmente.
Si manifesta in seguito a traumi, emorragie, infarti o tumori che colpiscono l’area occipitale della corteccia cerebrale o, in alcuni casi, per lesioni dell’ultimo tratto delle vie ottiche.
Affinché si sviluppi la cecità corticale, entrambi gli emisferi devono essere colpiti simultaneamente.
Le cause possono essere di natura vascolare, per ischemia dell’arteria cerebrale posteriore e cerebrale media, traumatica, infettiva e tossica (ad esempio derivante da monossido di carbonio).
26 – Emeralopia
L’emeralopia o cecità notturna si riferisce a una visione alterata in condizioni di scarsa illuminazione. È dovuta a deficit funzionale dei bastoncelli (fotorecettori) per il tempo di adattamento al buio e la soglia percettiva.
Il quadro clinico però tende a rimanere abbastanza stabile nel tempo.
Si distinguono due diverse tipologie di emeralopia: una forma ereditaria e congenita e una forma acquisita, come l’emeralopia in gravidanza.
Tra le cause per la forma acquisita può esserci una carenza di vitamina A, fondamentale per la membrana che riveste i bastoncelli, o un suo ridotto assorbimento da parte dell’intestino.
Può anche essere il sintomo evidente di altre patologie come il glaucoma, la maculopatia, la retinite, ecc.
Fonti
- B. A. Wandell, S. O. Dumoulin, A. A. Brewer, Visual Cortex in Humans, Encyclopedia of Neuroscience (Elsevier, 2009).
- V. Cesana, Fondamenti Anatomofisiologici dell’Attività Psichica, Università degli Studi di Milano – Bicocca.
- Ospedale Bambino Gesù.
- GVM – Gruppo Ospedaliero Italiano.
- IAPB onlus.
- Gruppo San Donato.
- ABC Salute.
- N. Todaro, L’apparato visivo, Consulenza Tecnica Accertamento rischi e Prevenzione (Contarp), INAIL.