I 7 chakra: significato, colori e quali sono

Donna seduta in posizione semplice con i colori dei 7 chakra dietro di lei

Sommario

Il significato dei chakra deriva dal sanscrito e vuol dire “ruota. Si riferisce ai centri energetici che, secondo le tradizioni dello yoga e dell’Ayurveda, regolano il flusso vitale nel corpo. I principali sono sette: si parla infatti dei 7 chakra, ognuno associato a una zona del corpo, a un colore specifico e a precise funzioni fisiche, emotive e spirituali.

I colori dei chakra vanno dal rosso del primo chakra (radice) al viola del settimo (corona), passando per arancione, giallo, verde, azzurro e indaco.

Attraverso la meditazione, lo yoga e tecniche di respirazione, è possibile lavorare su questi centri per armonizzarli.

Ma cosa vuol dire aprire il chakra? Significa rimuovere blocchi energetici, ritrovando equilibrio, vitalità e consapevolezza.

Un sistema di chakra in equilibrio favorisce salute, centratura e benessere su più livelli: corpo, mente e spirito.

grafica sui 7 chakra

Cosa sono i chakra?

I chakra sono centri energetici presenti nel corpo umano, deputati ad assorbire, trasformare e rilasciare l’energia vitale che ci circonda.

Il termine deriva dal sanscrito, antica lingua indiana usata nei Veda, e significa “ruota”, “circolo” o “disco solare”. È anche un attributo del dio Vishnu nella tradizione induista.

Secondo l’Hatha Yoga, il corpo è attraversato da 74 chakra principali, situati tra il piano energetico e quello fisico. Attivarli consente di sviluppare capacità, mantenere l’equilibrio mentale e risvegliare la coscienza.

Questi centri sono interconnessi da canali energetici chiamati nadi, che costituiscono una rete attraverso cui l’energia fluisce in direzione ascendente e discendente, spesso con movimento spiraliforme.

Tra tutti, spiccano i 7 chakra principali, che si estendono dalla base della colonna vertebrale fino alla sommità del capo, lungo il percorso della kundalini, una potente energia dormiente simboleggiata da un serpente arrotolato.

Non sono visibili perché appartengono al corpo sottile, una dimensione energetica parallela a quella fisica, dove ogni organo eterico ha un corrispettivo corporeo. Le variazioni energetiche in questo livello si riflettono sullo stato fisico e viceversa, evidenziando la profonda connessione tra energia e materia.

A cosa servono?

I chakra hanno il compito di captare l’energia universale (chiamata prana nello yoga e qi nella medicina tradizionale cinese), trasformarla e distribuirla ai vari livelli dell’essere umano, irradiandola poi verso l’esterno.

In termini più semplici, sono centri energetici da cui dipendono numerose funzioni, non solo fisiche, ma anche mentali ed emotive.

Quando l’energia in uno o più chakra è bloccata o squilibrata, possono emergere disturbi nel corpo o nella psiche. Per questo motivo, mantenere in equilibrio i chakra è fondamentale per il benessere complessivo.

Pratiche come lo yoga, la meditazione, il pranayama e altre tecniche olistiche aiutano a riequilibrare il flusso energetico e a riportare armonia nei centri sottili.

Cosa significa aprire o sbloccare i chakra?

Si parla spesso di “aprire i chakra”, ma il concetto non va inteso in senso letterale. Un chakra completamente chiuso, infatti, impedirebbe il flusso dell’energia vitale e renderebbe impossibile la vita stessa.

Con apertura si intende piuttosto un miglioramento del flusso energetico: sciogliere blocchi, rimuovere ostacoli e favorire un passaggio più libero e armonico dell’energia attraverso il corpo.

A volte ci si chiede se aprire i chakra possa essere pericoloso. La risposta sta nel modo in cui ci si approccia alla pratica: lavorare su di sé richiede introspezione, consapevolezza e gradualità.

Se affrontato con attenzione e rispetto, questo percorso non comporta rischi. I timori legati all’apertura dei chakra derivano spesso da racconti isolati legati al risveglio improvviso dell’energia kundalini, che però riguarda esperienze molto rare e non la pratica quotidiana della maggior parte delle persone.

grafica su chakra e parti del corpo

I 7 chakra principali del corpo: quali sono e come attivarli

Ci sono sette chakra principali nel corpo. È importante conoscerli per capire il proprio corpo e imparare ad aprirli attraverso i mantra e gli Asana.

I mantra sono dei suoni che permettono alla mente di liberarsi dai pensieri. Mentre gli Asana, che in sanscrito significa stare seduti o comunque in posizione statica, sono le posizioni che assumiamo quando pratichiamo Yoga.

Una volta aperti i chakra, ci permettono di sviluppare una certa sensibilità sulle interruzioni di energia. Grazie a questa operazione è possibile anche rilevare vecchie lesioni ed eseguire le funzioni necessarie per guarirle. Vediamoli in dettaglio.

1 – Muladhara: chakra della radice

 Colore del chakra Muladahara: simbolo, cosa vuole dire e come attivarlo

Il primo chackra si trova alla base della spina dorsale, esattamente sul perineo, tra l’orifizio anale e l’organo genitale. Il suo elemento è la terra che è lo stato più condensato della materia e infatti è collegato alla parte solida del corpo come le ossa.

Il suo colore è il rosso, le gemme per il primo chakra sono dunque il corallo rosso, l’occhio di tigre e il rubino. Il senso associato è l’olfatto, in quanto la terra è un elemento che percepiamo principalmente grazie ad esso.

Muladhara è legato alla stabilità, alla sicurezza e alla connessione con la terra. Quando è in equilibrio, favorisce forza, vitalità, buona digestione e indipendenza.

A livello fisico influisce su ossa, reni, intestino, sistema immunitario e attività sessuale. Un blocco può manifestarsi con stanchezza, mal di schiena, stitichezza, insonnia, depressione, paure, insicurezza e bassa autostima.

Per attivarlo si può praticare il mantra Lam, eseguire posizioni yoga come la montagna, il guerriero, l’uttanasana e il ponte, oppure utilizzare oli essenziali come tiglio e menta. Anche camminare a piedi nudi o stare a contatto con la natura aiuta a riequilibrarlo.

2 – Swadishthana: chakra della pancia

Simbolo del Swadishthana o chakra della pancia di colore giallo

Il secondo chakra è situato alla base del pube tra i genitali e il plesso nervoso sacrale. E’ correlato all’identità emotiva, alla creatività, al desiderio, al piacere e all’autocompiacimento, alla fertilità e alle relazioni personali dell’individuo.

Governa gli organi sessuali, lo stomaco, l’intestino superiore, il fegato, la cistifellea, i reni, il pancreas, le ghiandole surrenali, la milza, la colonna vertebrale media e il sistema autoimmune. Il suo elemento è l’acqua, infatti questo chakra è associato al movimento, al cambiamento e al flusso e ha lo scopo di lasciar andare.

Il suo colore è l’arancione e tra tutte le pietre collegate a questo chakra la più famosa è la corniola, capace di portare equilibrio. Il senso associato ad esso è il gusto.

Quando lo Svadhisthana è bloccato, possono comparire mal di schiena, libido ridotta, dolori pelvici, problemi urinari, digestione lenta, squilibri ormonali, affaticamento e difficoltà immunitarie. A livello emotivo si manifestano irritabilità, timidezza, senso di colpa, scarsa creatività e tendenza a incolpare gli altri.

Per attivarlo, si può recitare il mantra Vam, praticare asana che aprono le anche e piegamenti in avanti, oppure usare oli essenziali come bergamotto e finocchio. Tutte le attività legate all’acqua sono particolarmente indicate.

Quando è in equilibrio, questo chakra favorisce creatività, gioia, senso di appartenenza, vitalità e apertura emotiva.

3 – Manipura: chakra del plesso solare

Immagine del simbolo in giallo del manipura o chakra del plesso solare

Il terzo chakra è quello del plesso solare ed è localizzato a livello dell’ombelico e corrisponde al plesso gastrico o solare. Il Manipura Chakra è legato al senso di appartenenza, alla comprensione mentale delle emozioni e definisce l’autostima in una persona.

Regola il funzionamento della parte superiore dello stomaco, della cistifellea, del fegato, della colonna vertebrale media, dei reni, delle ghiandole surrenali, dell’intestino tenue e dello stomaco. Il suo elemento è il fuoco che porta luce, calore, energia e potenza.

Il suo colore è il giallo, quindi pietre come il quarzo citrino o la calcite gialla. Il senso associato ad esso è la vista.

Quando il Manipura è bloccato, può provocare disturbi fisici come problemi digestivi, ulcere, diabete, artrite, anoressia, bulimia e squilibri ormonali. A livello emotivo si manifestano bassa autostima, timidezza, paura del rifiuto, indecisione, rabbia e tendenza all’animosità.

Per riequilibrarlo, si usa il mantra Ram e si praticano posizioni yoga dinamiche come il saluto al sole, la posa del guerriero I, la plank, le flessioni all’indietro (come dhanurasana) e la posizione della barca. Utili anche gli oli essenziali di limone e zenzero, insieme ad attività legate al fuoco.

Un chakra in equilibrio porta maggiore energia, fiducia in sé, concentrazione, lucidità mentale e una buona digestione.

4 – Anahata, il chakra del cuore

Simbolo del chakra del cuore di colore verde

Il quarto chakra è posizionato sul plesso cardiaco nell’area del cuore. L’Anahata Chakra influenza l’identità sociale di una persona e tratti come la fiducia, il perdono, l’amore incondizionato, la conoscenza, la compassione e i problemi dell’anima.

È correlato al funzionamento del cuore, della gabbia toracica, del sangue, del sistema circolatorio, dei polmoni e del diaframma, della mammella, dell’esofago, della spalla, del braccio, della mano. L’elemento è l’aria che rappresenta la leggerezza, la libertà e la freschezza.

Il suo colore è il verde e le pietre ad esso associate sono lo smeraldo o l’avventurina. Il senso del quarto chakra è il tatto.

Un blocco del chakra Anahata, il centro energetico del cuore, può causare problemi alla colonna vertebrale toracica, spalle, polmoni, asma, disturbi cardiaci e respirazione affaticata.

Emotivamente si manifesta con difficoltà nelle relazioni affettive, delusione, instabilità emotiva, mancanza di fiducia, compassione e speranza.

Per attivarlo, si può recitare il mantra Yama e praticare asana come la posizione del pesce, del cobra e del cammello. Anche l’aroma di rosa e geranio, insieme ad attività legate all’elemento aria, può favorirne l’equilibrio.

Quando il chakra del cuore è in armonia, si sperimenta un senso profondo di amore, apertura, ottimismo, compassione e motivazione.

5 – Vishuddha: chakra della gola

Vishuddha:, simbolo 
 del chakra della gola di colore azzurro

Il quinto chakra è localizzato nella gola, plesso nervoso della regione faringea. Il Vishuddhi Chakra si occupa di tratti della personalità come comunicazione, creatività, fiducia, sincerità, autoconsapevolezza ed espressione.

Governa la gola, la tiroide e le ghiandole paratiroidi, la trachea, le vertebre cervicali, le corde vocali, il collo e le spalle, le braccia, le mani, l’esofago, la bocca, i denti e le gengive. L’elemento legato a questo chakra è l’etere, lo spazio. Si tratta del più sottile degli elementi e la sua manifestazione avviene attraverso le vibrazioni.

Il suo colore è il blu e le pietre sono lo zaffiro, l’acquamarina, il calcedonio azzurro. Il senso è l’udito grazie al quale percepiamo l’etere.

Quando Vishuddha è bloccato, possono insorgere disturbi alla tiroide, mal di gola, torcicollo, problemi dentali, gengivali, laringiti e persino perdita dell’udito. Sul piano emotivo, lo squilibrio si manifesta con difficoltà comunicative, indecisione, mancanza di creatività, scarsa forza di volontà e tendenza alla dipendenza.

Per riequilibrarlo, si utilizza il mantra Ham e si praticano asana come la posizione del pesce, il ponte, il gatto e l’aratro. Oli essenziali come rosmarino e menta, oltre ad attività legate all’aria, possono supportare la riattivazione.

Quando questo chakra è in armonia, migliora la comunicazione, la capacità di ascolto e la creatività, favorendo una sensazione di soddisfazione e libertà espressiva.

6 – Ajna: chakra della luce

Ajna chakra della luce

La posizione del sesto chakra è tra le sopracciglia e rappresenta il terzo occhio. Ajna Chakra è correlato all’autoconsapevolezza, alla saggezza, all’intelligenza, alla preveggenza, all’implementazione delle idee, alla separazione, all’intuizione, alla comprensione e al ragionamento intuitivo.

Controlla le funzioni del cervello, occhi, orecchie, naso, ghiandola pituitaria, ghiandole pineali e sistema nervoso. Il suo elemento è la luce, il colore è l’indaco e le pietre sono l’ametista, lapislazzuli o sodalite. Il senso associato ad esso è la vista.

Un blocco di Ajna può causare mal di testa, problemi agli occhi, disturbi del sonno, difficoltà di apprendimento, convulsioni, depressione e alterazioni del midollo spinale.

A livello mentale ed emotivo, lo squilibrio si manifesta con scarsa concentrazione, difficoltà di giudizio, illusioni e paura della verità.

Per armonizzarlo si usa il mantra Om e si praticano asana come la posizione del bambino, dell’albero, le pose sedute e esercizi di concentrazione visiva. Utili anche la meditazione, la visualizzazione e oli essenziali come lavanda e abete bianco.

Quando è in equilibrio, questo chakra favorisce chiarezza mentale, immaginazione, intuizione e capacità di focalizzazione.

7 – Sahasrara: chakra della corona

 Simbolo del Sahasrara  chakra della coronna

La posizione del settimo chakra è la sommità della testa ed esso influenza gli istinti, la spiritualità, l’integrazione mente-corpo-anima e la consapevolezza cosciente. Secondo lo Yoga è proprio grazie a questo centro energetico che avviene l’illuminazione.

Controlla il centro della testa e la linea mediana sopra l’orecchio, il cervello, il sistema nervoso e la ghiandola pineale. L’elemento di questo chakra è il pensiero che rappresenta tutto ciò che ci circonda e la sua funzione è la conoscenza.

I colori sono viola, bianco o oro, così le pietre sono la fluorite, il quarzo ialino, la selenite e il diamante.

Quando il Sahasrara Chakra è bloccato, possono comparire esaurimento cronico, ipersensibilità a luce e suoni, perdita di motivazione, crisi d’identità e rifiuto di ogni forma di spiritualità. Si può avvertire anche un senso di vuoto o terrore esistenziale.

Il mantra Ah e posizioni yoga come la posa dell’albero e Savasana (la posa del cadavere) aiutano a stimolare questo centro. Anche il fiore di loto bianco e la meditazione sono utili per armonizzarlo.

Quando è attivo e bilanciato, si sperimenta un senso profondo di unità con l’universo, apertura mentale, saggezza e una maggiore connessione con sé e con gli altri.

FAQ (domande comuni)

1 – A cosa serve sbloccare i chakra?
A ristabilire il flusso energetico, migliorando benessere fisico, emotivo e mentale.

2 – Come capire se si ha un chakra bloccato?
Attraverso segnali come stanchezza, ansia, malesseri fisici ricorrenti o difficoltà emotive specifiche legate al chakra in questione.

3 – Qual è il chakra più importante?
Non ce n’è uno più importante: tutti vanno mantenuti in equilibrio. Tuttavia, il primo chakra (radice) è la base dell’intero sistema.

4 – Come si fa a liberare i chakra?
Con yoga, meditazione, mantra, respirazione consapevole, aromaterapia e attività collegate agli elementi di ciascun chakra.

5 – Quali sono i sintomi di un primo chakra bloccato?
Insicurezza, paure, stitichezza, mal di schiena, stanchezza e difficoltà a sentirsi radicati o stabili.

Conclusioni

I chakra sono il ponte tra il corpo fisico e il mondo spirituale, offrono una prospettiva olistica sulla salute e il benessere. Comprendere e armonizzare questi centri energetici può aiutarci a ritrovare equilibrio, serenità e connessione con noi stessi e con ciò che ci circonda.

Che si tratti di pratiche come la meditazione, lo Yoga o semplicemente l’ascolto attento delle nostre emozioni, lavorare sui chakra non è solo un viaggio interiore ma un’opportunità per vivere in modo più consapevole e autentico.

Aprirsi a questa conoscenza significa accettare che l’energia che fluisce dentro di noi è parte di un universo più grande e in continuo movimento, dove ogni parte è interconnessa.

Fonti

  1. HealthlineA Beginner’s Guide to the 7 Chakras and Their Meanings
  2. Medical News Today – What are chakras? Concept, origins, and effect on health

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