Alla scoperta dei Colli Bolognesi e della Via degli Dei

Rocchetta Mattei Colli Bolognesi

Sommario

Se ricordate i Lunapop, fenomeno musicale del 1999 con un giovanissimo Cesare Cremonini, avrete in mente il loro primo singolo di successo, “50 Special”, che fece conoscere a tutti “quanto è bello andare in giro per i Colli Bolognesi” …

In quegli stessi anni era partito anche il rilancio in chiave escursionistica della “Via degli Dei”, che segue l’antico percorso (di epoca prima etrusca, poi romana e infine medievale) fra Bologna e Firenze. Negli ultimi anni lo hanno fatto in tanti, anche sulla scia di alcuni libri di successo.

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Una chiesa firmata Alvar Aalto

Non è esattamente sul sentiero, ma se siete in zona – soprattutto se vi muovete con mezzi diversi dalle vostre gambe – vi conviene assolutamente vedere l’unica opera costruita in Italia dal grande architetto finlandese Alvar Aalto.

Nel Novecento non si usava ancora il termine archistar, ma Aalto è stato certamente uno dei maestri del Movimento Moderno. La chiesa di Santa Maria Assunta, progettata nel 1966 su richiesta dell’allora cardinale di Bologna Lercaro e completata parecchi anni dopo, è un monumento splendido. La trovate lungo la Porrettana, in località Riola di Vergato/Ponte di Grizzana Morandi.

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Lo stile eclettico di Rocchetta Mattei

Sempre nel comune di Grizzana Morandi (che prende il nome da un suo illustre frequentatore, il pittore Giorgio Morandi), si trova la Rocchetta Mattei. Siamo a pochi chilometri, ma non potrebbe essere più distante stilisticamente dall’opera di Aalto!

Si tratta da un monumento comunque molto originale, che risale alla metà dell’Ottocento. Restaurato e riaperto dalla fondazione Carisbo solo pochi anni fa, è un castello che utilizza tutte le suggestioni del passato, mescolando il “neo” (medievale, rinascimentale, gotico) di moda nel diciannovesimo secolo, dal moresco al liberty.

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Un guru della medicina alternativa

Il suo ideatore, il conte Cesare Mattei, nacque a Bologna nel 1809 e attraversò quasi tutto il secolo, morendo nel 1896 dopo essere diventato – diremmo oggi – un “guru della medicina alternativa”.

Il castello fu il suo quartier generale, ma non conserva tracce delle sue strampalate cure “elettromeopatiche”, che nella seconda metà dell’Ottocento si diffusero in tutto il mondo e furono un vero fenomeno sociale ed economico, dal quale il territorio circostante ricavò per decenni fama e prosperità.  

© Bruga

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