Al via la campagna di vaccinazione contro l’influenza, che quest’anno si annuncia più aggressiva. Colpa di due nuove varianti dei virus, l’H1N1 nella fascia d’età pediatrica e l’H3N2 nella popolazione anziana, che possono provocare influenze particolarmente severe e a più alto rischio di complicanze. Si stima che quest’anno saranno 6 milioni gli italiani colpiti da influenza, a cui si devono aggiungere altri 8 milioni di persone che dovranno fare i conti con i cosiddetti virus simil-influenzali, che hanno sintomi diversi e spesso vedono protagoniste le alte vie respiratorie (con tosse, raffreddore e mal di gola).
A cosa serve la vaccinazione
Come ogni anno, il Servizio Sanitario Nazionale promuove una campagna di vaccinazione, offerta gratuitamente alle fasce di popolazione a rischio (over 65, persone affette da malattie croniche), che è appena partita e si protrarrà fino al 31 dicembre. Vaccinarsi, ricorda il Ministero della Salute, è la misura più efficace per prevenire l’influenza, perché agisce da barriera alla diffusione del virus. Obiettivi principali della vaccinazione sono la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità nei gruppi a rischio.
Influenza: come e dove vaccinarsi
E’ possibile vaccinarsi gratuitamente presso le strutture sanitarie pubbliche o direttamente dal proprio medico di base. Chi non rientra nella campagna vaccinale del Servizio Sanitario Nazionale, ma vuole comunque vaccinarsi contro l’influenza stagionale, può farlo, acquistando direttamente il vaccino in farmacia. Fatta eccezione per i bambini che ricevono la vaccinazione per la prima volta nella loro vita (fino ai 9 anni, quando è opportuna una seconda dose di richiamo), per tutta la restante popolazione una sola dose di vaccino garantisce un’adeguata immunizzazione, che inizia nell’arco di due settimane dall’inoculazione e dura circa 6/8 mesi.

Per chi è importante la vaccinazione: le categorie a rischio
La vaccinazione è raccomandata, spiega il Ministero della Salute, soprattutto a quelle categorie di persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza. Ecco quali sono.
Donne in gravidanza
Il vaccino è consigliato a tutte le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Nelle donne in gravidanza la probabilità di ricovero in corso di epidemia influenzale è, infatti, circa 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale, quindi il vaccino viene considerato vantaggioso in termini di rapporto rischio-beneficio. Può essere praticato senza alcuna restrizione anche in allattamento.
Over 65
Gli over 65 rappresentano la principale fetta di popolazione inserita nella campagna vaccinale. Con l’avanzare dell’età, infatti, le capacità di difesa del sistema immunitario si riducono e questo comporta un’aumentata suscettibilità all’infezione e un maggiore rischio di andare incontro a complicazioni anche gravi, a partire dalla polmonite. Questo vale a maggior ragione per anziani oltre gli 80 anni o che soffrono di patologie cardiovascolari, affezioni respiratorie croniche e malattie come il diabete.
Bambini con condizioni cliniche che aumentano il rischio di complicazioni
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ai bambini con condizioni cliniche che aumentano il rischio di complicazioni, mentre non c’è accordo fra gli esperti sull’opportunità di inserire fra le categorie da vaccinare in via prioritaria anche i bambini sani. Mancano, infatti, studi clinici controllati che dimostrino l’efficacia del vaccino. Questo non significa che ci siano controindicazioni a vaccinare i bambini “sani” di età superiore a 6 mesi: in questi casi, dosaggio e numero di dosi sono gli stessi che si applicano ai gruppi a rischio. Tra questi ultimi, rientrano i bambini in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico e quelli a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.

Soggetti con patologie
Ci sono patologie che rendono chi ne soffre più suscettibile all’influenza e alle sue complicanze: in questi casi, il vaccino è raccomandato.
Tra le malattie che costituiscono un’indicazione al vaccino, rientrano:
- patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
- diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea superiore a 30)
- insufficienza renale/surrenale cronica
- tumori
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici.
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata anche a quelle categorie di persone che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio, come medici e personale sanitario, e agli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, come forze di polizia e vigili del fuoco.