La ricetta del vin brulé, una bevanda calda e speziata che richiama subito i mercatini di Natale, è semplice e richiede pochi passaggi.
Basta scaldare vino rosso con zucchero, scorza di limone e arancia, mele e spezie, con la cannella in primo piano, per ottenere un vino caldo profumato e piacevole.
Non serve un vino costoso, basta un rosso da tavola di buona qualità, meglio se corposo, perché durante la cottura parte dell’alcol evapora, anche se il grado alcolico rimane tra 5 e 8.
È una bevanda che scalda e può favorire la digestione. Rimane comunque alcolica, quindi va consumata con moderazione.
Non confonderlo con il vino cotto, uno sciroppo denso ottenuto dalla riduzione del mosto. Se vuoi preparare un vin brulé ben bilanciato, ti mostriamo come farlo in pochi passaggi.
Come preparare un ottimo vin brulé
Per ottenere un vin brulé delizioso, come da ricetta della nonna, scegli bene gli ingredienti. Ovvero un vino da tavola di qualità, corposo ma equilibrato, come un rosso locale non troppo tannico.
Ottime scelte sono un Merlot, un Cabernet Sauvignon o un Sangiovese.
In quanto alle spezie e agli aromi, non dovrebbero mancare stecche di cannella e chiodi di garofano come base, scorze di arancia e/o limone non trattate, anice stellato, noce moscata o bacche di ginepro a piacere.
Un consiglio: utilizza delle spezie integre (ad esempio sotto forma di stecche o bacche intere) in modo da poterle poi rimuovere facilmente.
Un errore da evitare? Fare bollire il vino. Deve solo sobbollire, in modo da preservarne l’aroma ed evitare la completa evaporazione dell’alcool (che è parte del carattere della bevanda).
Inoltre, non usare troppo zucchero, altrimenti rischi di rendere stucchevole la bevanda.
Puoi optare per il classico semolato, per lo zucchero di canna oppure per un mix di zucchero e miele o solo miele.
Vin brulé
Ingredienti
- 1 l di vino rosso corposo
- 150 g di zucchero semolato o di canna
- 1 mela
- 2 stecche di cannella
- 8 chiodi di garofano
- scorza di 1 arancia non trattata
- scorza di 1 limone non trattato
- una grattugiata leggera di noce moscata
Istruzioni
- In una casseruola dal fondo spesso versa lo zucchero semolato o di canna insieme alla cannella e ai chiodi di garofano.
- Aggiungi le scorze degli agrumi (quando le tagli, evita la parte bianca che potrebbe conferire una nota amara al composto).
- Versa il vino rosso nella casseruola, mescola delicatamente e porta il tutto al limite del sobbollore. Fai cuocere a fiamma dolce per circa 20-30 minuti.
- A questo punto filtra la bevanda per eliminare le spezie e le scorze.
- Servi il vin brulé ben caldo dentro tazze o bicchieri resistenti al calore, e guarniscilo a piacere con una stecca di cannella o una fetta di arancia se vuoi.
Varianti
Il vin brulé è un classico, ma si presta bene a diverse varianti interessanti.
Come il vin brulé bianco, che puoi ottenere sostituendo il vino rosso con un bianco corposo per ottenere una bevanda più leggera e più delicata. Questa è una variante tipica soprattutto delle regioni alpine e di alcuni paesi tedeschi.
Inoltre, al momento di servirlo, puoi aggiungere un cucchiaio di rum o di brandy per “fortificarlo” dal punto di vista alcolico.
Sei astemio? Puoi preparare una bevanda analcolica usando del succo d’uva o del succo di mela, mantenendo le spezie e lo zucchero. Una versione decisamente più salutare che risulta adatta anche ai più giovani.
In quanto alle spezie, infine, puoi sperimentare aggiungendo dello zenzero fresco a fettine, del cardamomo intero o un pizzico di pepe nero in grani.
Le origini del vin brulé
La storia del vin brulé affonda le sue radici già nell’epoca dell’Impero Romano, quando i vini venivano aromatizzati con spezie, miele e agrumi per mascherarne l’ossidazione e per gustarli durante l’inverno.
Nel Medioevo si diffuse nelle città dell’Europa centrale la pratica di riscaldare il vino con delle spezie come la cannella e i chiodi di garofano. In Italia, e in particolare nelle zone alpine e settentrionali, la tradizione si è radicata nei mercatini di Natale.
Il termine “vin brûlé” deriva dal francese valdostano, e significa “vino bruciato”.
Abbinamenti e presentazione
Proponilo dentro dei bicchieri di vetro spesso o all’interno di tazze termoresistenti, magari con un bastoncino di cannella nel bicchiere. Oppure, puoi aggiungere una fettina di arancia fresca.
Il vin brulé si sposa bene i dolci secchi. Ad esempio con dei biscotti alle mandorle, con i cantucci, oppure con delle caldarroste ancora fumanti.
Se stai seguendo una dieta o vuoi contenere le calorie, puoi diminuire la dose dello zucchero, magari riducendola del 20-30%), oppure sostituirlo con del miele o dello sciroppo d’agave. Considera che, nonostante la cottura, permane una certa gradazione alcolica.
Va sorseggiato caldo, abbastanza per sprigionare tutti suoi aromi, ma non troppo per evitare di bruciarsi la lingua o il palato.
Conservazione
Se lo prepari in anticipo, puoi conservare il vino caldo in frigorifero per al massimo 2-3 giorni dentro una brocca a chiusura ermetica o una bottiglia con il tappo avvitato.
Al momento di servirlo, fallo scaldare dolcemente a fiamma bassa evitando di farlo bollire.
In ogni caso, non conviene prepararlo con troppo anticipo in modo da poter apprezzare appieno la freschezza delle spezie.
FAQ (domande comuni)
1 – Qual è la spezia fondamentale nel vin brulé?
La cannella è la spezia principale del vin brulé, seguita dai chiodi di garofano e dalla scorza degli agrumi. Puoi aggiungere anche anice stellato e bacche di ginepro.
2 -Che vino si usa per fare il vin brulé?
Si consiglia di utilizzare un vino rosso da tavola di medio corpo, non eccessivamente tannico: Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese sono ottime scelte. Non è necessario optare per un vino costoso, ma che sia di qualità.
3 – Quali sono i benefici del vin brulé?
Si tratta di una bevanda alcolica e, come tale, andrebbe bevuta eccezionalmente e con moderazione. Il vino rosso apporta antiossidanti come il resveratrolo e le spezie possono favorire la digestione
4 – Quanti gradi alcolici ha un vin brulé?
In media il vin brulé conserva tra 5 e 8 gradi alcolici: parte dell’alcool evapora durante il riscaldamento, ma non completamente.
Conclusioni
Ora che conosci come si prepara il vin brulé, puoi seguire questa ricetta della nonna e ottenere una bevanda dolce e speziata da gustare calda.
Ricorda che è pur sempre una bevanda alcolica, e che recenti studi hanno confermato che non esiste un livello di consumo di alcol che non provochi effetti sulla salute, quindi non esagerare.
Scegli un buon vino rosso, punta su spezie fresche e non rinunciare alla cannella. Servilo ben caldo e condividilo in un pomeriggio con amici, perché si presta alla convivialità.
Facci sapere se lo trovi proprio come te lo aspetti.
Fonte
CREA – Tabelle nutrizionali.


