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Punture di api, vespe e calabroni: attenzione alle reazioni allergiche

Carolina Peciola by Carolina Peciola
4 Agosto 2020
in Salute
punture insetti
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Le reazioni allergiche alle punture di insetti (imenotteri) sono piuttosto frequenti: in Italia si stima che da 1 a 8 persone su 100 sviluppi una reazione allergica.

La reazione allergica dipende dalla sensibilità individuale e può essere più o meno grave, fino ad arrivare addirittura alla morte se non si interviene con un kit salvavita.

Il problema è che la maggior parte delle persone non sa di poter avere reazioni allergiche e non sa neanche riconoscerle.

Per questo motivo, è stata lanciata per l’estate la campagna “Punto nel vivo”, patrocinata da Federasma e Allergie onlus–Fondazione italiana pazienti, per informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi delle punture di questi insetti.

Si tratta infatti della prima campagna di informazione sull’allergia al veleno di imenotteri.

Gli imenotteri sono un ordine di insetti che comprende oltre 100.000 specie. Le più note e comuni sono le api, le vespe e i calabroni.

vespeecalabroni

Cosa succede in caso di puntura

Queste punture possono provocare reazioni locali e reazioni generali/sistemiche.

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Le reazioni locali

Se la persona non ha un’allergia specifica, la puntura di imenotteri provoca una reazione locale, ovvero intorno alla sede della puntura, con dolore, gonfiore, rossore e prurito.

Questa reazione è dovuta alle sostanze tossiche contenute nel veleno.

Generalmente questi sintomi si attenuano nel giro di poche ore, soprattutto se si applicano subito del ghiaccio e delle pomate specifiche per le punture di insetti.

Ma le reazioni locali possono essere dovute anche a reazioni allergiche, cioè causate da componenti del veleno a cui il paziente è allergico, che inducono formazione di anticorpi.

Le reazioni generali/sistemiche

Diversa invece è la reazione per quelle persone che hanno una sensibilità individuale al veleno.

In genere questo tipo di reazioni insorgono entro mezz’ora dalla puntura e possono manifestarsi con uno o più sintomi come:

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  • orticaria
  • prurito diffuso in tutto il corpo
  • malessere generale
  • gonfiore
  • vertigini
  • nausea, vomito, diarrea e/o dolori addominali
  • mancanza di respiro
  • stordimento e confusione mentale
  • abbassamento della pressione sanguigna
  • perdita di coscienza
  • shock anafilattico

Quando rivolgersi all’allergologo

Bisogna farlo immediatamente se, dopo una puntura, in pochi minuti hai manifestato uno o più sintomi sistemici, oppure una reazione locale molto estesa, ovvero che va oltre i 10 cm intorno alla sede della puntura e dura almeno 24 ore.

Infatti, questo tipo di reazione fa supporre che tu sia allergico al veleno di imenotteri e l’allergologo potrà stabilirlo con certezza eseguendo test appropriati sulla cute e sul sangue.

Cosa fare se si è allergici

Se hai avuto una reazione generale/sistemica ad una puntura di insetti o i risultati dei test cutanei e/o del sangue sono risultati positivi, i medici consigliano l’immunoterapia allergene specifica (AIT).

Si tratta di una terapia risolutiva in grado di regolare la risposta immunitaria nelle persone allergiche, proteggendole da successive reazioni a lungo termine.

L’efficacia di questa terapia è stimata intorno al 90%.

Il kit salvavita

In caso di reazioni allergiche gravi, come lo shock anafilattico, l’allergologo prescriverà un kit salvavita.

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Si tratta di un autoiniettore di adrenalina che consente di iniettare l’adrenalina in circa 10 secondi, per limitare i sintomi delle reazioni allergiche più gravi.

In questo caso, il paziente dovrà portarlo sempre con sé e sapere come e quando usarlo.

Questo farmaco va conservato in contenitori termici in quanto è sensibile alle alte temperature.

In più, prima di partire per un’escursione o un viaggio, occorre controllare che la soluzione contenuta nell’autoiniettore sia trasparente e incolore, e anche verificare la data di scadenza.

Inoltre, il kit salvavita deve contenere anche cortisone e antistaminici.

Infine, anche dopo aver iniettato l’adrenalina, la persona deve essere portata comunque subito al Pronto Soccorso.

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Prevenire le punture di insetti

Sia per evitare fastidi leggeri sia per evitare reazioni più gravi, si possono adottare dei comportamenti per prevenire le punture di insetti. Ecco i consigli dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù:

  1. non indossare indumenti colorati e brillanti
  2. indossare vestiti a maniche lunghe e pantaloni a maniche lunghe, nonché scarpe chiuse, soprattutto in caso di passeggiata in campagna e trekking
  3. evitare l’uso di profumi e lozioni forti
  4. utilizzare prodotti repellenti per gli insetti da applicare sulle parti scoperte del corpo
  5. tenere a portata di mano insetticidi di facile uso
  6. attenzione a quando si cucina o mangia all’aperto, perché il cibo attira gli insetti
  7. chiudere eventuali scarti di cibo o contenitori sporchi di cibo in sacchetti e gettarli nei secchi della spazzatura dopo aver mangiato all’aperto
  8. non stare vicino o tenere in mano bevande e cibi molto dolci
  9. attenzione ad eventuali nidi di insetti
  10. rivolgersi ad esperti per far rimuovere eventuali nidi di api, vespe o calabroni in casa o nelle vicinanze (canne fumarie, siepi, comignoli, sottotetti, ecc.)

Per maggiori informazioni, a questo link trovi i centri Allergologici della campagna Punto nel Vivo, mentre qui puoi scaricare il depliant informativo della campagna.

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punture api

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Carolina Peciola

Carolina Peciola

Carolina Peciola è giornalista, editor, consulente editoriale e lavora nel mondo dell’editoria da trent'anni. Si occupa soprattutto di salute, benessere, alimentazione, cucina, fenomeni sociali. Scrive per riviste in edicola e testate online, cura l’editing di libri, realizza pubblicazioni per ragazzi.

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