Alla scoperta di Firenze: Palazzo Vecchio e le bellezze del Rinascimento

firenze palazzo vecchio

Sommario

Dalla metà di gennaio del nuovo anno la zona gialla in Toscana è coincisa con la riapertura di musei e palazzi, seppure solo nei giorni feriali. Approfittando di una trasferta per motivi professionali, mi sono fiondata a Palazzo Vecchio.

Il Salone dei Cinquecento

La sontuosità e la ricchezza delle decorazioni di questo Salone tolgono davvero il respiro. Costruito in meno di un anno, alla fine del Quattrocento, su impulso di Girolamo Savonarola, fu trasformato ai tempi di Cosimo I de’ Medici. C’è un po’ il rischio di perdersi nella sua magnificenza. Un consiglio: andate alla ricerca del Genio della Vittoria di Michelangelo. Ne rimarrete incantati!

salone dei cinquecento

A zonzo negli appartamenti di Palazzo Vecchio

Girovagare nelle stanze di questo immenso edificio è un susseguirsi di emozioni sorprendenti. Si passa dallo stupore per gli affreschi della Sala degli Elementi all’intimità della cappella di Eleonora, moglie di Cosimo I. La Sala dei Gigli è dominata dal gruppo in bronzo di Giuditta e Oloferne di Donatello. Quella delle Carte Geografiche ci fa ripercorrere il mondo conosciuto nel XVI secolo. Sono solo alcuni assaggi di un prezioso scrigno di opere che celebrano la gloria di Firenze e della casata dei Medici.

Raffaello a Firenze

Raffaello Firenze

Fino al 10 marzo nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio si può anche sperimentare la mostra immersiva dedicata a Raffaello, del quale si è celebrato il cinquecentenario nell’annus horribilis 2020. Bene hanno fatto a prorogarla perché, oltre a essere molto informativa, è particolarmente coinvolgente: si viene infatti avvolti e trascinati dalle immagini proiettate sulle pareti della sala. E’ davvero una full immersion nelle geometrie, simmetrie, panneggi, volti e tanto altro del grande Urbinate.

In Via dell’Agnolo un imperdibile appuntamento gastronomico

Vicino a Piazza della Signoria vi aspetta la cucina toscana del Ghianda, semplice e appetitosa, espressione di Iacopo Iandelli, chef un po’ particolare, essendo anche medico. L’ultima volta che sono stata da lui ho mangiato una ribollita con i fiocchi, soffici e gustose polpettine di cardo e un divino tiramisù. Non vi preoccupate: c’è molto altro!

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