Non importa quanto dura, l’importante è farlo, ma con moderazione. Un sonnellino occasionale, una o due volte a settimana, aiuterebbe infatti a ridurre il rischio di incorrere in infarto o ictus. È il risultato di una ricerca osservazionale condotta dall’ospedale universitario di Losanna e pubblicata sulla rivista Heart.
Lo studio osservazionale
I ricercatori hanno analizzato 3.462 residenti della città svizzera, di età compresa tra i 35 e i 75 anni. Oltre la metà dei partecipanti aveva dichiarato di non aver fatto un pisolino durante la settimana precedente. Circa uno su cinque di averne fatti uno o due in una settimana, uno su 10 da tre a cinque. E una percentuale simile aveva dichiarato di averne fatti quasi ogni giorno.
Dai risultati è emerso che chi faceva un sonnellino una o due volte a settimana vedeva praticamente dimezzarsi il rischio di infarto, ictus o insufficienza cardiaca rispetto a chi non ne faceva affatto. Un dato confermato anche dopo aver tenuto conto di fattori come età, durata del sonno notturno e altri rischi di malattie cardiovascolari, come ipertensione e colesterolo.
Che non è cambiato nemmeno dopo aver considerato l’eccessiva sonnolenza diurna, la depressione e il sonno regolare per almeno 6 ore a notte. Solo l’anziana età (65+) e l’apnea notturna grave hanno influenzato i risultati. Nessuna associazione, tuttavia, è emersa per una maggiore frequenza o durata dei pisolini.
Un legame tutto da spiegare
Lo studio, chiariscono i ricercatori, non è ancora in grado di stabilire il legame tra pisolino e diminuzione del rischio. Tuttavia, la nuova ricerca si inserisce in un filone già in esame da parte dei ricercatori, legato all’impatto che il sonnellino ha sulla salute del cuore.
Lo studio del pisolino è un campo stimolante ma anche promettente con implicazioni potenzialmente significative per la salute pubblica. Mentre rimangono più domande che risposte, è tempo di iniziare a svelare il potere dei pisolini per un cuore sovralimentato.
Fonte: BMJ