In generale, il rifiuto della scuola può essere legato ad esperienze negative che il bambino vive, o teme di vivere nei due ambienti in cui si trova inserito, casa e scuola. Nella maggior parte dei casi non si tratta di un capriccio, ma di un segno di qualche disagio che il bambino sta cercando di comunicare. Il primo passo importante, è quello di cercare di capire la causa del suo malessere. Per capire, è necessario parlare con il bambino e osservarlo nei diversi contesti.
Credo che sia opportuno innanzitutto cercare il modo di verificare cosa sia realmente successo a scuola.
Penso che parlare con l’insegnante sia giusto in quanto l’evento riportato dalla bambina è successo all’interno del contesto scolastico. Parlare con l’insegnante non significa però “accusarla”. Durante l’incontro credo che sia importante che le faccia capire il motivo per cui ha chiesto di vederla, ossia che la bambina ha riportato un disagio (e rimarrei sul vago a questo proposito proprio per non riportare la versione della bambina, almeno inizialmente) nel rapporto con l’insegnante, e che vorrebbe capire con lei l’origine del motivo per cui la bambina non vuole più andare a scuola.
Successivamente, sulla base di quanto è emerso dal confronto con l’insegnante, potrà farsi delle ipotesi un po’ più chiare per capire la cause del malessere della bimba. Se si rende conto che sua figlia, come lei stessa ha ipotizzato, ha ingrandito la cosa perché vuole rimanere a casa con la mamma, credo che sia opportuno chiedersi, attraverso anche un dialogo con la bimba, qual’ è la difficoltà nell’allontanarsi da casa e soprattutto come vive il distacco da lei.
Una della possibili cause alla base del rifiuto di andare a scuola, è legata alla paura del bambino di essere abbandonato dai propri genitori (in psicologia si parla di “ansia da separazione”).
Solo dopo aver colto la/le cause alla base del disagio manifestato dalla bambina, potrà aiutarla concretamente. In tutta questa situazione, le sue “armi” migliori, saranno: pazienza, amore e sensibilità.