Il primissimo passo da fare è quello di smettere di considerare il cibo come la risposta alla propria sofferenza. Spesso mi sento dire che a volte si mangia fino a eliminare i sentimenti negativi. Immagino che subito dopo ne sorgano altri, come il senso di colpa, il senso di inefficacia personale e forse anche un po’ di tristezza.
Il mio consiglio è quello di iniziare col cominciare a riconoscere di volta in volta quale sentimento negativo si sta attraversando. Bisogna, poi, cercare una risposta che sia adeguata ma che non contempli il cibo. Il cibo è la risposta solo quando si ha fame. Se si è tristi, per esempio, è bene uscire a fare una passeggiata per distrarsi, telefonare a una persona a cui si vuole bene, o, ancora meglio, fare del movimento che libera i cosiddetti ormoni del piacere e fa anche bruciare calorie.
Questo è solo un esempio, ma è l’inizio del cambiamento.