Stomaco: anatomia e funzioni. Dalla digestione al mal di stomaco

stomaco: una dottoressa in camice indica con una penna uno stomaco virtuale

Sommario

Ti sei mai chiesto dove si trova lo stomaco e perché a volte “brontola”? Questo organo, situato nella parte sinistra dell’addome, è il cuore della digestione: la sua anatomia è composta da diverse sezioni che producono i preziosi succhi gastrici, fondamentali per scomporre il cibo.

Quando tutto funziona bene quasi non ce ne accorgiamo, ma può capitare di avvertire fastidi: uno stomaco gonfio e duro dopo un pasto abbondante, oppure lo stomaco che brontola per la fame o il bruciore di stomaco. In altri casi si parla di stomaco infiammato, condizione che porta dolore e bruciore.

Capire quindi come lavora quest’organo significa conoscere meglio un alleato silenzioso del nostro benessere quotidiano.

anatomia dello stomaco: come è fatto

Anatomia e funzioni dello stomaco

Situato nella parte superiore sinistra dell’addome, è l’organo dell’apparato digerente che mette in comunicazione l’esofago con l’intestino tenue. A collegarlo è lo sfintere esofageo inferiore, chiamato anche valvola cardiale, che ha il compito di impedire la risalita del cibo verso l’esofago.

Dal lato opposto, è unito all’intestino tenue da una seconda valvola, lo sfintere pilorico, che aprendosi e chiudendosi regola lo svuotamento gastrico e permette alla digestione di proseguire.

Dal punto di vista anatomico, ha la forma di un sacco lungo circa 25-28 centimetri e largo 10-12, con una capacità che può arrivare fino a 1000-1500 millilitri di liquido.

È suddiviso in più parti. Il fondo, che si trova in alto, è l’area in cui vengono prodotti i succhi gastrici. Questi sono composti da sostanze diverse, tra cui potassio, lipasi, pepsina (che scompone le proteine in amminoacidi), bicarbonato, che riduce l’acidità, e acido cloridrico, che attiva la pepsina e sterilizza il cibo. A questi si aggiunge il cosiddetto fattore intrinseco, una proteina indispensabile per l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro nell’intestino.

Il corpo è la zona centrale, deputata a contenere il cibo durante la digestione. Il canale pilorico, invece, è ricco di ghiandole che producono muco, necessario a proteggere le pareti gastriche dall’azione corrosiva degli acidi.

L’intero organo è rivestito da uno strato muscolare, la tonaca, che con le sue contrazioni mescola il contenuto gastrico. All’esterno, infine, è avvolto dal peritoneo, una membrana fibrosa che lo sostiene, lo ancora alla parete addominale e lo mantiene in connessione con gli organi vicini.

Stomaco: a cosa serve

Non è solo un “sacchetto” che raccoglie il cibo dopo i pasti, è un organo dinamico che svolge numerose funzioni fondamentali per la digestione e il benessere del nostro corpo.

Innanzitutto agisce come contenitore, permettendoci di ingerire anche quantità abbondanti di alimenti. Qui il cibo, che prende il nome di bolo alimentare, è mescolato ai succhi gastrici e spinto verso il duodeno. È proprio qui poi che inizia la digestione delle proteine e degli zuccheri grazie al pepsinogeno e all’acido cloridrico, mentre alcune sostanze (come acqua, alcol e alcuni farmaci) sono assorbite direttamente.

L’acido cloridrico ha un ruolo centrale: oltre a rendere attivi gli enzimi digestivi, facilita l’assorbimento del ferro e agisce come barriera naturale contro i batteri introdotti con gli alimenti. Il lavoro prosegue poi nel duodeno, dove arrivano anche il succo pancreatico e la bile, che neutralizzano l’acidità e preparano l’ambiente agli enzimi digestivi.

Non meno importante è l’attività endocrina di questo organo, che produce ormoni in grado di regolare il senso di fame e sazietà.

Insomma, lo stomaco è un vero regista della digestione: riceve, mescola, scompone, assorbe e protegge, coordinando un processo complesso che rende possibile nutrirci in modo sicuro ed efficace.

Mal di stomaco: quando preoccuparsi?

Il mal di stomaco è un disturbo molto comune e, nella maggior parte dei casi, passeggero: può dipendere da pasti troppo abbondanti, aria nella pancia, consumo di alcol, fumo, stress o dall’assunzione di farmaci come antibiotici e antinfiammatori.

Talvolta può comparire anche un reflusso occasionale. Un’altra causa frequente è la dispepsia, conosciuta anche come “cattiva digestione”: provoca senso di pesantezza dopo i pasti, nausea, gonfiore e dolore nella parte alta dell’addome, anche in assenza di vere patologie gastriche.

Se però il fastidio dura più di qualche giorno, è importante non sottovalutarlo: potrebbe infatti nascondere condizioni più serie come gastrite, ulcera gastrica o peptica, gastroenterite acuta, ernia iatale, fino ad arrivare, più raramente, a tumori dello stomaco, spesso legati ad alimentazione scorretta o alla presenza del batterio Helicobacter pylori.

Stomaco gonfio e altri disturbi

Un altro sintomo frequente è lo stomaco gonfio, che percepiamo come duro e pieno d’aria. Di solito è dovuto ad alimenti difficili da digerire, bevande gassate o pasti consumati troppo in fretta, ma può anche essere la spia di stress. In genere il disturbo passa spontaneamente, ma se si accompagna a dolore addominale o diarrea è bene rivolgersi al medico.

Molte persone sperimentano anche la cosiddetta acidità di stomaco, o pirosi gastrica: un bruciore che parte dall’addome e può risalire fino alla gola, spesso associato a rigurgito e reflusso. Questo disturbo si manifesta quando l’equilibrio tra acidi e mucosa gastrica si rompe, rendendo l’organo più vulnerabile.

Infine, va ricordata l’ulcera: una lesione della mucosa che provoca dolore intenso, a volte alleviato solo dal cibo. Oggi sappiamo che tra le cause principali c’è l’Helicobacter pylori, un batterio che, se non trattato, aumenta il rischio di complicanze e di tumore gastrico. Per questo è fondamentale diagnosticarlo e curarlo con antibiotici mirati.

In sintesi, tutti questi disturbi non vanno sottovalutati: nella maggior parte dei casi non è nulla di grave, ma quando i sintomi persistono o si acuiscono è necessario consultare il proprio medico.

Come migliorare la digestione?

Piccoli accorgimenti quotidiani possono fare la differenza nel ridurre piccoli disturbi di stomaco e favorire una buona digestione. Per prima cosa è utile mantenere il peso sotto controllo e, per chi soffre di reflusso notturno, sollevare la testata del letto di circa 20 cm, ricordandosi anche di cenare almeno due ore prima di coricarsi.

Importante poi prendersi il tempo per mangiare con calma, masticare bene, evitare pasti frettolosi o fuori orario, e ridurre il consumo di fumo e alcol.

Anche l’alimentazione ha un ruolo decisivo: meglio preferire piatti semplici, poco conditi e leggeri, limitando fritture, grassi, cibi piccanti e alcuni alimenti che spesso peggiorano il reflusso, come pomodoro, cipolla, cioccolato, tè e menta.

Da evitare soprattutto i pasti molto abbondanti, in particolare la sera: è preferibile distribuire le porzioni in più momenti della giornata. Infine, dopo mangiato, meglio dedicarsi ad attività rilassanti e leggere, come una passeggiata o due chiacchiere in compagnia, piuttosto che a sforzi fisici intensi.

FAQ (domande comuni)

1 – Quali sono i sintomi di uno stomaco infiammato?
Dolore o bruciore nella parte alta dell’addome, nausea, gonfiore, digestione lenta e senso di pesantezza.

2 – Dove ti fa male quando hai mal di stomaco?
Di solito il dolore si avverte nella zona centrale o alta dell’addome, appena sotto lo sterno.

3 – Come capire se si ha qualcosa di grave allo stomaco?
Se i sintomi durano a lungo, peggiorano o si associano a perdita di peso, sangue nelle feci o vomito, è necessario rivolgersi al medico.

4 – Lo stomaco si trova a destra o a sinistra?
Si trova principalmente nella parte sinistra superiore dell’addome, sotto il diaframma.

Conclusioni

Lo stomaco è un organo fondamentale per la nostra salute: riceve, mescola e trasforma il cibo grazie ai succhi gastrici, avviando la digestione e preparandola al lavoro dell’intestino.

È anche una barriera di difesa, perché l’acidità interna elimina gran parte dei batteri introdotti con gli alimenti. A volte manda segnali di disagio, come dolore, gonfiore o bruciore: disturbi spesso passeggeri, ma che se persistono meritano attenzione.

Conoscere meglio questo organo significa prendersi cura di un alleato prezioso del nostro benessere quotidiano.

Fonti

  • Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro
  • Manuale MSD – Stomaco
  • Istutoto Onclologico Veneto – Anatomia funzionale dello stomaco
  • Gastroenterology – Gastroduodenal Disorders

Revisione scientifica a cura della Dottoressa Carlotta Sacchi, specializzanda in gastroenterologia.

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