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Il patereccio, noto anche come giradito, è un’infezione al dito che può interessare mani e piedi, causando dolore, gonfiore e arrossamento. Di solito è causato da batteri come lo streptococco o funghi come la candida.
Quando colpisce il piede, si parla di giradito al piede e può manifestarsi con un alluce gonfio vicino all’unghia, spesso accompagnato da pus al dito o calore localizzato. Una delle cause più comuni è la penetrazione di batteri attraverso piccole ferite, tagli o pellicine strappate.
Il patereccio all’alluce è particolarmente fastidioso, poiché può rendere difficile camminare e indossare scarpe. È importante non trascurare i primi sintomi: se l’infezione peggiora, c’è pus e dolore intenso, può estendersi ai tessuti più profondi e richiedere un intervento medico.
Nei casi lievi, disinfettare la zona, applicare impacchi caldi e tenere il piede pulito può aiutare. Una corretta igiene e il taglio regolare delle unghie possono prevenire il problema.
Che cos’è il patereccio (o giradito)
Il termine medico è patereccio ma questo disturbo è meglio conosciuto come giradito.
Si tratta di un’infiammazione piuttosto dolorosa che colpisce le parti molli delle dita, in particolare le falangi distali delle mani o dei piedi. Sono le mani, tuttavia, quelle colpite più frequentemente. Spesso si manifesta intorno all’unghia, causando meno dolore.
Invece, meno spesso coinvolge il polpastrello. Anche se si tratta di un disturbo non grave è sempre meglio non trascurarlo, per evitare complicazioni alle strutture sottostanti (osso, tendini e articolazioni).
E’ causato da batteri o funghi che entrano nella pelle attraverso piccole ferite, come graffi, schegge o punture. Questi microrganismi possono arrivare anche tramite la saliva, ad esempio mordendosi le pellicine. Quando entrano nei tessuti, il corpo reagisce con un’infiammazione che provoca arrossamento, gonfiore, calore e dolore. In alcuni casi, possono essere presenti sia batteri che funghi allo stesso tempo.
Anche se può sembrare un disturbo minore, il giradito o patereccio non va sottovalutato: se trascurato, può peggiorare e colpire le parti più profonde del dito, causando complicazioni serie.
Per riconoscerlo, di solito basta un’attenta osservazione dell’area infetta. Il trattamento prevede l’uso di antibiotici o antimicotici e, se si forma del pus, potrebbe essere necessario drenarlo. Intervenire subito ai primi sintomi è fondamentale per evitare che l’infezione si estenda o diventi più dolorosa.
Ma il giradito è contagioso? Sì, poiché gli agenti patogeni presenti nella lesione, che siano batteri, virus o funghi, si trasmettono con il contatto.
Tipi di patereccio
Il giradito può manifestarsi in diverse forme, a seconda della profondità e dell’area colpita. Il patereccio sottocutaneo o superficiale interessa lo strato più esterno della pelle e, nei casi più seri, può provocare la comparsa di una vescicola piena di liquido sieroso o pus. Colpisce solitamente una o più falangi di un dito e tende a guarire in tempi piuttosto rapidi. Si presenta spesso intorno al dito (da qui il nome “giradito”) oppure vicino all’unghia, dove prende il nome di paronichia.
Quando l’infezione si sviluppa sotto o attorno all’unghia, si parla di giradito subungueale o periungueale. In questi casi, l’infiammazione coinvolge anche il tessuto corneo dell’unghia, rendendo la situazione più complessa.
Il patereccio profondo, invece, si estende fino a coinvolgere le strutture ossee o articolari. Se non curato, può compromettere seriamente la funzionalità del dito o del piede.
Infine, esiste una forma virale chiamata patereccio erpetico, causata dal virus herpes simplex. Provoca dolore intenso e la comparsa di vescicole, che si manifestano qualche giorno dopo l’inizio del dolore. Questo tipo è legato all’herpes labiale o genitale, principali fattori di rischio per il contagio.
Sintomi tipici del patereccio
I sintomi tipici del giradito, in particolare se dovuti a un’infezione batterica, sono:
- Dolore pulsante.
- Gonfiore.
- Arrossamento intorno alla base o ai lati dell’unghia.
- Dito caldo alla palpazione.
- Dolore in risposta al movimento.
- Eventuale riduzione della funzionalità.
- Pustole ripiene di materiale purulento (secrezione giallo/verde), anche con cattivo odore.
Invece, la forma erpetica (causata dal virus dell’herpes) si manifesta con dolore e la comparsa di vescicole (piccole bolle) sierose. Poi, se si acutizza, l’infiammazione può causare anche la formazione di ascessi (pieni di pus) e alterare l’aspetto delle unghie (con forme irregolari o colore insolito).
Infine, nei soggetti immunodepressi, il sistema immunitario può non rispondere rapidamente all’infezione, con il possibile rischio che questa si diffonda attraverso il sangue. In questi casi possono comparire sintomi come:
- Febbre.
- Debolezza generalizzata.
- Perdita di peso.
- Ipotensione.
È dunque necessario in questi casi rivolgersi subito al proprio medico.
Come si manifesta?
Quando il giradito colpisce l’unghia, la pelle intorno appare tesa e infiammata: la zona diventa rossa, gonfia e dolorante. In alcuni casi, l’unghia può sollevarsi, cambiare colore e assumere sfumature gialle o verdastre, a seconda del tipo di batterio responsabile dell’infezione.
Se invece l’infezione interessa il polpastrello, il dolore è particolarmente intenso e pulsante, con un evidente gonfiore e arrossamento. Anche se raramente, può comparire la febbre. In questa forma, l’infezione può essere più aggressiva e, se non trattata, rischia di estendersi a tutta la mano. Proprio per questo è importante non sottovalutare i sintomi e intervenire tempestivamente.
Cause e fattori di rischio
Il più delle volte i responsabili del patereccio batterico sono gli stafilococchi e gli streptococchi. Altre volte, invece, il giradito è causato da funghi come la candida albicans o dal virus dell’herpes simplex.
Gli agenti patogeni penetrano attraverso piccole lesioni dell’epidermide e, una volta entrati, attivano la risposta difensiva dell’organismo. Infatti, i sintomi sono quelli caratteristici dei processi infiammatori, cioè rossore, gonfiore, calore e dolore. Ciò può accadere in presenza di diversi casi, come:
- Abitudine a rosicchiarsi le unghie e le pellicine intorno all’unghia (onicofagia).
- Errata manicure con il taglio delle pellicine intorno alle unghie e l’uso di strumenti non sterilizzati. Le pellicine, infatti, sono importanti perché permettono all’unghia di aderire bene alla pelle. Ciò consente anche di prevenire le lesioni, porta di ingresso degli agenti patogeni.
- Specifiche professioni come parrucchieri, baristi, lavapiatti, ecc., in cui è necessario tenere spesso le mani in acqua. L’acqua, infatti, può alterare la pellicola lipidica protettiva che fa da barriera alla pelle. Se questa protezione è alterata, le mani sono più esposte a lesioni o graffi. L’umidità poi favorisce il proliferare dei funghi.
- Lavori manuali, domestici o giardinaggio in cui le mani sono più soggette a piccoli traumi o lesioni.
- Uso di sostanze chimiche come i detergenti, solventi vari o saponi particolarmente aggressivi.
Nonostante non si tratti di una patologia grave, non va trascurata perché l’infezione potrebbe estendersi alle strutture profonde del dito e provocare guai più seri.
Quanto dura l’infezione
I tempi sono variabili e dipendono dall’agente patogeno, ma anche dalla tempestività di intervento e dalla correttezza del trattamento.
- Batteri (stafilococco): alcuni giorni con i trattamenti adeguati.
- Herpes: generalmente 15-20 giorni.
- Funghi (candida): da 3 a 6 mesi.
Diagnosi del patereccio o giradito
Il giradito è facilmente riconoscibile dal medico, pertanto la diagnosi è clinica e non comporta particolari difficoltà.
È comunque consigliabile rivolgersi al proprio medico curante se il disturbo non si risolve in pochi giorni. Il rischio, infatti, è che l’infezione coinvolga tutto il dito o perfino la mano. In questi casi sarà necessaria l’assunzione di farmaci:
- Antibiotici, se la causa dell’infezione è un batterio.
- Antimicotici, se il responsabile è un fungo.
- Antivirali, se è un virus.
Nei casi specifici in cui la diagnosi è più complessa, si possono attuare indagini più approfondite:
- Tampone o striscio su vetrino raccolti direttamente dalla zona colpita per riconoscere i ceppi di batteri o funghi responsabili dell’infezione. Anche un antibiogramma può risultare utile per identificare la terapia più indicata.
- In caso di herpes può essere utilizzato lo striscio di Tzanck, che permette di verificare le specifiche alterazioni che le cellule epiteliali subiscono se colpite da questo virus.
- Prelievi del sangue per identificare gli anticorpi diretti contro il microorganismo responsabile dell’infezione o copie del suo DNA (per i virus).
- Biopsia, asportando una piccola parte della lesione da analizzare in laboratorio.
Cure e trattamenti per il giradito
Per curare il giradito è fondamentale individuare la causa dell’infezione, così da impostare una terapia mirata. Se l’origine è batterica, il medico può prescrivere un antibiotico adatto al tipo di batterio responsabile. In alcuni casi, viene consigliato di analizzare il pus in laboratorio per identificare con precisione l’agente patogeno e scegliere il trattamento più efficace.
Solitamente si utilizzano creme antibiotiche locali, come l’aureomicina o la gentamicina; quest’ultima, se associata a un cortisonico (come nel Gentalyn Beta), può aiutare anche a ridurre l’infiammazione. È utile anche eseguire lavaggi regolari con un sapone antibatterico.
Se l’infezione è di origine fungina, si ricorre invece a pomate antimicotiche specifiche. Tra le più usate ci sono quelle a base di etanolo e timolo, oppure farmaci antifungini come il fluconazolo.
Se causato dal virus herpes simplex, la cura prevede l’utilizzo di farmaci antivirali, generalmente a base di aciclovir.
Rimedi naturali
Per alleviare i sintomi del giradito esistono anche alcuni rimedi naturali, spesso tramandati dalla tradizione. Il più semplice e diffuso è l’ammollo del dito in acqua calda e sale: basta immergere la parte colpita per qualche minuto, due o tre volte al giorno, per favorire la pulizia e ridurre l’infiammazione.
Un altro rimedio casalingo consiste nel bollire del latte con alcuni spicchi d’aglio, lasciarlo intiepidire e poi immergere il dito per circa mezz’ora.
C’è chi applica una mollica di pane ammorbidita nel latte caldo direttamente sulla zona infetta, oppure chi usa un limone, forandolo leggermente e inserendo il dito al suo interno per una mezz’ora al giorno.
Tra i rimedi naturali più apprezzati anche il tea tree oil, da diluire con olio di mandorle e applicare con una garza più volte al giorno. Utili anche gli impacchi con infusi di calendula o malva, la pomata all’arnica e un impacco con farina di riso e semi di lino per sfiammare e lenire il dolore.
Quando serve la chirurgia?
Se con i farmaci non si guarisce, non resta altro da fare che ricorrere a un piccolo intervento chirurgico. Si esegue in ambulatorio, in anestesia locale e non dura più di quindici minuti. Il tipo di operazione è però diverso a seconda della zona colpita.
- Se interessa l’unghia. Si esegue una piccola incisione sulla pelle per la fuoriuscita del pus. Tuttavia se l’infezione ha attaccato anche l’unghia, il chirurgo toglierà anche la parte di pelle contagiata e la frazione dell’unghia sotto la quale si trova il pus. Dopo l’intervento si userà una crema antibiotica 2-3 volte al giorno per circa 15 giorni, per prevenire altre infezioni.
- Se interessa il polpastrello. Anche in questo caso si esegue un’incisione sulla cute per la fuoriuscita del pus. Poi la ferita sarà disinfettata e coperta con garze sterili in attesa che si rimargini naturalmente. L’incisione, infatti, non va ricucita per evitare la formazione di nuovo pus.
Se trascurato, infatti, le possibili complicanze possono essere:
- Ascesso (accumulo di pus nei tessuti colpiti dall’infezione).
- Infezione alle articolazioni.
- Infezioni ossee.
- Deformazione delle dita.
- Perdita parziale o totale dell’unghia.
Come prevenire il giradito
Il giradito non è certamente una patologia grave, ma è abbastanza fastidiosa. Per questo motivo è necessario adottare misure di prevenzione come:
- Non mangiarsi le unghie o strappare le pellicine per evitare quei microtraumi che favoriscono la penetrazione dei batteri nella cute.
- Evitare manicure troppo aggressive o tagliare le unghie troppo corte.
- Indossare i guanti in caso di manipolazione di sostanze irritati o aggressive.
- Evitare le dita in bocca.
Inoltre, è sempre bene non sottovalutare l’infezione e monitorare i sintomi per evitare conseguenze più severe.
FAQ (domande comuni)
1 – Come si cura il patereccio?
Con antibiotici o antimicotici, a seconda della causa. Nei casi più gravi può essere necessario drenare il pus. Ai primi sintomi è utile anche fare impacchi con acqua calda e tenere pulita la zona.
2 – Che cos’è il patereccio in medicina?
È un’infezione acuta o cronica di un dito, causata da batteri, funghi o virus. Può interessare la pelle, l’unghia o i tessuti più profondi, causando dolore, gonfiore e arrossamento.
3 – Quanto ci mette a guarire un patereccio?
Dipende dalla gravità. I casi lievi possono risolversi in pochi giorni, quelli più profondi richiedono anche una o due settimane, soprattutto se è necessario un intervento medico.
4 – Per quale motivo viene il giradito?
Può comparire dopo piccole ferite, tagli, pellicine strappate o morsi alle dita. L’infezione si sviluppa quando batteri, funghi o virus penetrano nei tessuti attraverso queste microlesioni.
Conclusioni
Il giradito è un’infezione che colpisce le dita di mani o piedi, spesso intorno all’unghia. Può essere causato da batteri, funghi o virus, che entrano attraverso piccole ferite, pellicine strappate o microtraumi. I sintomi includono gonfiore, arrossamento, dolore pulsante e, nei casi più gravi, presenza di pus.
Se non trattato, può estendersi ai tessuti profondi. La cura dipende dalla causa: si utilizzano antibiotici, antimicotici o antivirali. Nei casi lievi, possono aiutare anche impacchi caldi e rimedi naturali.
Fonti
- MSD – Patereccio
- Medicina 360 – Patereccio, cos’è?
- Medicina on line – Patereccio: significato, tipi, come si cura, incisione