Purtroppo il nome “anoressia” è ormai diventato una parola abbastanza comune, ma non per questo meno spaventoso, soprattutto se vissuta dalla parte del genitore che vede il proprio figlio improvvisamente e senza un’apparente spiegazione dimagrire e, pur essendo magro, continua a vedere il proprio corpo come grasso.
Prima di risponderle nello specifico, mi preme fare una breve premessa. Parto dal dirle che non mi piace utilizzare il termine “anoressia, bulimia ecc.” in quanto credo che siano “solo” delle etichette utilizzate per dare un nome ad una sofferenza che parla attraverso il corpo.
Molte sono le persone che rimangono imprigionate in quest’etichette senza avere la possibilità di raccontarsi e di costruirsi come persone che soffrono.
Ognuno vive la propria sofferenza, il proprio disagio e lo esprime in maniera tutta sua.
Tenendo conto di ciò, andrebbe compreso il disagio che sua figlia sta manifestando attraverso il corpo e la paura di ingrassare: come mai negli ultimi mesi? Cos’è cambiato nella vita di sua figlia, nel suo modo di percepire le esperienze che le accadono? Che cosa ci vuole comunicare attraverso il corpo?
Per rispondere a queste domande, le consiglierei di valutare la possibilità di farsi aiutare da uno psicologo che lavori proprio in questo settore, ovvero sui disturbi alimentari, in quanto spesso non è facile trovare uno spazio per dare voce al disagio espresso attraverso il corpo.
Cerchi di parlare con la bambina e di trovare una modalità (dirle ad esempio che la vorrebbe portare da una persona che l’aiuterà a non avere la pancia), affinché dia lei per prima almeno una possibilità all’altro di trovare questo spazio.


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Last Update: 29 Aprile 2020