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Empatia: cosa significa, definizione e contrario

Ivana Barberini by Ivana Barberini
3 Aprile 2020
in Psicologia
Una donna che mette la mano sulla spalla di un'altra donna in segno di conforto
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Sommario

  • Che cosa significa empatia? Definizione e significato
  • Empatia e psicologia
  • Intelligenza emotiva ed empatia: quali sono le differenze?
  • Empatia e neuroni specchio
  • Tipi di empatia: positiva e negativa
  • Empatia nel rapporto genitori e figli
  • Empatia a scuola
  • Empatia nella coppia
  • Empatia e psicoterapia
  • Empatia: si puรฒ misurare?
  • Carenza di empatia
  • Differenza tra empatia femminile e maschile
  • Empatia: cenni storici
  • Empatici si nasce o si diventa?

Cosa vuol dire empatia? รˆ la capacitร  di comprendere i pensieri e gli stati dโ€™animo di unโ€™altra persona. Si tratta di una definizione dell’empatia che indica un processo che si attiva quando cessiamo di focalizzare lโ€™attenzione soltanto sui nostri pensieri e sulle nostre percezioni, per attivare un reale interesse verso lโ€™altro.

Quindi, lโ€™empatia non รจ solo โ€œmettersi nei panni dellโ€™altroโ€ o come dicono gli anglosassoni โ€œin your shoesโ€, ma si basa su una relazione di scambio, in cui lโ€™individuo mette in secondo piano il suo modo di percepire la realtร , per cercare di comprendere le esperienze e le percezioni altrui.

Che cosa significa empatia? Definizione e significato

Per capire il significato dell’empatia dobbiamo partire dalla parola stessa. Il termine deriva dal greco en-pathos e tradotto letteralmente significa “sentire dentro”‘.

Lโ€™empatia รจ quindi la capacitร  umana di mettersi al posto degli altri per comprenderli meglio. Saper avvertire e interpretare le emozioni degli altri, comprendere la loro prospettiva ed essere capaci di dare una risposta anche affettiva.

Quindi, non solo โ€œmettersi nei panni dellโ€™altroโ€, ma saper attivare uno scambio, saper mettere in primo piano la percezione e la visione che l’altro ha della realtร , senza confonderla con la propria, al tempo stesso. Inoltre, essere capaci di comunicare la nostra partecipazione cosรฌ che l’altro la percepisca effettivamente.

Anche lโ€™assertivitร  o asserzione, intesa come la capacitร  di esprimere sรฉ stessi nel rispetto degli altri, comprendendo i propri bisogni, le proprie emozioni ed obiettivi ha a che fare con l’empatia. Consente, infatti, di smorzare ogni conflitto e permette allโ€™altro di comunicare liberamente e di sentirsi accolto.

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Ma come si dimostra l’empatia?

Significato di empatia

Le componenti dellโ€™empatia sono state per la prima volta individuate dalla psicologa americana Norma Feshbach e sono le capacitร  di:

  • Capire gli stati emotivi degli altri.
  • Assumere la prospettiva dellโ€™altro.
  • Rispondere affettivamente alle emozioni provate dagli altri.

Le prime due componenti sono abilitร  cognitive, mentre la terza riguarda la sfera affettiva ed emotiva.

Il contrario dell’empatia: la dispatia

Invece, con dispatia, si intende il rifiuto o lโ€™incapacitร  di condividere le emozioni e i sentimenti degli altri. Il termine รจ stato proposto dallo psichiatra J.L. Gonzรกlez per definire il processo volontario di esclusione di: sentimenti, atteggiamenti, motivazioni e pensieri indotti dagli altri.

Quindi non si tratta di un contrario di empatia che vuol dire indifferenza o di freddezza emotiva, ma di una azione mentale compensatoria allโ€™empatia, con lโ€™obiettivo di proteggere e di impedire che le emozioni altrui creino un disagio psichico.

Empatia e psicologia

Quali sono i tre principi alla base dellโ€™empatia? Secondo lo psicologo Martin Hoffman: cognitivo, affettivo e motivazionale.

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Lโ€™empatia richiede la capacitร  di immedesimarsi nellโ€™altro, un concetto affrontato da Daniel Goleman nel suo libro del 1995 Emotional Intellingence: Why It Can Matter More Than IQ. Ma cosโ€™รจ lโ€™intelligenza emotiva? La capacitร  di riconoscere, accogliere e usare le proprie e altrui emozioni, affinchรฉ pensieri e azioni seguano di conseguenza in modo sano, consapevole e funzionale.

  • Empatia cognitiva. รˆ la capacitร  di percepire la prospettiva di unโ€™altra persona per comprenderne i pensieri, le emozioni e le azioni. Infatti, si intuisce il pensiero dellโ€™altro e se ne comprende il punto di vista, anche senza implicare necessariamente una condivisione emotiva. Quindi, si puรฒ riassumere con โ€œcapisco ciรฒ che stai vivendoโ€.
  • Empatia emozionale. Si intende la risposta emotiva che deriva dalla consapevolezza che lโ€™emozione condivisa proviene dallโ€™emozione dellโ€™altro: condivisione vicaria, provare ciรฒ che prova lโ€™altro. Grazie allโ€™empatia, si comprende e โ€œsi senteโ€ lo stato dโ€™animo altrui, si percepisce il suo stato emotivo e la โ€œqualitร โ€ del suo vissuto. Quindi, si puรฒ riassumerne con โ€œprovo quello che provi tuโ€.
  • Empatia motivazionale. Si manifesta quando si vuole empatizzare con una persona che sta soffrendo, offrendo il nostro aiuto. Tale motivazione parte proprio dalla condivisione delle emozioni dellโ€™altro: il gesto di aiutare creerebbe uno stato di benessere nella persona empatica.

Disposizione empatica

Ma cosa vuol dire essere una persona empatica? E’ anche una questione di predisposizione, cioรจ quando si vuole empatizzare con una persona che sta soffrendo, offrendo il nostro aiuto. Tale motivazione parte proprio dalla condivisione delle emozioni dellโ€™altro: il gesto di aiutare creerebbe uno stato di benessere nella persona empatica.

Gran parte del mondo scientifico considera lโ€™empatia come una predisposizione, un tratto della personalitร  o unโ€™abilitร  che si possiede.

Si definisce come โ€œdisposizione empaticaโ€ questa capacitร  o attitudine individuale ad essere empatici.

Possedere una buona disposizione empatica vuol dire anche essere dotati di uno strumento relazionale importante sia nei ruoli professionali che sociali. Pensiamo a un insegnante, un allenatore, un avvocato, un poliziotto, ma anche a un genitore e a chi esercita una professione dโ€™aiuto (psicologo, medico, infermiere, ecc.).

Quindi essere persone empatiche ci aiuta a:

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  • Comprendere meglio i bisogni e i pensieri delle persone che ci circondano (partner, colleghi, genitori, figli, amici, ecc.).
  • Sentire e comprendere le emozioni, gli intenti, i pensieri e i bisogni degli altri per offrire un supporto adeguato.
  • Capire con maggiore chiarezza la percezione che creiamo negli altri con le nostre azioni e le nostre parole.
  • Affrontare con piรน efficacia la negativitร  dellโ€™altro attraverso una migliore comprensione delle motivazioni.
  • Diventare dei leader, partner, amici o genitori migliori.
  • Comunicare in modo efficace con le altre persone.
Una donna nascosta da una faccia allegra disegnata

Intelligenza emotiva ed empatia: quali sono le differenze?

Alcuni studiosi definiscono l’intelligenza emotiva come l’abilitร  di identificare, comprendere, valutare e impiegare le proprie emozioni e quelle altrui. Ciรฒ significa che le persone con una spiccata intelligenza emotiva riescono a riconoscere e differenziare le proprie emozioni e quelle degli altri, utilizzando questa consapevolezza per orientare il loro pensiero e comportamento.

Piรน specificamente, l’intelligenza emotiva racchiude una serie di competenze essenziali che aiutano a gestire e ottimizzare il proprio comportamento e le interazioni sociali. Queste comprendono:

  • Consapevolezza emotiva, per identificare le proprie emozioni e riconoscere gli stati emotivi.
  • Regolazione delle emozioni, cioรจ l’abilitร  di controllare le proprie emozioni in maniera costruttiva, evitando risposte impulsive o eccessive.
  • Empatia, la predisposizione a comprendere i sentimenti altrui e ad adottare il loro punto di vista.
  • Gestione delle relazioni, l’abilitร  di creare e mantenere relazioni interpersonali positive, controllando le emozioni proprie e altrui.

Quindi, l’empatia รจ un aspetto chiave dell’intelligenza emotiva, poichรฉ รจ la capacitร  di percepire e condividere le emozioni degli altri, osservando il mondo dalla loro prospettiva.

L’empatia รจ pertanto una parte dell’intelligenza emotiva, ma non ne esaurisce il significato. Chi possiede unโ€™alta intelligenza emotiva non solo รจ empatico, ma possiede anche la capacitร  di gestire efficacemente sia le proprie emozioni, sia quelle altrui.

Empatia e neuroni specchio

รˆ solo di recente che le Neuroscienze hanno scoperto le basi biologiche dellโ€™empatia. Nei primi anni Novanta, un gruppo di ricercatori guidato da Giacomo Rizzolatti, presso lโ€™Universitร  di Parma, scoprรฌ lโ€™esistenza di un gruppo di neuroni altamente specializzati e presenti nella parte rostrale della corteccia ventrale premotoria che si attivavano in occasione di movimenti specifici.

Registrando lโ€™attivitร  elettrica della corteccia di un gruppo di macachi, i ricercatori notarono che la parte del cervello deputata a pianificare unโ€™azione si attivava anche nel vedere un altro individuo compiere la stessa azione. Poi, ricerche successive hanno confermato la presenza di questi neuroni anche nellโ€™uomo. Quindi, quando osserviamo una persona compiere unโ€™azione, oltre alle aree visive si attivano anche circuiti cerebrali che normalmente si attivano durante lโ€™esecuzione di quelle stesse azioni.

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Tale scoperta ha aperto nuovi orizzonti per la comprensione delle relazioni umane, modificando lโ€™interpretazione del rapporto tra azione, percezione e processi cognitivi.

La ricerca, nello specifico, ha evidenziato lโ€™esistenza di un meccanismo neurofisiologico in grado di chiarire molti aspetti della nostra capacitร  di entrare in relazione con gli altri, come la capacitร  di cogliere il significato delle azioni altrui, di imitarle e di comprenderne le intenzioni.

Il processo di rispecchiamento descritto da Rizzolati รจ un processo istantaneo, per cui non si puรฒ considerare unโ€™imitazione, ma si tratta di comprensione diretta, cioรจ di unโ€™esperienza interna che si traduce in azione senza la mediazione del pensiero.

Quindi, i neuroni specchio forniscono elementi di grande interesse per la spiegazione biologica dellโ€™empatia: lโ€™attivazione delle stesse strutture neuronali, sia nellโ€™atto di compiere unโ€™azione o di provare unโ€™emozione, sia nellโ€™atto di osservarla in un’altra persona.

Questo processo permetterebbe di cogliere il vissuto dellโ€™altro in maniera immediata, determinando unโ€™esperienza diretta e fisiologica, diversa da un ragionamento o da un processo mentale.

Grafica con una frase sull'empatia

Tipi di empatia: positiva e negativa

Empatia positiva

L’empatia positiva รจ la capacitร  di un individuo di entrare in relazione emotiva con gli altri, quindi di partecipare alla gioia o al dolore altrui. Si differenzia dalla simpatia (dal greco sympatheia e piรน nello specifico da syn, โ€œinsiemeโ€ e patheia, โ€œsentimentoโ€, quindi โ€œsentire insiemeโ€) che fa invece riferimento alla preoccupazione per qualcuno o al desiderio di vedere quella persona in uno stato di benessere.

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รˆ quellโ€™affinitร  che si ha con gli amici, ad esempio, basata spesso anche su esperienze comuni, ma non prevede la condivisione emotiva, il โ€œsentire dentroโ€ tipico dellโ€™empatia che comporta sicuramente piรน impegno e disponibilitร .

Empatia negativa

Invece, l’empatia negativa caratterizza chi non riesce a empatizzare con la sfera emotiva altrui, poichรฉ il proprio vissuto e le proprie emozioni prendono il sopravvento e ostacolano lโ€™attenzione verso lโ€™altro. Quindi, questa barriera che impedisce di entrare in consonanza con lโ€™altro, puรฒ derivare da unโ€™esperienza negativa presente o passata che blocca la capacitร  di partecipazione emotiva.

Empatia nel rapporto genitori e figli

Per la crescita del bambino รจ fondamentale un ambiente in grado di agevolare il suo sviluppo fisico ed emotivo, una base sicura per creare quei legami necessari ad affrontare la vita. Infatti, educare basandosi sullโ€™empatia vuol dire entrare in relazione con i figli, cercare di mettersi nei loro panni e osservare come vedono il mondo esterno.

In questo senso occorre superare il concetto che il bambino รจ una specie di contenitore vuoto da riempire. Invece, va ascoltato per capire cosa ha dentro di sรฉ e per aiutarlo a sviluppare le proprie potenzialitร .

Teoria dell’attaccamento

รˆ John Bowlby con la sua โ€œteoria dell’attaccamentoโ€ a indicare come il legame relazionale che si crea tra il bimbo e le figure adulte che si prendono cura di lui (caregivers), รจ innato.

Bowly si riferisce soprattutto alla specifica relazione madre/bambino in cui i piccoli dimostrano il loro attaccamento attraverso schemi comportamentali di base: sorriso, pianto, aggrapparsi e suzione (non inteso come bisogno di cibo).

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Questi schemi sono innati e istintivi e assicurano al bambino protezione e cure per la sopravvivenza. Quindi, il comportamento di attaccamento รจ in parte predeterminato e si sviluppa in base al corso degli eventi. Pertanto, la figura genitoriale assume un valore fondamentale per la crescita non solo fisica ma psichica ed emotiva.

Genitori: tipologie

Per Daniel Goleman, il “padre” dell’intelligenza emotiva, esistono 4 tipologie di genitore:

  • Noncuranti: sottovalutano, ridicolizzano o ignorano le emozioni negative dei figli.
  • Censori: rimproverano e puniscono i figli per la manifestazione dei loro sentimenti negativi.
  • Lassisti: accettano le emozioni negative dei figli dimostrandosi empatici, ma non riescono a porre dei limiti al loro comportamento e dunque a guidarlo.
  • Allenatori emotivi: simili ai genitori lassisti, sono invece capaci di parlare delle emozioni che prova il bambino, insegnandogli a definirle e a trovare insieme una soluzione.

Saper riconoscere le emozioni, essere empatici, significa tuttavia che il genitore deve diventare per primo consapevole delle proprie emozioni e allenarsi emotivamente.

Due bambini seduti sul muretto

Empatia a scuola

L’empatia รจ quellโ€™abilitร  che ci permette di sintonizzarci su quello che un’altra persona sente o che potrebbe pensare, consentendoci di interagire efficacemente nel mondo sociale.

รˆ sempre Carl Rogers, il padre โ€œdellโ€™intelligenza emotivaโ€, che per primo introduce lโ€™empatia come qualitร  fondamentale di ogni relazione d’aiuto e definisce l’insegnante come un facilitatore d’apprendimento.

Le tre caratteristiche che un insegnante dovrebbe possedere sono: autenticitร , fiducia e rispetto e capacitร  di ascolto (l’empatia).

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Ma cosa deve fare un insegnante per creare un ambiente empatico? In termini pratici lโ€™insegnante dovrebbe:

  • Creare un ambiente-classe accogliente.
  • Aiutare gli alunni a scegliere gli obiettivi personali e a negoziare quelli del gruppo.
  • Fornire strumenti e stimoli per l’apprendimento.
  • Accettare e valorizzare ogni aspetto emotivo ed intellettuale del gruppo.
  • Far parte del gruppo come risorsa e condividerne idee e sentimenti.

Tuttavia, si potrebbe considerare questa visione un poโ€™ troppo idealistica e lontana dalla realtร , soprattutto se calata nel contesto scolastico italiano, con classi numerose e programmi scolastici rigidi e prestabiliti.

Lโ€™importanza della comunicazione

Eppure l’empatia รจ alla base di ogni comunicazione efficace, รจ un ascolto attivo privo di giudizio, in cui chi parla sente di essere realmente compreso e accettato.

Certamente non รจ empatica la tipica frase โ€œpotresti fare di piรนโ€, che stabilisce a priori che lo studente รจ pigro e svogliato. Infatti, sarebbe piรน utile chiedersi perchรฉ quello studente potrebbe fare di piรน e come aiutarlo. Perchรฉ la percezione che ognuno di noi ha di se stesso dipende molto da come si sente giudicato dagli altri, soprattutto se a giudicare รจ chi รจ chiamato a valutare le nostre capacitร .

Creare in classe un clima empatico – in cui si riesca ad ascoltare e comprendere cosa accade emotivamente negli studenti, accettandone le diverse personalitร  e opinioni, anche se differenti dalle proprie, favorendo lโ€™apertura e la discussione – non risolverร  certamente tutti i problemi della scuola ma puรฒ aiutare la crescita individuale, che รจ il primo compito di ogni studente, come di ogni persona.

Una grafica con una citazione sull'empatia

Empatia nella coppia

Stare in coppia vuol dire portare allโ€™interno della relazione amorosa ciรฒ che siamo, la nostra storia personale e tutte le esperienze positive o negative vissute. Piรน queste esperienze riguardano rapporti, anche familiari, basati sullโ€™empatia, piรน sarร  possibile essere accoglienti e pronti allโ€™ascolto attivo del partner.

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Invece, se questo tipo di esperienze non ha fatto parte del nostro bagaglio personale? Si puรฒ โ€œimparareโ€ lโ€™empatia? La risposta รจ sรฌ.

Capire la sfera emotiva dellโ€™altro

Lโ€™ascolto รจ sicuramente la prima abilitร  da apprendere. Ma ascoltare non vuol dire solo โ€˜sentireโ€™ ciรฒ che viene detto ma comprendere anche ciรฒ che non รจ detto a parole, ovvero decifrare la sfera emotiva dellโ€™altro.

Quando si ascolta empaticamente, si trasmette allโ€™altro lโ€™importanza di quello scambio e ciรฒ alimenta la fiducia e la relazione. Si puรฒ capire dove si trova lโ€™altro emotivamente.

Ma la dinamica รจ un poโ€™ piรน complessa e richiede anche lโ€™azione. Perchรฉ allโ€™interno di una coppia non basta capire che il partner sta soffrendo. Essere empatico vuol dire anche riuscire a dare una risposta efficace, adeguata e coerente con il bisogno specifico del partner.

Empatia e coppia: accettare la diversitร 

Per essere empatici in coppia รจ necessario anche accettare le diversitร . รˆ facile andare dโ€™accordo con chi ha le nostre stesse opinioni o quando si provano le stesse emozioni. รˆ difficile invece entrare in relazione con la diversitร  e accettare che il mondo emotivo o le opinioni dellโ€™altro abbiano lo stesso valore delle nostre. Lโ€™accettazione del partner, delle sue caratteristiche e della sua personalitร , รจ certamente un fattore essenziale nella relazione dโ€™amore e lโ€™empatia puรฒ sicuramente venirci in aiuto.

Quindi, lโ€™empatia รจ una capacitร  molto importante nella coppia, aumenta il grado di intimitร  e di vicinanza reciproca ed รจ unโ€™occasione di crescita non solo per la relazione, ma per le persone che ne fanno parte: sentirsi accolti, rispettati e non giudicati sono momenti necessari per il benessere psicologico di ognuno.

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Empatia e psicoterapia

Lโ€™ascolto di uno psicoterapeuta allโ€™interno di un percorso terapeutico รจ un chiaro esempio di empatia attiva. Fa parte delle abilitร  del terapeuta di ascoltare in maniera attenta, accogliente e senza giudizi. รˆ una forma di ascolto che offre diversi vantaggi:

  • Consente di sentirsi accettati.
  • Stimola nei pazienti la possibiltร  di sviluppare empatia.
  • Migliora la qualitร  del dialogo.

Comprendere le emozioni e gli stati d’animo altrui รจ essenziale in questโ€™ambito e riuscire a immedesimarsi negli altri dimostra una matura intelligenza emotiva.

Facendo propri questi principi, si puรฒ crescere in empatia e arricchire le proprie relazioni sociali.

Empatia: si puรฒ misurare?

Se l’empatia รจ la capacitร  di immedesimarsi nello stato emotivo di un’altra persona, senza confonderlo con il proprio, รจ indubbiamente difficile valutarla mediante un test. Infatti, lโ€™empatia รจ un costrutto complesso e non esiste un approccio unilaterale, che puรฒ essere cognitivo o affettivo. Pertanto รจ piuttosto difficile stabilire dei metodi di misurazione validi. Tra le tante tecniche di misurazione si posso elencare le piรน utilizzate:

  • Empathy scale. Si basa sulla misurazione di 4 aspetti principali: autoconsapevolezza, buon carattere, anticonformismo e sensibilitร .
  • Questionnaire Measure of Emotional Empathy (QMEE). Questo questionario valuta la reazione empatica alle esperienze affettive degli altri, sia positive che negative. Le femmine ottengono in genere punteggi nettamente piรน alti rispetto ai maschi.
  • Iterpersonal Reactivity Index. Misura aspetti come: fantasia-empatia (identificazione con personaggi di cinema, teatro, letteratura); perspective taking (adottare il punto di vista altrui); preoccupazione empatica (compassione e preoccupazione verso persone che vivono esperienze spiacevoli); disagio personale (ansia e disagio causati dallโ€™assistere a esperienze spiacevoli di altre persone; incapacitร  di coping e distanziamento).

Questโ€™ultimo รจ uno dei questionari piรน utilizzati nella ricerca sulla responsivitร  empatica e denota buone caratteristiche psicometriche di stabilitร  e coerenza interna.

Grafica con una frase sulla carenza di empatia nel mondo

Carenza di empatia

I processi neurofisiologici coinvolti nellโ€™empatia coinvolgono varie aree cerebrali complesse che, spesso, svolgono anche altre funzioni. Per questo motivo, la diminuzione delle capacitร  empatiche puรฒ essere associata a disturbi o patologie, in particolar modo nei disturbi della personalitร .

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Ci sono due categorie di disturbi molto complessi e difficili da trattare, con eziopatogenesi multifattoriale e poco nota, e che predispongono a condotte antisociali anche gravi: psicopatia e psicosi.

Anche nei pazienti affetti da schizofrenia si denota un deficit di empatia e di riconoscimento delle emozioni altrui, ma รจ soltanto un sintomo tra i tanti e raramente rappresenta un problema per la sicurezza sociale.

Persone antisociali

Le persone antisociali o gli psicopatici manifestano un basso livello di empatia, se non completamente assente (anche se possiedono una buona capacitร  di riconoscere alcune emozioni altrui, specialmente la paura), nessuna sensibilitร  verso i problemi degli altri, spregiudicatezza e indifferenza verso norme e valori. Sono refrattari a ogni tipo di terapia e la loro intelligenza, generalmente nella norma o anche al di sopra della media, ostacola la loro individuazione prima che abbiano compiuto dei danni concreti.

Sono i genitori e i familiari a sperimentare per primi la difficoltร  e la frustrazione del rapportarsi con persone (compresi bambini e adolescenti) con gravi deficit di empatia o di riconoscimento delle emozioni altrui.

Empatia e autismo

Ad esempio, nella sindrome dello spettro autistico, soprattutto nelle forme medio-gravi, sono presenti numerosi disturbi della comunicazione verbale e non verbale, associate spesso ad alcune forme di ritardo cognitivo.

Infatti, il bambino autistico รจ refrattario alla comunicazione diretta, non riconosce molti tipi di emozioni o non vi risponde adeguatamente. Invece, sembra preferire il contatto e l’attivitร  con gli oggetti piuttosto che con le persone e, spesso, si chiude in un mutismo o un soliloquio incomprensibili agli occhi dei genitori e degli insegnanti.

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La comunicazione umana, nel senso piรน generale del termine, รจ ricca di scambi emozionali, con o senza partecipazione empatica, pertanto รจ naturale che il sintomo piรน difficile da accettare da parte dei parenti di pazienti autistici sia proprio il deficit di empatia e di riconoscimento delle emozioni.

Carenza di empatia in ambito neurologico

In ambito neurologico invece si รจ evidenziato che lesioni delle aree frontali cerebrali, in particolare la corteccia prefrontale, comportano alterazioni comportamentali che ostacolano la comunicazione e lโ€™interazione sociale. Le demenze frontali, come ad esempio il morbo di Alzheimer, cosรฌ come ictus o alcuni traumi cranici, determinano la โ€œsindrome frontaleโ€.

E’ una condizione che apporta significativi cambiamenti nella condotta sociale, nella personalitร , nella capacitร  di autocontrollo, in quella empatica e nella disinibizione del paziente.

Differenza tra empatia femminile e maschile

Lโ€™empatia รจ spesso considerata, anche grazie a numerosi stereotipi culturali, come una qualitร  tipicamente femminile, poichรฉ consente di assolvere al meglio il compito materno. E gli uomini? Esistono delle differenze tra empatia maschile e femminile?

Se per empatia si intende la capacitร  di comprendere le emozioni e il punto di vista di unโ€™altra persona, si tratta di un processo che comporta lโ€™attivazione di funzioni complesse su molti livelli, associando elementi cognitivi e affettivi, ma anche sociali e culturali.

Secondo alcune ricerche, la misurazione dellโ€™empatia mediante self-report potrebbe indurre a risposte influenzate dallโ€™identificazione dei partecipanti agli stereotipi culturali, in cui ci si aspetta dalle donne un certo grado di empatia e di moralitร , mentre per lโ€™uomo una reazione scarsamente empatica sarebbe normale, perchรฉ non รจ socialmente unโ€™abilitร  richiesta.

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Empatia e testosterone

Ma allora in cosa si differenzia lโ€™empatia maschile e quella femminile? Secondo alcuni esperimenti gli uomini riuscirebbero ad essere empatici solo per immedesimazione, mentre sono meno inclini allโ€™empatia emotiva. Ciรฒ vuol dire che empatizzano solo se quello che ascoltano presenta delle affinitร  con la propria storia personale. Quindi il genere maschile ha una modalitร  diversa per esprimere empatia.

Esistono basi biologiche per spiegare tale diversitร ? Secondo uno studio condotto da Jack van Honk, professore del Dipartimento di Psichiatria presso lโ€™Universitร  di Cape Town (Sud Africa) esisterebbe una relazione tra empatia e testosterone, un ormone maggiormente presente nel corpo maschile che influenza lo sviluppo cerebrale e il suo comportamento sociale.

Durante un esperimento รจ stato chiesto a 16 donne di eseguire un test nel quale dovevano comprendere lo stato emotivo di alcune persone guardandole negli occhi.

Alle donne cui era stato somministrato testosterone in pastiglie prima del test, le abilitร  empatiche calavano del 75%.

Empatia: cenni storici

La parola empatia deriva dal greco, en-pathos โ€œsentire dentroโ€.

Giร  Platone e Aristotele erano consapevoli del processo di immedesimazione che si attivava nellโ€™arte, in particolar modo nel teatro, tra spettatore ed eroe tragico. Difatti, pubblico e protagonista soffrivano insieme, diventavano tuttโ€™uno. Ma per i Greci lโ€™empatia non aveva il significato che oggi le attribuiamo. Tolomeo parla di โ€œpassione fisicaโ€ e lo stesso Aristotele di โ€œpietร  e compassioneโ€.

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รˆ solo nella seconda metร  del Settecento, in Germania, che appare il termine Einfรผhlung, โ€œsentire dentroโ€, che nasce in pieno Romanticismo per descrivere, soprattutto nellโ€™arte e nella filosofia, la fusione tra uomo e natura come nuova percezione del mondo. Mentre, il filosofo Robert Vischer nel 1873 la definisce โ€œla capacitร  di percepire la natura esterna, come interna, appartenente al nostro stesso corpoโ€.

Significato di empatia: definizione di Edith Stein

Sarร  Theodor Lipps nel 1906 a utilizzare la parola Einfรผhlung per descrivere lโ€™empatia come funzione psicologica fondamentale per la partecipazione emotiva.

Invece, nel 1917, sarร  Edith Stein a fare un passo avanti nella definizione di empatia come comunicazione intersoggettiva: โ€œlโ€™empatia รจ l’atto paradossale attraverso cui la realtร  di un altro, di ciรฒ che non siamo, non abbiamo ancora vissuto o che non vivremo mai e che ci sposta altrove, nellโ€™ignoto, diventa elemento dellโ€™esperienza piรน intima cioรจ quella del sentire insieme che produce ampliamento ed espansione verso ciรฒ che รจ oltre, imprevistoโ€.

Grafica su come sviluppare l'empatia

Empatici si nasce o si diventa?

Si puรฒ diventare empatici o รจ unโ€™abilitร  ereditata dalla nascita? La riposta รจ sรฌ, ci si puรฒ โ€œallenareโ€ allโ€™empatia. Ecco alcune utili strategie per potenziare un atteggiamento empatico nei confronti degli altri. Come sviluppare l’empatia in 4 mosse:

  • Ascolto attivo, sospendendo pregiudizi e giudizi.
  • Riconoscere e gestire le emozioni altrui e degli altri.
  • Entrare emotivamente in contatto con gli altri per comprenderli.
  • Interagire con persone diverse, anche con chi abbiamo poco in comune, puรฒ aiutare a sviluppare lโ€™empatia.

Con la consulenza della Dott.ssa Teresa Cosentino, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale; Docente presso lโ€™Associazione di Psicologia Cognitiva e Scuola di Psicoterapia Cognitiva s.r.l.; Socio ordinario della Societร  Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC); Membro del Comitato di Redazione della rivista โ€œCognitivismo Clinicoโ€.

Fonti

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  • The Science of Empathy.
  • Empathy.
  • The neural basis of empathy.

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Ivana Barberini

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Giornalista in ambito medico-scientifico, scrivo di salute, nutrizione e sanitร  per diverse testate giornalistiche e magazine on line. Sono laureata in Lettere ma ho un diploma di Dietista, un Master in Etnopsichiatria e diversi corsi di formazione sulla scrittura SEO e online. Per Melarossa scrivo di salute e alimentazione in modo semplice e fruibile, per unโ€™informazione chiara, ma sempre scientificamente corretta. Nel 2024 ho vinto il Premio Omnibus Salute Donna per la divulgazione scientifica.

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