Quarta gamma e quinta gamma: cosa sono, differenze e benefici di un comfort food veloce, pratico e sano

Insalata e verdura già pronta IV e V gamma

Sommario

La ricerca di AstraRicerche per il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di quarta gamma e V Gamma di Unione Italiana Food ha coinvolto oltre 1000 italiani tra i 18 e i 65 anni, raccontando come cambia il modo di vivere la pausa pranzo.

I dati sono stati presentati a Roma, durante l’evento “Back to Office” organizzato da Unione Italiana Food, che si è chiuso con lo showcooking dello chef Andrea Palmieri: idee pratiche e gustose per la lunch box perfetta.

Il mood del rientro? Un’Italia divisa tra entusiasmo e malinconia: il 47,7% si sente pieno di energia, pronto a ripartire con nuovi obiettivi; il 45,1% invece soffre gli orari rigidi e rimpiange la flessibilità estiva.

Non manca chi vive la routine come pesante e monotona (43,1%) o chi dichiara di avere meno tempo per sé e per il proprio benessere (oltre 1 su 3).

Eppure, tra fatica e nostalgia, emerge una reazione positiva: gli italiani scelgono comportamenti più virtuosi e consapevoli, a partire proprio da ciò che portano in tavola.

Quarta gamma e quinta gamma: differenze

La quarta gamma comprende prodotti ortofrutticoli freschi, come insalate, verdure e frutta, già lavati, tagliati e confezionati.

Sono pronti per essere consumati senza ulteriori lavorazioni. Esempi comuni sono le insalate in busta, le macedonie pronte o le verdure tagliate alla julienne.

Questi prodotti si conservano in frigorifero per pochi giorni, grazie al confezionamento in atmosfera modificata, che aiuta a mantenere freschezza e igiene.

La quinta gamma, invece, comprende piatti già pronti e cotti, che richiedono solo di essere riscaldati o rifiniti a casa.

Tra gli esempi più diffusi troviamo le lasagne pronte, le vellutate di verdure e i secondi piatti confezionati in vaschette.

Sono disponibili nei banchi frigo dei supermercati e, in alcuni casi, anche in confezioni sottovuoto, per una migliore conservazione.

La rivoluzione verde della pausa pranzo

Tra riunioni, scadenze e giornate che corrono veloci, il pranzo rischia spesso di diventare il pasto “sacrificato”: veloce, poco bilanciato e a volte pure costoso.

Ma qualcosa sta cambiando. Gli italiani, infatti, stanno dando vita a una vera e propria rivoluzione verde che parte proprio dalla pausa pranzo.

Le protagoniste sono le insalate di quarta gamma – verdure fresche già lavate e pronte al consumo – che stanno conquistando uffici e pause in tutta Italia.

I numeri parlano chiaro: quando si acquista il pranzo fuori casa, l’82,5% sceglie le insalate pronte, quasi la metà (49,7%) le inserisce regolarmente nella propria routine e il 32,8% le considera ormai una scelta costante. Ancora più significativo il dato familiare: il 36,6% ha coinvolto anche il resto della casa in questo nuovo stile alimentare.

E non è tutto: anche le zuppe pronte hanno cambiato volto, trasformandosi da piatto della tradizione a nuovo comfort food urbano.

Oggi il 73,2% degli italiani le sceglie come pranzo fuori casa, il 49,5% le consuma regolarmente e molti pianificano già in anticipo: il 43,7% le acquista durante la spesa settimanale, mentre il 39,1% preferisce prenderle al volo, proprio in pausa pranzo.

La pausa si fa più leggera, più sana, più smart. Una rivoluzione che parte dal piatto e contagia lo stile di vita.

Un “comfort food salutare”

Cosa spinge davvero gli italiani verso insalate pronte e zuppe? I numeri raccontano un consumatore consapevole, che cerca leggerezza, praticità e benessere senza rinunciare al gusto.

Per le insalate di quarta gamma, i motivi principali sono chiari: il 69,7% le sceglie perché leggere, il 68,2% per la digeribilità e altrettanti per il fatto che siano già porzionate, evitando sprechi. Il 68% le considera pratiche per la pausa pranzo.

Anche le zuppe pronte convincono: il 68,6% apprezza le porzioni già pronte, il 67,9% la praticità, il 67,1% il sapore e il 64,4% l’ampia varietà disponibile.

Non è una moda, ma una trasformazione culturale: il 44,5% vede nelle insalate un vero comfort food, capace di coccolare nei momenti di stanchezza, mentre il 41,4% attribuisce lo stesso valore alle zuppe. Coccolarsi, oggi, significa anche prendersi cura di sé: il 57,4% considera questi prodotti un’alternativa per risparmiare tempo e il 55,1% li associa a un’alimentazione sana ed equilibrata.

Gli italiani hanno, insomma, riscritto il concetto di “cibo consolatorio”: non più eccesso, ma benessere responsabile.

Generazioni a confronto

La rivoluzione verde della pausa pranzo non è solo una scelta personale: sta cambiando anche le abitudini delle famiglie italiane, creando un ponte tra generazioni.

Secondo l’indagine, l’83,8% degli adulti consuma regolarmente insalate di IV Gamma, rendendole un appuntamento fisso sulle tavole di casa. Ma la vera sorpresa arriva dai più giovani: il 36% di bambini e ragazzi le apprezza, segno che il “mangiare sano” non è più esclusiva degli adulti.

Un trend analogo riguarda le zuppe pronte: l’84,2% degli adulti le sceglie abitualmente, coinvolgendo anche un 34,5% di giovani.

Interessante il ruolo dei millennial: nella fascia 30-39 anni il consumo di insalate sfiora il 38%, dimostrando che questa generazione guida il cambiamento culturale, diventando portavoce di un nuovo rapporto con il cibo, più consapevole e condiviso all’interno della famiglia.

La catena del freddo: tra buone intenzioni e realtà quotidiana

Dietro l’entusiasmo per insalate pronte e zuppe si nasconde una contraddizione importante: il rispetto della catena del freddo. Questi prodotti devono rimanere sempre refrigerati, dal produttore alla tavola, per garantire sicurezza e qualità. Ma cosa accade nella vita di tutti i giorni?

La ricerca mostra un approccio molto pragmatico: 4 italiani su 10 pensano che sia meglio acquistare questi alimenti direttamente in pausa pranzo per consumarli subito. Eppure, più della metà ammette di non rispettare sempre la catena del freddo per le insalate e quasi la metà fa lo stesso con le zuppe, consumandole comunque senza troppe preoccupazioni.

Un dato colpisce: oltre un quarto degli intervistati crede che “non servano particolari accortezze” perché questi cibi possono restare a temperatura ambiente per alcune ore.

Solo un italiano su tre utilizza regolarmente la borsa frigo, mentre la maggioranza si affida ai classici sacchetti della spesa.

Eppure la regola è chiara: per le insalate e le zuppe di IV e V Gamma la catena del freddo va sempre rispettata, meglio se con buste refrigeranti o borse termiche.

La frutta pronta: l’ultimo tabù che sta cadendo

C’è ancora un fronte, non meno importante, di questa rivoluzione alimentare: la frutta fresca già tagliata e confezionata. Il cambiamento è in corso, ma i segnali sono evidenti. Quasi una famiglia italiana su due (46,3%) ha già adottato questo nuovo modo di consumare frutta.

Le ragioni sono pratiche e concrete: 4 italiani su 10 la scelgono perché è perfetta fuori casa – dalla pausa in ufficio allo snack post-palestra – mentre oltre un terzo la apprezza perché già porzionata, evitando così sprechi e strizzando l’occhio alla sostenibilità.

Uno sguardo al futuro

Gli italiani di oggi vogliono tutto: efficienza al lavoro, cibo sano, zero tempo perso in cucina e gusto intatto. Il comfort food non è più peccato di gola, ma una strategia di benessere che ha reso il “sano” sinonimo di “pratico”.

I segnali di questo settembre 2025 ci mostrano la strada: più prodotti personalizzati e porzionati, un legame sempre più stretto tra alimentazione e stili di vita urbani e un “mangiare bene” finalmente accessibile a tutti.

L’Italia sembra aver trovato la sua terza via, lo smart food: non complicazione, ma semplificazione consapevole.

Fonte
  1. Unione Italiana Food.

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