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Suicidio: cause, numeri, segnali d’allarme, cosa fare per intervenire in tempo, prevenzione e terapia

Vincenza Tommasi by Vincenza Tommasi
20 Febbraio 2023
in Psicologia
suicidio: che cos'รจ, cause, sintomi, numeri, cosa fare, cure e prevenzione
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Sommario

  • Cos’รจ il suicidio e cosa si intende per rischio o comportamento suicidario
  • Eutanasia
  • Suicidio: qualche dato statistico
  • Cause del suicidio e soggetti a rischio  
  • Segnali d’allarme e fattori di rischio  
  • Falsi miti da sfatare: alcune indicazioni
  • Suicidio: cosa fare per intervenire in tempo
  • Suicidio: prevenzione e terapie
  • Survivor: come affrontare il suicidio di una persona cara

Il suicidio รจ un comportamento autolesivo intenzionale ideato per porre fine alla propria vita. Il comportamento suicidario comprende il suicidio, il tentato suicidio (non completo) e lโ€™ideazione suicidaria (ideazione e pianificazione del suicidio).

Non รจ ascrivibile a una sola causa specifica, si deve piuttosto allโ€™interazione di piรน fattori.  

Tra questi rientrano fattori distali come quelli genetici e traumatici (soprattutto infantili), quelli di sviluppo come la personalitร  e deficit cognitivi e i fattori prossimali che includono i disturbi psichiatrici, psicologici e i disagi socioeconomici.

Da soli, i fattori di rischio non sono in grado di causare il comportamento suicidario ma si rafforzano vicendevolmente.

Lโ€™OMS considera il suicidio un problema di salute pubblica molto complesso e ha creato linee guida e fornito raccomandazioni per interventi di prevenzione al suicidio che siano efficienti ed efficaci.

Cos’รจ il suicidio e cosa si intende per rischio o comportamento suicidario

E’ un comportamento autolesivo messo in atto con lo scopo di porre fine alla propria vita. Il comportamento suicidario include il suicidio completo, il tentato suicidio e lโ€™ideazione suicidaria.

Eโ€™ un termine che deriva dal latino โ€œsuiโ€ (genitivo del pronome riflessivo) che significa a โ€œsรฉ stessoโ€, e dal suffisso โ€œ-cidaโ€ (dal verbo caedere, uccidere) che significa โ€œuccisoreโ€.

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Non รจ una malattia ma un comportamento che puรฒ (o meno) essere conseguenza di una psicopatologia o di un disagio psicologico. Il comportamento suicidario comprende, dunque, il suicidio, il tentato suicidio e lโ€™ideazione suicidaria.

Potremmo definire questo comportamento specie-specifico, caratteristico dellโ€™essere umano. Esso, infatti, non รจ riscontrabile in altre specie animali sebbene siano stati osservati dei comportamenti autolesionistici negli animali tenuti in cattivitร .

Spesso, rappresenta, per chi lo commette, la via dโ€™uscita migliore da una situazione di sofferenza fisica o psicologica. Banalmente si potrebbe pensare che riguardi esclusivamente il singolo, il suicida.

In realtร , quando qualcuno muore suicida, la sua morte colpisce non solo la famiglia e i parenti ma anche gli amici e la piccola comunitร  di cui faceva parte (gruppo religioso, gruppo sportivo, coetanei, vicini di casa, compagni di classe).

Ad oggi, รจ uno dei maggiori problemi di salute pubblica e uno degli obiettivi principali della comunitร  internazionale di sanitร  pubblica rappresentando una delle maggiori cause di morte dei giovani in tutto il mondo.

suicidio tipologie

Comportamento suicidario

รˆ un comportamento autolesivo caratterizzato da un intento letale. Esso non va confuso con il comportamento autolesionistico il cui unico fine รจ quello di provocare dolore fisico in assenza di intento suicidario.

Il comportamento suicidario comprende:

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  • Il suicidio. Atto consapevole e intenzionale con cui ci si toglie la vita.
  • Tentato suicidio. รˆ un suicidio incompleto, un atto autolesivo e intenzionale che aveva lo scopo di portare alla propria morte ma questa non si รจ verificata.
  • Ideazione suicidaria. รˆ definita come lโ€™insieme di tutti quei pensieri e pianificazioni (dove, quando e come) relativi al suicidio che un individuo ha. Lโ€™ideazione suicidaria puรฒ essere definita โ€œattivaโ€ quando lโ€™individuo immagina e pianifica la propria morte nei dettagli (modi, circostanze e mezzi), o โ€œpassivaโ€ quando non viene ideato un piano specifico ma รจ presente esclusivamente il desiderio di morire.

La transizione dallโ€™ideazione suicidaria alla messa in atto non รจ sempre diretta. La transizione si verifica molto spesso quando c’ รจ comorbilitร  di un disturbo depressivo maggiore con altri disturbi psicologici e sono presenti altri fattori di rischio. Il passaggio allโ€™azione inoltre viene favorito o sfavorito dalla presenza e dallโ€™accessibilitร  ai mezzi e alle opportunitร  di suicidio.

Questo significa che:

  • Nonostante un individuo manifesti ideazione suicidaria potrebbe non passare mai allโ€™azione (dipende da diversi fattori e circostanze).
  • Nonostante un individuo sia intenzionato ad agire e abbia pianificato tutto, potrebbe non riuscirci perchรฉ non riesce ad accedere ai mezzi per farlo (pesticidi, armi, corde ecc.).

Rischio suicidio

Eโ€™ il rischio che un individuo metta in atto un comportamento suicidario.

Il rischio รจ influenzato da molteplici fattori. Il modello bio-psico-sociale propone che fattori genetici e biologici, fattori psicologici e clinici, sociali ed esperienziali contribuiscano tutti alla modifica del rischio di suicidio.

Tutti questi fattori, tuttavia, non hanno lo stesso risultato su individui differenti perchรฉ esistono dei fattori protettivi che possono diminuire lo stesso rischio.

Tra questi rientrano:

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  • Personalitร .
  • Soliditร  della rete familiare e sociale.
  • Etร  (minore di 15 anni e maggiore di 75).

I fattori di rischio possono essere distinti anche in fattori prossimali, di sviluppo o distali (vedi successivamente).

Tipologie  di suicidio

รˆ un atto autolesivo che lโ€™individuo mette in pratica al fine di porre fine alla propria vita. Esistono diverse tipologie di suicidio che si differenziamo per le circostanze.

  • Suicidi di impulso. Sono suicidi che vengono messi in atto senza riflessione, senza pianificazione o premeditazione. Questo non significa che gli individui che lo mettono in atto sono impulsivi ma soltanto che il loro gesto รจ stato commesso dโ€™impulso in circostanze straordinarie e impreviste. Generalmente non vi sono avvisaglie o segnali dโ€™allarme che lo facciano prevedere.
  • Suicidi non impulsivi. I suicidi pianificati sono quelli che si verificano tipicamente, sono i piรน frequenti. Generalmente sono innescati da una serie di circostanze ed eventi scatenanti rafforzati dalla presenza di numerosi fattori di rischio.
  • Suicidio di protesta. Sono suicidi in cui lโ€™individuo pone fine alla propria vita come atto di sacrificio per una causa piรน grande che egli pensa ne sia degna. La motivazione alla base generalmente รจ religiosa o politica e rappresenta la forma di protesta piรน estrema.
  • Suicidio di massa. Il suicidio di massa รจ il suicidio contemporaneo di piรน persone, che generalmente appartengono a uno stesso gruppo sociale. Questi possono essere distinti in suicidi di massa eteroindotti, come nel caso di suicidi di massa avvenuti in popolazioni oppresse e colonizzate, e suicidi autoindotti. Questi ultimi sono suicidi di massa tipici delle sette in cui la motivazione dellโ€™atto suicidario รจ legato a una percezione distorta della realtร  (delirio mistico).  
suicidio e eutanasia

Eutanasia

Il termine eutanasia deriva dal greco โ€œeu-thanatosโ€ che significa โ€œbuona morteโ€.

Essa rappresenta qualsiasi atto compiuto da medici o da altri per accelerare la morte o porre fine alla vita di un individuo che ne faccia richiesta esplicita (quando ne รจ capace).

Spesso lโ€™eutanasia viene confusa con il suicidio assistito.

  • Eutanasia attiva diretta. Il medico o un altro professionista agisce direttamente somministrando intenzionalmente al paziente farmaci al fine di indurre la morte dellโ€™individuo. Non richiede la partecipazione attiva dellโ€™individuo che ne fa richiesta. รˆ il medico che somministra il farmaco.
  • Eutanasia attiva indiretta. Similmente allโ€™eutanasia diretta, il medico o unโ€™altra persona somministrano dei farmaci al paziente che servono ad alleviare le sofferenze ma che indirettamente possono accelerare la morte. Non richiede la partecipazione attiva dellโ€™individuo che ne fa richiesta. รˆ il medico che somministra il farmaco.
  • Passiva. In questo caso lโ€™individuo rinuncia alla rianimazione o al sostentamento vitale. Non richiede la partecipazione attiva dellโ€™individuo che ne fa richiesta. Il medico si astiene da qualunque manovra o intervento che potrebbero prolungare la vita del paziente.
  • Suicidio assistito. In questo caso lโ€™individuo gioca un ruolo attivo nella propria morte. Infatti, รจ lโ€™individuo stesso che, in modo consapevole, determina la propria morte, autosomministrandosi dosi letali di famarci. Nel suicidio assistito il medico ha il solo scopo di preparare il farmaco (assistere il paziente) ma questo verrร  assunto in autonomia dal paziente.

Suicidio: qualche dato statistico

Eโ€™ un fenomeno che negli ultimi anni ha subito un rapido aumento e che probabilmente nel futuro subirร  ulteriori crescite e impennate.

Il suicidio e i tentativi di suicidio non sono fenomeni circoscritti a una determinata classe sociale e/o culturale, ma fenomeni ubiquitari che possono colpire qualunque famiglia e in qualunque contesto.

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Sicuramente esistono numerosi fattori di rischio come il sesso, lโ€™etร , aspetti socioculturali ed economici, psichiatrici e psicologici, abuso di sostanze e alcol che aumentano la probabilitร  di comportamenti suicidari.

Tuttavia, da soli, questi fattori non possono essere identificati come la causa dei comportamenti suicidari.  

Numeri

I suicidi, secondo lโ€™OMS, lโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร , sono oltre 800.000 in tutto il mondo ogni anno, e secondo lโ€™ISTAT circa 4000 ogni anno in Italia.

In passato, fino agli anni ’80 circa, il tasso di suicidi รจ sempre stato maggiore per gli uomini adulti rispetto ad altre fasce dโ€™etร . Nel corso del tempo il suicidio รจ diventato sempre piรน comune e frequente in fasce dโ€™etร  molto giovani.

Infatti, sebbene la fascia dโ€™etร  con il tasso piรน elevato di suicidi sia quella tra 45-64 anni, il suicidio rappresenta la quarta principale causa di morte in etร  giovanile (15-29 anni).

Un altro fattore di rischio demografico รจ rappresentato dal genere. I dati mostrano, infatti, unโ€™incidenza maggiore di suicidi per gli uomini rispetto alle donne per tutte le fasce dโ€™etร  con un rapporto di circa 4 a 1.

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La posizione geografica invece, non sembrerebbe essere un fattore rilevante, sebbene alcune ricerche dimostrino in Italia un numero piรน alto di decessi per suicidio al Nord rispetto al Sud e al Sud rispetto al centro.

Per quanto riguarda i tentativi di suicidio i dati sono ancora piรน allarmanti. Lโ€™OMS stima che vengano commessi circa 20 tentativi di suicidi per 1 suicidio che viene compiuto (molti tentativi non sono neanche registrati) soprattutto tra i giovani (15-24 anni).

Altri studi hanno dimostrato inoltre differenze di genere tali per cui gli uomini tenderebbero a commettere suicidio completo con piรน frequenza rispetto alle donne, mentre queste ultime piรน tentativi di suicidio.

I suicidi in rapido aumento

Il suicidio รจ un fenomeno presente da sempre nel mondo e in Italia, ma che nel corso del tempo, a partire dagli anni ’80 circa, ha subito una costante e lenta riduzione fino ai minimi storici del 2007.

A partire dal 2008, in Italia, si รจ assistito a un progressivo aumento dei tassi di suicidio, inizialmente solo tra gli anziani e successivamente tra i giovani e i giovanissimi. Dal 2020 al 2022 gli effetti dellโ€™isolamento (misura preventiva per la diffusione della pandemia da Covid-19) sulla socialitร , soprattutto dei giovani, sono stati disastrosi.

Anche la crisi economica che ha accompagnato questi anni e che ci si attende per i prossimi non รจ rassicurante ma preoccupa gli scienziati.

Essa rappresenterebbe un altro grandissimo fattore di rischio per il benessere psicologico e fisico dellโ€™individuo.

Secondo i ricercatori, il tasso di suicidi nel mondo รจ destinato ad aumentare nel corso degli anni a causa di numerosi fattori che si prevede possano influenzarne lโ€™andamento.

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Tra questi sicuramente rientrano le crisi economiche e la crisi climatica. Anche lโ€™avanzamento tecnologico ha i suoi contro, con internet stiamo perdendo la capacitร  di coltivare relazioni interpersonali vis a vis. Non sappiamo relazionarci con lโ€™altro, riconoscere le emozioni ed entrare in empatia con il nostro interlocutore, non sappiamo essere presenti allโ€™altro.

Tutto ciรฒ aumenta i sentimenti di solitudine e lโ€™isolamento sociale che possono condurre a disagio psicologico e suicidio.

Suicidi e cambiamento climatico

Nel 2050, probabilmente i dati relativi ai tassi di suicidi e tentativi di suicidio saranno sconcertanti. Una delle cause piรน assurde, ma che sembrerebbe giocare un ruolo importante, รจ il cambiamento climatico.  

Come sappiamo, tutti i tipi di cambiamento ambientale (fisico, climatico, sociale) agiscono direttamente e indirettamente sulla nostra salute e sul nostro organismo sottoponendolo a uno stress.

Lo stress รจ una risposta psicofisiologica dellโ€™organismo a uno stimolo ambientale e puรฒ causare una sintomatologia fisica e/o organica piรน o meno grave.  

Un team della Stanford University ha dimostrato che lโ€™aumento della temperatura รจ correlato a un aumento del tasso di suicidi. รˆ presumibile che con la crisi climatica che ci attende e lโ€™aumento delle temperature generali, ci sarร  un aumento del tasso di suicidi nel mondo. Dal punto di vista psicologico i cambiamenti climatici generano due tipologie di conseguenze: cognitive ed emotive.

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A livello cognitivo, le alte temperature hanno effetti negativi su una vasta gamma di capacitร . La percezione viene alterata (es. il dolore รจ percepito come piรน intenso quando fa caldo) come anche lโ€™elaborazione delle informazioni (con le alte temperature si hanno maggiori difficoltร  nella risoluzione di semplici problemi) e le capacitร  psicomotorie.

Dal punto di vista emotivo, questi cambiamenti climatici causano molta preoccupazione per il futuro soprattutto nei giovani.

Questi manifestano sempre piรน spesso sentimenti di impotenza, senso di colpa, rabbia e ansia. I malesseri derivanti dallo stress fisico e psicologico possono condurre a psicopatologie e nei casi piรน gravi al suicidio.

suicidio: cosa fare in caso di depressione

Cause del suicidio e soggetti a rischio  

Nessun fattore da solo rappresenta un predittore assoluto del suicidio. I fattori di rischio determinano una modificazione della possibilitร  di comportamento suicidario.

Il suicidio non puรฒ essere ascrivibile a una sola causa specifica. Nella maggior parte dei casi, รจ lโ€™interazione tra le circostanze, i vissuti e i fattori di rischio e di protezione a determinare la probabilitร  di rischio di suicidio.

In linea generale nessun fattore di rischio da solo รจ in grado di causare direttamente il suicidio e lo stesso fattore di rischio puรฒ essere piรน o meno importante per individui differenti.  

Depressione

I disturbi dellโ€™umore, soprattutto il disturbo depressivo, rappresentano la causa piรน comune del suicidio (circa 60%). Nella depressione, come anche in altre psicopatologie, il percorso neurale serotoninergico รจ alterato. La serotonina รจ un neurotrasmettitore noto come โ€œormone dellโ€™umoreโ€ coinvolto nella regolazione del tono dellโ€™umore, nel comportamento sessuale e nella regolazione del dolore.

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Nella depressione il rischio suicidio รจ molto alto nelle prime fasi della psicopatologia e quando la terapia farmacologica non viene assunta correttamente.

Oltre alla depressione, altri disturbi psichiatrici che presentano un elevato rischio suicidio sono:

  • Disturbo borderline e antisociale di personalitร .
  • Disturbo schizofrenico.
  • Bipolarismo.

Farmaci antidepressivi

Alcune ricerche hanno dimostrano un aumento del rischio di suicidi a seguito dellโ€™assunzione di particolari farmaci antidepressivi. Queste ricerche tuttavia, non sono univoche, definitive e chiare.

Infatti, studiare il collegamento tra lโ€™uso di antidepressivi e suicidio รจ molto difficile soprattutto perchรฉ il suicidio non รจ tanto frequente quanto invece lo รจ il disturbo depressivo maggiore. Inoltre, non tutti coloro che manifestano un disturbo depressivo maggiore hanno comportamenti suicidari.

Va considerata infine, la possibilitร  che lโ€™antidepressivo non sia un utile strumento per prevenire il suicidio in tutti i tipi di depressione.

Sebbene il collegamento tra antidepressivi e suicidio non sia chiaro e diretto, le implicazioni nella pratica clinica sono molto importanti.

Nei soggetti con depressione grave gli antidepressivi si sono dimostrati utili e necessari associati alla psicoterapia. Questo non รจ invece stato dimostrano nei soggetti con lieve depressione.

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Patologie mediche

Una seconda classe di disturbi coinvolta nei comportamenti suicidari รจ rappresentata dalle patologie mediche neurodegenerative o ingravescenti con dolore cronico.

Il dolore cronico, infatti, riduce significativamente la qualitร  della vita.

Molte azioni quotidiane sono precluse, spesso si ha necessitร  di assistenza e il dolore รจ continuo, incessante e insopportabile. Questo ha delle notevoli implicazioni psicologiche, genera emozioni di rabbia, senso di inutilitร  e peso, disperazione e agitazione.

Lโ€™isolamento รจ una conseguenza molto probabile ed รจ frequente sviluppare un disturbo depressivo con abuso di analgesici, oppioidi o sostanze stupefacenti per diminuire il dolore.

La depressione e il suicidio sono molto comuni anche in chi soffre di sindromi come la sclerosi multipla, morbo di Parkinson (fino al 17%) e corea di Huntington.

Esse possono anche verificarsi con una certa frequenza in altre patologie come AIDS ed epilessia del lobo temporale, che influenzano il funzionamento cerebrale.

Abuso di sostanze

Il suicidio puรฒ essere conseguenza dellโ€™abuso di sostanze come Cannabis (uso prolungato), Ecstasy, Anfetamina, Cocaina, farmaci soprattutto analgesici.

รˆ doveroso fare una precisazione importante. In seguito allโ€™assunzione e allโ€™abuso di sostanze รจ molto frequente lโ€™insorgenza di un disturbo depressivo maggiore che aumenta la probabilitร  di suicidio.

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Tuttavia, รจ anche vero che lโ€™abuso di sostanze puรฒ essere una complicazione (conseguenza) di alcune psicopatologie come la schizofrenia, la depressione stessa e i disturbi di personalitร .

Il legame, dunque, tra abuso di sostanze, soprattutto alcolismo, disturbi dellโ€™umore e suicidio รจ molto stretto quanto complesso.

Le evidenze scientifiche dimostrano che il rischio suicidario รจ circa 6 volte maggiore per chi ha un disturbo da abuso di sostanze rispetto a un individuo che non ne fa uso.

Lโ€™uso di cocaina, oppioidi e sedativi genera una probabilitร  maggiore di suicidio in chi ne fa uso rispetto allโ€™uso di altre sostanze.

Come detto piรน volte, le droghe, come anche gli analgesici, possono essere utilizzati come โ€œrimedioโ€ a un disagio sociale o psicopatologico. Spesso per sfuggire a una realtร  che non ci piace o non ci soddisfa, o per alleviare i sintomi di un disturbo depressivo, lโ€™alcol sembra essere una buona soluzione.

Essendo una sostanza con effetti disinibitori perรฒ puรฒ favorire la transizione dallโ€™ideazione suicidaria, che spesso caratterizza la depressione, allโ€™atto vero e proprio. Lโ€™alcol infatti รจ una delle sostanze determinanti nei comportamenti suicidari.

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suicidio: segnali d'allarme

Segnali d’allarme e fattori di rischio  

Non sempre esistono dei segnali dโ€™allarme che ci permettono di anticipare e prevedere il suicidio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi sรฌ, ed รจ di fondamentale importanza non sottovalutarli e tenerli sotto controllo.

Il suicidio puรฒ non essere accompagnato da segnali dโ€™allarme. Nella maggior parte delle circostanze, tuttavia, รจ possibile fare attenzione ad alcuni particolari che potrebbero (in base alle circostanze e situazioni) essere cruciali nella prevenzione del suicidio.  

Quando esistono e sono presenti i segnali dโ€™allarme รจ necessario che questi vengano presi sul serio per poter agire prontamente. Sia che sia tu in prima persona a vivere una situazione di disagio estremo, e a mostrare alcuni di questi segnali, sia che sia un tuo parente o amico.

Chiedi aiuto anche se pensi che ci sia una sola piccolissima possibilitร  di rischio.

Suicidio: segnali dโ€™allarme

I segnali dโ€™allarme a cui prestare attenzione sono:

  1. Tentativo di suicidio precedenti.
  2. Ricerche sui metodi per suicidarsi.
  3. Battute o frasi riguardanti la voglia di porre fine alla propria vita.
  4. Depressione.
  5. Disperazione.
  6. Sentirsi intrappolati e senza via dโ€™uscita.
  7. Incapacitร  di vedere e trovare soluzioni e incapacitร  di gestire situazioni di stress.
  8. Senso di inutilitร  e di vuoto.
  9. Senso di colpa e vergogna.
  10. Pensieri ricorrenti di morte.
  11. Umore depresso, sbalzi dโ€™umore, tristezza estrema spesso non giustificata dalle circostanze.
  12. Comportamenti rischiosi e sregolati, aggressivi e impulsivi.
  13. Rabbia improvvisa.
  14. Cambiamenti repentini delle abitudini, comportamenti e atteggiamenti.
  15. Cambiamenti repentini di peso.
  16. Autolesionismo.
  17. Alterazioni del sonno.
  18. Sentirsi soli anche in presenza di altri, sentirsi sempre fuori posto.
  19. Tendenza a isolarsi dagli amici e dalla famiglia.
  20. Difficoltร  a mantenere le relazioni sociali o a gestirle adeguatamente.
  21. Difficoltร  o incapacitร  nel mantenere il posto di lavoro, difficoltร  scolastiche improvvise.
  22. Trascuratezza del proprio aspetto fisico e dellโ€™igiene rispetto alla condizione precedente.
  23. Consumo (o aumento del consumo) di alcol o droghe.
  24. Disfarsi delle cose a cui prima si teneva.
  25. Sistemare le proprie faccende, conti e/o situazioni in sospeso.
  26. Storia di abusi fisici, sessuali, psicologici e verbali.
  27. Morte per suicidio di un proprio caro o amico.
  28. Raccogliere grandi quantitativi di farmaci o sostanze stupefacenti.
  29. Richiedere accesso a strumenti insoliti (armi da fuoco, fuochi dโ€™artificio, sostanze chimiche, corde).

Frasi e comportamenti a cui fare attenzione

  • Starei meglio morto.
  • Voglio farla finita.
  • Non ha senso vivere, non ne vale la pena.
  • Tanto presto non soffrirรฒ piรน.
  • Sono stanco di combattere continuamente, manca poco.
  • Che speranze ho per il futuro?
  • Se io non ci fossi nessuno se ne accorgerebbe.
  • Se io morissi tutti sarebbero piรน contenti.
  • Non ce la faccio piรน, sono stanco di tutto e di tutti.
  • Sono un fallito, ho fallito in tutto, non cโ€™รจ speranza per me.
  • Sono solo, nessuno mi ama o mi vuole bene.
  • Ogni cosa ha perso significato.

Comportamenti

  • Aggiornare il testamento.
  • Dire addio alle persone care.
  • Assicurarsi che qualcuno si prenderร  cura di chi si sta lasciando (figli, genitori, anziani).
suicidio: frasi e comportamento a cui fare attenzione

Falsi miti da sfatare: alcune indicazioni

  1. Se qualcuno si vuole suicidare non lo dice a nessuno, lo fa senza preavviso. Falso.
  2. Chi parla di suicidio non lo vuole commettere veramente, forse cerca solo attenzioni! Falso.
  3. Solo chi รจ depresso si suicida! Falso.
  4. Parlare di suicidio incoraggia a commetterlo! Falso.
  5. Se qualcuno tenta il suicidio non lo rifarร ! Falso.
  6. Se hai tentato il suicidio sei a rischio tutta la vita e lo rifarai! Falso.

Suicidio: cosa bisogna sapere

  1. Chi vuole suicidarsi, nellโ€™oltre 80% dei casi, cerca di comunicarlo in qualche maniera piรน o meno esplicitamente. I segnali dโ€™allarme, anche se deboli, esistono. Non necessariamente si lascia un biglietto o un testo scritto anche se alle volte capita.  
  2. Chi parla di suicidio o mostra ideazione suicidaria potrebbe non passare mai allโ€™azione. Ma se lo fa? Non รจ piรน un tentativo. รˆ possibile che chi tenta il suicidio utilizzando strumenti poco letali stia cercando effettivamente attenzioni, aiuto, ma non riesce a comunicarlo in altra maniera. Altri motivi dellโ€™utilizzo di mezzi poco letali potrebbero essere la reperibilitร , le possibilitร  economiche e lโ€™impulsivitร . In questโ€™ultimo caso si utilizzeranno gli strumenti a disposizione senza pensare alla probabilitร  di successo dellโ€™atto.  
  3. Il disturbo mentale puรฒ sfociare in comportamenti suicidari, tuttavia, non tutte le persone con disturbo mentale si suicidano. Allo stesso modo non tutti coloro che si sono suicidati o che si vogliono suicidare soffrono di una psicopatologia.
  4. Chi pensa al suicidio lo fa a prescindere che qualcuno ne parli. Parlarne non รจ un incoraggiamento a commetterlo, anzi, allevia il disagio e riduce la vergogna e lo stigma associati al suicidio e alla psicopatologia.
  5. Il rischio suicidio per chi ha tentato il suicidio in precedenza รจ molto alto.
  6. Nulla รจ definitivo. La psicoterapia e la terapia farmacologica possono aiutare a ridurre i sintomi depressivi, ad elaborare i sentimenti e le emozioni, modificare i comportamenti e gli atteggiamenti disfunzionali e indagare le cause del malessere e delle difficoltร .
suicidio: falsi miti da sfatare

Suicidio: cosa fare per intervenire in tempo

Eโ€™ un problema di sanitร  pubblica che deve essere preso seriamente in considerazione. Tutti noi possiamo aiutare a prevenirlo facendo attenzione ai segnali dโ€™allarme e mettendo in atto delle piccole accortezze. 

Il suicidio, come anche le patologie psichiatriche, nel nostro paese, rappresentano ancora un tabรน di cui non si deve parlare o di cui si ha vergogna e paura di parlare. Sicuramente il nostro retaggio culturale cattolico ha giocato la sua parte.

Il suicidio, infatti, viene ritenuto dalla chiesa un peccato mortale e solo il pensare al suicidio rappresenta una vergogna per il soggetto in primis e per la famiglia.

Sapere cosa fare, chi chiamare, a chi rivolgersi in caso di comportamento suicidario potrebbe aiutare a salvare una vita.

Cosa fare in caso di depressione o disagio psicologico

Il suicidio รจ spesso una conseguenza di un disturbo psicologico come la depressione. Sia che sia tu a soffrire di depressione, sia che sia qualcuno al tuo fianco, puoi adottare delle semplici indicazioni:

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  • Non scoraggiarti e non credere di essere il/la solo/a.
  • Riconosci i sintomi della depressione e accetta la loro presenza, non minimizzare i disagi, e non criticare (soprattutto te stesso).
  • Rivolgiti a un professionista della salute.
  • Non vergognarti di ciรฒ che provi o senti.
  • Non isolarti, cerca di rimanere in contatto con chi ti circonda, con i familiari e gli amici.
  • Non prendere decisioni importanti quando senti che le emozioni negative stanno prendendo il sopravvento, prenditi del tempo.
  • Non assumere droghe o farmaci se non prescritti.
  • Segui uno stile di vita e unโ€™alimentazione sani, cerca di svagarti, di avere un buon riposo.
  • Poniti dei piccoli obiettivi e complimentati per i risultati ottenuti in qualunque ambito.
suicidio: cosa fare se pensiamo di essere a rischio

Cosa fare se pensiamo di essere a rischio suicidio o che lo sia un nostro amico o familiare

Se sei a rischio suicidio, chiama i numeri di emergenza. 118 (pronto soccorso), 112 (numero di emergenza unico in tutta Europa), 02 2327 2327 (telefono amico), 06 77208977 (Samaritans Onlus). Chiama un amico, un parente o qualcuno che ti possa sostenere e aiutare.

  • Mantieni la calma.
  • Resta vicino alla persona che ha intenzione di suicidarsi oppure se la persona a rischio sei tu, cerca di rimanere in mezzo alle persone e agli amici, se riesci.
  • Cerca di parlare con la persona che vuole suicidarsi per distrarla e prendere tempo fino allโ€™arrivo degli aiuti. Se sei tu, parla con qualcuno, qualche amico e chiedi aiuto a lui/lei.
  • Fai sentire alla persona che vuole suicidarsi la tua presenza, non dare consigli, ascolta e sii presente. Trascorri del tempo con lui/lei. Dimostra alla persona che vuole suicidarsi che stai prendendo sul serio le sue parole. Cerca di comprendere la sua situazione e proponi di rivolgervi a un professionista della salute in grado di darvi maggiori informazioni.
  • Se รจ qualcuno che conosci a essere a rischio suicidio e vi รจ pericolo immediato (ponte, armi da fuoco) non mettere a repentaglio la tua vita. Gli operatori dovranno occuparsi di due vite e non di una.
  • Se sei stato presente a un tentativo di suicidio, un suicidio, un comportamento a rischio suicidio rivolgiti a qualcuno per poterne parlare ed elaborare la tua esperienza. Non minimizzare la situazione.
come prevenire il suicidio

Suicidio: prevenzione e terapie

Rivolgersi a un professionista della salute รจ sicuramente unโ€™azione vincente per contrastare il suicidio. Prevenirlo รจ fondamentale, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza.

รˆ un fenomeno autolesivo e consapevole della persona che lo commette e che ha delle importanti ripercussioni negative dirette e indirette sulla famiglia e non solo.

รˆ un problema di salute pubblica che viene affrontato poco, con molti tabรน e stigmatizzazioni, con poca attenzione e delicatezza.

Molti tentativi o ideazioni suicidari non vengono denunciati nรฉ dallโ€™individuo nรฉ da chi lo circonda, per vergogna o paura del giudizio degli altri, per le conseguenze della chiesa cattolica o perchรฉ non sono scoperti.

La suicidalitร  รจ un fenomeno condizionato non solo da fattori personologici, personali e familiari ma anche da fattori sociali ed economici come una disoccupazione di lunga durata, licenziamento, un passato migratorio.

Aiutare le persone che attraversano una crisi suicidaria รจ un compito che spetta allโ€™intera societร  e che richiede lโ€™impegno di tutti: singoli cittadini, professionisti e responsabili politici.

Di fondamentale importanza รจ la possibilitร  di rivolgersi a professionisti della salute in grado di aiutarti a comprendere il problema e le sue radici al fine di poterlo arginare o risolvere.  

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Conoscere e favorire la condivisione di informazioni utili sul suicidio รจ importante anche per far sรฌ che gli individui non si sentano unici, incompresi e senza speranze, che riescano a vedere che esistono delle alternative e che nulla รจ immodificabile.

Prevenzione: tentato suicidio e le ricadute

Dopo un tentato suicidio la probabilitร  di un nuovo tentativo di suicido รจ molto elevata soprattutto nel breve periodo.

Dopo il periodo iniziale, il pericolo diminuisce ma rimane molto elevato per i successivi 6-12 mesi. Proprio per questo motivo vi sono alcune raccomandazioni e accortezze che si dovrebbero seguire per ridurre il rischio di suicidio in questi pazienti dopo il ricovero.

  1. Prima della dimissione vanno informati familiari e il paziente stesso sul rischio di suicidio futuro e sulle azioni da intraprendere una volta a casa.
  2. Entro una settimana andrร  effettuato un follow-up che potrร  avvenire in diverse strutture pubbliche o private.
  3. I familiari dovranno essere informati (ma potranno farlo anche in autonomia) delle attivitร  ambulatoriali che dovranno necessariamente essere svolte post-dimissioni e dei servizi di assistenza a loro disposizione in caso di necessitร .
  4. Il paziente non dovrebbe essere lasciato solo nelle prime settimane dopo le dimissioni e/o dopo il tentato suicidio.
  5. I familiari devono informarsi quotidianamente sulla condizione sia psicologica (umore, energie) che fisica del loro caro.
  6.  I familiari dovranno limitare le possibilitร  di accesso ai mezzi letali mettendo in sicurezza, per quanto possibile, la casa. Ad esempio, limitare lโ€™accesso a medicinali, armi da fuoco, pesticidi, corde, ecc.
  7. I familiari dovranno assicurarsi che, qualora sia stata prescritta una terapia farmacologica, il paziente la segua attentamente.

Suicidio in ambito scolastico

La prevenzione del suicidio in ambito scolastico รจ molto importante dal momento che il suicidio rappresenta la quarta causa di morte tra i giovani.

Poichรฉ gli studenti e adolescenti trascorrono molta parte del loro tempo nelle scuole e negli ambienti scolastici, una prevenzione che si attui in questi luoghi รจ un utile strumento che non solo contrasta i comportamenti suicidari ma anche le conseguenze che questi hanno a livello scolastico e sociale.

Cosa puรฒ fare la scuola

Tra le azioni che possono essere adottate a livello scolastico vi sono:

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  • Promuovere lโ€™inclusione.
  • Promuovere lo sviluppo di una buona autostima e una buona self efficacy.
  • Aiutare a sviluppare strategie di gestione dello stress.
  • Sviluppare life skills o competenze per la vita.
  • Introdurre abilitร  di problem solving e del pensiero divergente.
  • Cercare di ridurre la stigmatizzazione di psicopatologie soprattutto la depressione, neurodiversitร .
  • Promuovere la creazione di gruppi di auto-aiuto e condivisione.
  • Prevedere la possibilitร  di rivolgersi a un consulente scolastico e facilitare lโ€™accesso a professionisti della salute per gli studenti.
  • Aumentare la formazione, conoscenze e competenze degli insegnanti e degli studenti stessi in merito ai segnali di allarme, le azioni da intraprendere, il supporto da fornire in caso di comportamenti suicidari.
  • Identificare adulti fidati a cui rivolgersi.
  • Impegnarsi nel coinvolgere i genitori nei programmi di sensibilizzazione.
  • Sviluppare programmi psico-educativi che permettano di acquisire conoscenze e informazioni in merito alle patologie psicologiche che generalmente si possiedono per poterle gestire meglio.
  • Sviluppare programmi di educazione socio-affettiva che hanno lo scopo di aiutare e accompagnare gli studenti nel loro sviluppo personale e sociale.
  • Creare dei protocolli di intervento locale.  
come sopravvivere al suicidio di un amico o un familiare

Survivor: come affrontare il suicidio di una persona cara

Affrontare da soli il lutto non รจ facile soprattutto se chi ha commesso il suicidio รจ un figlio, un familiare o un amico molto vicino. Il disagio psicologico dei “sopravvissutiโ€ รจ un aspetto molto importante per la prevenzione del rischio suicidio e depressione.

โ€œSopravvivereโ€ al suicidio di un amico o familiare

Il suicidio, e in generale la morte, di un proprio caro (amico o familiare) lasciano sempre un vuoto e una sofferenza difficili da accettare ma che devono essere affrontati.

Scontrarsi con la morte non รจ mai semplice soprattutto quando รจ una persona cara a lasciarci e lo fa attraverso il suicidio.  

รˆ un atto difficilmente comprensibile da chi non lo commette.

Porsi delle domande e cercare risposte รจ una cosa abbastanza normale.

  • Perchรฉ lo ha fatto?
  • Era tanto infelice?
  • Perchรฉ non ce ne siamo accorti?
  • รˆ mia la colpa?

Quando รจ un figlio adolescente a togliersi la vita i genitori spesso provano anche sentimenti di impotenza, di fallimento personale e genitoriale, si chiedono in cosa abbiano sbagliato e dove avrebbero potuto fare meglio.

Cosa aspettarsi

Il suicidio, come ogni morte, viene accompagnato da molto dolore e sofferenza che ognuno affronta ed elabora a modo suo.

Nonostante la diversitร  nellโ€™affrontare la perdita causata da un suicidio รจ possibile evidenziare la presenza di alcuni elementi comuni.

Chi affronta il suicidio di un proprio caro (amico, compagno, collega, familiare) sperimenta spesso:

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  • Senso di colpa per non aver previsto il gesto o per non essere stato in grado di immaginare questo epilogo.
  • Vergogna, imbarazzo e disagio nellโ€™affrontare gli altri, le loro domande, i loro silenzi e il loro timore. Questo conduce spesso allโ€™isolamento e alla chiusura.
  • Percezione (spesso reale) di essere giudicato dagli altri (non รจ stato un bravo fratello, figlio, amico, come ha fatto a non accorgersene, non gli voleva beneโ€ฆ).
  • Autocritica esagerata ed esasperata.
  • Senso di abbandono e di tradimento nei confronti di chi si รจ tolto la vita come anche sentimenti di solitudine.
  • Rabbia diretta verso il defunto che ci ha abbandonati, verso sรฉ stessi per non averlo compreso, previsto e prevenuto, verso gli altri e il mondo.
  • Rifiuto della morte del proprio caro e la non accettazione della realtร . Alle volte puรฒ capitare di chiamare il proprio figlio defunto perchรฉ la cena รจ pronta o chiamare il proprio compagno al cellulare per sapere quando torna per poi rendersi conto che non cโ€™รจ piรน.
  • Disturbi da stress post-traumatico, disturbi del sonno, incubi, immagini e pensieri intrusivi.

Come superare il lutto

Il dolore va accettato e vissuto, non bisogna ignorarlo.

Gruppi di supporto

I gruppi di supporto sono molto utili rappresentando dei posti sicuri e protetti in cui poter condividere la propria esperienza e i propri sentimenti riguardo al lutto senza sentirsi giudicati o additati. In questi gruppi le proprie emozioni, il proprio vissuto e il proprio disagio possono essere elaborati e accolti in unโ€™ottica di reciprocitร .

Frequentare questi gruppi puรฒ aiutare a uscire dallโ€™isolamento, a non sentirsi soli e incompresi perchรฉ anche chi hai di fronte sta vivendo il tuo stesso dramma anche se con modalitร  differenti. In questi gruppi ci si confronta con il dolore altrui, ognuno porta la sua esperienza passata e le sue modalitร  di gestione delle situazioni (oggetti del defunto) e delle ricorrenze (Natale).

Grazie alla condivisione, i membri del gruppo acquisiscono nuove strategie di risoluzione o gestione delle difficoltร  che possono (o meno) essere sperimentate. La partecipazione a un gruppo spesso facilita il percorso terapeutico, lโ€™acquisizione di maggiore consapevolezza della propria sofferenza e la reazione.

Rete sociale

La rete di supporto familiare, di colleghi e amici rappresenta un valido aiuto per affrontare il disagio. Cerca di aprirti con loro e cerca di condividere aspetti della tua vita e di ascoltare quelli degli altri.

Psicoterapia

La terapia favorirร  il tuo benessere psicofisiologico. La terapia ti aiuterร  ad accettare le tue emozioni e le tue reazioni, a gestire i momenti di crisi, le immagini e i pensieri intrusivi, a ritrovare il tuo equilibrio e le tue energie.

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Fonti
  1. Lรณpez-Goรฑi, J. J., Fernรกndez-Montalvo, J., Arteaga, A., & Haro, B. (2018). Suicidal ideation and attempts in patients who seek treatment for substance use disorder. Psychiatry research, 269, 542-548.
  2. Manuale MSD.

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Vincenza Tommasi

Vincenza Tommasi

PhD, dottore di ricerca in Neuroscienze e Imaging, MSc, psicologa dello sport e criminologa.

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