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Elicriso: il fiore aromatico tra proprietà, benefici, ricette erboristiche, coltivazione ed usi in cucina

Claudia Tartaglia by Claudia Tartaglia
11 Maggio 2021
in Terapie Naturali
elicriso: cos'è, proprietà, benefici, usi e controindicazioni
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Sommario

  • Cos’è l’elicriso
  • Principali costituenti chimici dell’Helichrysum italicum
  • Proprietà e benefici dell’elicriso
  • Trattamenti
  • Come si usa l’olio di elicriso
  • Elicriso: uso erboristico
  • Elicriso: consigli per gli acquisti
  • Controindicazioni dell’elicriso
  • Uso dell’elicriso in cucina
  • Come essiccare l’elicriso
  • Elicriso: botanica

Il nome botanico dell’elicriso è Helichrysum italicum e giace allo stato selvatico nelle aree del bacino mediterraneo. La pianta, appartenente alla famiglia delle Compositae, viene anche chiamata con diversi appellativi tra cui: liquirizia, semprevivo e perpetuino.

L’Helichrysum è un vero e proprio portento in campo terapeutico, in quanto possiede delle formidabili proprietà antinfiammatorie ed antiallergiche. Inoltre, è efficace nella cura dei disturbi che colpiscono sia l’apparato respiratorio che quello cutaneo.

Con i fiori dell’Helichrysum si possono realizzare infusi terapeutici, liquori ed un ottimo miele dalle proprietà espettoranti. Invece, l’olio essenziale di elicriso è rinomato per le sue proprietà terapeutiche. In particolare esercita un’ottimale azione antistaminica, antinevralgica e decongestionante. Inoltre, riesce a trattare le malattie del tratto respiratorio e svolge una duplice funzione diuretica e dimagrante.

L’elicriso in fiore, grazie alla resistenza della pianta e alla lunga durata della fioritura, è molto utilizzato come pianta ornamentale da disporre in giardino o sul balcone.

Inoltre, i capolini dorati di elicriso rilasciano un inconfondibile aroma che ricorda la fragranza tipica della liquirizia. Per tale ragione, i rametti fioriti essiccati, insaporiscono varie ricette culinarie.

Cos’è l’elicriso

L’ Helichrysum è una pianta arbustiva originaria della macchia mediterranea. Giace soprattutto nelle zone dell’Europa meridionale e dell’Africa nord-occidentale. In Italia, la pianta predilige le regioni del Mezzogiorno e le aree insulari.

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La pianta vegeta prevalentemente nei pressi di scarpate rocciose, dune costiere, campi abbandonati e pietraie.

Il termine Helichrysum deriva dalla congiunzione di due parole greche ‘helios’ e ‘chrysos’ che tradotte significano ‘sole d’oro’.

L’epiteto scientifico fa riferimento sia alla colorazione giallo-dorata che all’aspetto raggiato che caratterizzano i capolini del semprevivo.

Nell’antica Grecia, con i profumatissimi fiori di elicriso appena raccolti si realizzavano delle corone che cingevano il capo delle statue di Atena e di Apollo.

Le sue virtù terapeutiche sono rinomate sin dall’antichità. Nell’antica Roma, con i fiori essiccati della pianta officinale si preparavano dei particolari suffumigi che avevano lo scopo di ridurre la sensazione di soffocamento provocata da un’indigestione alimentare.

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elicriso: cos'è e cosa contiene

Principali costituenti chimici dell’Helichrysum italicum

  • Acido gallico
  • Acido vanillico
  • Esculetina
  • Quercetina
  • Acido caffeico
  • Kaempferolo
  • Acido cumarico
  • Scopoletina
  • Acido salicilico
  • Acido ferulico
  • Luteolina
  • Flavonoidi
  • Acidi idrossicinnamici
  • Cumarina
  • Olio essenziale (monoterpeni 61%  e sesquiterpeni 76%).
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elicrolisi: benefici e proprietà

Proprietà e benefici dell’elicriso

La droga è costituita dalle sommità fiorite dell’Helichrysum italicum.

Antinfiammatorio naturale

L’elicriso è un potente antinfiammatorio. I polifenoli, in sinergia con gli altri costituenti chimici, sono i diretti responsabili dell’azione antiflogistica riconosciuta alla pianta officinale.

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L’olio essenziale di elicriso ha una funzione antinfiammatoria contro la denaturazione della proteina. Un particolare processo chimico mediante il quale le molecole perdono la loro struttura proteica nativa.

Inoltre, l’olio essenziale è in grado di contrastare l’infiammazione muscolare e articolare se applicato con costanza sulla zona sofferente.

Azione antiallergica

L’Helichrysum è in grado di contrastare efficacemente le manifestazioni allergiche. In particolare, l’impiego di preparati a base della pianta officinale risulta efficace nel trattamento dalla dermatite da contatto.

Inoltre, le proprietà antinfiammatorie riconosciute al semprevivo intensificano l’azione antistaminica della pianta officinale in quanto la risposta del sistema immunitario all’allergene è scaturita dalla presenza di un processo infiammatorio in corso.

Rimedio naturale contro tosse e raffreddore

L’olio essenziale di elicriso è in grado di alleviare l’infiammazione causata dalle infezioni che colpiscono l’apparato respiratorio. In particolare, grazie alle proprietà antimicrobiche, la pianta officinale risulta efficace contro tosse e raffreddore.

Per poter beneficiare di tali virtù terapeutiche, si consiglia di ricorrere all’aromaterapia attraverso l’utilizzo di un diffusore di oli essenziali.

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Azione antimicrobica dell’elicriso

La pianta officinale è un grado di debellare batteri, virus e funghi che possono far insorgere infezioni di vario tipo nell’organismo umano.

Inoltre, l’azione antinfiammatoria esercitata dall’elicriso allevia la sintomatologia innescata dall’infezione. In particolare, il perpetuino riduce il dolore, il gonfiore e l’arrossamento causati dai microorganismi.

Studi scientifici dimostrano che l’elicriso agisce efficacemente nei confronti dei seguenti agenti patogeni:

  • Staphylococcus aureus: un batterio gram positivo responsabile di numerose manifestazioni cliniche. Tra cui: follicolite, infezioni polmonari, gastroenterite e meningite.
  • Candida albicans: un fungo saprofita che provoca le comuni infezioni da lievito che si sviluppano prevalentemente nella mucosa vaginale (candidosi) e nel cavo orale (mughetto).
  • Streptococcus mutans: un batterio che si colonizza sulla superficie dentale, danneggia la struttura del dente e provoca carie e infezioni gengivali.

Inoltre, l’olio essenziale è in grado di arrestare la diffusione del micete (funghi) nel nostro organismo.

Allieva i disturbi digestivi

L’elicriso possiede proprietà terapeutiche efficaci nel trattamento dei disturbi digestivi, quali: crampi allo stomaco, gonfiore, indigestione e reflusso acido.

In particolare, le tisane sono ottimali per alleviare disordini gastrici, digestivi e intestinali.

L’olio essenziale di Helichrysum italicum è in grado di ridurre la frequenza degli spasmi intestinali.

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Elicriso accelera la guarigione delle ferite

L’olio di elicriso velocizza il processo di guarigione delle ferite.

Le infezioni cutanee possono costituire un ostacolo al corretto risanamento delle ferite. Per evitare una proliferazione di microorganismi patogeni ci si può avvalere dell’aiuto dell’elicriso.

La pianta officinale, grazie alle sue proprietà antibatteriche, previene l’insorgenza dell’infezione e favorisce la guarigione della lesione.

Ottimo insetticida e repellente contro le zanzare

L’olio essenziale è un ottimo repellente per le zanzare.

In particolare, è efficace contro la specie aedes aegypti e la aedes albopictus. Entrambi gli insetti possono fungere da vettore di malattie epidemiche come la febbre gialla e la dengue.

Inoltre, l’aroma caratteristico e deciso dell’elicriso tiene le zanzare a debita distanza dalla vostra abitazione.

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Trattamenti

  • Infiammazioni articolari e muscolari
  • Disturbi gastro intestinali
  • Infezioni batteriche e fungine
  • Malattie da raffreddamento
  • Reazioni allergiche
  • Allontanare insetti e zanzare.
Come si usa l'olio di elicriso

Come si usa l’olio di elicriso

Il rimedio oleoso possiede anche notevoli virtù cosmetiche: rigenera la pelle e dona lucentezza alle chiome spente. Per di più, il rimedio oleoso a base di elicriso stimola la circolazione linfatica.

L’olio essenziale di elicriso agisce sia ad un uso orale che topico.

Posologia per uso interno: aggiungere 1/2 gocce in un cucchiaino di miele o di olio extravergine di oliva. Il rimedio va assunto tre volte al giorno. La durata  complessiva del trattamento è di una settimana.

Internamente, l’olio essenziale di Helichrysum ha un’efficace azione disintossicante.

Se si vuole beneficiare dell’azione topica del rimedio, la soluzione oleosa dev’essere miscelata ad un altro olio vettore prima di essere applicata con un massaggio delicato.

Per beneficiare delle proprietà cosmetiche del prodotto erboristico, basta aggiungere una goccia di olio essenziale nelle creme ad azione anti age.

In caso di disturbi alle vie respiratorie, versare 5 gocce di olio essenziale di elicriso nell’umidificatore o nei diffusori per ambiente.

Se vuoi avere un effetto rilassante o desideri alleviare i dolori mestruali, puoi versare 15 gocce del rimedio oleoso nell’acqua della vasca da bagno.

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Olio per migliorare la circolazione linfatica

Con l’olio essenziale puoi realizzare un massaggio che stimoli la circolazione linfatica.

Aggiungi circa 15 gocce di olio essenziale di elicriso, 5 di olio essenziale di ippocastano e 5 di olio essenziale di ginepro a 30 ml di olio di mandorle dolci.

Riscalda tra i palmi delle mani la soluzione oleosa ed effettua dei massaggi lenti e circolari fino al completo assorbimento del rimedio.

Inoltre, l’olio essenziale è in grado di trattare i disturbi gengivali. Per beneficiare di tale azione terapeutica, effettua dei semplici risciacqui del cavo orale, incorporando poche gocce della soluzione oleosa in un infuso di malva.

elicriso: usi in erboristeria

Elicriso: uso erboristico

Puoi beneficiare delle proprietà riconosciute sia attraverso somministrazione orale che mediante applicazione topica.

Per uso interno, puoi sia preparare un infuso che assumere della tintura madre di elicriso. In alternativa, si possono prendere delle gocce di olio essenziale diluite in poco miele.

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Per uso esterno, è possibile realizzare degli impacchi con un decotto di elicriso. Puoi effettuare dei massaggi con l’oleolito oppure si possono aggiungere delle gocce di olio essenziale nell’umidificatore.

Uso interno

Infuso di elicriso contro la tosse

Aggiungere un cucchiaio di sommità fiorite essiccate in 250 ml di acqua bollente. Dopodiché spegnere il fuoco e coprire il rimedio con un coperchio. Filtrare l’infuso con un colino a maglie strette e assumere 4 tazze al giorno di tisana, lontano dai pasti.

Tintura madre di Helichrysum italicum

Posologia: diluire dalle 20 alle 50 gocce della soluzione idroalcolica in un bicchiere d’acqua. Assumere il rimedio tre volte al giorno, prima dei pasti. Continuare con la cura per un periodo massimo di due mesi. Si raccomanda di non superare il limite giornaliero di 120 gocce.

La tintura madre di elicriso tratta efficacemente:

  • allergie respiratorie
  • disturbi digestivi
  • nevralgie
  • infiammazioni.

Inoltre, è in grado di rinforzare il sistema immunitario. Il prezzo del rimedio erboristico si aggira intorno agli 11 euro nel formato da 50 ml.

Uso esterno

Impacchi di elicriso per infiammazioni cutanee

Aggiungere 6 grammi di elicriso in taglio tisana in 250 ml di acqua fredda e portare ad ebollizione. Lasciare bollire per qualche minuto e togliere il rimedio dalla fiamma. Coprire il rimedio per evitare la dispersione dei principi attivi. Successivamente lasciare riposare il decotto per circa 10 minuti.

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Filtrare la soluzione e realizzare degli impacchi da applicare sulla pelle per alleviare:

  • dermatiti
  • psoriasi
  • eczema.

Inoltre, gli impacchi a base di elicriso riattivano la circolazione sanguigna. Per tale motivo risultano efficaci nel trattamento di mani e piedi freddi e geloni.

oleolito di elicriso

Oleolito di elicriso fatto in casa

L’oleolito di elicriso è un rimedio erboristico dalle proprietà lenitive, antireumatiche ed attivanti della circolazione sanguigna.

Procedimento: procurarsi circa 100 grammi di infiorescenze essiccate di Helichrysum italicum. Versarle in un barattolo di vetro e ricoprirle con dell’olio extravergine d’oliva. Dopodiché chiudere ermeticamente il contenitore.

Lasciare macerare il rimedio per circa 40 giorni, agitare energicamente il barattolo minimo una volta al giorno. In seguito, filtrare l’oleolito con un colino e con una garza spremere con decisione le sommità fiorite.

Poi, trasferire la soluzione oleosa in una bottiglia di vetro scuro e riporla in un luogo fresco e al riparo da fonti di calore.

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Puoi applicare il rimedio con un delicato massaggio da effettuare direttamente sulla parte del corpo dolorante e/o colpita da irritazioni. L’oleolito di elicriso può costituire un valido ingrediente funzionale da incorporare in creme ed unguenti con proprietà antidolorifiche e lenitive.

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Elicriso: consigli per gli acquisti

I prodotti fitoterapici a base di elicriso si possono acquistare presso l’erborista di fiducia o presso i rivenditori online.

Verificare che il flacone riporti la dicitura latina ‘Helichrysum italicum’. La presenza di questa nomenclatura è indice della qualità del prodotto.

L’olio essenziale di elicriso si trova in commercio ad un prezzo superiore rispetto al costo standard previsto per le medesime soluzioni oleose. La motivazione è rintracciabile nelle tecniche di estrazione del prodotto.

Infatti, per ottenere 200 ml di olio essenziale di elicriso occorrono ben 100 kg di sommità fiorite. Il prezzo di un olio essenziale di qualità a base di Helichrysum si aggira intorno ai 40 euro nel formato da 5 ml.

Controindicazioni dell’elicriso

L’impiego dell’elicriso ad uso terapeutico non presenta significativi effetti collaterali. Non sono note nemmeno interazioni con i farmaci.

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Qualora sussista un’ipersensibilità verso una componente attiva della pianta, l’assunzione di fitopreparati a base di elicriso può provocare una reazione allergica. Pertanto, se, in seguito all’utilizzo dovessero insorgere prurito, eruzioni cutanee e arrossamenti si raccomanda di sospenderne l’impiego

L’olio essenziale di elicriso va diluito in un olio vettore, altrimenti, in seguito alla sua applicazione, si potrebbero manifestare irritazioni ed infiammazioni.

Per precauzione, si consiglia di non utilizzare l’elicriso in gravidanza o durante l’allattamento.

Uso dell’elicriso in cucina

L’elicriso fresco non è adatto all’arte culinaria in quanto, durante la masticazione, rilascia un aroma particolarmente amarognolo che può risultare poco piacevole al palato.

Durante il periodo della fioritura, in primavera, si possono recidere dei rametti in fiore per procedere successivamente alla loro essiccazione.

L’elicriso secco è un ottimo insaporitore di ricette a base di riso, carne, uova e verdure.

Inoltre, può essere incorporato nell’impasto delle frittelle per donare a queste ultime un sapore di liquirizia. Con i fiori essiccati, si possono realizzare tisane terapeutiche.

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Elicriso liquirizia

L’Helichrysum italicum in alcune regioni italiane viene anche soprannominato liquirizia. La ragione di tale appellativo risiede nella peculiare profumazione che rilascia il semprevivo.

L’aroma ricorda la fragranza sprigionata da un cocktail costituito da tre essenze erboristiche:

  • camomilla
  • menta
  • glycyrrhiza glabra.

Le parti della pianta dalle note particolarmente gradevoli all’olfatto sono i fiori e le foglie: impiegati di sovente nell’arte culinaria.

Si narra che Napoleone era in grado di riconoscere la Corsica dal profumo inebriante che sprigionavano i capolini dell’elicriso. Nel territorio francese di cui era natio Napoleone proliferano fiorellini del perpetuino particolarmente profumati.

elicriso: come essiccarlo

Come essiccare l’elicriso

Una volta raccolti i rametti di elicriso, distribuirli in piccole buste e procedere all’essiccazione nel minor tempo possibile perché i fiori e le foglie potrebbero marcire.

Si consiglia di non lavare la parte vegetale onde evitare l’insorgenza di muffe.

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Ci sono tre distinte modalità con le quali si può procedere all’essiccazione dell’elicriso:

  • la prima consiste nel legare alla base i rametti per poterli appendere con la parte aerea rivolta verso il basso. Il materiale vegetale dev’essere riposto in un luogo fresco, secco ed esposto all’ombra.
  • Un’altra tecnica prevede di mettere i rametti su un canovaccio pulito. In alternativa, può essere disposto in apposite ceste in vimini purché queste ultime consentano un adeguato passaggio di aria all’interno.
  • Una terza tecnica, per accelerare il processo di essiccazione, prevede l’utilizzo di un forno da cucina. Basta appoggiare la pianta sulla teglia ricoperta da carta da forno e fissare la temperatura a 50°C. Si raccomanda di lasciare lo sportello del forno leggermente aperto durante la cottura. Non c’è un tempo preciso, togliere quando la parte vegetale della pianta risulta secca e si può stropicciare facilmente.
elicriso: pianta e botanica

Elicriso: botanica

L’Helichrysum italicum è una pianta perenne. Le ramificazioni sono di tipo legnoso alla base mentre la parte aerea ha una consistenza erbosa. I rami hanno un aspetto arcuato ed ascendente e sono tinteggiati di un particolare colore grigio-cenerino. Le ramificazioni più giovani sono rivestite da una sottile peluria. Il tomento funge da strato protettivo dell’elicriso e tende a distaccarsi dalla pianta con il passare del tempo.

Le foglie di elicriso, disposte lungo lo stelo in maniera disomogenea, sono ricoperte da peluria. La colorazione del fogliame è simile a quella delle ramificazioni.

I frutti sono costituiti da acheni dalla conformazione ovato oblunga.

I fiori d’oro

Le inflorescenze del perpetuino costituiscono le parti più rinomate dell’arbusto. Misurano dai 3 ai 3,5 mm in lunghezza e presentano una tipica colorazione giallo-dorata inconfondibile. I fiori si presentano con la classica forma a trombetta che tende ad espandersi all’apice. L’organo riproduttivo dell’infiorescenza è inserito in un tubo e possiede un ovario infero. Inoltre, i fiori si raggruppano in infiorescenze a capolino che formano 25/35 corimbi.

La parte superiore dell’infiorescenza ha un’appendice piumosa, costituita da peli destinati a cadere una volta esaurita la loro funzione. Questo tratto caratteristico del fiore consente una migliore disseminazione, esercitata dal vento e da altri agenti atmosferici.

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La fioritura avviene a partire dall’estate fino all’inizio dell’autunno e rilascia una profumazione che ricorda sia la liquirizia che il curry. Motivo per cui gli anglosassoni definiscono la pianta di elicriso, curry plant.

I profumatissimi rametti fioriti essiccati sono spesso usati in cucina in qualità insaporitori di riso, uova, pollo e verdure.

come coltivare l'elicriso

Elicriso: come coltivarlo

La pianta non tollera le basse temperature, pertanto non va coltivata in prossimità delle aree montane. Inoltre, al fine di garantire una rigogliosa fioritura, l’elicriso richiede un’elevata luminosità. Per questo motivo la pianta va posizionata in una zona soleggiata.

La propagazione può avvenire per seme, per talea o tramite suddivisione dei cespi.

La riproduzione dell’elicriso avviene principalmente per seme, la raccolta delle sementi si effettuata a fine estate. I semi vanno conservati in un luogo fresco ed asciutto per effettuare l’inseminazione nel periodo primaverile. Questa stagione è ideale per la semina in quanto la temperatura si mantiene costante intorno ai 20°C. Si consiglia di partire con la semina in piccoli vasi per poi travasare la pianta, man mano che cresce, in recipienti di dimensioni maggiori.

Il primo anno di vita le piante di elicriso andrebbero tenute in vaso per poi metterle a dimora l’anno successivo.

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Se si vuole propagare la pianta con il metodo della talea, bisogna recidere un frammento dell’elicriso lungo circa 4 cm. Il periodo migliore per effettuare tale tecnica è la stagione invernale. Le giovani talee vanno conservate in un luogo protetto. L’apparato radicale si forma nell’arco di 30-40 giorni dalla coltivazione.

Il periodo ideale per provvedere alla suddivisione in ceppi è la primavera in quanto le piantine di elicriso sono già munite di un apparato radicale. Si consiglia di prediligere questa tecnica di riproduzione se si possiedono giovani piante in vaso da mettere a dimora.

L’elicriso predilige terreni poveri, sabbiosi o rocciosi che presentano un pH piuttosto basico ed un buon drenaggio. La pianta non richiede grandi apporti idrici e bisogna evitare il formarsi di un ristagno, in quanto quest’ultimo potrebbe far marcire le radici.

Fonti
  1. U.S.D.A– U.S. Department of Agriculture.
  2. PubMed National– Library of Medicine.

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elicriso: che pianta è, usi, benefici, proprietà e controindicazioni
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Claudia Tartaglia

Diplomanda in naturopatia, esperta in erboristeria, alimentazione naturale, aromaterapia, oligoelementi, autoguarigione, tecniche di rilassamento e medicina ayurvedica. Nutre una forte passione per la medicina non convenzionale e la sua divulgazione.

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