I mantra: che cosa sono, significato, come si praticano, benefici

mantra: un uomo in preghiera buddhista in cima a una montagna

Sommario

Il significato di mantra è “strumento della mente”. Si tratta di una parola che deriva dal sanscrito e indica suoni, parole o frasi ripetute con l’obiettivo di favorire la concentrazione, la calma interiore e l’elevazione spirituale. Sono utilizzati durante la meditazione e in pratiche come il pranayama, il controllo consapevole del respiro, per armonizzare corpo e mente.

Esistono diversi tipi di mantra: quelli vedici, usati nei rituali antichi; i bija, formati da una sola sillaba (come Om) e i mantra devozionali, dedicati a divinità specifiche. Ognuno ha un significato profondo e può essere scelto in base all’intento personale.

Tra gli esempi di mantra più noti: Om Mani Padme Hum (il gioiello nel loto), che evoca compassione e saggezza, oppure So Hum (io sono quello), usato per risvegliare la consapevolezza.

Ripetere un mantra può trasformare la pratica quotidiana in un’esperienza di consapevolezza e benessere duraturo.

Cos’è un mantra: significato e definizione

La parola mantra viene dal sanscrito e unisce due radici: man, che significa “mente” o “pensiero”, e trai, che si può tradurre come “proteggere” o “liberare”. Sono quindi strumenti per liberare la mente, favorendo calma, concentrazione e consapevolezza.

Si tratta di parole o frasi brevi, ripetute per rendere più profonda la meditazione e generare benefici anche a livello spirituale. Alcuni hanno un significato letterale e possono essere tradotti, ma nella maggior parte dei casi il loro potere è legato alla vibrazione sonora.

Possono essere lunghi o brevissimi (anche di una sola sillaba), recitati ad alta voce, ascoltati in silenzio o sincronizzati con il respiro. A seconda della pratica, il suono può accompagnarsi alla visualizzazione, al lavoro sui chakra, alla concentrazione o al pranayama.

Radicati nelle tradizioni dell’induismo, dello yoga e del buddhismo, rappresentano un ponte tra suono, mente e spirito.

una donna seduta in posizione yoga che recita un mantra

Perché recitare un mantra?

Il concetto alla base del mantra è semplice: il suono è vibrazione e tutto nell’universo vibra, incluso il nostro corpo. Le cellule, i pensieri, le emozioni, ogni cosa ha una sua frequenza. Non è un caso che i suoni influenzino la mente, la chimica del cervello, persino la salute psicofisica.

Per gli yogi e le tradizioni contemplative, ripetere un suono specifico, con costanza e intenzione, può modificare lo stato mentale e fisico, portando calma, chiarezza e trasformazione. Un suono può evocare emozioni profonde, cambiare l’umore, risvegliare ricordi.

La meditazione mantra utilizza il suono, il ritmo e la parola per purificare e pacificare la mente. Ripeterlo significa sostituire la frammentazione mentale con un unico punto di attenzione. Aiuta a fermare il flusso dispersivo dei pensieri, a raccogliere l’energia e a restare presenti.

Rispetto ad altre tecniche, ha un vantaggio: dialoga direttamente con il nostro pensiero, spesso fatto proprio di parole interiori e la sua musicalità lo rende uno strumento potente per ristabilire equilibrio, presenza e benessere.

Come usare il mantra

Nelle tradizioni spirituali più antiche, come induismo, buddhismo e giainismo, occupano un posto centrale. Non sono semplici parole, si crede abbiano il potere di evocare energie superiori, favorire la connessione con il divino, e sostenere intenzioni profonde come guarigione, protezione o illuminazione interiore.

Grazie alla loro vibrazione, aiutano ad armonizzare mente e corpo, influenzando il nostro stato fisico, emotivo e spirituale.

Possono essere utilizzati in modi diversi, a seconda della pratica e del contesto. C’è chi li recita ad alta voce, per espandere le vibrazioni nell’ambiente; chi li sussurra, creando un dialogo intimo con se stesso; chi li ripete mentalmente, per una meditazione ancora più profonda e silenziosa.

Indipendentemente dalla modalità, il mantra agisce come uno strumento di centratura, capace di guidare la mente verso uno stato di calma, presenza e connessione interiore.

Come scegliere il mantra

La scelta dipende dal tuo approccio alla meditazione: laico o spirituale. Ci sono, tuttavia, mantra considerati universali. Sono suoni semplici, potenti, che possono essere utilizzati da chi cerca benefici pratici come rilassamento o concentrazione, ma anche da chi desidera intraprendere un percorso interiore più profondo.

Due esempi sono Om e So Ham, tra i più conosciuti e diffusi nelle pratiche di meditazione. Entrambi sono utilizzati anche nella meditazione trascendentale e, grazie alla loro forza vibratoria e alla semplicità, si adattano facilmente a chiunque voglia iniziare o approfondire la pratica meditativa.

Chi segue un approccio laico considera la meditazione uno strumento per migliorare se stessi, senza implicazioni religiose. In questo caso, è utile scegliere un mantra in lingua madre, con un significato personale: parole come “pace”, “amore”, “coraggio” o frasi specifiche. È importante che il suono piaccia e abbia un effetto positivo. Una volta scelto, meglio usarlo con continuità.

Chi adotta, invece, un approccio spirituale mira a una trasformazione più profonda, spesso legata a pratiche religiose o contemplative. In questo contesto, si preferiscono quelli tradizionali, in lingue antiche come sanscrito o tibetano, da recitare con la corretta intonazione.

Si può scegliere un mantra da una tradizione che risuona interiormente, oppure affidarsi a un insegnante esperto. In molte scuole, mantenere segreto il proprio mantra è considerato parte del suo potere trasformativo.

Tipi di mantra

Si dividono in tre categorie principali: Bija (mantra seme), Saguna (con forma) e Nirguna (senza forma). Ciascun tipo ha caratteristiche specifiche e viene utilizzato per scopi diversi all’interno della pratica meditativa e spirituale.

1. Mantra Bija (o mantra seme)
I mantra bija sono suoni monosillabici dotati di una forte carica vibrazionale. Possono essere usati da soli, ma spesso sono combinati con altri mantra, in particolare con quelli Saguna, per amplificare l’energia prodotta. Ogni bija mantra è collegato a un chakra e a una divinità induista. Tra gli esempi più noti ci sono Om, associato al chakra della corona, e Lam, legato al chakra della radice.

2. Mantra Saguna (con forma)
Evocano una divinità specifica, attraverso il nome o l’aspetto simbolico, favorendo un legame personale e devozionale. Si ritiene che la ripetizione permetta di entrare in contatto con l’energia della divinità stessa. Sono molto usati nello yoga Bhakti e nelle pratiche spirituali orientate alla devozione. Alcuni esempi sono Om Namah Shivaya, dedicato a Shiva, e Om Shreem Mahalakshmiyei Namaha, per la dea Lakshmi.

3. Mantra Nirguna (senza forma)
Provengono dai testi vedici più antichi e non si riferiscono a divinità con forma, ma a concetti astratti e universali. Sono profondi, complessi, e richiedono una mente stabile e concentrata, motivo per cui non sono consigliati a chi è alle prime armi. Un esempio è Aham Brahmasmi, che significa “Io sono Brahman”, ovvero la realtà ultima e assoluta secondo la filosofia vedica.

Esempi di mantra

Om

E’ considerato il suono primordiale dell’universo, la vibrazione da cui tutto ha origine. Ripeterlo durante la meditazione aiuta a ritrovare pace interiore, equilibrio e consapevolezza. È universale, semplice ma potente, capace di armonizzare corpo, mente e spirito con una sola sillaba.

Om Mani Padme Hum

E’ tra i mantra più potenti, di origine tibetana, molto noto, tradotto come “Il gioiello nel loto”, simbolo di purezza e illuminazione. Recitarlo favorisce compassione, amore e saggezza, oltre a dissolvere energie negative. È spesso utilizzato nella meditazione per attrarre positività e sviluppare qualità spirituali.

Gayatri Mantra

Uno dei più antichi e venerati. Il suo testo – Om Bhur Bhuvah Swaha, Tat Savitur Varenyam, Bhargo Devasya Dheemahi, Dhiyo Yo Nah Prachodayat – è una preghiera alla luce divina per illuminare la mente. Recitarlo ogni mattina dona chiarezza, forza interiore e innalza la coscienza.

Maha Mrityunjaya Mantra

Dedicato a Shiva, è noto come “mantra della guarigione”. Il testo – Om Tryambakam Yajamahe Sugandhim Pushtivardhanam, Urvarukamiva Bandhanan Mrityor Mukshiya Maamritat – è usato per superare paure, malattie e negatività. È un potente alleato nei momenti in cui si cerca protezione o guarigione spirituale.

Om Namah Shivaya

Significa “Mi inchino a Shiva”, e rappresenta un invito al distacco dall’ego e dalle emozioni tossiche. È adatto a chi cerca pace, introspezione e forza interiore. Ripeterlo durante la meditazione aiuta a sciogliere lo stress e a centrarsi.

So Hum

Che significa “Io sono quello”, è un’affermazione di unità con l’universo. È spesso utilizzato in sincronia con il respiro: “So” mentre si inspira, “Hum” durante l’espirazione. È un mantra semplice ma profondamente trasformativo, ideale per ritrovare connessione, rilassamento e presenza.

Hare Krishna

E’ un canto devozionale che recita: Hare Krishna Hare Krishna, Krishna Krishna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama, Rama Rama Hare Hare. È una celebrazione dell’amore divino, capace di elevare la coscienza e generare gioia profonda. Può essere cantato durante un kirtan o ripetuto in meditazione per rafforzare la connessione spirituale.

Meditazione con i mantra: come praticarla

La pratica coinvolge la ripetizione o il canto di una frase o di una serie di parole significative. Ecco una breve descrizione dei passaggi.

1 – Scelta. Scegli un mantra che risuoni con te o che sia in linea con il tuo scopo o la tua pratica spirituale. Puoi consultare un insegnante, un mentore o un testo sacro per trovare quello più appropriato.

2- Preparazione. Trova un luogo tranquillo e confortevole per la tua pratica. Puoi sederti in posizione meditativa o assumere una postura che ti consenta di mantenere una posizione eretta e rilassata.

3. Respirazione e focalizzazione. Prima di iniziare a recitare il mantra, prendi qualche respiro profondo per rilassarti e focalizzarti. Porta l’attenzione alla tua mente e al tuo corpo, lasciando andare le preoccupazioni e le distrazioni.

4. Ripetizione. Inizia a ripetere il mantra in modo ritmico e costante. Puoi scegliere di farlo ad alta voce, sussurrarlo o ripeterlo mentalmente. Concentrati sul suono e sul significato delle parole, mantenendo la tua attenzione sul mantra stesso.

5. Consapevolezza e silenzio interiore. Continua a ripetere il mantra, permettendo alla tua mente di entrare in uno stato di calma e silenzio interiore. Osserva i pensieri che possono sorgere e lasciali passare senza attaccarti ad essi. Mantieni la tua attenzione sul suono e sul ritmo delle parole.

6. Durata della pratica. Puoi dedicare un periodo di tempo fisso per la tua pratica, come ad esempio 10 o 20 minuti al giorno. Tuttavia, puoi anche ripeterlo durante altre attività quotidiane o in momenti di stress per ottenere calma e centratura.

Quando hai terminato la tua pratica, porta gradualmente la tua attenzione al presente e al tuo ambiente circostante. Prendi un momento per osservare come ti senti dopo la pratica, riconoscendo eventuali cambiamenti nella tua mente, nel tuo corpo o nel tuo stato emotivo.

La pratica richiede regolarità e perseveranza per ottenere i suoi benefici. È importante trovare un ritmo e un approccio che funzionino per te, e seguire le tradizioni o gli insegnamenti della tua pratica spirituale specifica, se ne segui una.

I mantra funzionano?

La questione dell’efficacia è un argomento dibattuto e dipende dall’interpretazione personale e dalle credenze di ciascuno.

Per alcune persone, possono essere strumenti molto potenti per calmare la mente, migliorare la concentrazione, ridurre lo stress e promuovere una sensazione di benessere. Per altri, potrebbero sembrare inefficaci o non avere un impatto significativo.

Per chi ci crede, il ruolo dei mantra all’interno della meditazione è di fondamentale importanza perché agisce su più livelli. La ripetizione continua dei suoni gioca un ruolo chiave per:

  • Concentrazione mentale e dunque nell’evitare la dispersione dei pensieri.
  • Rilassamento, in quanto influenza il cervello e le onde cerebrali.
  • Purificazione e nella connessione col divino, in quanto aiuta ad allontanare i pensieri negativi.
  • Ritrovamento dell’equilibrio e dell’armonia, in quanto favorisce l’energia interiore.

FAQ (domande comuni)

1 – Cosa si intende con mantra?
È una parola, suono o frase ripetuta per favorire concentrazione e meditazione.

2 – Qual è un sinonimo di “mantra”?
Formula sacra o invocazione.

3 – Come si fa un mantra?
Si sceglie una frase o un suono e lo si ripete, a voce o mentalmente, in modo ritmico e consapevole.

Conclusioni

I mantra sono molto più di semplici parole: sono vibrazioni capaci di influenzare mente, corpo e spirito. Che si scelga un approccio laico o spirituale, la loro ripetizione costante può favorire calma, consapevolezza e trasformazione interiore.

Ogni mantra ha una sua energia, un significato e un effetto specifico: sta a chi pratica trovare quello più adatto al proprio sentire. Integrare un mantra nella meditazione quotidiana è un gesto semplice, ma potente, che può accompagnare il percorso verso equilibrio, centratura e benessere profondo.

Fonti

  1. Come meditare – Tecniche di meditazione
  2. Meditazionezen.

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