Il 29 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della psoriasi. Un’occasione per promuove una campagna informativa sulla malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sua gravità. Spesso trascurata perchè fonte di imbarazzo, colpisce più di 100 milioni di persone al mondo, in Italia circa 2 milioni e mezzo.
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, in questa edizione non sono previsti gazebo o eventi live, ma solo appuntamenti virtuali. Infatti, tra gli altri, il 29 e il 30 ottobre Adipso (Associazione per la Difesa degli Psorisiaci) ha in programma un webinar, con la partecipazione di specialisti, pazienti e istituzioni. L’obiettivo è quello di aggiornare sulle nuove cure della malattia.
Psoriasi: che cos’è
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, cronica e recidivante. Non è infettiva e neppure contagiosa. Si manifesta con la formazione di placche in rilievo arrossate, rivestite da squame biancastre. La forma più comune è quella a placche, ma può essere anche:
- guttata
- palmoplantare
- seborroica
- artrite psorisiaca
- eritrodermica
- amiantacea
- onicopatia psorisiaca
Può apparire su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, ma anche su palpebre, orecchie, bocca e labbra e anche sulle unghie. Le lesioni sono stabili e persistono a lungo.
Se vuoi saperne di più sull’argomento, leggi il nostro approfondimento su Psoriasi: cos’è, sintomi, diagnosi, cause e cure.
Psoriasi: i fattori scatenanti e la cura
La psoriasi è una malattia auto-immune su base genetica. Infatti, circa la metà delle persone colpite proviene da famiglia in cui vi sono altri casi. Oltre alla predisposizione genetica, vi sono altri fattori scatenanti quali:
- lo stress
- i traumi di tipo fisico
- le infezioni da streptococco
- l’alcol e il fumo
- l’alterazione del metabolismo.
La cura della psoriasi, per la cui diagnosi è sufficiente una visita dermatologica, può essere diversa da paziente a paziente. Quindi, prima di iniziare un trattamento, è sempre consigliabile sentire il parere di uno specialista. La terapia può avvalersi di:
- farmaci biologici
- prodotti naturali (emollienti, decappanti, riducenti, che riducono lo spessore della placca psoriasica)
- farmaci (antralina, corticosteroidi, calcipotriolo, tazarotene)
- terapia sistemica (ciclosporina, retinoidi, tracrolimus, mofetil micofenolato, metotrexate).
Psoriasi: cosa mangiare e cosa evitare
Chi soffre di psoriasi deve privilegiare gli alimenti ad azione antinfiammatoria, come quelli ricchi di acidi grassi polinsaturi e omega 3. In particolare, si consiglia di mettere in tavola:
- salmone
- sardine
- aringhe
- sgombro
- tonno
- vegetali a foglia verde
- legumi
- frutta secca
- oli di lino e di soia
- cereali integrali
Inoltre, per un’alimentazione volta a contrastare i sintomi della psoriasi a tavola, non dovrebbero mancare neanche i frutti rossi, il tè nero e quello verde, alimenti ricchi di polifenoli.
Da limitare fortemente, invece, gli alcolici che possono peggiorare i sintomi della malattia e interagire con alcuni farmaci utilizzati per curarla. Vanno centellinati anche i cibi acidi, come il caffè e il cioccolato, per il loro ruolo infiammatorio. Da evitare:
- salumi e carne rossa
- burro
- uova
- panna
- fritti
- prodotti ricchi di zucchero raffinato come le merendine industriali.
Uno studio scientifico condotto dall’Università Federico II di Napoli ha dimostrato che i pazienti che seguono la dieta mediterranea hanno minori possibilità di sviluppare la psoriasi. Infatti, consumano più olio extravergine di oliva, frutta, verdura, pesce e noci.
Ma anche i cereali non raffinati, ricchi di polifenoli e antiossidanti che hanno una considerevole azione antinfiammatoria.
Fonti:
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