La disidratazione si verifica quando il corpo perde più liquidi di quanti ne assume, compromettendo il corretto funzionamento dell’organismo. Considerando che la percentuale di acqua nel corpo umano varia tra il 50% e il 70%, è facile intuire quanto sia importante mantenere un buon livello di idratazione.
I sintomi della disidratazione possono essere lievi o severi e includono sete intensa, urine concentrate, pelle secca, affaticamento e capogiri. Spesso si sottovaluta il mal di testa da disidratazione, che può essere un segnale precoce di uno squilibrio idrico. Anche un calo minimo di liquidi, infatti, può influire sulle capacità cognitive e sul tono dell’umore.
In estate, durante l’attività fisica o in caso di febbre o vomito, il rischio di disidratarsi aumenta: è dunque fondamentale bere regolarmente, anche in assenza di sete. Un corpo disidratato è più vulnerabile a crampi notturni, cali di pressione e colpi di calore, specialmente in età avanzata o nei bambini.
Cos’è la disidratazione?
E’ una condizione che si verifica quando il corpo perde più acqua di quanta ne riesca ad assumere, una condizione che può insorgere facilmente attraverso la sudorazione, l’eliminazione di urine e feci o anche solo con la respirazione. Se questa perdita supera il 5-6% del peso corporeo e si prolunga nel tempo, può diventare un problema serio, perché priva l’organismo di un elemento vitale, cioè l’acqua.
L’acqua è infatti la componente principale del nostro corpo e rappresenta circa il 75% del peso nei neonati, il 60% negli uomini adulti e fino al 55% nelle donne adulte. Una presenza così importante non è casuale. Infatti, all’interno delle cellule, l’acqua è indispensabile per i processi metabolici; tra le cellule, favorisce lo scambio di sostanze con i capillari; nel sangue, costituisce gran parte del plasma e trasporta nutrienti e ormoni ovunque.
Senza un’adeguata idratazione, il nostro corpo fatica a funzionare e non può resistere a lungo. Ma quanta acqua bere al giorno per capire se sei disidratato?
Quanta acqua bere in caso di disidratazione?
Per prevenire e mantenere il giusto equilibrio idrico è importante bere regolarmente durante la giornata, anche senza aspettare di avere sete. L’ideale è consumare almeno otto bicchieri d’acqua al giorno, pari a circa 1,5 litri, ma in caso di temperature elevate o sudorazione abbondante, il fabbisogno può salire fino a 2,5 litri.
È consigliabile bere a piccoli sorsi distribuiti nell’arco della giornata, piuttosto che grandi quantità tutte insieme, così da garantire un’idratazione costante e favorire il benessere generale dell’organismo.
Disidratazione: sintomi
Quando iniziamo a disidratarci, il nostro corpo invia un segnale chiaro: la sete. È il primo campanello d’allarme attivato dal cervello per spingerci a bere. Ma se non assumiamo abbastanza liquidi per compensare quelli persi, la situazione peggiora. L’organismo cerca di conservare l’acqua riducendo la sudorazione e la produzione di urina. Per mantenere stabile la pressione sanguigna, l’acqua è poi richiamata dalle cellule al flusso ematico. A lungo andare, però, i tessuti si disidratano, le cellule si restringono e iniziano a funzionare male.
I sintomi iniziali includono sete, bocca secca, minore elasticità della pelle, scarsa produzione di urina e sudorazione ridotta. Quando la situazione diventa più grave, la pressione può calare fino a causare capogiri o svenimenti, specie alzandosi in piedi. Nei casi estremi, si può andare incontro a shock, danni a organi vitali come cervello, reni e fegato, confusione mentale, coma e persino morte.
Tra i sintomi più frequenti ritroviamo:
Adulti
- Sensazione di sete.
- Bocca asciutta.
- Urinare e sudare meno del solito.
- Urina di colore scuro.
- Pelle secca.
- Sensazione di stanchezza.
- Vertigini.
Neonati e bambini piccoli: sintomi
- Bocca e lingua secche.
- Pianto senza lacrime.
- Assenza di pannolino bagnato per 3 ore o più.
- Febbre alta.
- Comportamento assonnato.
- Irritabilità.
- Occhi che sembrano infossati.
Può essere lieve o può essere abbastanza grave da essere pericolosa per la vita. Può anche richiedere assistenza medica se i sintomi includono:
- Confusione.
- Svenimento.
- Scarsa minzione.
- Battito cardiaco accelerato.
- Respirazione rapida.
- Shock.
Cause della disidratazione
Sono diversi i fattori implicati. Tra le cause più comuni vi sono perdite eccessive di liquidi dovute a sudorazione abbondante, come durante un’intensa attività fisica o in caso di temperature elevate, oppure a condizioni come diarrea prolungata, vomito ripetuto o ustioni.
Anche l’assunzione di farmaci diuretici, che aumentano la produzione di urina, può favorire questa condizione. Alcune patologie, come il diabete mellito, il diabete insipido o il morbo di Addison, alterano il bilancio idrico e aumentano il rischio. A incidere è anche un apporto insufficiente di liquidi, spesso aggravato dal consumo eccessivo di bevande disidratanti come caffè, alcolici e bibite gassate.
Infine, l’età gioca un ruolo importante, poiché gli anziani e i bambini, avendo una minore percezione della sete, sono particolarmente esposti al rischio se non assumono acqua a sufficienza per compensare le perdite quotidiane.
Quali sono le conseguenze quando sei disidratato?
Può avere conseguenze significative su diversi organi e funzioni del corpo. Un’idratazione insufficiente compromette le funzioni cognitive, influenzando concentrazione, memoria e umore. Durante l’attività fisica o in condizioni di caldo, aumenta poi il rischio di colpi di calore, affaticamento precoce e crampi muscolari.
Inoltre, la scarsa produzione di urina favorisce le infezioni urinarie, mentre una ridotta idratazione può alterare il vitreo dell’occhio, causando disturbi visivi. I reni faticano a eliminare le scorie e aumenta il rischio di calcoli.
Anche i dischi intervertebrali risentono della carenza di liquidi, diventando più vulnerabili a lesioni. Le persone con patologie croniche come diabete e ipertensione sono più sensibili agli effetti negativi della mancanza di liquidi. Per questo è fondamentale riconoscere i segnali precoci e intervenire tempestivamente per ristabilire l’equilibrio idrico.
Cosa fare se sei disidratato?
La terapia varia in base alla causa e alla gravità del disturbo, sempre su indicazione medica. Ma cosa fare in caso di disidratazione? Nei casi lievi, legati a sudorazione intensa, lieve diarrea o vomito, può essere sufficiente assumere 2,5-3 litri di liquidi al giorno, anche tramite soluzioni reidratanti orali.
Per i bambini, soprattutto in presenza di febbre o vomito, è fondamentale il parere del pediatra, anche se le soluzioni saline possono offrire un primo sollievo.
Gli adulti devono bere acqua a piccoli sorsi, evitando tè, caffè e succhi in caso di disturbi gastrointestinali. Gli atleti, invece, possono ricorrere a bevande con sali minerali e carboidrati, ma senza esagerare con il sodio.
Nei casi più gravi, quando sono a rischio gli organi vitali, è necessario il ricovero ospedaliero per la somministrazione endovenosa di fluidi ed elettroliti. Bambini e anziani sono particolarmente vulnerabili e vanno monitorati con attenzione.
Come prevenire la disidratazione corporea
Si possono seguire alcuni semplici accorgimenti:
- Consumare una quantità adeguata di acqua in relazione al peso corporeo (circa 40 millilitri/chilocorpo).
- Prendere consapevolezza delle situazioni che accentuano la perdita di liquidi corporei (giornate calde, sforzo fisico, sudorazione eccessiva), adattando la relativa assunzione di liquidi.
- Adottare una dieta equilibrata, con alimenti ricchi di sodio e potassio (avocado, banane, patate dolci, spinaci, ecc.).
- Evitare l’alcool (che ha un’azione disidratante).
Un consumo insufficiente di liquidi può avere conseguenze negative sul corpo e sulle sue funzioni. Si raccomanda di non aspettare che la sete si faccia sentire per bere acqua, ma di avere sempre a disposizione una fonte nelle vicinanze.
Se si notano alcuni dei suddetti sintomi, non bisogna esitare a chiedere rapidamente il parere di un medico, specialmente se si parla di bambini o anziani.
Come evitare la disidratazione in estate?
Il trattamento punta a reintegrare liquidi ed elettroliti persi e deve essere personalizzato in base all’età e alla gravità dei sintomi.
Ma come idratare il corpo velocemente? Nei bambini con vomito, diarrea o febbre, i medici raccomandano spesso soluzioni reidratanti orali, utili a ripristinare l’equilibrio idroelettrolitico. Nei neonati, l’allattamento al seno va continuato, se possibile, affiancandolo alla reidratazione. Gli adulti dovrebbero evitare bevande dolci o gassate, preferendo acqua, tè leggeri e bevande specifiche per sportivi.
Nei casi più gravi, la terapia prevede infusioni endovenose in ambito ospedaliero. Per le forme più lievi, è utile anche una dieta ricca di liquidi: frutta come melone, anguria e uva, e verdure come cetrioli e pomodori aiutano a mantenere l’idratazione.
Infine, quando si viaggia in climi caldi, è importante indossare abiti chiari e leggeri, coprirsi la testa e cercare zone ombreggiate e ventilate per limitare la perdita di liquidi attraverso la sudorazione.
Conclusioni
La disidratazione è una condizione da non sottovalutare: anche una perdita modesta di liquidi può influenzare negativamente le funzioni fisiche e cognitive. Riconoscerne i sintomi e intervenire precocemente è essenziale per evitare conseguenze anche gravi, come cali di pressione, mal di testa, confusione o danni agli organi.
Bere regolarmente, soprattutto in estate o durante l’attività fisica, è il modo più semplice ed efficace per prevenirla. L’acqua è vitale: mantenerne l’equilibrio nel corpo significa proteggere la salute ogni giorno.
Fonti
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