Tra le ultime tendenze in fatto di cosmetici c’è un vistoso ritorno all’autoproduzione. Sempre più persone condividono, soprattutto sui social network, le proprie ricette fai da te. Dalle saponette agli shampoo, fino agli scrub, le bacheche di queste piattaforme sono piene di suggerimenti.
Tra questi prodotti ci sono anche le creme solari. Ma uno studio, pubblicato sull’ Health Communication Journal, ha scoperto che la maggior parte di queste creme fai da te non offre protezione solare, esponendo la pelle a conseguenze importanti.
Molte delle ricette pubblicate includevano l’ossido di zinco, un ingrediente utilizzato nei filtri solari minerali commerciali. Tra gli altri ingredienti c’erano anche l’olio di cocco e la cera d’api.
Una tecnologia complessa
Nonostante preparare i cosmetici in casa sia soddisfacente, per alcuni prodotti dovrebbe essere assolutamente evitato. Come ha infatti spiegato la dottoressa Manuela Carrera, specialista in dermatologia, la tecnologia dietro alla protezione solare è molto complessa e non ci si può improvvisare.
Recenti studi – ha spiegato – hanno scoperto che quando ci esponiamo al sole non solo dobbiamo proteggerci dai raggi UVA e UVB, ma anche dagli infrarossi e dalla luce visibile. Usando elementi come l’olio di cocco o la cera d’api non ci stiamo proteggendo affatto. L’olio di cocco non è nocivo di per sé, è un buon emolliente e un buon idratante, ma non contiene filtro solare. Lo stesso vale per la cera d’api.
In ogni flacone di crema che acquistiamo convivono molti elementi. Filtri fisici, filtri chimici e c’è una formulazione, che è stata testata in laboratorio. Spiega ancora la dottoressa Carrera:
L’ossido di zinco è un filtro fisico. Spesso è contenuto nei prodotti pediatrici, dove non si può ricorrere a filtri chimici. E la sua efficacia dipende dalla concentrazione. Quello che conta, perciò, è la formulazione della crema, la sua capacità di essere davvero resistente. A casa non abbiamo gli strumenti per riprodurre un prodotto fotostabile, cioè capace di non degradarsi in caso di esposizione al sole. Perfino i filtri solari acquistati in farmacia devono essere riapplicati dopo alcune ore, perché la loro efficacia si esaurisce.
Caldamente sconsigliato, poi, l’uso di un singolo olio.
Se ci va bene – conclude – porteremo a casa un’ustione o un eritema. Ma reiterando questo comportamento nel tempo potremmo andare incontro a danni cronici, come fotodanneggiamento, dermatiti, carcinomi o altre lesioni non reversibili.
Insomma, con i filtri solari è bene non scherzare. Meglio acquistare dei prodotti sicuri, già testati, che possano proteggere davvero la pelle!