Marianna, -29 chili in un anno con auto-motivazione, impegno e allegria. Studentessa universitaria pendolare, Marianna dice di essere stata sempre piuttosto in carne per tutta la sua infanzia e di essere aumentata di peso sempre di più durante il periodo delle scuole medie, quando ha iniziato a mangiare senza controllo. A 16 anni e fino alla quinta superiore si è ritrovata con 78 chili per un metro e cinquanta di altezza.
Marianna, quando hai deciso di metterti a dieta?
Quando guardando le foto delle feste di diciotto anni delle mie amiche, mi sono accorta che fra loro ero sempre quella più grassottella.
Affermi che mangiavi senza controllo. Come mai?
Per gola. Non facevo attività fisica e mangiavo tutto e di tutto, addirittura tre piatti di pasta di seguito, ma soprattutto tanto fritto e tanti dolci. E a scuola mangiavo merendine.
Il peso ti creava complessi?
In realtà no. Io pensavo di stare bene e nessuno dei miei amici mi ha mai detto qualcosa, soltanto mia madre mi faceva notare che i jeans non mi entravano più. Ma io non ascoltavo. Poi però, guardandomi in foto, mi sono accorta che qualcosa non andava.
Come hai scelto la dieta Melarossa?
L’ho trovata su OkSalute e l’ho seguita per circa un anno.
Quanti chili hai perso?
Da 78 chili sono scesa a 49, quindi 29 chili. Poi dopo il mantenimento ne ho ripresi un po’ ed ora peso 53 chili.
Hai seguito altre diete in passato?
Da piccola, avevo 6-7 anni, ho seguito un percorso di dimagrimento in un centro specializzato. Sono dimagrita, ma poi ho preso peso.
In cosa secondo te Melarossa è diversa?
La dieta che ho seguito quando ero piccola era forzata, nel senso che erano loro a dirmi cosa mangiare e per lo più era frutta e insalata. La varietà di cibi e la possibilità di scegliere e sostituire della dieta Melarossa, mi ha permesso di spaziare e di cucinare io stessa i piatti, consultando le ricette sul sito. Mi piaceva molto scoprire cosa c’era di diverso ogni giorno.
Ci sono stati dei momenti difficili durante il percorso?
All’inizio ero un po’ scoraggiata. Troppi chili da perdere e poi c’era la scuola. Dopo la prima settimana di dieta ho perso un chilo, ma poi ho rallentato perché non facevo attività fisica. Poi ho capito che con impegno, auto-convincimento e fissando degli obiettivi potevo farcela: ho iniziato a fare sport e se ad esempio in palestra non ce la facevo più, pensavo alle cose belle che avrei potuto fare se avessi perso peso, ai vestiti che avrei potuto indossare e poi nessuno avrebbe più potuto prendermi in giro.
Chi ti prendeva in giro?
Durante l’adolescenza quasi tutti, ma non i miei amici, erano piuttosto conoscenti e poi la gente al mare ad esempio.
C’è qualcosa a cui hai dovuto rinunciare?
A porzioni di pane, che ho dovuto eliminare, e di cui ero ghiotta. Comunque io penso che chi inizia la dieta deve essere positivo: non deve pensare a quello che non può mangiare, altrimenti si demoralizza.
E quali sono stati gli aspetti positivi di questa dieta?
Ho scoperto cibi che prima non mangiavo e che ora mi piacciono molto come l’insalata e i legumi. E poi basta sapersi auto motivare. Io ad esempio mi sentivo più positiva arricchendo l’insalata con carote e verdure colorate. Mi metteva più allegria e gratificavo anche gli occhi.
Il momento più bello?
A maggio per la prova costume, quando ho capito che non avevo più bisogno di una XL o XXL, ma di una S/M e poi quando sono scesa sotto i 60 chili: mi sono sentita felice!
Un traguardo che hai raggiunto?
A scuola, quando correvo avevo il fiatone, non ce la facevo. Ora riesco a correre senza stare male. E’ stata una conquista che mi ha spronata ad andare avanti.
Consiglieresti la dieta Melarossa?
Assolutamente si. Molte delle mie amiche e delle mie vicine di casa già la seguono.
Alcune immagini di Marianna, sorridente e in forma dopo la dieta
Luisa Carretti