Quando si affronta un periodo di depressione spesso si cerca una sicurezza in elementi che poco hanno a che fare con la situazione, come il cibo. In particolare, la voglia sfrenata di dolci risponde, solitamente, ad una confusione tra il bisogno di cibo dovuto alla fame vera e propria e il bisogno di “carezze”, ossia gratificazioni e riconoscimenti.
Questa “confusione” si struttura all’epoca dell’allattamento, quando il neonato impara che tutte le volte che viene allattato, riceve contemporaneamente la coccola dell’abbraccio della sua mamma.
Quando si è adulti è necessario imparare a distinguere questi due bisogni in modo efficace. Quindi mangiare solo quando si sente la fame fisiologica (ben diversa dalla smania di cibo) e cercare carezze quando se ne sente il bisogno.
La smania di cibo è caratterizzata da un intenso impulso a mangiare accompagnato da una tensione e da una spiacevole sensazione di bramosia, che non fa trovare sollievo fino a quando non si mangia il cibo “smaniato”.
Le smanie di cibo iniziano a diminuire nel momento in cui si decide che NON si ha assolutamente intenzione di trasgredire la dieta. Aumentano, invece, quando si è indecisi. È una fase che dura al massimo 5-10 minuti, per cui, se si resiste per quel tempo, tenendosi occupati in qualcosa di piacevole, passerà.