Per chi venisse a Roma da adesso alla fine delle festività natalizie, c’è un luogo che da solo può riempire di bellezza una mezza giornata, peraltro in uno dei luoghi più spettacolari di tutta la capitale.
Piazza Navona, che si spera di riavere presto in ottima forma dopo la chiusura del cantiere di restauro che blocca in parte la vista della Fontana dei Quattro Fiumi.
Il luogo al quale mi riferisco è il Museo di Roma, ospitato da oltre 70 anni nel bellissimo Palazzo Braschi, al quale si accede sia dalla piazza che da corso Vittorio Emanuele. Tra l’altro, dal terzo piano del museo si ha la migliore vista possibile su Piazza Navona!
La riscoperta delle donne-artiste
Dicevo che vi si possono passare alcune ore di grande piacere estetico, perché ospita una grande mostra e due più piccole, oltre alla solita eccellente collezione permanente che documenta gli ultimi secoli della capitale.
La mostra più ampia si chiama “Roma pittrice” e indaga un aspetto finora trascurato: l’apporto delle donne alla storia dell’arte dal Cinquecento all’Ottocento, ovviamente a Roma e dintorni.
Sono state individuate e raccolte 130 opere di quasi sessanta artiste, alcune delle quali più conosciute – Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi o Angelika Kauffmann – e altre quasi ignote al grande pubblico.
Un percorso affascinante, che dà finalmente visibilità a donne che fecero una fatica incredibile a farsi accettare da colleghi e committenti che solo di recente hanno accolto davvero il punto di vista femminile in campo artistico. La mostra è aperta fino a fine marzo.
Gli ottocento anni del Cantico delle Creature
Un’altra mostra, più “immersiva” ma altrettanto interessante, è quella sul rapporto fra San Francesco (e i numerosi Ordini che a lui si ispirano) e il binomio Natura-Scienza. “Laudato sie” è una gioia per i bibliofili e una fonte di riflessione per tutti.
In occasione dell’imminente ottavo centenario del “Cantico delle Creature”, dal quale prende spunto la mostra, che sarà aperta fino al 6 gennaio.
Due grandi tele restaurate, in una sala splendida
Se tutto questo non fosse sufficiente, al terzo piano una vasta sala ospita due opere – appena restaurate – del pittore veneto Sebastiano Ricci, in prestito dalla collezione dell’ENEL.
Ricci, nato a Belluno nel 1659 e morto a Venezia nel 1734, dipinse Il trionfo di Venere e Bacco e Arianna probabilmente a Firenze, agli inizi del Settecento.
Molto bella è anche la sala che fino al 12 gennaio ospita le due grandi tele. Del resto, io amo l’intero Palazzo Braschi, che non si finisce mai di scoprire nei suoi particolari!
© Brugam