Sai come si prepara un buon riso in bianco senza l’effetto “colla”? Sembra un piatto banale, ma cucinare un buon riso bianco richiede attenzione e piccoli accorgimenti.
Leggero, digeribile e versatile, il riso è l’alleato ideale quando si cerca qualcosa di semplice ma confortante, perfetto anche in caso di malessere o dopo un pasto pesante. Che si tratti di un risotto in bianco cremoso o di un riso bollito più asciutto, la differenza la fanno la scelta del riso e i tempi di cottura.
Scopri allora come fare il riso bianco nel modo giusto, per ottenere chicchi ben sgranati, profumati e sempre al punto giusto di morbidezza.
Riso bianco e amido
Quando si parla di riso in bianco, spesso si pensa che una varietà di riso valga l’altra, magari distinguendole solo per la dimensione del chicco. In realtà, la differenza sta tutta in una sostanza invisibile ma fondamentale: l’amido.
Presente per circa l’80% nel riso, l’amido è composto da una parte idrosolubile chiamata amilosio, ed è proprio questa a determinare il comportamento del riso in cottura. Il suo contenuto cambia da varietà a varietà, influenzando la consistenza finale del piatto.
Un riso con poco amilosio tende a rilasciare più amido durante la cottura: il risultato è un riso morbido e leggermente appiccicoso, perfetto per dolci, minestre o per il sushi. Al contrario, le varietà ricche di amilosio mantengono i chicchi ben separati e asciutti, ideali per insalate di riso o piatti dove si preferisce una consistenza più “sgranata”.
Nel mezzo ci sono i risi con contenuto medio di amilosio, che resistono bene alla cottura ma rilasciano amido verso la fine: sono quelli che danno vita al risotto cremoso e vellutato, grazie alla tipica mantecatura che lega i sapori e li trasforma in un abbraccio.
Come scegliere il riso giusto per un riso in bianco perfetto
La riuscita di un buon risotto in bianco dipende prima di tutto dalla scelta della varietà. Non tutti i risi, infatti, si comportano allo stesso modo in cottura: per ottenere chicchi ben sgranati e asciutti, serve un riso con alto contenuto di amilosio, capace di restare compatto senza diventare colloso.
La porzione ideale e tra i 50 e i 100 grammi a persona. La prima quantità è perfetta per le minestre, la seconda per il riso come sostituto del pane, per i primi piatti e i piatti unici.
In Italia esistono oltre 200 varietà di riso, tra cui alcune molto conosciute come Arborio, Carnaroli, Baldo, Ribe e Vialone Nano. Ognuna ha caratteristiche diverse, ma per orientarsi è utile sapere che i risi si classificano anche in base alla forma del chicco:
- Lungo A (ideale per risotti).
- Lungo B (adatto per insalate e riso in bianco).
- Medio (perfetto per minestre e piatti tipici).
- Tondo (usato nei dolci o nel sushi).
Tipi di riso per il riso in bianco
I risi lunghi B, come Basmati, Jasmine, Carnaroli o Arborio, sono i migliori per preparare un riso bianco con chicchi separati e leggeri. Alcune di queste varietà appartengono anche ai cosiddetti risi aromatici, che durante la cottura sprigionano un profumo intenso e piacevole, simile a quello del pop-corn appena fatto.
Il riso Basmati, originario dell’India e del Pakistan, è famoso per i suoi chicchi lunghi e sottili e per il suo aroma inconfondibile. Grazie all’elevato contenuto di amilosio, resta asciutto e ben sgranato anche dopo la bollitura. Il riso Jasmine, invece, tipico della Thailandia, ha chicchi lunghi e morbidi, con un leggero sentore floreale che lo rende perfetto per accompagnare piatti delicati.
Chi preferisce un gusto più rustico può optare per un riso integrale, come il Venere o il Nerone: entrambi mantengono una buona tenuta in cottura e regalano una piacevole nota profumata e leggermente nocciolata.
Per le insalate di riso, invece, la scelta ideale è il riso parboiled. Si tratta di un riso precotto a vapore, in cui l’amido presente sulla superficie del chicco si indurisce: questo gli permette di restare al dente, compatto e ben sgranato anche dopo essere stato raffreddato.
Insomma, ogni tipo di riso ha la sua vocazione: conoscere il comportamento dell’amido e le caratteristiche dei chicchi è il primo passo per preparare un riso bianco perfetto, semplice ma sempre equilibrato nei sapori e nella consistenza.
Come fare un riso in bianco in 4 mosse
Per evitare di portare in tavola un riso colloso e poco appetibile è bene seguire alcuni semplici passaggi:
- Lavaggio: risciacqua il riso sotto l’acqua corrente, strofinando delicatamente il riso, fino a che l’acqua non è limpida, in questo modo si rimuove un po’ di amido per evitare di portare in tavola un riso appiccicoso.
- Proporzioni: usa una parte e mezza di acqua per ogni parte di riso e cuoci a fuoco basso con il coperchio chiuso per permettere una cottura uniforme e completa.
Ora inizia la cottura:
- Porta a ebollizione l’acqua cui hai aggiunto un po’ di sale.
- Versa il riso e lascialo cuocere il tempo indicato sulla confezione.
- Evita di mescolare durante la cottura per non rompere i chicchi e rilasciare amido in eccesso.
- Scola il riso. Se lo devi usare per l’insalata di riso passalo sotto l’acqua fredda per bloccare la cottura e lascialo scolare bene. Se invece lo vuoi servire caldo, una volta scolato rimettilo in pentola e aggiungi una noce di burro o un cucchiaio di olio extravergine di oliva e un po’ di Parmigiano.
Come evitare l’effetto colla?
Perché il riso si appiccica? Tutta colpa dell’amido presente nei chicchi, che lo può rendere appiccicoso e gommoso durante la cottura. Per evitare “l’effetto colla” tanto temuto in cucina, il consiglio è sciacquare il riso prima della cottura.
In questo modo, si elimina l’eccesso di amido e si ottiene una consistenza più soffice e un sapore migliore.
Sciacquare il riso sotto acqua corrente fredda fino a quando l’acqua risulta chiara. È questo il semplice passaggio che può fare la differenza tra un riso leggero e perfettamente cotto e uno colloso e poco gradevole al palato.
Come fare il riso in bianco freddo?
Se stai pensando di preparare un’insalata di riso, ecco come farlo nel modo giusto.
Cuoci il riso in abbondante acqua salata, calcolando tra gli 80 e i 100 g per persona. Assicurati di versare il riso nell’acqua solo a ebollizione e cucinalo per un tempo leggermente inferiore a quello indicato sulla confezione.
Dopo la cottura, scola bene il riso e sciacqualo sotto l’acqua fredda per fermare la cottura e eliminare l’amido in eccesso.
Mettilo in una ciotola, sgranalo con una forchetta per evitare che i chicchi si attacchino. Lascia che il riso si raffreddi prima all’aria e poi in frigorifero, coperto dalla pellicola trasparente.
È importante lasciarlo raffreddare completamente prima di aggiungere altri ingredienti per evitare che il calore alteri i sapori e la freschezza.
Per le insalate, puoi anche optare per la tecnica del riso pilaf.
Come condire il riso bianco?
Anche se è un piatto semplice, può essere lo stesso gustoso e condito in vari modi.
- Un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale ne esaltano il sapore naturale senza sovrastarlo.
- Puoi aggiungere erbe fresche come prezzemolo o basilico o una foglia di alloro durante la cottura per infondere delicate note aromatiche.
- Un po’ di succo di limone o aceto spruzzato sul riso prima di servire può aggiungere una certa vivacità di sapore.
- Se ami la cremosità, amalgamare un po’ di burro subito dopo la cottura rende il riso più ricco in sapore, ma anche in calorie.
Come cucinare il riso in bianco?
Ci sono diverse tecniche, dalla classica cottura in padella fino a quella al vapore. Ma se il tempo è tiranno, nessun problema: il cuociriso può diventare il tuo migliore alleato.
Il riso bianco si conserva fresco e pronto per un bis per 1-2 giorni nel frigo, in un contenitore ermetico.
- Cottura in padella o in pentola. Ti piace un riso cremoso senza mantecarlo? La cottura per assorbimento fa al caso tuo. Questa tecnica prevede di usare una parte e mezza d’acqua per ogni parte di riso. Un piccolo trucco? Tosta il riso in padella un attimo prima di aggiungere l’acqua. Una volta assorbita tutta l’acqua, spegni il fuoco e lascia il riso a riposare sotto un coperchio per qualche minuto.
- Al vapore. Se preferisci un riso un po’ più colloso, la cottura al vapore è la soluzione. Metti il riso in una vaporiera, aggiungi acqua, un pizzico di sale, un tocco di burro e, perché no, qualche spezia a piacere.
- Pilaf. Qui la proporzione cambia: due parti di acqua per una di riso. La cottura dura una ventina di minuti. Tenere il coperchio chiuso. L’acqua o il brodo devono essere totalmente assorbiti dal riso. Una volta cotto e asciutto, sgrana il riso e rovescialo su un piatto e servilo come più preferisci, anche solo al posto del pane.
- In microonde. Se il tempo scarseggia, il microonde è il tuo alleato. Versa riso e acqua in un contenitore adatto e cuoci a 700 Watt per 10 minuti. Veloce, semplice e efficace, perfetto per chi corre sempre.
Come fare il riso in bianco con il Bimby
È molto semplice. Per preparare un buon riso bianco con il Bimby, occorre per prima cosa versare l’acqua all’interno del boccale insieme a un cucchiaino di olio e il sale. Poi, posiziona il cestello all’interno del boccale e versaci il riso.
Chiudi con il coperchio (senza misurino) e imposta il Bimby a velocità 4 per 20 minuti a 100°. Regolati per i tempi di cottura in base a quanto indicato sulla confezione, considerando qualche minuto in più affinché l’acqua arrivi l’acqua a ebollizione.
Per una cottura uniforme, meglio controllare il riso dopo una decina di minuti e mescolarlo con un cucchiaio. Una volta cotto a puntino, mettilo in una ciotola e servilo condito con un filo d’olio e del Parmigiano, oppure usalo per le preparazioni che preferisci.
FAQ (domande comuni)
1 – Come si prepara il riso in bianco?
Si lessa il riso in abbondante acqua leggermente salata, si scola e si condisce con un filo d’olio extravergine o una noce di burro. È importante scegliere la varietà giusta e rispettare i tempi di cottura per ottenere chicchi sgranati e non collosi.
2 – Come si cuoce il riso in bianco?
Porta a ebollizione l’acqua (circa 1 litro ogni 100 g di riso), aggiungi il riso e cuoci per 10–15 minuti, a seconda della varietà. Una volta scolato, lascialo riposare un minuto, così l’amido in eccesso si asciuga.
3 – Come si cucina il riso in bianco per la diarrea?
Meglio usare riso bollito a chicco lungo (come il Ribe o il Basmati), cotto in acqua senza sale né condimenti. È digeribile, leggero e aiuta a reintegrare liquidi senza irritare l’intestino.
4 – A cosa fa bene mangiare riso in bianco?
È un alimento semplice e nutriente, ideale in caso di disturbi intestinali, influenza o nausea. Fornisce energia facilmente digeribile, calma lo stomaco e contribuisce a ristabilire l’equilibrio intestinale.
Conclusioni
Il riso in bianco è un piatto universale, apprezzato per la sua semplicità e versatilità. Si cucina bollendo il riso (meglio usare varietà come Basmati o Arborio), in acqua leggermente salata fino a che non diventa morbido ma al dente. Si può preparare anche al vapore, al microonde o con il Bimby.
La ricetta preserva il sapore neutro del riso, rendendolo un accompagnamento ideale per piatti più speziati o ricchi di condimenti. È anche un’ottima base da associare a verdure, spezie o piatti di legumi o carne.
Fonti
- BDA – Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia (BDA).
- Riso italiano – Varietà di riso