Tinture e prodotti chimici per lisciare i capelli possono aumentare il rischio di tumore al seno. E’ quanto è emerso da uno studio americano pubblicato sull’International Journal of Cancer. La ricerca ha riscontrato un aumento delle probabilità di sviluppare il cancro al seno pari al 9% tra le donne che utilizzano spesso tinture e pari al 31% tra quelle che fanno un uso frequente di prodotti per la stiratura dei capelli.
Tinture e liscianti per capelli e cancro al seno: c’è un legame
I ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences (Niehs) hanno utilizzato i dati di oltre 46 mila donne incluse nel “Sisters Study”, una ricerca che ha coinvolto donne sane con una sorella con carcinoma mammario, quindi con potenziale familiarità con la malattia.
Dallo studio è emerso che quelle che, nell’anno precedente, si erano tinte i capelli avevano il 9% di rischio in più di sviluppare il tumore al seno. Particolarmente esposte sono risultate le donne afroamericane, specie quelle che ricorrono alle tinte permanenti almeno ogni 5-8 settimane. Un’abitudine associata ad un aumento del 60% del rischio di tumore mammario, a fronte di un +8% di rischio per le donne bianche. Lo studio ha invece osservato un aumento minimo o nullo del rischio di cancro al seno tra le donne che usano coloranti semipermanenti o temporanei.
La ricerca ha anche evidenziato un legame tra uso di sostanze chimiche per lisciare i capelli e tumore al seno. Le donne che utilizzano questi prodotti almeno ogni 5-8 settimane hanno il 30% di probabilità in più di ammalarsi. Non sono state osservate differenze di rischio tra donne bianche e afroamericane.
Conclusioni: meglio evitare le tinture per capelli?
La ricerca ha fornito prove preliminari del fatto che gli agenti chimici presenti nei prodotti per capelli possano giocare un ruolo nella carcinogenesi mammaria. Serviranno tuttavia ulteriori studi per approfondire la relazione di causa-effetto, già indagata in passato da altre ricerche, tra l’impiego di questi prodotti per i capelli e il cancro al seno. Nessun allarmismo, quindi, anche se l’indagine accende i riflettori su un possibile fattore di rischio da tenere presente.
“Siamo esposti a molti prodotti che potrebbero potenzialmente contribuire al cancro al seno – ha detto Dale Sandler, capo del Niehs Epidemiology Branch e coautore dello studio – ed è improbabile che ogni singolo fattore spieghi l’intero profilo di rischio di una donna. E’ troppo presto per formulare una ferma raccomandazione, ma evitare queste sostanze chimiche potrebbe essere una scelta funzionale a ridurre il rischio di questa malattia”.
Fonte: Adnkronos